Utopia


Utopia

Chi entra ad Utopia è consapevole dei “rischi” che corre: l’adrenalina cresce nell’avvicinarsi ai suoi cancelli, si intensifica passeggiando tra i suoi mondi, vogliosa di sensazioni forti, surreali, al limite dell’immaginabile, per raggiungere il picco nel momento in cui si diventa parte integrante delle sue attrazioni, quando si gioca a vestire i panni degli astronauti del futuro, o a rievocare le gesta degli intrepidi cavalieri di un passato leggendario; i cuori deboli non possono varcare le porte di Utopia. Un parco di divertimenti in cui tutto è stato progettato per essere perfetto, dove uomini e robot lavorano di concerto, la creazione di un genio visionario e romantico, un marchingegno ben oliato dove ogni dettaglio è focalizzato a generare emozioni inebrianti.
Il paradiso di “bambini” di ogni età in mezzo al deserto che però, ad un certo punto rischia di crollare sotto le travi portanti della sua stessa struttura. Un bug nel sistema robotico sta minando il cuore di Utopia, sta cercando di farsi strada, generando panico e terrore, pronto ad esplodere come una bomba ad orologeria. Il tempo scorre rapidamente, scivola via veloce; troppo poche 24h per tentare di arginare l’onda di paura che potrebbe far scoppiare come una bolla di sapone quel regno fantascientifico. Errore di calcolo o sottile, ma spietato atto terroristico? Difendere dall’assalto il castello di Utopia non sarà un’impresa semplice per Andrew Warne, l’eroe  “della porta accanto” che, accompagnato da fidi ed improvvisati scudieri, dovrà a tutti i costi combattere e superare con l’astuzia le sue stesse armi che i misteriosi e quasi evanescenti nemici hanno proditoriamente impugnato e manipolato per giungere in cima alla torre più alta e conquistare il bottino.
E’ questione di vita o di morte.
Il cronometro di Utopia è scattato. 00.50, 00.49, 00.48…Benvenuti!
Non si potrà uscire…non uscirà nessuno…fino alla fine.

Mi sia concessa una nota puramente personale: ho una letterale venerazione per tutto ciò che la premiata ditta Preston&Child partorisce, e non avevo il minimo dubbio che, nonostante l’assenza del geniale, superlativo e meraviglioso agente Pendergast, i loro libri – anche quelli scritti in separata sede, come questo – fossero da serie A, ma non potevo tralasciare di sottolineare ancora una volta l’abilità di menti, in questo caso della mente di Child, che riescono a tenere il lettore incollato a più di 500 pagine, creando una vera dipendenza da romanzo. Tale riflessione puramente soggettiva voleva semplicemente enfatizzare il valore di quest’opera che una breve recensione forse non rende pienamente. Mi si perdoni, ma ne sentivo il dovere. Grazie Lincoln.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro5_tras

Titolo: Utopia Park
Titolo originale: Utopia
Autore: Lincoln Child
Traduttore: Cappi Andrea Carlo
Editore: BUR
Collana: Best BUR
Data di pubblicazione: 2 Dicembre 2003 (prima edizione); 12 Marzo 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10,90 €
Pagine: 413
Codice ISBN: 9788817063173

Categorie: Child Lincoln, Recensione, Techno-thriller | Tag: , , | Lascia un commento

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