Archivi del mese: Maggio 2013

La signora col cagnolino e altri racconti


Sono racconti d’amore quelli scritti e raccolti da Cechov sotto il titolo “La signora con il cagnolino“.

Amori corrisposti, amori respinti, altri malati, amori che ti annoiano ed altri ancora non voluti. E poi, c’è l’amore immaginario del soldato Rjabovic e, forse, proprio perché immaginario il più romantico e il più sincero.

C’è una caratteristica però che contraddistingue tutte queste storie: il finale ironicamente non scritto è sospeso e sembra attendere che il protagonista prenda la decisione di continuare nell’abitudine o di incamminarsi lungo una strada sconosciuta.

Cechov, da grande scrittore, non dà giudizi sui suoi personaggi, lascia al lettore il compito di vederli secondo i propri occhi, per renderli più veri e vitali.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Signora con il Cagnolino

Titolo: La signora col cagnolino
Titolo originale: Дама с собачкой, Dama s sobačkoj
Autore: Anton Cechov
Traduttore: Gigante Giulia
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi tascabili Serie bilingue
Data di pubblicazione: 1899 (prima edizione); 1° Gennaio 2001 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,30 € (attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 95
Codice ISBN: 9788806157067

Carote alla panna acida e zenzero

Tra gli ingredienti principali della cucina russa ci sono sicuramente la panna acida e le spezie, che insaporiscono una meravigliosa verdura come le carote. Un piatto che si trova sulle tavole dei ricchi, nella cucina del popolo e nelle gavette dei soldati.

IMG_0397 Ingredienti :

  • Carote;
  • Zucchero;
  • Zenzero;
  • Paprika;
  • Sale;
  • Panna acida;
  • Burro;

Procedimento:
Pulite le carote e tagliatele a rondelle che metterete in una terrina. Preparare una miscela di zucchero, zenzero e sale (le dosi dipendono dal gusto) mescolate bene e lasciatele a marinare.
Trascorsa circa una mezz’ora, rosolatele in un po’ di burro per 10 minuti e metterle poi in una teglia ricoperte di panna acida.
Infornare a 200° per 15-20 minuti. Al termine cospargere di paprika.

Un po’ di sale in zucca:… “Il ricco mangia, il povero si nutre”
(Francisco de Quivedo)

Categorie: Cechov Anton, Classico, Contorni, Letteratura russa, Racconti | Tag: , , , , , , | Lascia un commento

Il gatto che leggeva alla rovescia


il gatto che leggeva alla rovescia

Jim Qwilleran giornalista specializzato in cronaca nera, dopo avere attraversato un periodo travagliato della propria vita e carriera professionale, è costretto ad accettare un incarico nella redazione dal Daily Fluxion occupandosi di tracciare un profilo degli artisti della città. Il noto critico d’arte, collega del protagonista, amato da pochi ed odiato e temuto da molti, gli offre in affitto un piccolo appartamento sotto la sua abitazione, stanze che dovrà condividere con un viziato, bellissimo, intelligente e sofisticato gatto siamese di nome Koko a cui Jim subito si affezionerà.

Il giornalista conoscerà così l’ambiente artistico, frequentato da personaggi strani e più o meno talentuosi e dove succederanno, inaspettati, alcuni omicidi che risveglieranno nel nostro Qwilleran l’interesse per l’indagine.

Questa volta Qwilleran non sarà solo: il comportamento di Koko, sempre più affascinante ed interessante, lo indirizzerà per la strada giusta…

Il gatto che leggeva alla rovescia, è il primo di una lunga serie di gialli con gli stessi protagonisti, spero tutti così interessanti, dove la violenza non è mai ostentata, e dove mi aspetto che le vibrisse di Koko saranno sempre di più in simbiosi con i baffi di Qwilleran.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Gatto che Leggeva alla Rovescia

Titolo: Il gatto che leggeva alla rovescia
Titolo originale: The Cat Who Could Read Backwards
Autore: Lilian Jackson Brown
Traduttore: Lax Lidia
Editore: Arnoldo Mondadori
Collana: Gli speciali del giallo
Data di pubblicazione: 1966 (prima edizione); 3 Febbraio 1991 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: (Attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 158
Codice ISBN:

 

Spiedini di fegatini di pollo

Durante la prima colazione a casa di Mountclemens, mentre Koko gustava il suo filetto scottato nel brodo, Jim Qwilleran assaporava degli ottimi spiedini di fegatini di pollo…
Saranno stati così?

IMG_0336 Ingredienti:

  • Fegatini e cuori di pollo;
  • 1 peperone giallo;
  • Alcuni pomodorini ciliegini o datterini;
  • Alcune foglie di salvia;
  • Origano q.b.;
  • Sale q.b.;
  • Olio EVO q.b.;
  • Aceto balsamico q.b.;
  • Rametti di rosmarino;

Procedimento:

Sciacquate i cuori e i fegatini, asciugateli con della carta da cucina e fateli saltare in padella per una decina di minuti con un filo di olio di oliva e poi salateli.
Saltate in un’altra padella per un minuto anche il peperone giallo a pezzetti.
Su dei rametti di rosmarino, a cui sono stati tolti gli aghi, infilzate in modo alterno pezzetti di fegatini, di peperone, i pomodorini tagliati a metà e le foglie di salvia.
Disponete quindi gli spiedini in una teglia, e grigliateli per qualche minuto dopo averli spolverizzati di origano e aggiustati di sale.
Prima di servire spruzzate qualche goccia di aceto balsamico.

Un po’ di sale in zucca: …”Un gatto affamato supera in rumore la sveglia più potente.”
(Li Ming Yin)

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I reietti dello spazio


E’ il seguito del precedente romanzo, e non mi ha deluso.
Alcuni personaggi sono gli stessi della fine della parte finale del primo libro, sono solo passati pochi anni e per ovvie ragioni non dirò nulla sulla vicenda.
Ambientazione classica per un libro di fantascienza dove ci sono pianeti da scoprire, astronavi, alieni e molto altro; spiace solo che l’autore sia stato veramente poco prolifico e di grande inventiva ma sconosciuto al grande pubblico.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: I Reietti dello Spazio

Titolo: I reietti dello spazio
Titolo originale: The Space Barbarians
Autore: Tom Godwin
Traduttore: Guarnieri A.
Editore: Delos Books
Collana: Odissea. Fantascienza
Data di pubblicazione: 1964 (prima edizione); 1° Gennaio 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 12 €
Pagine: 222
Codice ISBN: 9788889096567

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I superstiti di Ragnarok


Ho voluto rileggerlo dopo moltissimo tempo perché me lo ricordavo avvincente, e così è rimasto anche alla seconda lettura.
Una specie di Robinson Crusoe del futuro ma non da solo, sono circa circa 4000 persone sequestrate su di un astronave e sbarcate su Ragnarok (i nomi della mitologia nordica non sono casuali), dove nessuno prima era mai sopravvissuto.
Enormi predatori, febbri mortali, la mancanza quasi totale di minerali sono solo alcuni degli aspetti della vita sul pianeta dai cambiamenti climatici incompatibili con la vita umana.
Passeranno circa 200 anni prima che i discendenti dei superstiti possano fare il tentativo di vendicarsi della razza che sta sottomettendo tutto l’impero terrestre.
Vi attendo domani per il secondo libro.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

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Titolo: I superstiti di Ragnarok
Titolo originale: The Survivors
Autore: Tom Godwin
Traduttore: Stanchi Manola
Editore: Mondadori
Collana: Urania – n°229
Data di pubblicazione: 1958 (prima edizione); 8 Maggio 1960 (in Italia)
Prezzo: (Attualmente non più in commercio)
Pagine: 127
Codice ISBN: 

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La reliquia di Cambridge


Settembre 1352, è il tempo in cui la devozione per le reliquie raggiunge il suo apice. Diventa importante per ogni comunità avere il proprio miracoloso pezzettino di santo, rendendo così facile trovare che uno stesso martire aveva più di due gambe o mani.

E’ anche il tempo in cui i medici fanno diagnosi consultando gli astri, ed usando come terapie quasi sempre solo le sanguisughe; la chirurgia è praticata solo dai barbieri; l’igiene, la pulizia e l’aria fresca sono considerate bizzarre frivolezze.

A Cambridge, importante centro universitario rivale di Oxford, continuano sempre più violenti i tafferugli tra studenti e popolazione locale, tra i fondamentalisti francescani e gli altri ordini religiosi più progressisti, tra scozzesi ed inglesi, tra chi mostra una fede fanatica e bigotta  e chi cerca di dare il giusto valore al sentimento religioso.

L’ormai nostro amico docente Matthew Bartholomew, ma soprattutto medico, è il solo che cura i poveri, molto spesso senza compenso e tra i pochissimi in Europa a praticare l’arte di Esculapio con quelle che ai nostri giorni sono le basi di una sana medicina. Per questi suoi principi sanitari rischia spesso di essere tacciato di eresia e, suo malgrado, diventa anche bersaglio di cattivi presagi astrali.

Ma ancora una volta, la sua fede nella giustizia e la fiducia che molti pongono nelle sue capacità investigative lo coinvolgono nelle indagini non solo per ritrovamenti di vecchie ossa umane ma anche di morti più recenti.

Riuscirà ancora una volta con il suo amico Fratello Michael, a chiarire i misteri e a smascherare i falsi miti?

Purtroppo i libri in italiano delle indagini del Dr. Bartholomew sono solo tre. Sappiamo che ne vivrà tante altre avventure, magari in un futuro, speriamo non lontano, si potranno leggere ancora le vicende di Cambridge e della sua Università.

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Titolo: La reliquia di Cambridge
Titolo originale: A Plague on Both your Houses
Autore: Susanna Gregory
Traduttore: Romanelli R.
Editore: Tea
Collana: Teadue
Data di pubblicazione: 1996 (prima edizione); 27 Maggio 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9 €
Pagine: 358
Codice ISBN: 9788850219124

Torta di mele e grano saraceno

Ci piace pensare che Fratello Micheal gusterebbe volentieri questa torta di mele, non solo nelle grandi feste, ma magari la mattina per colazione.

IMG_0073 Ingredienti: (per un torta di 23 cm di diametro)

  • 1 kg di mele renette;
  • 50 gr di burro fuso;
  • 2 cucchiaini di rum;
  • 3 uova;
  • 90 gr di farina 00;
  • 3 cucchiai di latte;
  • 100 + 80 gr di zucchero di canna integrale;
  • 80 gr di farina di grano saraceno;
  • 1 bustina di lievito;

Procedimento:

Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili, poi lasciatele da parte.
Sbattete le uova con i 100 gr di zucchero di canna.
Unire le farine, il lievito, il rum e il latte e mescolare fino ad ottenere una pastella piuttosto densa.
Aggiungere la mela ed amalgamare bene.
Ricoprire con della carta forno il fondo di una tortiera rotonda e poi imburrarne le pareti: quindi ricopritele con altro zucchero di canna.
A questo punto non vi resta che versare il composto nella tortiera stando attenti a distribuirlo in modo uniforme.
Cospargete infine il tutto con il burro fuso e gli 80 gr di zucchero di canna restanti.
Infornate a 180° per un’oretta circa.

Consigli: fate sempre la prova dello stuzzicadenti per controllare se la torta è cotta al punto giusto!

Un po’ di sale in zucca:…”A great empire, like a great cake, is most easily diminished at the edges.”
(Benjamin Franklin)

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Robin Hood


Il racconto di Dumas, secondo la leggenda, ci svela le origini di Robin Hood fino alla decisione di vivere nella foresta di Sherwood e combattere con i suoi amici i  soprusi e le ingiustizie di nobili dispotici e di uno sceriffo che gestisce la legge secondo le proprie convenienze.

Scopriremo chi sono il forte gigante Frate Tuck, l’altrettanto robusto Little John, la dolce lady Marian, la bella e furba Maude e gli altri esperti arcieri che formeranno la brigata.

Ho conosciuto un Dumas fine narratore, profondo conoscitore della storia, meticoloso fotografo della corte di Francia, magistrale ritrattista dell’animo umano, grande illustratore di paesaggi, di ricche dimore e campi di battaglia. In questo libro lo ritrovo menestrello medievale che ci canta le gesta di un eroe conosciuto da grandi e piccini e della sua compagnia di allegri briganti.

Ma come in tutti i libri di questo scrittore francese, le caratteristiche che lo contraddistinguono saranno la ricerca di cuori nobili, l’ironia, l’astuzia e la leggerezza del racconto, mai cupo anche nelle situazioni più tristi.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

 

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Titolo: Robin Hood il proscritto
Titolo originale: Robin Hood le Proscrit
Autore: Alexandre Dumas (padre)
Traduttore: Chiaravelli L.
Editore: Newton Compton
Collana: Grandi tascabili economici
Data di pubblicazione: 1863 (opera postuma); 12 Maggio 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 5,10 €
Pagine: 186
Codice ISBN:  9788863092813

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Il giardino dei ricordi


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I libri della Hore sono davvero una garanzia: per chi vive una storia romantica, per chi ne avrebbe tanto bisogno di una, per chi ama crogiolarsi tra le pagine sognando ad occhi aperti, ma anche per chi prende le cose con più “sano” distacco. Beh, decidete voi a che categoria appartenete, leggete il romanzo e poi mi direte se non ho ragione!
I libri della Hore sono come pietanze perfettamente riuscite, semplici e raffinate nello stesso tempo, in cui i sapori sono magistralmente accostati, gli ingredienti armoniosamente mescolati, soddisfacendo così anche i palati più esigenti. Vi troverete, infatti, il mistero, l’arte, le lussureggianti terre della Cornovaglia…l’amore…senza tempo.
O meglio, il tempo è quello delle seconde possibilità che il passato non permesso, ma che il presente obbliga a non lasciar sfuggire.
E quindi si scova, si scava dentro se stessi e nelle buche di un giardino dismesso, per far spazio a nuove dolci emozioni, a nuovi coloratissimi fiori.

Se nelle prime pagine troviamo quasi uno scheletro d’opera già visto ne La biblioteca dei segreti (magari commettendo l’errore di sbuffare nella – vana – attesa di un film visto e rivisto), proseguendo nella narrazione ci accorgiamo che nulla è scontato e ripercorre trame precedenti. Se mai è proprio da apprezzare la capacità dell’autrice nel ricreare sempre scene in grado di calamitare gli occhi dei lettori, di plasmare i personaggi nei panni dei quali vorremmo calarci, di cui vorremmo innamorarci anche nella realtà.
In conclusione, sarà anche stato il “romanzo giusto al momento giusto”, ma consiglio a tutti vivamente di provare l’esperienza.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Giardino dei Ricordi

Titolo: Il giardino dei ricordi
Titolo originale: The Memory Garden
Autore: Rachel Hore
Traduttore: Corradini Caspani L.
Editore: Tea
Collana: Teadue
Data di pubblicazione: Agosto 2007 (prima edizione); 21 Aprile 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9 €
Pagine: 384
Codice ISBN: 9788850224722

Loving Cornwall

Chiudete gli occhi e immaginate di godervi il pallido sole primaverile e di odorare l’intenso profumo di fiori gonfi di umidità, su di una dormeuse molto vintage in una veranda aperta di un tipycal english cottage…Ecco, non vi servirebbe altro per trovare la pace dei sensi, se non questi deliziosi e semplici Cornish Cream Tea.

Cornish Scones Ingredienti: (per una 10ina di dolcetti)

  • 230 gr di farina;
  • 50 gr di burro;
  • 100 ml di latte fresco intero;
  • 25 gr di zucchero;
  • 1 bustina di lievito per dolci;
  • 1 pizzico di sale;
  • (Marmellata o crema a piacere);

Procedimento:

Setacciate la farina con il lievito e il sale.
Aggiungete poi il burro ammorbidito ed impastare (con le mani!) fino ad ottenere una pasta simile a delle briciole di pane grossolane.
Aggiungere anche lo zucchero e versare il latte un poco alla volta, continuando ad impastare.
Quando il composto risulterà abbastanza compatto – anche se umido – stenderlo ad uno spessore di circa 1,5 cm; ritagliare dei circhi del diametro di un bicchiere e disporli poi su una teglia già coperta di uno foglio di carta forno.
Infornate ad una temperatura di 180°, per una 10ina di minuti.
Una volta che i dolcetti si sono raffreddati, tagliateli come se fossero dei normali panini e poi spalmateli a piacere della cream che più più vi piace!

Consigli: io ho optato per una marmellata di fragole home made!

Un po’ di sale in zucca: …”The whole object of my life has been to inculcate into Cornish people a sense of their Cornishness.”…
(Henry Jenner, studioso, attivista e orgoglioso
Cornish man)

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La creazione di Star Trek


Anche per chi Star Trek l’ha visto, come me, da sempre, la lettura di questo libro porta a conoscere aspetti inaspettati su come è nata la prima serie negli ormai lontani anni ’70.
A parte tutte le difficoltà legate agli effetti speciali (visivi e sonori) – ricordiamoci sempre i passi da gigante fatti in questi anni – , quelle per convincere le reti televisive che il tempo era maturo per telefilms di fantascienza in TV, a trovare attori che si identificassero in personaggi al di fuori dei normali canoni, leggendo questo libro scopriamo per esempio come Spock era inizialmente mal visto (specialmente per le “sataniche”orecchie a punta) dalla produzione che si dovette in seguito ricredere per il personaggio che risultò il più amato della serie.
Chi si interessa di dati tecnici scoprirà la struttura dell’Enterprise, le misure, la velocità massima ed un’ infinità di dettagli di ogni tipo.
Ma ciò che più potrà sorprendere il lettore, oltre i gustosissimi aneddoti degli attori del set, scopriremo per esempio perché è stato “inventato” il teletrasporto, cosa in effetti sono gli strumenti chirurgici di Bonce, ma non voglio anticipare nulla.
Pur non essendo un racconto, si legge volentieri, riesce a trasmettere le difficoltà di quasi 50 anni fa per un mitico personaggio come Roddenberry (per chi non lo conoscesse, provate a cercarlo su Wikipedia) che ad un certo punto ha voluto rischiare e proporre Star Trek, non immaginando (credo neppure lui) tutto ciò che sarebbe seguito alla sua genialissima idea.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Creazione di Star Trek

Titolo: La creazione di Star Trek
Titolo originale: Making of Star Trek
Autore: Gene Roddenberry e E.Stephen Whitfield
Traduttore: Cordone Gabriella
Editore: Ultimo Avamposto Editore
Collana: 
Data di pubblicazione: 1968 (prima edizione); Ottobre 2004 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 314
Codice ISBN: 9771594188016

I fagioli del Capitano Kirk

In questa ricetta i veri Trekker riconosceranno una succulenta pietanza – molto Yenkee – preparata e gustata da James Tiberius Kirk, dal Signor Spock e dal Dottor “Bones” MacCoy in occasione di una serata sotto le stelle (L’Ultima Frontiera – ST V).

Fagioli Capitano Kirk Ingredienti (per 4 persone):

  • 1 cipolla;
  • 1 spicchio di aglio;
  • Olio EVO;
  • Concentrato di pomodoro;
  • 1-2 scatolette di fagioli (già pronti);
  • Peperoncino (facoltativo);
  • 400 gr di salsiccia;
  • Sale qb.;
  • Pepe qb.;
  • 1/2 bicchiere di whiskey;

Procedimento:

In una padella antiaderente, si prepari il soffritto con la cipolla e lo spicchio di aglio (che una volta ben rosolato, verrà tolto). Dopo che la cipolla si è imbiondita, si aggiungano le salsicce, private del budello e tagliate a pezzettini. Quindi le si sfumi con mezzo bicchiere di whiskey.
Aggiungere poi i fagioli, mescolare e versare il concentrato di pomodoro (un cucchiaio dovrebbe bastare! Non si deve ottenere una “zuppa”!).
Salare, pepare ed eventualmente condire anche con poco peperoncino.
Quando il sugo si sarà ristretto, non resterà altro che servire.

Consigli: scegliere pure la tipologia di fagioli che si preferisce (in questo caso, sono stati usati dei borlotti).

Un po’ di sale in zucca:…“Don’t just shove food into your mouth. Taste the flavor exploding in your mouth. Appreciate the texture. Honor your food with the time you take.”
(William Shatner, aka Capitano J.T. Kirk)

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La vendetta


13 Maggio 2012 – 5 Maggio 2013.
Un anno dopo. In una data ormai (non più solo) di manzoniana memoria.
31.
Senza di Lui (Alessandro Del Piero).
Ma con la forza di chi ha portato la Juve dagli abissi di una classifica figlia di decisioni (discutibili) non calcistiche, per colpe (non ancora provate) di chi è stato scelto come capro espiatorio, perchè era comodo così, perchè altrimenti qualcuno non vinceva mai.

Eravamo forti prima e lo siamo di più adesso, temprati dal dolore, forgiati dalla rabbia e dalla voglia di vendetta.
Siamo tornati a dominare, come da nostro Dna, quello costruito su quella famosa panchina del Liceo D’Azeglio nel lontano, storico, 1897, ed evolutosi sempre migliore, in modo darwiniano: la legge del più forte, la legge della Juve.
Foga, voglia di riscatto, di vincere (perchè per noi…è l’unica cosa che conta – 1° comandamento!), impegno, sudore e determinazione; questa è la nuova Vecchia Signora, la squadra di Antonio Conte, tifoso, capitano e allenatore, perennemente afono, ma rumoroso anche quando non può parlare (e non solo a causa dell’ammutinamento delle sue corde vocali), questi sono i guerrieri che scendono in campo ogni volta come fosse una finale, gli 11 leoni che sbranano gli avversari nella bolgia dello Juventus Stadium, lo stadio che ha cambiato il calcio italiano, il nostro dodicesimo uomo in campo.

E la passerella della vendetta fa sfilare il numero 1 che di quel numero è l’incarnazione: Gianluigi Buffon, il più grande portiere di tutti i tempi, alla faccia dei soliti disfattisti per mestiere che lo davano già finito tempo fa; risorto come la difesa che incassava gol come una provinciale e che invece ha dimostrato di essere costruita sulla Roccia (Barzagli) – colpo di mercato notevole – ormai la miglior garanzia centrale del nostro campionato, cementato dalla grinta e dalla duttilità dell’insuperabile Chiellini (vero, sono di parte, ma ci sono i dati a darmi ragione!) e perfezionata dall’estro di un vero e proprio rinato dalla cura del Mister dei miracoli: Leonardo Bonucci.
Le vittorie poi passate tra i piedi un un centrocampo cucito insieme a sorprese: il Principino, capitano del futuro, ali da far invidia a Usain Bolt e quei due là in mezzo, le due scommesse vinte, stravinte: Vidal e l’immenso Andrea Pirlo, i due fari nella notte, quelli che “te la risolvono”, che pensano, giocano, si divertono e danno smalto al reparto strategico e variabile dell’invincibile armata bianconera.
Senza cannonieri di peso, ma di efficacia e classe: un Matri comunque dal gol facile (dobbiamo essergli riconoscenti); un eroe silenzioso, dal tiro pulito e micidiale, sempre pronto e decisivo, essenziale: Fabio Quagliarella; e poi l’altra mia “debolezza”, quella a cui io (ma non solo io a quanto pare…) sono disposta a perdonare tutto o quasi, perchè i suoi piedi brillano di luce propria, nonostante l’apparente indolenza (sento già gli strali di certa gente…): Mirko “Zorro” Vucinic.

A questo punto manca solo parlare di Lui, dell’Unico grande Capitano, la cosa più belle che c’è, il numero 10, Alessandro Del Piero…ma mi sono resa conto di aver già composto un peana per lui adesso e in passato, perciò non sproloquierò oltre…del resto, per descriverlo bastano due parole: One Love (penso di non essermi mai commossa tanto in vita mia come la domenica del suo saluto…).

Non si può raccontare di un anno, soprattutto di un anno simile, in una pagina, perchè ogni secondo della passata stagione è stato pregno di eventi e di emozioni che solo chi ha vissuto da vicino, da tifoso, può capire al 100%.

Una vendetta la chiama l’autore del libro in questione; per me è semplicemente il ristabilirsi dell’ordine sacrosanto delle cose, perchè l’ho detto e lo ripeto, la Juve ha solo un imperativo: VINCERE.

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Titolo: La vendetta
Titolo originale: La vendetta
Autore: Maurizio Crosetti
Traduttore: 
Editore: Dalai Editore
Collana: Le boe
Data di pubblicazione: 15 Maggio 2012 (prima e più economica edizione attualmente in commercio)
Prezzo: 12,90 €
Pagine: 117
Codice ISBN: 9788866208327

…3 Stelle… (Biscotti allo sciroppo d’acero e noci Pecan)

Non ci sono motivazioni particolari per questa ricetta: è semplicemente nata il giorno del 31° scudetto…una ragione più che valida, no?!

Biscotti Sciroppo Acero_Noci Pecan Ingredienti: (per una 20ina di biscotti)

  • 125 gr di burro;
  • 100 gr di zucchero;
  • 2 cucchiai di zucchero di canna chiaro;
  • 2 cucchiaini di sciroppo d’acer puro;
  • 200 gr di farina bianca;
  • 1 cucchiaino di caffè liofilizzato;
  • 60 gr di noci Pecan tritate finemente;
  • Sale;

Procedimento:

Lavorare il burro, i due tipi di zucchero e lo sciroppo d’acero in una terrina capiente con uno sbattitore elettrico ad alta velocità fino ad ottenere una crema.
Incorporare la farina (setacciata), il caffè liofilizzato, la granella di noci e un pizzico di sale fino a formare una pasta morbida. Dopo di che, rovesciarla su un piano infarinata e continuare a lavorarla con le mani, sino a quando non sarà liscia.
Quindi, formare un disco, ricoprirlo con uno strato di pellicola trasparente e farlo riposare in frigo per 30 minuti.
Intanto preriscaldare il forno a 190°.
Recuperare la pasta e stenderla con il mattarello ottenendo una sfoglia dello spessore si 3 mm. Ritagliare i biscotti con una formina a piacere e trasferirli poi su una piastra, collocandoli a qualche cm di distanza l’uno dall’altro.
Fate cuore per 10 min circa (dipende dal forno), comunque fino a quando non cominceranno a prendere colore.
Una volta sfornati, mi raccomando, lasciateli raffreddare bene prima di riporli nella vostra biscottiera preferita, altrimenti si frantumeranno!

Consigli: potete sostituire le noci Pecan (o brasiliane), con normalissime noci.

Un po’ di sale in zucca: “Cerca di pensare che la vita è una scatola di biscotti. […] Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti? Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene. Perciò la vita è una scatola di biscotti.”…
(Haruki Murakami, Norwegian Wood)

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Il mercante di libri maledetti


Ho scelto un autore italiano per una trama che ritenevo (abbastanza a ragione) scontata e ripetitiva; la solita cerca di un libro/manoscritto esoterico che solo pochi iniziati potranno comprendere ed utilizzare per evocare chissà cosa o chi. Anche l’ambientazione storica medievale è stata molto utilizzata in passato.

Soliti personaggi, abbazie, sette segrete, quadrati magici e via di seguito. Non è una stroncatura totale, leggetelo pure se non avete mai letto di argomenti simili, altrimenti uno vale l’altro.

La mia valutazione finale non deriva tanto dal libro in se stesso, ma dall’idea troppo sfruttata.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro3_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Mercante di Libri Maledetti

Titolo: Il mercante dei libri maledetti
Titolo originale: Il mercante dei libri maledetti
Autore: Marcello Simoni
Traduttore: –
Editore: Newton Compton
Collana: Ultra economici Newton
Data di pubblicazione: 2011 (prima edizione); 20 Gennaio 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 4,90 €
Pagine: 350
Codice ISBN: 9788854161269

Il polpo di Santiago

Visto il giudizio non proprio entusiasta del libro, cerchiamo di “addolcire” la pillola con una gustosa ricetta tipica della Galizia, regione spagnola nota soprattutto per il pellegrinaggio a Santiago di Compostela, meta anche del libro in questione.

Polipo alla galiziana Ingredienti:

  • 500 gr di polpo;
  • 1 scalogno;
  • Olio EVO;
  • 4/5 patate medie;
  • Paprika dolce;
  • Peperoncino piccante;
  • Sale grosso qb.;

Procedimento:
Mettere sul fuoco una pentola piena d’acqua e lo scalogno tagliato a metà.
Quando l’acqua bolle, immergervi solo i tentacoli del polipo (fatto scongelare naturalmente – v. Consigli), in modo che si arriccino e successivamente tutto l’animale lasciandolo cuocere per 50 minuti. Una volta pronto e verificatane la cottura (la carne deve risultare tenera), spegnere il fuoco e lasciarlo riposare nella sua acqua di cottura ancora per 15 minuti.
Nel frattempo pelare e tagliare le patate a fette con uno spessore di circa 1 cm.
Quindi togliamo il polpo dalla pentola e buttarci dentro le patate, dopo aver riacceso il fuoco e aver portato di nuovo l’acqua a bollore; dovranno cuocere per una decina di minuti, dopo di che andranno scolate delicatamente.
Tagliamo poi il polipo a dadoni.
Impiattiamo disponendo le patate sul fondo e quindi adagiandovi sopra il polpo a pezzi; condiamo con un filo d’olio EVO, spolveriamo il piatto con della paprika dolce, peperoncino piccante e sale grosso a piacere.

Consigli: l’ideale sarebbe comprare un polpo congelato e poi lasciarlo scongelare naturalmente, perchè essendo la sua carne ricca di nervi, questi diventerebbero gommosi con una cottura naturale diretta. Attraverso il congelamento, invece, la polpa composta per lo più d’acqua, si gonfia rompendo così le fibre nervose. In questo modo il polpo risulterà tenero alla cottura.

Un po’ di sale in zucca: “Il polpo si cuoce con la sua stessa acqua.”
(Proverbio salentino)

 
Categorie: Pesce crostacei e molluschi, Ricette, Simoni Marcello, Storico-esoterico | Tag: , , , , | Lascia un commento

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