Archivi del mese: luglio 2013

La donna in bianco


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Era il 1859 quando Charles Dickens pubblicò nella sua rivista settimanale All the Year Round la prima puntata del romanzo dell’amico Wilkie Collins, La signora in bianco.

Il successo fu immediato, l’opera divenne ben presto argomento di conversazione in ogni salotto e ad ogni uscita della rivista si formavano code per per leggere al più presto la nuova puntata.

La fama e la critica favorevole furono senza dubbio meritate allora ed anche al giorno d’oggi, come è successo a me, è difficile sospendere la lettura per altre attività.

Wilkie Collins è considerato il padre del moderno romanzo poliziesco, vorrei anche aggiungere che potrebbe essere definito un eccellente ritrattista, la sua penna dipinge personalità e caratteri che, attraverso le parole, diventano sempre più definiti e reali, rendendoli vulverabili a simpatie, antipatie e giudizi sicuramente diversi e contrastanti da un lettore all’altro.

Misteri, apparizioni, delitti, segreti dal passato, raggiri e interessi finanziari, conditi con una violenza palpabile ma mai mostrata, sullo sfondo la società vittoriana: tutto questo è La Signora in bianco.

Non voglio svelarne la trama, nè tanto meno delinearne gli interpreti, ci teng0 però a sottolineare la forza della personalità di quella che è diventata la mia eroina, Marian. una giovane donna coraggiosa, intelligente e generosa, che mette sempre in primo piano i suoi affetti più cari e per quelli arriva a sfidare la rigida mentalità maschilista del suo tempo. Avrei tanto voluto sapere di più a proposito dei suoi sogni.

La lettura è stata una piacevole sorpresa, che mi invita a conoscere meglio l’autore attraverso gli altri suoi lavori. Un libro che consiglio a chi ama i classici, i romanzi polizieschi e la vita nel XIX secolo inglese.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Donna in Bianco

Titolo: La donna in bianco
Titolo originale: The Woman in White
Autore: Wilkie Collins
Traduttore: Giartosio T. e Tummolini S.
Editore: Fazi
Collana:
Tascabili
Data di pubblicazione:
1859-1860 (prima edizione come feuilleton a puntate sulla rivista settimanale All the year round edita da Charles Dickens); 11 Febbraio 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14,90 €
Pagine: 688
Codice ISBN: 9788881129911

Punch inglese

Durante le lunghe e fredde sere invernali, qualche sorso di punch bollente avrà certamente scaldato le ossa e gli spiriti dei nostri protagonisti. Vi proponiamo qui la ricetta tratta dal blog http://justafiveoclocktea.com/2011/01/02/punch-tradizionale-inglese/  della nostra collaboratrice Carlotta che ringraziamo pubblicamente!

punch Ingredienti:

  • 2 cucchiaini di tè Assam (o Ceylon);
  • 10 cucchiani di zucchero;
  • 1 arancia;
  • 1 limone;
  • 1 bottiglia di vino rosso;
  • 400 ml di curaçao;

Procedimento:

Preparate il te nero lasciando in infusione le foglie per circa 5 minuti.
Grattugiate la buccia dell’arancia e del limone emettete la scorza in un pentolino dove aggiungerete lo zucchero.
Fate sciogliere  il tutto, aggiungete di volta in volta un bicchiere di vino per evitare che lo zucchero si attacchi.
Aggiungete e il tè e fate bollire qualche minuto.
Ora correggete con un goccio di cucaçao e cin cin!

Un po’ di sale in zucca: …”Drinking is a way of ending the day.”
(Ernst Hemingway)

Categorie: Bevande, Classico, Collins Wilkie, Feuilleton, Gotico, Letteratura inglese | Tag: , , , , , , , | 4 commenti

La ragazza delle arance


Georg, un quindicenne di Oslo riceve una lettera dal passato, è suo padre che gliela scrive, suo padre che è morto 11 anni prima, ma che vuole partecipare alla sua vita aiutandolo a crescere.

E’ una storia d’amore, un amore tra un uomo e una donna, un amore tra un padre e un figlio e un amore per la vita e le meraviglie che la vita ci regala.

Anche il povero è ricco se guarda un cielo sereno la notte abbracciando e parlando al proprio bambino ed è ricco se tiene per mano la donna con cui vuole condividere la vita, qualunque sia la sua lunghezza.

Una storia che porrà al ragazzo un grande interrogativo sulla vita, una domanda che indirettamente è rivolta anche a tutti i lettori del libro.

Georg studia pianoforte ed ama molto suonare la “Sonata al chiaro di Luna”, e proprio la musica di Beethoven sembra diventare la colonna sonora di questo libro. Così come nelle note del compositore tedesco, il primo movimento è triste e struggente e questa gravità viene alleggerita dalla delicatezza del minuetto della seconda parte, così nel “La ragazza delle arance”, dove è grande la malinconia di alcune pagine, prendono presto forma e si colorano di speranza, di bellezza e di amore per la vita le parole della lunga lettera arrivata dal passato.

Come sempre Jostein Gaarder è un maestro nel trattare grandi temi con una semplicità unica, un autore che si rivolge ad adulti e ragazzi, alle grandi menti come alle persone più semplici.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Ragazza delle Arance

Titolo: La ragazza delle arance
Titolo originale:
Appelsinpiken
Autore:
Jostein Gaarder
Traduttore:
Barni L.
Editore:
Tea
Collana:
Super TEA
Data di pubblicazione:
2003 (prima edizione); 9 Ottobre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo:
5 €
Pagine:
193
Codice ISBN: 
9788850233977

Dolcetti al cocco

E’ un giorno molto particolare quando Georg sente il bisogno di farsi coccolare dalla mamma per trasformare il gusto salato e amaro di lacrime e nostalgia con la dolcezza di queste squisitezze al cocco.

IMG_0409 Ingredienti:

  • 200 gr zucchero;
  • 170 gr di farina di cocco;
  • 40 gr di farina bianca;
  • 2 uova;

Procedimento:

In una terrina capace montate le uova con lo zucchero, poi aggiungete poco alla volta la farina di cocco e la farina bianca setacciate.
Mescolate delicatamente fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo.
Fate delle palline con le mani e disponetele distanziate su una teglia foderata di carta forno.
Infornate a 140°C  in un forno preriscaldato.
Dopo dieci minuti togliete i biscotti dal forno e fateli raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”Non dimenticare mai che l”amore che provo per te è come il vento: non potrai mai vederlo, ma potrai sempre sentirlo…Ovunque sarai.”
(Sergio Bambaren, Lettera a mio figlio sulla felicità)

Categorie: Dolci, Gaarder Jostein, Letteratura scandinava, Narrativa, Ragazzi | Tag: , , , , | Lascia un commento

Il gatto che mangiava i mobili


il gatto che mangiava i mobili

Jim Qwilleran, una volta quotato e stimato giornalista, sta cercando di ritrovare se stesso ripartendo da zero in un piccolo giornale.

Dopo essersi occupato di critica d’arte, viene ora incaricato di curare la nuova rubrica di arredamento “Belle dimore”.

Visita così lussuose abitazioni, conosce ricchi personaggi o pseudo benestanti, affascinanti architetti e collezionisti stravaganti.

Ben presto, però, in questo ambiente all’apparenza spensierato, ha la possibilità di mettere in mostra le capacità investigative che l’avevano entusiasmato e reso famoso quando si occupava di cronaca nera.

Sarà aiutato ancora una volta dai miagolii del suo amico Koko il raffinato ed intelligente gatto siamese che è ormai parte della sua famiglia. Infatti, proprio i problemi psicologici di quest’ultimo – dovuti ad un trauma subito alla nascita – lo aiuteranno nelle indagini.

Chissà se Koko, oltre al Tesserino di Socio Onorario del Press Club, avrà presto compagnia?

Divertente, scorrevole e appassionante come nella prima indagine, impossibile non affezionarsi al piccolo peloso felino che ne è co-protagonista.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Gatto che Mangiava i Mobili

Titolo: Il gatto che mangiava i mobili
Titolo originale: The Cat Who Ate Danish Modern
Autore: Lilian Jackson Brown
Traduttore: Lax Lidia
Editore: Mondadori
Collana: Il giallo Mondadori
Data di pubblicazione: 1967 (prima edizione); 1993 (attualmente di difficile reperibilità)
Prezzo:
Pagine:
Codice ISBN:

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Lady Almina e la vera storia di Dowton Abbey


lady almina e la vera storia di dowton abbey

La contessa Lady Fiona, moglie dell’ottavo conte di Carnavon, è l’autrice della biografia di Lady Almina, che l’ha preceduta come quinta contessa di Carnavon.

Il suo lavoro si basa su diari, documenti, fotografie e testimonianze di discendenti delle persone che, in qualche modo, hanno avuto a che fare con il castello di Highclere e con la famiglia dei Conti Carnavon.

Fino alla serie televisiva Dowton Abbey, Lady Almina non è tanto conosciuta come lo è invece il marito Lord Carnavon, il mecenate che partecipò non solo finanziariamente, alla fortunata spedizione archeologica in Egitto che portò Howard Carter alla scoperta della celeberrima tomba del faraone Tutankhamon.

Lady Almina non appartiene alla nobiltà inglese, ma è la ricca ereditiera di un esponente dell’alta finanza ed entrerà a far parte dell’aristrocrazia del paese solo diciannovenne, quando si sposerà.

E’ una giovane donna molto attiva, che sente sempre il bisogno di realizzare progetti e rendersi utile. Le sue feste sono grandiose e molto curate e presto riscuotono tanto successo tra le nobili famiglie che la accolgono con entusiasmo nella loro stretta cerchia.

I suoi ospiti sono conti e principi, tra cui il futuro re ed è spesso ospite a corte della regina Vittoria prima e di suo figlio Edoardo VII poi.

La sua vita però cambia allo scoppio della prima Guerra Mondiale, la sua costante necessità di darsi da fare la trasforma in un’eccellente infermiera. Il castello di Highclere prima e la residenza della famiglia poi, diventano ospedali per i numerosi feriti di guerra e un aiuto psicologico per le loro famiglie.

Un aiuto finanziario, come sempre, arriva dal ricco padre della contessa, anch’esso entusiasta di queste opere umanitarie e convinto patriota.

La guerra finisce, ricominciano le feste e sempre più gente è ospite al castello e anche se il destino poi le toglierà alcuni dei suoi affetti più cari, non riuscirà mai a scalfire minimamente il perenne desiderio di questa donna eccezionale di rendersi utile.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Lady Almina e la Vera Storia di Downton Abbey

Titolo: Lady Almina, la vera storia di Dowton Abbey
Titolo originale: Lady Almina and the Real Dowton Abbey: The lost legacy of Highclere Castle
Autore: Lady Fiona Carnavon
Traduttore: Togliani Maddalena
Editore: Antonio Vallardi Editore
Collana: Personaggi Passioni
Data di pubblicazione: 2011 (prima edizione); 22 Novembre 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14,90 €
Pagine: 346
Codice ISBN: 9788867310326

 

Budino al cioccolato (all’inglese)

Nel castello di Highclere lavorano molti dei discendenti della servitù di Lady Almina. Lo chef attuale cucina ancora piatti molto amati dalla Quinta Contessa di Carnavon, tra i quali golosissimo budino inglese al cioccolato.
Ho voluto provare così a prepararne uno… sarà all’altezza di essere servito al castello?

IMG_0417 Ingredienti (per 8 porzioni):

  • 200 gr di burro ridotto in crema + 25 gr per imburrare gli stampini;
  • 200 gr di zucchero;
  • 200 gr di pane tostato, grattugiato e passato al setaccio;
  • 8 tuorli d’uovo;
  • 6 bianchi d’uovo;
  • 170 gr di cioccolato (fondonte o la latte) grattugiato;
  • Una presa di cannella;

Procedimento:

Mettete in una terrina il burro ridotto in crema, poi, poco ala volta, incorporatevi lo zucchero, i tuorli, la cannella, il pane grattugiato e il cioccolato; alla fine aggiungete anche i bianchi d’uova montati a neve ferma, solo però dopo aver ben lavorato il composto.
Imburrate ben bene degli stampini (o uno stampo più grosso), versatevi il composto e mettetelo nel forno, a bagnomaria per circa 25 minuti avendo cura che l’acqua renda l’ebollizione.
Una volta trascorso il tempo necessario provate ad affondare la lama di un coltellino nel budino: se si ritira ben asciutta, il budino è pronto.
Una volta tolto dal forno fatelo quindi riposare per 5 minuti e successivamente offritelo in un piatto di servizio caldo.

Un po’ di sale in zucca: …”Se nessuno ti vede mentre lo mangi, quel dolce non ha calorie”…
(Anonimo)

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Lo scudo di Talos


Pathos e logos: le due forze che regolano l’animo umano per il pensiero greco. L’emozione e la razionalità che possono convivere nonostante tutto, nonostante un destino oscuro che gli dei hanno tracciato tessendo a maglie molto strette vite di uomini sconosciuti, ma in realtà tanto vicini, figli di una stessa patria, ma frutti di leggi diverse, crudeli, di una giustizia divina, ma posta in pericolose mani mortali.

Il Lupo e il Dragone, nemici fraterni che condividono quello stesso pathos che le donne della loro stirpe hanno imparato a vivere – a cui hanno imparato a sopravvivere – e a sopprimere. Talos e Brithos. Kleidemos e Brithos: la storia ha scelto per loro, divisi ed uniti, per scrivere la Storia (quella con la “S” maiuscola), quella dei 300 delle Termopili e quella dei vincitori di Platea.

Penso di non commettere alcuna eresia nel sostenere che Lo scudo di Talos si possa considerare uno dei parti più felicemente riusciti di Manfredi; non so se anche lui sia stato ispirato da una delle mitiche sacerdotesse di Apollo, sta di fatto che mi piace credere che una delle figlie del Parnaso ne abbia in qualche modo toccato la penna.
Sintesi ed accuratezza storiche inappuntabili, suggestione vibrante, trama vivace, ma allo stesso tempo solennemente “spartana”, senza fronzoli (pur con il giusto spazio lasciato anche a dolci sentimenti), ma con il guizzo finale, personaggi monumentali, plasmati magistralmente quali che fossero davvero quelle apollinee statue di dei ed eroi create dagli inarrivabili artisti di bottega della classicità, guardati con ammirazione poi per i secoli avvenire.

Infine una considerazione personale: sarebbe bello trovare questo testo inserito nelle liste di libri proposti dagli insegnanti nei programmi scolastici; ottimo anche come lezione di storia, sarebbe una tecnica di apprendimento infallibile. Da provare.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Lo Scudo di Talos

Titolo: Lo scudo di Talos
Titolo originale: La scudo di Talos
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Traduttore: 
Editore: Mondadori
Collana: Oscar junior
Data di pubblicazione: 
1988 (prima edizione); 25 Marzo 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 398
Codice ISBN: 9788804627227

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I cento cavalieri


Probabilmente la maggior parte dei lettori conosce Manfredi in veste di romanziere e saggista storico e ammetto che anche per me è l’archeologo la cui penna avevo sempre apprezzato veder viaggiare a fianco di Alessandro Magno o scoprire tra le file di un’invincibile legione romana; con questa raccolta di racconti, invece, lo troviamo – perfettamente a suo agio – ad aver a che fare anche con squarci di vita attuali, personaggi di tutti i giorni e linguaggi disparati.
Essere delle eccellenze come autori di romanzo non significa sempre essere ugualmente efficaci nel genere del racconto breve: si tratta proprio di tecniche e approcci alle storie completamente diversi. Manfredi sostiene senza cedimenti entrambe le sfide però. Sa saltare con agilità da un luogo all’altro dello spazio-tempo, crea delle vere piccole bozze, dei possibili embrioni per sviluppi narrativi futuri (v. Otel Bruni, per esempio).
Senza soffermarsi su ogni singolo racconto, permettetemi un encomio speciale per lo splendido quadro relativo all’incontro, post Zama, tra Annibale e Scipione (n.b. De imperio): un cammeo (in cui per altro credo proprio di intravedere una certa “simpatia” per il Cartaginese da parte dell’autore e che, come si sa, io condivido in pieno).

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Titolo: I cento cavalieri
Titolo originale: I cento cavalieri
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Traduttore: 
Editore: Mondadori
Collana: Oscar bestsellers
Data di pubblicazione: 
2002 (prima edizione); 4 Ottobre 2002 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 273
Codice ISBN: 9788804491170

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Finchè morte non vi separi


Pensare che il più sofisticato dei software possa trovare la persona che è stata “disegnata” per renderci felici per tutta la vita, è qualcosa di altamente utopistico…anche se, prima o poi, sono convinta che qualche facoltoso imprenditore si butterà davvero nell’impresa di fondare una società come la Eden ed investirà il suo denaro (e la sua credibilità) in un’impresa che potrebbe cambiare drasticamente le modalità di interazione sociale tra gli uomini.
Ma attenzione, perchè affidarsi totalmente ai circuiti di un computer può rivelarsi molto pericoloso. E non voglio fare del falso moralismo ed ergermi a dietrologa della situazione (va di moda dire che passare tante ore davanti ad uno schermo acceso fa male, ma non ho mai sopportato ipocriti pontificatori conformisti).
Se un uomo vuole diventare amico di un leone, lo può addestrare fin da cucciolo, insegnargli a riconoscerlo in modo tale che non lo scambi per potenziale pappa, ma il micione rimarrà sempre un predatore, con gli istinti di sopravvivenza di cui Madre Natura lo ha dotato. E lo stesso discorso vale per le macchine: puoi programmarle per essere sempre più userfriendly, ma le sinapsi biologiche del nostro cervello, seppur neurologicamente più sensibili e fragili, sono più ricche di sfumature ed intelligenti di quelle del più umano dei dispositivi A.I. .
Oltre alla trama incalzante, al coinvolgente thriller techno-psicologico, alla verosimiglianzaa di ogni scena, credo che Child, questa volta, abbia impalcato anche un bel messaggio, sottile, elegante come i 4 omicidi “senza sangue”, ben nascosto, come la verità – in tutti i suoi libri – da scoprire fino all’ultima pagina e un po’ da inventare a proprio piacimento, come in un hidden work in progressFinchè morte non vi separi!

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Finchè Morte Non Vi Separi

Titolo: Finchè morte non vi separi
Titolo originale: 
Death Match
Autore: Lincoln Child
Traduttore: Tissoni A.
Editore: Sonzogno
Collana: Romanzi
Data di pubblicazione: 2004 (prima edizione); 8 Marzo 2006 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 18,50 € (attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 448
Codice ISBN: 9788845413001

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