Archivi del mese: giugno 2014

Inferno


La mappa dell’inferno secondo Botticelli, il “cerca trova” di Vasari, gli interni degli Uffizi, la Basilica di San Marco, la tomba di Enrico Dandolo sono solo una piccolissima parte di storia dell’arte che rispolveriamo leggendo questo inusuale libro di Dan Brown.
Viviamo con il personaggio preferito dello scrittore, Robert Langdon, una serie di avventure dove non manca mai una reale descrizione delle innumerevoli opere che ci passano davanti.
Il tema principale è la popolazione mondiale in continuo aumento e lo scenario futuro è paragonato alle Malebolge dell’Inferno dantesco.
Quale stratagemma avrà escogitato la controparte “malvagia” ? Nonostante molte cose appaiano scontate ad un primo approccio, ci accorgiamo, alla fine, di aver indovinato poco o nulla.
Inutile dire che è una lettura senza soluzione di continuità con un grado notevolmente alto di suspense.
Vedremo se il film preannunciato saprà rendere giustizia al romanzo (non capita quasi mai).

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Inferno

Titolo: Inferno
Titolo originale: Inferno
Autore: Dan Brown
Traduttore: Lamberti N., Raffo A., Scarabelli R.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Edizione Speciale
Data di pubblicazione: 2013 (prima edizione); 8 Aprile 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 5 €
Pagine: 712
Codice ISBN: 9788804640691

 

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Il giardino delle bestie. Berlino 1934


Leggere questo libro è vivere la nascita del nazismo proprio nella sua culla a Berlino, con Hitler ancora pieno di dubbi sul come attuare i suoi disegni di nascosto al mondo intero, o meglio di nascosto a quanti si rifiutarono di credere che potesse accadere veramente.
Si narra dell’epoca trascorsa dal nuovo ambasciatore degli Stati Uniti a Berlino; la città, che ha trascorso – almeno per i primi anni – una vita del tutto normale e poi con la consapevolezza di ciò che accadeva e che in fondo approvava (almeno la maggioranza silenziosa). Nessuno resti scandalizzato, è la storia.
Attraversiamo così per prima la “notte dei lunghi coltelli “ e poi la notte dei cristalli”: notti infinite, fino all’epilogo della guerra.
Questo “romanzo” è composto da personaggi veri – tutti – da accadimenti veri – tutti, e tutti documentati: in fondo al libro, lo scrittore cita una serie infinita di fonti, consultabili da chi lo desideri.
La lettura scorre, dapprima lentamente, come un’imbarcazione sopra un fiume lento e poi sempre più veloce fino al punto di non ritorno, fino all’abisso.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

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Titolo: Il giardino delle bestie. Berlino 1934
Titolo originale: In The Garden of Beasts: Love, Terror, and An American Family in Hitler’s Berlin
Autore: Erik Larson
Traduttore: Vitangeli R.
Editore: Neri Pozza
Collana: Bloom
Data di pubblicazione: 2011 (prima edizione); 15 Febbraio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 18 €
Pagine: 559
Codice ISBN: 9788854505742

Pollo alla Kiev

Il pranzo delle spie…

PolloKiev Ingredienti per 4 persone:

  • 2 petti di pollo interi, senza pelle e disossati;
  • 1 cucchiaino di sale;
  • 10 gr di burro;
  • 1 cucchiaio di prezzemolo sminuzzato;
  • 1 cucchiaino di succo di limone;
  • 1 spicchio d’aglio tritato;
  • 30 gr di farina;
  • 30 gr di pangrattato;
  • 2 uova leggermente sbattute;
  • Olio per frittura q.b.;

Procedimento:

Tagliate i petti di pollo a metà e cospargeteli di sale.
Lavorate il burro a crema unendo il prezzemolo, il succo di limone e l’aglio.
Spalmate due cucchiaini di burro aromatizzato al centro di ciascuna metà di petto di pollo, quindi chiudete i petti e fissateli con dello spago o degli stuzzicadenti.
Mettete la farina ed il pangrattato in due diversi piatti piani e sbattete le uova in un piatto fondo.
Riprendete i petti di pollo e passateli nella farina, poi nell’uovo ed infine nel pangrattato.
Adagiate i petti di pollo panati su di un piatto con la giuntura rivolta verso il basso e riponete in frigorifero per almeno 2 ore.
Scaldate l’olio per fritture e friggetevi i petti di pollo ripieni fino a doratura.
A cottura ultimata, rimuovete i petti di pollo dall’olio con l’aiuto di un cucchiaio forato e fateli asciugare su alcuni fogli di carta assorbente.
Servite con riso integrale o con il contorno che preferite.

Un po’ di sale in zucca: “There began to appear before my romantic eyes…a vast and complicated network of espionage, terror, sadism and hate, from which no one, official or private, could escape.”
(
In The Garden of Beasts: Love, Terror, and An American Family in Hitler’s Berlin, Erik Larson)

 

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La capanna dello zio Tom


la capanna dello zio Tom

La capanna dello zio Tom, romanzo di Harriet Beecher-Stowe, fu pubblicato per la prima volta nel 1851, periodo in cui l’America era divisa tra gli stati industrializzati e ricchi del Nord e il Sud dell’aristocrazia e delle grandi piantagioni, divisa tra gli schiavisti meridionali che compravano e sfruttavano fino alla morte i poveri uomini che non avevano sangue americano al cento per cento e gli Americani abolizionisti degli Stati liberi settentrionali che restavano però in molti casi indifferenti alla tratta delle anime dell’altra America e spesso con loro concludevano affari.

I personaggi del libro sono inventati, ma l’autrice nella sua nota conclusiva, spiega che ha voluto raggruppare in questo volume, tante vicende, tutte reali e le effettive condizioni sociali del suo tempo, di uomini reali, di tanti schiavi che venivano maltrattati, di padroni sfruttatori che usavano facilmente la frusta, ma fortunatamente, anche di proprietari di anime che facevano il possibile per rendere dignitosa la vita di quegli Africani deportati e dei loro discendenti.

Quindi queste sono le storie di uomini “non liberi“, che hanno sopportato e sono morti schiavi, di quelli che hanno tentato, e alcuni trovato, quella agognata libertà, chi fuggendo negli Stati del Nord o addirttura in Canada, chi facendo di tutto per potersi riscattare ed ottenere quel bene più prezioso di ogni ricchezza.

Ma chi era lo Zio Tom? Ai nostri giorni, leggendo queste pagine potrebbe addirittura sembrare raffigurato come un santo, ma se ci lasciamo guidare dalle parole della Beecher-Stowe, scopriamo che Tom era un uomo che, come tanti altri schiavi, per essere libero, volle usare, solo ed esclusivamente la strada della Bibbia, degli insegnamenti di quel Libro, unico suo bene prezioso, che lo hanno sostenuto nei tanti, troppi momenti di grande sconforto. Questa figura, allo stesso tempo, potrebbe non piacere nemmeno ai tanti Americani di colore, che vedevano un Tom troppo rassegnato e sottomesso e non riuscivano a scorgere la serenità che gli veniva dalla libertà della sua anima.

Il successo editoriale della prima edizione fu straordinario, scosse molte coscienze che incominciarono a vedere questi schiavi, prima di tutto come persone al pari dei bianchi, non esclusivamente come merce di scambio ed instillò nel cuore degli schiavi stessi la scintilla di una possibile ribellione, la speranza di un riscatto, e una nuova voglia di libertà; venne anche considerato uno dei tanti motivi che portarono allo scoppio della Guerra di Secessione.

Un aneddoto racconta che Abraham Lincoln, incontrando la scrittrice verso la fine del conflitto, avrebbe pronunciato le parole: “Questa è la piccola donna che ha scatenato questa grande guerra”.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Capanna dello Zio Tom

Titolo: La capanna dello zio Tom
Titolo originale: Uncle’s Tom Cabin, o Negro Life in the Slave States of America
Autore: Harriet Beecher-Stowe
Traduttore:Boffito B.
Editore: Bur Biblioteca Universale Rizzoli
Collana: Ragazzi
Data di pubblicazione: 1851 (prima edizione), 9 gennaio 2009  (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 545
Codice ISBN:9788817029544

Il burro fatto in casa

In ogni cucina dell’America del 1800, sia che fosse nella dignitosa capanna di zia Cloe, che nell’accogliente casa della generosa famiglia di Rachele Halliday, o ancora tra le mura della ricca dimora del tiranno Legrée o del buono Saint-Clare,  il burro, importante alimento, veniva fatto in casa quasi quotidianamente.
Immaginiamo mani grandi, rugose nere o appena colorate che agitavano energicamente in un contenitore ben chiuso, la panna di latte appena munto, fino ad ottenerne un morbido panetto che filtravano con una candida garza di cotone.
Perchè non provare a prepararlo anche in una cucina del XXI secolo?

Burro Ingredienti (per 100 g di burro):

  • 200 g di panna fresca da montare;

Procedimento:

Montate con le fruste di un frullatore elettrico la panna e continuate fino a quando la parte grassa si separerà dal latticello. Sciacquate sotto l’acqua fresca, strizzate bene il burro ottenuto e dategli la forma desiderata.
Potrete conservare il burro in frigorifero per qualche giorno.

Un po’ di sale in zucca: “Ah, come sono vere le grandi, le eterne parole: “Non potrà conservarsi libera nessuna nazione in cui la libertà è un privilegio e non un principio”!
(Dalla prefazione dell’autrice alla prima edizione europea, Andover, 21 Settembre 1852)

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La camera d’ambra


LaCameradambra

Corto ma essenziale, viviamo un’avventura dalla parte dei “cattivi”.
La trama, avvincente ma abbastanza scontata: un gruppo eterogeneo di persone si incontra per trafugare opere d’arte, fino a scoprire…indovinate un po’; scontata anche la risposta, che non si fa attendere molto.
Non sempre la Asensi riesce a convincermi, come in questa occasione. Originale in alcuni casi, in altri fa subito immaginare cosa sta per succedere, e per un romanzo di avventure significa molto.
Si può intuire che l’ho preferita in altre occasioni.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Camera d’Ambra

Titolo: La camera d’ambra
Titolo originale: El salón de ámbar
Autore: Matilde Asensi
Traduttore: D’Amico M.
Editore: BUR
Collana: Narrativa
Data di pubblicazione: 1999 (prima edizione); 7 Settembre 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 8,90 €
Pagine: 190
Codice ISBN: 9788817044141

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Netočka Nezvanova


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La piccola Anna, o meglio Netočka Nezvanova, come viene chiamata dalla madre nei rari momenti di tenerezza, cresce in una famiglia povera, con la mamma e il patrigno Efimov, violinista di talento, ma non geniale, che, nonostante la sua vita sregolata, sembra essere per la ragazzina, l’unico affetto e la sola, benché tormentata, presenza che riesce a regalarle un po’ di serenità.

La vita di Anneta subirà repentini cambiamenti, le angosce si succederanno incalzanti, pochi i momenti in cui le sue gote non saranno rigate di lacrime o la sua mente non sarà preda di pensieri dolorosi, e spesso la ritroveremo rannicchiata nell’angolo diventato suo  rifugio, le note melodiose di un violino si trasformeranno per lei in urla strazianti, fino alla brusca interruzione del romanzo, quando la protagonista che ha da poco compiuto i sedici anni, ha appena scoperto, attraverso i libri, lati nascosti del suo animo e segreti occultati della famiglia che la ospita.

Dostoevskij interruppe la stesura di questa sua opera, perchè arrestato con l’accusa di sovversione, per la quale sconterà quattro anni di lavori forzati. Non so come avrebbe voluto continuarla e concluderla, non so nemmeno se qualcun altro ci abbia mai pensato, non mi interessa, questo è comunque per me un grande libro, dove ho ritrovato la poesia de Le Notti bianche, l’angoscia de Il Sosia, l’ansia de Il Giocatore e il tormento di Delitto e castigo.

Mi sono chiesta spesso leggendolo come un uomo, maschio, sia riuscito ad entrare così a fondo nell’anima e nella grande sensibilità di una ragazzina. L’unica risposta possibile… Dostoevskij era un genio.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Netocka Nezvanova

Titolo: Netočka Nezvanova
Titolo originale: Неточка Незванова
Autore: Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Traduttore: Sibaldi Igor A..
Editore: Garzanti
Collana: I grandi libri Garzanti
Data di pubblicazione: 1849 (prima edizione); Gennaio 2003 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 8 €
Pagine: 185
Codice ISBN: 9788811366027

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La dama e l’unicorno


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Chissà quanti si sono trovati, almeno una volta nella vita, di fronte ad un arazzo, magari proprio di fronte ad uno di bottega fiamminga, vere opere d’alto artigianato; ma chissà quanti sono stati (e/o sono) in grado di leggerne le storie tra le trame dei fili di lana colorata, tra i preziosi intrecci d’oro di un ardito milleflurs, e di scrutare l’animo delle dame raffigurate, di seguire i movimenti di leoni, uccellini…e unicorni.
Io lissier non ci sono nata e probabilmente non sarei mai neppure potuta diventarlo nei XV-XVI secc., ma sicuramente oggi mi sento un po’ più consapevole dell’enorme lavoro e dell’abilità necessari per creare un capolavoro di stoffa; l’indispensabile collaborazione dei 5 sensi, la sensibilità dell’artista, la vocazione del professionista, lo spirito di squadra, il sostegno di una famiglia, l’instancabile fiducia nella realtà dell’impossibile.
Perchè all’apparenza, l’impensabile è anche la perfezione delle mani di una ragazza dagli occhi spenti, così come l’amore di due mondi diversi.
Ma alla fine, come sempre, è solo il risultato finale ciò che più conta.

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Titolo: La dama e l’unicorno
Titolo originale: The Lady and the Unicorn
Autore: Tracy Chevalier
Traduttore: Ortelio Massimo
Editore: Neri Pozza
Collana: I narratori delle tavole
Data di pubblicazione: 2003 (prima edizione); 1° Gennaio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 16,50 €
Pagine: 286
Codice ISBN: 9788873059363

Waffels allo sciroppo di fragole

Alienor dagli occhi spenti, ma dalle mani prodighe e dal cuore grande. Il suo orticello era profumi e colori, quelli che si vedono solo con il tocco delle anime che vivono nella parte più profonda di ogni essere umano: rosso, rossi diversi, sapidi, zuccherosi ed inebrianti…come le fragoline che la figlia del lissier era in grado di far crescere quasi per magia, come le mani del pittore, come l’amore.
Un tipico dolce belga, semplice, morbido e delizioso riproposto con quella goccia di “rosso fragola” che rende vivo l’intero quadro.

WaffelsFragole Ingredienti per 8 waffels:

  • 3 uova grandi;
  • 1 pizzico di cremor tartaro;
  • 1 tazza di latticello o panna fresca;
  • 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia;
  • 2 cucchiai di burro + 1 cucchiaio di burro fuso;
  • 1 tazza di farina 00 setacciata;
  • 3 cucchiai di zucchero di canna o di zucchero scuro;
  • 1/2 cucchiaino di sale;
  • 1 cucchiaino di bicarbonato;
  • 1/4 di cucchiaino di lievito;
  • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere;
  • 7/8 fragole, mondate e tagliate a pezzetti;
  • 1/4 di tazza di zucchero;
  • 1/4 di tazza di acqua;
  • 1 limone: scorza e succo;
  • 1 cucchiaio di farina gialla;

Procedimento:

Per prima cosa, sbattete i bianchi d’uovo e il cremor tartaro fino a creare una crema piuttosto ferma.
In una ciotola poi, amalgamare i tuorli, il latticello, l’essenza di vaniglia e 2 cucchiai di burro fuso. In un recipiente più grande, invece, mischiare la farina 00, lo zucchero di canna, il sale, il bicarbonato, il lievito e la cannella; unitevi anche gli ingredienti umidi e rendere il tutto ben omogeneo. Incorporate con delicatezza anche i bianchi semi-montati.
Non vi resta che prendere la vostra macchina per i waffel e seguire le istruzioni d’uso: ungete o meno le piastre e versatevi sopra una quantità di impasto tale da coprirle interamente; cuocete per 3/4 minuti.
Per la salsina alle fragole: in un padellino, fate cuocere a fuoco medio, le fragole, lo zucchero, l’acqua, la scorza, il succo del limone e la farina gialla. Mescolate fino a quando le fragole si squaglieranno leggermente e il tutto avrà creato uno sciroppo della giusta consistenza: nè troppo liquido, nè troppo denso.
Irrorate i waffel con lo sciroppo alle fragole e una spruzzatina di zucchero.

Un po’ di sale in zucca: “La tapisserie est un art très différent de la peinture, repris-je. Les artistes qui n’ont jamais travaillé à des tapisseries ne sauraient le comprendre. Ils s’imaginent que tout peut être agrandi et tissé tel qu’ils l’ont peint. Mais le regard que l’on porte sur une tapisserie est différent de celui que l’on porte sur un tableau.”…
(
The Lady and the Unicorn, Tracy Chevalier)

 

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La voce degli uomini freddi


E’ quasi un’elegia, un inno continuo alla neve, alle montagne, al freddo; mai visti con negatività ma come dono di Dio.
Romanzo ostico da recensire e da leggere con attenzione: una poesia continua.
Trecce d’acqua cadono dai monti, uno sciame di farfalle che scendono sulla terra sotto forma di neve, gli alberi cantano, le api sono bianche come il paesaggio circostante, solo le formiche restano nere, ma quando fanno i nidi a punta significa che nevicherà molto.
E poi ci sono le valanghe, di neve, di acqua, di vento.
Entriamo di soppiatto nelle case, nella vita, nei pensieri di questi uomini freddi, ma tali solo per l’ambiente che li circonda ma quando capiterà di agire per la sopravvivenza scopriremo (solo alla fine) chi sono veramente.
Non voglio privare altri del gusto della scoperta.
L’intero libro è una scoperta.

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Titolo: La voce degli uomini freddi
Titolo originale: La voce degli uomini freddi
Autore: Mauro Corona
Traduttore: –
Editore: Mondadori
Collana: 
Scrittori italiani e stranieri
Data di pubblicazione:
 2013 (prima edizione); 3 Dicembre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 18 €
Pagine: 235
Codice ISBN:9788804633778

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Testimone d’accusa


Testimone d'accusa

In questo breve racconto poliziesco di Wilkie Collins, ci sono alcuni punti, personaggi e situazioni che potrebbero ricordare piacevolmente alcuni altri suoi lavori: il maggiordomo fedele e l’arguto investigatore della Pietra di Luna (https://ilessi.wordpress.com/2013/11/04/la-pietra-di-luna/), eredità alla mercè di farabutti della Donna in bianco  (https://ilessi.wordpress.com/2013/07/21/la-donna-in-bianco/) e di Senza nome (https://ilessi.wordpress.com/2013/09/29/senza-nome/), ingenue fanciulle facili vittime di servitori senza scrupoli, anch’esse presenti nelle opere dello scrittore inglese.

Queste caratteristiche, tuttavia, non tradiscono minimamente le aspettative del lettore, anzi, forse lo incuriosiscono maggiormente nel voler sapere a cosa porteranno le indagini dell’astuto, simpatico ed intelligente Mr. Dark, che nonostante le abbondanti libagioni a base di birra e Toddy-Whiskey, (un caldissimo punch a base di acqua bollente, zucchero, spezie e ovviamente del più famoso tra i liquori inglesi, il whiskey), non perderà mai la sua lucidità.

La storia ci viene narrata dal fedele maggiordomo William, che aiuterà il detective incaricato a smascherare il colpevole.

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Titolo: Testimone d’accusa
Titolo originale: A plot in private life
Autore: Wilkie Collins
Traduttore: Basso Franco
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana:
La memoria
Data di pubblicazione:
1858 (prima edizione); 1996 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 7 €
Pagine: 100
Codice ISBN: 978888389112382

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