Archivi del mese: luglio 2014

L’amore e gli stracci del tempo


A…come Albania. …ma anche come Serbia, Kosovo, Svizzera, Italia…
Come quella patria a cui appartieni per tradizione, per burocrazia, ma che non fa parte di te, perchè la tua storia ha conosciuto tante cartine geografiche stracciate poi dalla guerra, spietata e bastarda, confusa e cieca: violenza e sangue che scaraventano e dividono famiglie, genitori e figli, cuori innamorati, agli estremi confini di un mondo tanto “piccolo” ed immensamente estraneo, ma che nella sua sconfinatezza mantiene viva la speranza e la promessa di due metà della stessa anima. Ma la storia scorre come un fiume in piena, come queste parole ti scroscia adesso senza troppa delicatezza; per quello c’è la poesia.
La paradossale eleganza poetica dei “versi” carichi del realistico dolore di un amore, nato, vissuto e lacerato nei Balcani, tradito dal destino e ricomposto, ricucito e rappezzato non dai soavi suoni delle antiche ballate, ma dalle allegre voci di bambini ignari delle loro radici stracciate dal tempo; una prosa poetica, dicevo, quella della Ibrahimi, poetessa d’estrazione, giornalista e romanziera per talento, una scrittura senza fronzoli (disarmante, ingenuo, quasi infantile – nel senso positivo del termine – l’uso martellante del tempo presente soprattutto nelle prime pagine) con la quale compone una ballata moderna, dalla doppia identità, ma altrettanto straziante, come il racconto popolare della ragazza-sposa che non coronerà mai il suo tenero sogno, perchè vinta dalla malattia.
La guerra non ha solo bombardato le vite di Zlatan e Ajkuna, ma ne ha infettato l’essenza, ha corroso quella profondissima parte di sé, diffondendo inesorabili metastasi che silenziosamente emergono in superficie; un lento, logorante scoppio interno che cambia la storia, la loro storia, la stravolge, la scaglia lontano, la riporta in quel luogo di non-patria, di origine, la pacifica e le impone un nuovo inizio.
Perchè i fiori più tenaci sbocciano anche in mezzo alle macerie.
Come gerbere bianche.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: L’Amore e gli Stracci del Tempo

Titolo: L’amore e gli stracci del tempo
Titolo originale: L’amore e gli stracci del tempo
Autore: Anilda Ibrahimi
Traduttore: –
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi tascabili
Data di pubblicazione: 
2009 (prima edizione); 25 Aprile 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)  Prezzo: 11 €
Pagine: 267
Codice ISBN: 9788806207168

La conserva di Slavica e Donika

Secondo voi, i semi dei peperoni devono essere mantenuti o è meglio toglierli per una salsa perfetta?…Quante schermaglie e sorrisi, quanta caparbietà nel difendere le proprie convinzioni culinarie, le tradizioni identitarie di due popoli così simili e così lontani. Il perfetto connubio agrodolce, riflesso di condivisione e fratture, retaggio di secoli di amore&odio, ma che non potrà non mettere d’accordo tutti sul sorprendente risultato di questo ideale accompagnamento di carni e formaggi.

IMG_3053Ingredienti (per le dosi fate valere la regola di “un paio di bicchieri/cucchiai può andar bene” – con le spezie state più attenti!):

  • Peperoni verdi;
  • Pepe nero in grani;
  • Peperoncino fresco;
  • Acqua bollente;
  • Olio EVO;
  • Aceto balsamico;
  • Zucchero di canna;

Procedimento:

Per prima cosa, lavate i peperoni, tagliateli a metà e privateli dell’anima e dei semi (noi preferiamo seguire questa corrente di pensiero…).
A questo punto, tagliate i peperoni a strisce grandi, versateli in una pentola con pepe nero in grani, peperoncino fresco sminuzzato, un paio di bicchieri di aceto balsamico, zucchero di canna e copriteli con acqua bollente.
Lasciate riposare per 30 minuti quindi cuocete il tutto almeno per 1 ora a fiamma media e con la cura di mescolare spesso.
Trascorsa mezzoretta, prendete parte del composto e frullatela in modo che i peperoni, già abbastanza sminuzzati, diventino cremosi quindi aggiungete la crema così ottenuta al resto dei peperoni, mescolate ancora e versate in barattoli sterilizzati.
Sistemate ogni barattolo, chiuso, all’interno di una pentola con acqua fredda e portate a bollore, quindi lasciate in ammollo per altri 20 minuti dall’inizio del bollore, lasciate raffreddare ed infine riponete in luogo asciutto.

Un po’ di sale in zucca: …”Dora me baltë buka me mjaltë.”
(Traduzione: “La mano con il fango, il pane con il miele”).
(Proverbio albanese-kosovaro)

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La chiamata dei tre


Descriverò pochissimo per non togliere il gusto della scoperta, solo l’indispensabile; Roland il pistolero prosegue il cammino verso la Torre Nera, partendo dalla spiaggia della fine del primo romanzo; deve trovare dei compagni, attraverso le porte.
Attraversandone una si ritrova “prima che il mondo fosse andato avanti”, in un aereo di linea diretto a New York, nel corpo di un corriere di droga e drogato al tempo stesso.
Le situazioni che si susseguono a ritmo incessante sono al tempo stesso assurde, imprevedibili, avvincenti.
Il finale, sempre provvisorio (la serie consta di vari volumi e forse non è ancora finita) ci pone di fonte all’inizio di una prossima avventura.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Chiamata dei Tre

Titolo: La chiamata dei tre
Titolo originale: The Dark Tower II: The Drawing of the Three
Autore: Stephen King
Traduttore: Dobner Tullio
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pickwick
Data di pubblicazione: 
1987 (prima edizione); 16 Gennaio 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 13 €
Pagine: 372
Codice ISBN: 9788868361730

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Favola


Pubblicata per la prima volta nel 1795, all’interno di Intrattenimenti di profughi tedeschi, Favola, è sempre stata un enigma per i lettori, più o meno professionisti, contemporanei e non di Goethe.
Sì, perché lo scrittore tedesco si è palesemente divertito a comporre un prezioso racconto in cui convergono le molteplici strade delle tradizioni favolistiche e leggendarie, di estrazione diversa,  in cui il suo raffinato genio narrativo ed estetico emerge in tutta la sua potenza evocativa.
L’obiettivo di una favola, della Favola è ed è sempre stato quello di “intrattenere”, stimolare la curiosità del lettore, permettendogli di evadere con la fantasia dalla realtà quotidiana, senza adagiarsi mollemente su terreni già battuti, ma guizzando attivamente tra un rigo e un altro di questo che Goethe concepiva anche come “indovinello rapsodico”; doveva coinvolgere il suo pubblico, far si che partecipasse all’avventura etico/estetica del testo (in tedesco esiste un verbo perfetto che traduce il concetto: mitmachen, “partecipare”, letteralmente “fare con”), ma nello stesso tempo blandirlo e portarlo “fuori di sé”. Questo fa l’immaginazione: vietati i confini e le teorizzazioni astruse.
Willkommen Damen und Herren, kommen Sie daher  da!Avvicinarsi ad un genere non solo per bambini, perché oltre il ricamo figurato e lessicale ineccepibile e grazioso, ogni cosa è bedeutend und deutungsloss, pieno di significato e privo di spiegazione. Un invito al suo pubblico, di qualsiasi “materia” sia costituito e un divertente amo da pigliare per il suo amico Schiller, con cui dissertava di questi argomenti in una fitta corrispondenza epistolare.
La bontà della scrittura dell’alter ego del Giovane Werther sta anche nell’inappuntabile eticità di ogni esplicito o sottinteso messaggio che chiude il cerchio della perfezione estetica del suo mondo al di fuori della realtà. Sia nel fantastico incedere della Favola propriamente detta, sia nei versi dei canti della volpe Renardo a chiusa della raccolta.
L’edizione affrontata presenta anche un’utilissima parentesi esplicativa delle tematiche goethiane appena accennate, firmata da Katharina Mommsen.

Perdonate la serietà della recensione, così molto lontana dal mio scrivere usuale, ma J.W.G. per me è un mostro sacro e un’opera come questa, poco nota e di nicchia, quasi un cammeo nella sua bibliografia, non poteva essere esaminata in modo “leggero”…per tutti coloro che leggono le favole solo ai loro bambini, senza aver mai osato un passo oltre il confine del razionalmente comprensibile, perché ci vuole coraggio ammettere che…una favola ha la sua verità, e deve averla, altrimenti non sarebbe una favola.

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Titolo: Favola
Titolo originale: Märchen. Reineke Fuchs
Autore: Johann Wolfang Goethe
Traduttore: Foà Luciano, Forti Gilberto
Editore: Adelphi
Collana: Piccola biblioteca Adelphi
Data di pubblicazione: 
Märchen a partire dal 1795 (pubblicata a puntate negli Intrattenimenti di profughi tedeschi) e Reineke Fuchs, 1794; 1° Gennaio 1990 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 10 €
Pagine: 128
Codice ISBN:  9788845907692

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Il domani che verrà


Il domani che verrà

Australia, contea di Wirrawee. Nella campagna vicino Melbourne la vita scorre lenta e monotona, ma otto ragazzi hanno trovato un modo di sconfiggere la noia che li assale ogni estate: una gita nella natura selvaggia del bush australiano. Macchina, bagagli, tende, provviste, tutto è pronto per questa avventura. Hell è la loro destinazione; una radura luminosa e isolata che sarà la loro casa per una settimana, un paradiso chiamato Inferno. Gli otto ragazzi non sanno che al loro ritorno la loro vita non sarà più la stessa. L’Australia è stata occupata dalle forze militari, i cittadini sono stati rinchiusi in prigione: tra i detenuti ci sono i loro genitori, i loro fratelli e sorelle. Affrontando paure e indecisioni, gli otto ragazzi decidono di combattere per riprendersi il loro domani.

Il domani che verrà, opera di John Marsden arrivato in Italia con ben 18 anni di ritardo, in contemporanea con l’uscita del film nelle sale cinematografiche. Lettura semplice e leggera, ma che non annoia mai. Il racconto si sviluppa con un ritmo continuo portandoti fino all’ultima pagina senza accorgersi del tempo che è passato.

Consiglio davvero la lettura agli amanti degli scenari post-apocalittici e distopici, ma anche a tutti gli altri!

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Titolo: Il domani che verrà
Titolo originale: Tomorrow, When the War Began
Autore: John Marsden
Traduttore: Arnone C.
Editore: Fazi
Collana: Lain Fazi
Data di pubblicazione: 
1993 (prima edizione); 14 Settembre 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14,90 €
Pagine: 250
Codice ISBN:  9788876250804

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Il club Mefistofele


Non sempre il diavolo è come lo vediamo nei dipinti o dalle descrizioni della Chiesa.
Può essere fra noi senza che ce ne accorgiamo; il club Mefistofele è formato da un gruppo d’elite che crede fermamente nell’esistenza di una razza malvagia che vive mischiata in mezzo alla gente comune.
Dai primi accadimenti del romanzo, come non pensarlo davvero?
La poliziotta Jane, affiancata dalla patologa Maura si trovano impreparate, nonostante il lavoro, davanti a qualcuno (o qualcosa) che va al di la del semplice serial killer. Tutto è complicato dalle vicende personali, passate e presenti delle due protagoniste, che sono costrette ad affiancare alla propria quotidianità lavorativa nuovi problemi familiari di carattere oserei dire eccezionale.

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Titolo: Il club Mefistofele
Titolo originale: The Mephisto Club
Autore: Tess  Gerritsen
Traduttore: Tissoni A.
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja Scienza
Data di pubblicazione:
2006 (prima edizione); 1° Gennaio 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 18,60 €
Pagine: 373
Codice ISBN:  9788830426764

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Draco. L’ombra dell’imperatore


Giuliano detto l’Apostata.
Ma non è tanto la sua storia, raccontata comunque in modo mirabile dal Colombo; a colpire sono gli episodi, magari anche di guerra, ma soprattutto di lealtà, di amicizia , di amore che completano i fatti storici (reali in maniera quasi maniacale).
Sarà come essere la, fra due epoche dove gli antichi Dei devono inchinarsi alla nuova religione di stato, e dove non tutti sono d’accordo.
Romanzo dalle tematiche attuali, dove la religione fondamentalista in questo caso è la cristiana, a suo tempo osteggiata ed ora predominante, in una maniera poco conforme a quanto dichiaratamente professato.
Lo scenario va da Mediolanum, alle Gallie, all’Oriente, dove i Persiani daranno definitivamente il colpo finale alle speranze del nuovo illuminato sovrano.

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Titolo: Draco. L’ombra dell’Imperatore
Titolo originale: Draco, l’ombra dell’Imperatore
Autore: Massimiliano Colombo
Traduttore:
Editore: Piemme
Collana: Narrativa
Data di pubblicazione:
18 Settembre 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19,50 €
Pagine: 461
Codice ISBN: 9788856627671

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Il trono di spade 1: Il gioco del trono


Probabilmente iniziare ad avere crisi di identità, a vedere draghi, a parlare come si conviene ad una khaleesi, Nata dalla tempesta, e via discorrendo, è grave ed è segno di quanto l’immergersi totalmente in un altro mondo o più semplicemente in un libro, generi dipendenza ed estranei dalla meno “romantica” realtà terrestre, però…non è colpa mia.
O meglio, forse lo è fino ad un certo punto, ma è un peccato di cui vado orgogliosa: io ne sono capace.

No, non sono pazza…anche se…quanto è tenue la divisione tra follia e saggezza?
C’è chi direbbe di me…sono solo una piccola principessa, con i capelli biondo argento (quasi…ma è solo questione di tonalità), nata d’estate (fino a prova contraria), che non ha ancora conosciuto l’inverno, ma con il fuoco del drago nelle vene…le mie creature, da cui sempre sono stata attratta, di cui ho immagini, disegni, peluches, di cui ho sempre letto storie, cercato segni…perché forti, invincibili, fuoco di un’anima che sa essere gelida, dominatrice…fragile, ma infrangibile…come quei gusci di scaglie luminescenti e magnifiche, disposti a schiudersi solo se avvolti dal calore più puro, rigenerante e fecondo…anche se implacabile.
Non un vaneggiamento, ma…la tenue linea di divisione tra la follia e saggezza…madness and wisdom…questa sono io.
Questo è il MIO gioco del trono…e io vinco sempre…perché…

Immedesimarsi in un personaggio non significa per forza fanatismo, soprattutto se tale eroe appartiene all’universo del Fantastico, ma solo gli amanti del genere possono capire cosa intendo…a volte vuol dire osservare se stessi in uno di quegli specchi deformanti del luna park, che mostrano il nostro riflesso come mai ci immagineremmo, ma che potrebbe essere quanto percepiscono di noi coloro che ci camminano affianco ogni giorno, chi incrocia la nostra strada per una manciata di secondi, chi ci ama, chi ci disprezza…oppure è quanto desideriamo si rispecchi del nostro stesso Io, quell’essenza che per definizione esiste e ai nostri occhi appare lampante, ma che occorre forzare un po’ affinchè sia visibile anche agli altri…e quindi trasportiamo innocentemente in alcuni personaggi…e aspettiamo… attendiamo che qualcuno se ne accorga e colga di noi anche quei lati più nascosti
…poi, non tutti hanno la fortuna di avere metà della propria persona in un’altra che addirittura ti apre gli occhi prima che lo faccia tu stessa…(grazie A. e grazie V….perchè se non era per voi…).

Il Fantasy è questo e…è saper viaggiare per i Sette Regni, all’avventura, è credere nella magia, anzi, no, è considerare la fantasia una realtà concreta, accettata dall’epoca degli Uomini della Foresta, è essere in grado di vivere in Nero, così come di sopravvivere nelle desertiche lande di cavalieri legati dal sangue, è voler adottare un meta-lupo e coccolare uova di drago prima di andare a dormire…ed è anche riuscire a posare il libro e teletrasportarsi nuovamente sul pianeta Terra quando la vita di tutti i giorni chiama e il riposo si fa necessario, con o senza ovetti sul comodino. E tu rispondi, ma con la consapevolezza di avere ancora in tasca la mappa per raggiungere Grande Inverno sana e salva.

…Anche se…perché…when you play the game of thrones, you win or you die.
La guerra è appena iniziata.

…e io vinco sempre.

Per te A. e per te V.
Per chi ha scelto di essere parte del mio khalasar.
Per chi avrà la fortuna/sfortuna di essere il mio sole-e-stelle.
Per chi mi ha fatto nascere dalla tempesta e mi ha fatto ereditare il sangue del drago.

…To be continued.

(Con la promessa “solenne” che le prossime recensioni della saga saranno più professionali…anche se continuerò ad affezionarmi ai personaggi!).

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Gioco del Trono

Titolo: Il trono di spade 1: Il gioco del trono (Il trono di spade, Il Grande Inverno)
Titolo originale: A Game of Thrones
Autore: George R.R. Martin
Traduttore: Altieri S.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar grandi bestsellers
Data di pubblicazione: 1996 (prima edizione); 31 Ottobre 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 855
Codice ISBN: 9788804616351

…Per il mio sole-e-stelle (Torta di sangue Dothraki)…

Non sono abituata a mangiare carne di cavallo, per di più ancora pulsante ed irrorata di sangue. Ho compiuto solo una volta un tale sacrificio, ma per lo stallone che monta il mondo, ancora nel mio grembo, e ho scacciato lacrime e repulsione, ho vinto gli spasmi e le nausee…e ho vinto. Poi, beh…la storia è nota a tutti… In nome della devozione e dello sconfinato amore per il mio Khal, chiedo alle mie ancelle di proporvi la ricetta del tipico pasto Dothraki.

Uscendo per un attimo dal mio ruolo…in Mongolia la chiamano Khuushuur ed è una pietanza tradizionale preparata con carne di cavallo (ma anche di agnello, capra o manzo). Qua ve la presento con la salsiccia cruda, così come l’ho trovata sul blog ufficiale della cucina delle “Cronache” (http://www.innatthecrossroads.com/).
E NO, per una volta non l’ho testata prima per voi!

Blood Pie Ingredienti:

– Per l’impasto:

  • 320 gr di farina bianca;
  • ½ cucchiaino di sale;
  • ¾ di tazza di acqua calda (ca. 2 bicchieri);

– Per il ripieno:

  • 2 spicchi d’aglio sminuzzati;
  • 1 piccola cipolla sminuzzata;
  • 230 gr di carne di cavallo (o agnello, capra o manzo) macinata ;
  • Mix di spezie secondo il proprio gusto;
  • Olio per friggere q.b.;

Procedimento:

Per l’impasto amalgamate bene tutti gli ingredienti, unendo l‘acqua alla farina poco per volta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Dividete poi la pasta ottenuta a metà e arrotolate ogni metà in modo da ottenere 2 cilindri; quindi tagliate ogni rotolo in 5-6 pezzi, per un totale di 10-12.
Su una superficie infarinata spianate ogni pezzo in un cerchio del diametro di ca. 13-18 cm.
Su ogni disco disponete 3-4 cucchiai di ripieno (ottenuto mischiando opportunamente tutti gli ingredienti necessari) spalmandolo sulla superficie, ma risparmiando un margine di ca. 1 cm, per poter poi chiudere più facilmente la torta, ripiegandola con le dita come a formare un raviolo.
Ovviamente bisogna ripetere l’operazione per ogni tartelletta.
Scaldate in una pentola una buona quantità di olio fino a portarlo a giusta temperatura per friggervi le tortine, finchè non si saranno dorate (la carne, all’interno, cuoce in ca. 5 min.
Una volta pronte, trasferitele su della carta assorbente e poi potrete servirle o ancora calde o dopo averle lasciate raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”“He was no dragon, Dany thought, curiously calm. Fire cannot kill a dragon”…
(
A Game of Thrones, George R.R. Martin)

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Il segreto del Bosco Vecchio


Matteo viene rinchiuso in una caverna per moltissimo tempo, poi viene finalmente liberato e giurerà eterna obbedienza al suo salvatore.
Siamo negli anni ’20 e quasi tutti i fatti narrati si svolgono ai margini o dentro Bosco Vecchio.
Morto il proprietario del terreno, arrivano i due protagonisti ed eredi: noi avremo a che fare principalmente con il colonnello Procolo che ha ereditato la parte più piccola ma comprendente il Bosco Vecchio.
E’ l’inizio di una serie di vicende che a raccontarle riuscirei solo a togliere il gusto di chi vorrà leggere questo racconto (breve) “alla Buzzati”.
Anticipo solamente che sarà Procolo a liberare Matteo, il vento Matteo.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Segreto del Bosco Vecchio

Titolo: Il segreto del Bosco Vecchio
Titolo originale: Il segreto del Bosco Vecchio
Autore: Dino Buzzati
Traduttore: 
Editore: Mondadori
Collana: Oscar scrittori moderni
Data di pubblicazione: 
1935 (prima edizione); 1° Gennaio 2000 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9 €
Pagine: 196
Codice ISBN: 9788804480419

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Addio, Mr. Chips!


“Tre urrà per il vecchio Chips!”, gridavano in coro i ragazzi della Brookfield nel salutare il loro insegnante di latino e greco, arrivato ormai alla soglia della pensione; per Charles Chipping, vero nome dell’amato e timido professore, la scuola era stata tutta la sua vita.
Ma la pensione non fu un addio, fu solo un passaggio ad un altro stile di vita. La campanella delle lezioni, continuava a scandire le sue giornate, le visite degli ex allievi, appena lasciati o che tornavano dopo tanti anni per un saluto e una fumante tazza di the, tenevano la sua mente sempre immersa non solo nelle discipline da lui insegnate ma anche nelle vicende personali di quelli che erano stati i suoi ragazzi e la sua famiglia.

“Non ti senti vecchio se vivi fra i giovani”, questo è il messaggio che scaturisce dalle pagine di questo piacevolissimo, bellissimo e commovente piccolo romanzo. Da leggere tutto d’un fiato, toccherà con delicatezza il cuore delle persone più sensibili e ne lascerà il segno.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Addio, Mister Chips

Titolo: Addio, Mr. Chips!
Titolo originale: Goodbye, Mr. Chips!
Autore: James Hilton
Traduttore: Piceni Enrico
Editore: Mondadori
Collana: Oscar
Data di pubblicazione: dopo un’anticipazione come allegato al settimanale della chiesa evangelico, British Weekly del 1933, fu pubblicato per la prima volta nel Giugno del 1934 (prima edizione); 1° Gennaio 1969 (in Italia)
Prezzo: (Attualmente non più in commercio e di difficile reperibilità)
Pagine: 236
Codice ISBN:

I biscotti delle api

Ogni giorno in casa della signora Wickett, dove il nostro Mr Chips abitava, insieme all’immancabile tazza di the venivano serviti dei profumatissimi biscottini, che l’emerito insegnate offriva ai numerosi ospiti, ex colleghi o allievi che lo venivano a salutare. Si sa, chi lascia un segno nella vita di un’altra persona, non sarà mai solo.

BiscottiApine Ingredienti per circa 30 biscotti:

  • 200 gr di farina;
  • 80 gr di zucchero;
  • 100 gr di burro;
  • 2 tuorli;
  • 1 bustina di vanillina;
  • 1 pizzico di sale;
  • Marmellata di albicocche q.b.;
  • Un pizzico di bicarbonato.

Procedimento:

Preparate la pasta lavorando velocemente la farina setacciata, il bicarbonato, il burro ammorbidito, lo zucchero, i tuorli, la vanillina e il pizzico di sale, fino ad ottenete un impasto liscio ed omogeneo. Avvolgete il panetto in una pellicola e mettetelo in frigo per circa un’ora.
Trascorso questo tempo, lavorate velocemente l’impasto, stendetelo e ritagliate i biscotti con una formina.
Disponeteli quindi su una teglia ricoperta di carta forno e al centro di ognuno ricavate una fossetta (attenzione a non bucare la pasta però!) e infornate a 200°C per 9-10 minuti.
A cottura ultimata, togliete i biscotti dal forno e riempite ogni fossetta con un pochino di marmellata di albicocche.
Questi biscotti, volendo, si possono decorare con delle piccole api di marzapane, striate con del cioccolato fuso.
Una bontà!

Un po’ di sale in zucca:“Pity. Pity he never had any children.” …”I thought I heard you one of you saying it was a pity umpha pity I never had any children… eh?… But I have, you know… I have…” The others smiled without answering, and after a pause Chips began a faint and palpitating chuckle. “Yes umph I have,” he added, with quavering merriment. “Thousands of ‘em… thousands of ‘em… and all boys.”
(Goodbye, Mr. Chips!, James Hilton)

 

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Il pianeta dell’esilio


 pianeta dell'esilio

Ciclo dell’Ecumene – secondo libro.
Il pianeta Hain (non la Terra) è il luogo originale dell’umanità; in tempi remoti è stato esplorato lo spazio, sono stati colonizzati pianeti.
In alcuni casi, come in questo, si sono vicendevolmente persi i contatti ed i Nati Lontano si devono adattare al modo di vivere dei nativi.
In base all’Embargo Culturale (e qui lasciatemi dire che è molto simile alla Prima Direttiva di Star Trek), non possono apportare drastici cambiamenti nella vita degli “indigeni”. Il libro narra di una vicenda, una lotta per la sopravvivenza fra due popoli, dove il lato umano e sentimentale va oltre il cosiddetto Embargo (e anche qui le somiglianze…).
Dimentichi in gran parte delle tecnologie che hanno permesso loro di arrivare su questo pianeta dalle stagioni che durano anni e anni, all’inizio di un lunghissimo inverno, i Nati Lontano saranno costretti, a rischio della propria sopravvivenza e dell’intero pianeta a fondersi con i nativi, contro i reciproci pregiudizi ed alle superstizioni dure a morire.
Forse anche Il dono ricevuto in un altro pianeta ed in un altro tempo (v.https://ilessi.wordpress.com/2014/02/21/il-mondo-di-rocannon/ ) ha il suo scopo, ma non voglio rivelare troppo; gli amanti della fantascienza potranno per qualche ora “teletrasportarsi” virtualmente in un mondo differente.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Pianeta dell’Esilio

Titolo: Il pianeta dell’esilio
Titolo originale: Planet of Exile
Autore: Ursuka K.Le Guin
Traduttore: Valla Riccardo
Editore: Editrice Nord
Collana: Cosmo. Collana di Fantascienza, n. 84
Data di pubblicazione: 
1966 (prima edizione); 1979 (si segnala la prima edizione italiana)
Prezzo: (Attualmente non più in commercio)
Pagine: 141
Codice ISBN: –

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