Archivi del mese: settembre 2014

Lost legion


lost legion

All’inizio molti personaggi, luoghi comuni, cerchi nel grano, ooparts, teschi di cristallo, Roswell, orbs, reincarnazione, scie chimiche, Shangri-La, la piramide di Cheope, l’isola di Pasqua e via di seguito.
Poi lentamente si cerca di amalgamare il tutto in un racconto scorrevole; si cerca, perché o si legge tutto d’un fiato o diventa difficile riprendere azioni interrotte sul più bello parecchie pagine prima.
Anche le spiegazioni tecniche non contribuiscono a migliorare l’insieme già lungo di per sé. Azioni spezzettate e veramente troppi personaggi: i difetti maggiori di un interminabile romanzo che avrebbe potuto essere avvincente.
Nonostante mi abbia tenuto compagnia per parecchio tempo, non posso dare un giudizio del tutto positivo.
Concludo con una banalità nello stile del romanzo: vincere una battaglia non significa vincere la guerra.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro3_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Lost Legion

Titolo: Lost Legion
Titolo originale: Lost Legion
Autore: George Wildramp
Traduttore: Toniato Chiara
Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
Collana:
Data di pubblicazione: 2012 (prima edizione); 13 Marzo 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19,90 €
Pagine: 738
Codice ISBN: 9781482721751

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Il signore del falco


IL-SIGNORE-DEL-FALCO

In parte è il mondo di frate Cadfael nella famosa serie di Ellis Peters, trasportato nel mondo di Milano del XIII secolo.
Ci sono i monasteri, gli abati, le erbe con i loro rimedi, ma in più c’è un periodo turbolento vissuto dall’ interno. Il pericolo di invasione da parte di Federico II si intreccia con accuse di stregoneria e con le vicende dei personaggi principali con le quali il tutto interagisce alla perfezione.
A mio parere migliore rispetto al primo libro della Montaldi (Il mercante di lana) dove spiccava una crudezza di descrizioni – secondo me gratuite –  il romanzo, pur descrivendo senza falsi pudori la vita di quel periodo, scorre seppur non in modo frenetico, fino alla sua logica conclusione.
I personaggi storici citati sono realmente esistiti.

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Titolo: Il Signore del falco
Titolo originale: Il Signore del falco
Autore: Valeria Montaldi
Traduttore:
Editore: Piemme
Collana: Bestseller
Data di pubblicazione: 2003 (prima edizione); 15 Settembre 2008 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 11,50 €
Pagine: 446
Codice ISBN: 9788856602944

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La profezia della pioggia Maya


978-88-541-2927-6

Una buona infarinatura di cultura Maya, qualche ipotesi fantascientifica, un’avventura alla Cussler (con il quale ha scritto alcuni romanzi) ed un misto di Rollins.
Dopo le tante sospirate piogge, la fine arriva lasciandoci a bocca asciutta ma con la prerogativa che dovrebbe essere di tutti i romanzi: l’immaginazione.
Più di quello, in un romanzo senza molte pretese, non si può pretendere.

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Titolo: La profezia della pioggia Maya
Titolo originale: Black Rain
Autore: Graham Brown
Traduttore: Dobner Tullio
Editore: Newton Compton
Collana:  Nuova Narrativa Newton
Data di pubblicazione: 2010 (prima edizione); 9 Febbraio 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 14,99 €
Pagine: 329
Codice ISBN:  9788854124219

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I giocatori di Titano


I giocatori di Titano

In un futuro allucinato dove la popolazione mondiale è ridotta a poche migliaia di persone, i “fortunati” sono coloro che riescono ad avere figli (evento rarissimo).
La Terra è controllata dai telepati Vug provenienti da Titano e le macchine hanno il compito di preservare i pochi abitanti rimasti.
Unico vero divertimento è il gioco, il Bluff, dove si vincono e perdono intere città, residenze, addirittura mogli.
Ma gli umani hanno forse sottovalutato questi Vug?

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Titolo: I giocatori di Titano
Titolo originale: The Game-Players of Titan
Autore: Philip K.Dick
Traduttore: Martini A.
Editore: Fanucci
Collana: Tif extra
Data di pubblicazione: 1963 (prima edizione); 28 Febbraio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 221
Codice ISBN: 9788834718612

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Le miniere di Re Salomone


le miniere di re salomoneSono convinta che in Indiana Jones scorra un po’ nel sangue di ognuno dei tre principali protagonisti dell’avventura più famosa di Henry Rider Haggard, Le miniere di re Salomone, infatti, leggendola, mi sono spesso ritrovata a ricordare il simpatico archeologo americano, protagonista di noti films di George Lucas.

I protagonisti principali: l’eccentrico capitano John Good, con il suo monocolo e le sue bellissime gambe bianche, il coraggioso Sir Henry Curtis, forte e coraggioso Incubu (“elefante”) alla ricerca del fratello e il vecchio cacciatore Allan Quatermain, che a volte ci fa dubitare delle sue abilità.

Un’avvincente avventura quindi, un’improbabile spedizione al limite del possibile con tre missioni da compiere: Ritrovare George Curtis, misteriosamente scomparso in Africa, tornare con le tasche colme di diamanti e, soprattutto, sopravvivere. La meta appunto: le miniere di Re Salomone.

Si parte da Durban, nella regione del Natal, Sud Africa, con in mano la mappa scritta trecento anni prima con il proprio sangue da José da Silvestra; attraverso il deserto, dove la sete è il peggior nemico, si raggiungono i Seni di Saba, alte montagne, dove il freddo e la fame mineranno la salute degli avventurosi viaggiatori, poi giù verso la Terra dei valorosi e fieri Kakuana la cui legge impone la morte a tutti gli stranieri…

Il seguito…? Da scoprire attraverso le parole di Haggard.

Scritta in seguito ad una scommessa con il fratello che gli aveva fatto notare la popolare fama appena ottenuta dal L’isola del tesoro, la storia di Haggard eguagliò presto il successo di Stevenson, e diede il via al filone del Mondo perduto del periodo vittoriano – una serie di romanzi ambientati in terre misteriose e sconosciute di grandi autori come Kipling, Conan Doyle e Verne.

Sono convinta che leggere deve essere un piacere, quindi, per cortesia, non tacciamo lo scrittore di misoginia, perché solo una donna è presente nel romanzo, né tanto meno di razzismo, anche se i bianchi appaiono un po’ come esseri superiori; degli indigeni incontrati vengono esaltati il carattere fiero e orgoglioso, la volontà, la forza e il sacrificio e ricordiamoci che Haggard, forse sì un po’ snob, apparteneva alla nobiltà inglese, cresciuto nella mentalità del periodo vittoriano quando l’impero coloniale britannico era molto esteso.

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60x60_07_cuffieAscolta un brano del libro: Le Miniere di Re Salomone

Titolo: Le miniere di Re Salomone
Titolo originale: King Solomon’s Mines
Autore: H.Rider Haggard
Traduttore: Daniele V.
Editore: Donzelli
Collana: Narrativa
Data di pubblicazione: 1885 (prima edizione); 25 Maggio 2004 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 21,80 €
Pagine: 236
Codice ISBN: 9788879898683

Il Grog

Non potendo preparare il Biltong, tipico piatto sudafricano a base di carne di selvaggina africana, prima marinata nell’aceto e aromatizzata con spezie, poi lasciata affumicare lentamente per alcuni giorni e tagliata a striscioline, abbiamo optato per la più semplice ricetta del Grog e che l’ottimo battitore Ventvögel apprezzava particolarmente, anche se cadeva spesso preda dei suoi effetti.

La ricetta originaria fu ideata dal vice ammiraglio della Royal Navy, Edward Vernon, per la necessità di evitare che l’acqua imbarcata sulle navi imputridisse. Prende il suo nome proprio dal’inventore il cui soprannome era “Old Grog”, per via del soprabito di grogram che indossava. 

Grog Ingredienti :

  • ¾ di bicchiere di acqua bollente;
  • ¼ di bicchiere di rum;
  • Zucchero di canna a piacere;
  • Succo di limone o di lime;

Procedimento:
Bollite l’acqua e versatela nel bicchiere con il rum.
Aggiungete quindi lo zucchero e il succo di ½ limone.
Volendo potete aromatizzare aggiungendo una stecca di cannella

Un po’ di sale in zucca: …”I have taken more good from alcohol than alcohol has taken from me”…
(“Ricordatevi che ho preso di più all’alcool di quanto lui abbia preso a me”).
(Winston Churchill)

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L’occhio dell’inferno


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Nuova avventura degli agenti della Sigma – vecchi e nuovi – con non poche sorprese.

Senza scendere nei particolari, si parla di Attila, Gengis Khan (soprattutto) ma più importante è il pericolo che viene dallo spazio (no alieni). La parte di verità scientifica che fa da sfondo rende mirabile l’opera di Rollins che riesce sempre ad ad aggiungere quel tocco di suspence ed avventura e che non ti permette di interrompere la lettura.

Particolarmente coinvolgenti i fatti che si svolgono sui laghi Aral e Baikal.

Non vi incuriosite? Finale shock.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: L’Occhio dell’Inferno

Titolo: L’occhio dell’inferno
Titolo originale: The Eye of God
Autore: James Rollins
Traduttore: Cantoni E.
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Data di pubblicazione: 2013 (prima edizione); 13 Novembre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 18,60 €
Pagine: 427
Codice ISBN: 9788842923657

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La camera del cielo


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Avevamo già letto che in mezzo a noi si mescolano: alieni, angeli, vampiri e chi più ne ha più ne metta.
Potrebbero essere i discendenti di alcuni antichi dei?
La storia manca di quella originalità che serve per etichettare un romanzo come avvincente; solo la seconda parte merita quel mezzo punto in più dovuto essenzialmente alla maggiore scorrevolezza.
Troppe domande rimaste alla fine senza risposta e che ne creano molte altre (preludio ad un sequel?).
Romanzo improbabile.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Camera del Cielo

Titolo: La camera del cielo
Titolo originale: Search
Autore:  Judith Reeves-Stevens,  Garfield Reeves-Stevens
Traduttore: Dompè M.
Editore: Tea
Collana: Teadue
Data di pubblicazione: 2010 (prima edizione); 17 Luglio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10 €
Pagine: 480
Codice ISBN: 9788850232277

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La figlia del Papa


Chissà perchè i pettegolezzi viaggiano nello spazio e nel tempo e dai cantastorie del passato sono arrivati fino al nostro tempo, travisando spesso o esagerando i difetti degli interessati?

Una vittima di questi pregiudizi è stata sicuramente Lucrezia, la figlia del Papa Borgia, che le dicerie popolari hanno tramandato con un’ammaliante femme fatale, con il vizietto del veleno.

Persino il grande Dumas, nella sua opera I Borgia, cronaca sul Rinascimento italiano, la illustra come membro fondamentale della “trinità  diabolica” della famiglia, insieme al padre e al fratello.

Fortunatamente ci sono la storia e le ricerche di chi ha scritto di lei ridandole il giusto credito, come Maria Bellonci che con l’eleganza delle sue parole, ne ha scritto una meticolosa ed incantevole biografia.

Poi c’è Dario Fo, moderno menestrello che con serietà e al tempo stesso, leggerezza  ci presenta La figlia del Papa, come la meravigliosa creatura che veramente era. Bellissima,  dal fascino irresistibile, di grande intelligenza ed istruzione. Grande diplomatica, amava il popolo che si è trovata a governare. Era incantata dell’arte e dalla bellezza delle parole di poeti e filosofi di quel Rinascimento italiano degli artisti più famosi e delle menti più geniali, che spesso frequentavano il suo salotto. Purtroppo però si è ritrovata a volte a pensare : “Amare la bellezza è una sofferenza , se chi sta accanto a noi si rifiuta di farci caso“.

La sua pecca più grande…? Essere una Borgia, figlia di un Papa arrivista e dissoluto: Alessandro VI, al secolo Rodrigo, e sorella del crudele e famigerato Cesare, il Valentino. Circondata di intrighi e raggiri, che le hanno forzatamente condizionato la vita, ha dovuto lottare che conquistare l’onore e scrollarsi dalle spalle almeno un po’ quel peso che era il suo casato.

Dopo avere letto queste pagine, è impossibile non esclamare insieme al Premio Nobel Dario Fo: “Nessuno al mondo può sfuggire ad una simile bellezza“.

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Titolo: La figlia del Papa
Titolo originale: La figlia del Papa
Autore: Dario Fo
Traduttore:
Editore: Chiarelettere
Collana: Narrazioni
Data di pubblicazione:
17 Aprile 2014 (prima edizione)
Prezzo: 13.90 €
Pagine: 208
Codice ISBN: 9788861905719

 

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Classe Kilo



Non leggetelo se avete preconcetti sulla strategia militare USA: è un libro scritto da un profondo conoscitore della marina americana, si avvale di consulenti in loco ed evidentemente simpatizza per gli alleati. In caso contrario, secondo me, vale la pena fare un’eccezione per una volta.
Romanzo non solo di sottomarini; varie vicende si intrecciano (tutte incentrate sul mare) e non mancano i momenti di vera tensione. In questo caso i “cattivi” sono la Russia e la Cina con sentimenti reciproci di odio/amore.
Lo scenario è ipotetico ma non impossibile, né improbabile: viaggerete spesso sotto i mari di tutto il mondo, in arcipelaghi sperduti e sconosciuti ai più, anche sotto il Polo Nord con descrizioni bellissime e realistiche. Momenti di tensione ed azione assicurati.

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Titolo: Classe Kilo
Titolo originale: Kilo Class
Autore: Patrick Robinson
Traduttore: Peru E.
Editore: Neri Pozza
Collana: I narratori delle tavole
Data di pubblicazione: 1999 (prima edizione); 28 Gennaio 2000 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 8 €
Pagine: 452
Codice ISBN: 9788878187450

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I Promessi Sposi


I promessi sposi

Questa, sia ben chiaro, non è una recensione, ma soltanto un insieme delle sensazioni e pensieri che ho provato nel leggere uno dei romanzi più famosi della letteratura italiana.
Del capolavoro di Alessandro Manzoni, conoscevo come tutti la trama, avevo letto alcuni capitoli a scuola e in altre occasioni, visto più di uno sceneggiato televisivo, ma non avevo mai affrontato interamente l’opera.
Ho preso in mano quindi questo volume per scoprire cosa c’era dietro ogni personaggio, per conoscere meglio il carattere o la storia che ognuno di loro si era lasciato alle spalle, personalità su cui il grande scrittore milanese ha cucito addosso, sottolineandone in ogni particolare, le caratteristiche proprie.
Mi ha fatto sorridere la spontanea e quasi ingenua astuzia di Renzo, ho compatito il pavido Don Abbondio e commiserato la vita da reclusa della monaca Gertrude.
Non mi era sconosciuta la generosità di Fra Cristoforo, ma lo era la grande colpa che l’ha portato alla scelta della vita religiosa.
E’ stata una sorpresa scoprire la parte importante che il Cardinale Federico Borromeo ha avuto nella commovente conversione dell’Innominato, ho apprezzato la grande bontà e simpatia di Agnese, e provato sentimenti contrastanti per la fine solitaria di Don Rodrigo e la troppa rassegnazione della povera Lucia, figura priva di brio e di voglia di lottare.
Anche i personaggi minori non mi hanno lasciato indifferente: come la collera nei confronti di Azzeccagarbugli  per i suoi intrallazzi con i potenti, cose che  purtroppo succedono anche  ai nostri giorni; fortunatamente oggi troviamo anche la generosità di Bortolo, dell’amico d’infanzia di Renzo, della famiglia che ha ospitato la promessa sposa appena liberata e della ricca ma sfortunata mercantessa milanese conosciuta nel Lazzaretto.
Non mi vergogno ad ammettere che mi sono anche commossa, per il dolore di quella povera mamma con in braccio la sua bambina morta di peste mentre seguiva, come in una mesta processione, il carro dei monatti.
Ma le lacrime agli occhi mi sono spuntate anche per la poesia del famoso “Addio ai monti…”, della bellezza di quelle parole che mi hanno spalancato una finestra su quel panorama meraviglioso che mi sorprende ogni volta che mi ci reco.

Per chi ama la grande letteratura, la storia, e la bellezza delle provincie di Lecco, Bergamo, Milano e la Brianza, ritroverà espressioni ancora tipiche nei nostri dialetti, mestieri di quel tempo diventati oggi magari cognomi abbastanza comuni, luoghi non espressamente nominati ma di facile collocazione.

Per tutti quelli che non conoscessero per intero il romanzo, un invito a non perderselo.
Vi assicuro, non è un mattone!!!

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: I Promessi Sposi

Titolo: I Promessi Sposi
Titolo originale: I Promessi Sposi
Autore:  Alessandro Manzoni
Traduttore:
Editore: Newton Compton
Collana: I MiniMammut
Data di pubblicazione:
1827 (prima edizione); 22 Maggio 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 3,90 €
Pagine: 607
Codice ISBN:   9788854165519

La polenta bergamasca

Il Manzoni ci racconta che un camino con la brace  calda era  sempre pronto in ogni cucina a riscaldare l’acqua del paiolo e preparare una fumante polenta, che per alcuni era il solo cibo della giornata.

Leggiamo infatti della polenta bigia di grano saraceno, o quella più povera di farina di saggina, ma credo che a casa del cugino Bortolo, Renzo si sia gustato una dorata polenta bergamasca . Noi, che siamo di quella terra, l’abbiamo preparata con  la classica ricetta…
(Si segnala di aver tratto la ricetta dal sito: http://www.slowfoodbergamo.it).

IMG_3062Ingredienti (per 6 persone):

  • 500 gr. farina di granoturco bramàda;
  • 1,8 litri di acqua;
  • 10 g sale grosso;

Le dosi possono variare (da 1,4 l a 2 litri di acqua per 500 g farina, a seconda dell’umidità della farina, della temperatura e della stagione).

Procedimento:
Porre sul fuoco un paiolo di rame con l’acqua dosata ed una cucchiaiata di farina di mais, che resterà in superficie. Quando la poca farina inizierà a muoversi portandosi al centro, salare l’acqua, diminuire il fuoco e versare a pioggia con la mano sinistra i 3/4 della farina mentre con la destra si deve mescolare energicamente con una frusta.
Fondamentale a questo punto è fermarsi: coprire e lasciare gonfiare per 2 minuti la farina.
Poi iniziare a “menare” la polenta e aggiungere lentissimamente la restante farina. Non devono assolutamente formarsi grumi perciò è importante, in questa prima fase, imprimere all’intera massa un movimento vorticoso.
A questo punto cambiare attrezzo: serve il bastone della polenta. Da questo momento si contano i quarantacinque minuti di cottura, minimo.
Menare la polenta è un’arte: il gomito non deve muoversi … chi dirige il bastone è il polso.
Non bisogna assolutamente mescolarla di continuo; lasciandola scoperta si deve, inizialmente mescolare ogni 5 minuti, poi si devono aumentare progressivamente gli intervalli, fino al quarto d’ora finale (ad esempio dopo 5,7,10,14, 15= 51 minuti).
Non bisogna farla schizzare e, quindi, il fuoco deve essere costante e moderato; la polenta deve tendere a sbuffare, quello è il momento di… accudirla, mescolandola con rispetto e amore.
Terminata la cottura la polenta sarà una massa staccata dalla crosta formatasi attorno al paiolo.
Con una veloce manovra la si rovescia sull’asse di legno già coperto con un telo di lino umido. I lembi di questo telo andranno a proteggere la polenta dal contatto diretto con l’aria e la manterranno calda e umida … perfetta ad ogni fetta.

Un po’ di sale in zucca: …”Pulènta frègia, strachì che spössa l’è la baüssa di milanéss”…
(“Polenta fredda e stracchino puzzolente ingolosiscono i milanesi”.)
(Proverbio bergamasco)

 

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