Archivi del mese: novembre 2014

Un’eterna meraviglia


Un'eterna meraviglia

Romanzo postumo ed atipico, trovato per caso dagli eredi e pubblicato senza le probabili correzioni che la scrittrice avrebbe potuto effettuare.
Dalla gestazione ai primi passi di un bambino che già nei primi anni di vita dimostra un’eccezionale capacità di apprendimento. Sempre avanti rispetto ai coetanei, si stanca ben presto della scuola dove trova pochi stimoli; ne troverà nello studio dei suoi simili, nel padre, ed in seguito……non roviniamo il gusto della scoperta.
Ritroviamo l’anima della Buck nella seconda parte, quando la sua amata Cina rivive nella figura di un anziano antiquario e di sua figlia conosciuti a Parigi.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Un’Eterna Meraviglia

Titolo: Un’eterna meraviglia
Titolo originale: The eternal wonder
Autore: Pearl S. Buck
Traduttore: Bagnoli K.
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori stranieri
Data di pubblicazione: 2013 (prima edizione); 30 Settembre 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 300
Prezzo: 18 €
Codice ISBN: 9788804640431

 

Tofu impanato e fritto con salsa speziata al burro di arachidi

Pearl S. Buck era anche conosciuta con il suo nome cinese – Sài Zhēnzhū – per il suo grande amore per questo paese, dove visse una buona parte della sua vita e dove ambientò il suo romanzo più famoso, La Buona Terra.  che le valse il premio Nobel nel 1938.
Non poteva quindi mancare qui un piatto della cucina cinese…ma che non fosse il classico riso alla cantonese!

Tofu Ingredienti per 2 persone:

  • 200 g di tofu;
  • 2 cucchiai di amido di mais;
  • sale e pepe in base al gusto;
  • olio per friggere q.b.;

Per la salsa:

  • 1 cucchiaio di burro di arachidi;
  • 3 cucchiai di latte scremato o latte di soya o latte di cocco;
  • 1 cucchiaino di polvere d’aglio (a chi piace);
  • 1 cucchiaino da the di salsa di soya;
  • 1 cucchiaino da the di salsa al peperoncino e salsa Ketchup,
  • 1 pizzico di peperoncino;
  • sale e pepe in base al gusto personale;

Procedimento:

Scolate bene il tofu asciugandolo un po’ con della carta da cucina; tagliatelo a cubetti, della dimensione di un boccone e impanatelo con l’amido di mais avendo cura di non tralasciare nessun lato.
Scaldate poco olio, la quantità giusta per ricoprire il fondo del tegame, e friggetevi i dadini di tofu un po’ alla volta, facendo attenzione che su ogni lato si formi una piccola crosticina.
Scolateli su carta assorbente, spolverateli con sale e pepe e adagiateli sul piatto di portata.
Portateli in tavola accompagnati dalla salsa, che avrete preparato in questo modo: dopo che avrete scaldato il latte in un pentolino, aggiungetevi il burro di arachidi, amalgamandolo bene al latte, poi arricchite con le salse e gli altri sapori.
Servite come aperitivo caldo, magari accompagnato da una profumata zuppa di legumi cinesi.

Un po’ di sale in zucca: …”They cannot take the land away from me. the labor of my body and the fruit of the fields I have put into that which cannot be taken away. If I had the silver, they would have taken it. if I had bought with the silver to store it, they would have taken it all. I have the land still, and it is mine.” …
(La buona terra,
Pearl S.Buck)

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La saga di Gösta Berling


gosta berling

 

Selma Lagerlöf  era ancora una scrittrice sconosciuta, quando nel 1891 fu pubblicata questa sua prima opera.

Quasi un romanzo cortese, sicuramente un poema epico, una saga che narra le imprese di un gruppo di cavalieri, dall’animo nobile e generoso, ma dalle gesta non proprio irreprensibili. Una saga che risale ad un passato ormai lontano.

Allegri per principio, vittime delle loro debolezze amavano il gioco, la musica, le truffe, il bere in compagnia, gli scherzi, le avventure galanti, il divertimento e poco il lavoro. Tra loro spiccava maggiormente la figura di Gösta Berling, affascinante ex ministro del culto con un cuore che troppo spesso palpitava per le giovani donne che incontrava.

Le loro avventure, insieme a quelle di tutta la comunità che si affaccia sul lago Löven nello Skane, ci sono raccontate in forma di episodi, tipici della saga, ma con la melodia di una poesia propria del poema epico, dove gli interpreti sono quasi supereroi e le loro vicende saranno ricordate nel tempo.

Ma questa allegra brigata, non è la sola protagonista del romanzo, infatti importante ruolo lo svolge l’ambiente, quella natura che può diventare maligna, che incanta e ammalia sempre, quando si presenta con la magia che l’autrice le conferisce: le limpide acque a volte insidiose del lago sorridente, che strizza l’occhio ai monti eterni dove si nascondono pericolosi burroni; le montagne abbracciano e proteggono i boschi del Vermland ricchi di selvaggina ma dove sono facili da incontrare i grandi orsi in cerca di cibo, i feroci lupi dagli occhi fiammeggianti, le furbe volpi e sentire in primavera il canto dei cuculi, che in autunno li trasforma in uccelli predatori.

Come in un mito, il racconto si svolge in un’atmosfera di fiaba, la realtà si mescola bene con la fantasia e spesso non se ne distinguono i confini. Se si lascia poi correre lo sguardo su questi paesaggi diventa veramente difficile ritornare alla realtà e cresce forte il desiderio di visitare o ritornare alle terre del Nord.

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Titolo: La saga di Gösta Berling
Titolo originale: Gösta Belings Saga
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: G. Pozzo, M. Svendsen Bianchi
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1891 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN:9788870911596

 Kyckling på Djurrödsvis med pressgurka (Pollo arrosto con insalata di cetrioli)

Piatto principe del pranzo di Natale, nella grande sala del castello di Ekebù, quando vi dimorava ancora la vecchia signora, era il Pollo Arrosto, credo quindi che questa vecchia ricetta, risalente al Medioevo, ma che si cucina ancora in una piccola zona del Sud della Svezia, sia stata fra quelle preferite dai Cavalieri.

Veramente delizioso, questo piatto, riveste il pollo di un sapore unico, superbamente saporito e dolce allo stesso tempo, cremoso e fresco.

PolloArrostoSvedese Ingredienti:

  • 1 pollo a pezzi;
  • 1 mela;
  • 12 prugne secche;
  • 2 dl di panna;
  • 1 dado di pollo;
  • farina q.b.;
  • salsa di soya in base al gusto;
  • un cucchiaino da the di zucchero;
  • olio q.b.;
  • sale e pepe a seconda del gusto.

Per accompagnare sono consigliati patate bollite e insalata di cetrioli.

Procedimento:

Sul fornello, amalgamate bene il burro con qualche cucchiaio di olio in una teglia da forno possibilmente con coperchio. Aggiungete il pollo e lasciare rosolare delicatamente per circa cinque minuti da ogni lato.
Spennellate con la salsa di soya, aggiungete circa 300 ml di acqua dove avrete sciolto il dado di pollo e mettete in forno già caldo a 200°C.
Nel frattempo affettate i cetrioli.
Dopo circa 30 minuti, togliete la teglia dal forno, pungete il pollo e bagnatelo bene con il sugo di cottura, girandolo e assicuratevi che sia tutto ben irrorato.
Aggiungete le prugne  e la mela a pezzetti, cercando di sistemarle sul fondo della teglia, o comunque sotto i pezzi di pollo. Rimettete in forno.
Dopo 15 minuti sfornate nuovamente e cercate di colare in un pentolino tutto il sugo; portate a termine poi la cottura (senza condimento) per altri 15 minuti. Ricordate che il tempo può variare da forno a forno o dipendere dalla dimensione dei pezzi di pollo; dai 40’ minuti all’ora dovrebbe essere il tempo giusto.
Togliete la carne dal tegame cercando di mantenerla al caldo, togliete anche le prugne e la mela che userete come accompagnamento: questo contorno, anche se non bello da vedere, completa il piatto nella maniera ideale.
Versate nella pirofila la salsa che avete tenuto da parte, aggiungete un po’ di farina bianca e lo zucchero,  amalgamate bene e portate a bollore.
A questo punto aggiungete la panna, sale, pepe bianco e salsa di soya, assaggiando fino a che otterrete il gusto desiderato. Ricordate che la salsa deve essere abbastanza saporita a contrasto con il poco sapore delle patate bollite.
Servite appunto con le patate bollite e con l’insalata di cetrioli.

Un po’ di sale in zucca: … Här ha nu fantasiens jättebin svärmat omkring oss under år och dag, men hur de ska komma in i verklighetens kupa, det få de sannerligen se sig om.
(…”Qui le grandi api della fantasia ci hanno sciamato intorno per giorni ed anni, ma come poi faranno a entrare nell’alveare della realtà, questo proprio è affar loro”…)
(Gösta Berling saga, Selma Lagerlöf)

 

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Nel 1924, venne tratta una versione cinematografica diretta da Mauritz Stiller: La Leggenda di Gösta Berling (Gösta MV5BMTgyNDYzMTczMV5BMl5BanBnXkFtZTgwNjE2MjA0MjE@._V1__SX1303_SY591_Berlings saga), con Lars Hanson e una giovanissima Greta Garbo.
Distribuito dalla Svensk Filmindustri (SF), il film – b/n e muto! – uscì nelle sale cinematografiche presentato in Finlandia il 9 marzo 1924 con il titolo Gösta Berlingin taru. Il giorno dopo, il 10 marzo, usciva in Svezia:…la prima parte però! Infatti, solo una settimana più tardi gli spettatori locali poterono vedere la conclusione del film; del resto, la versione diffusa in patria era un lungometraggio di ben 183 minuti, forse improponibile tutto d’un fiato!

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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Missione al nord


Missione al nord

Un veterano americano, ex combattente in Vietnam ritorna nei luoghi che hanno caratterizzato una parte indelebile ed indimenticabile della sua vita. Mentre certi episodi di quel periodo riaffiorano pian piano alla sua mente, alcuni dimenticati, forse volontariamente In questo nuovo viaggio ripercorrerà da sud a nord un paese dove le cose, a parte la guerra, sono cambiate di poco. Non dovrà solo vedersela con i nuovi capi di partito al governo di quel paese, ma dovrà lottare contro i propri che tenteranno di tutto pur di nascondere ciò che ha prima intuito e poi trovato.
Romanzo d’azione, spionaggio e anche d’amore. Quello che resta è una buona conoscenza di quella interminabile guerra (ma non solo vista da parte americana) e di paesaggi alieni alla nostra “cultura” occidentale.

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Titolo: Missione al Nord
Titolo originale: Up Country
Autore: Nelson DeMille
Traduttore: Pera R.
Editore: Mondadori
Collana: Bestseller
Data di pubblicazione: 2002 (prima edizione); 9 Dicembre 2003 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 677
Prezzo: 11 €
Codice ISBN:9788804524014

Tôm Chiên Sôt Chua Ngot (Gamberetti fritti in salsa agrodolce)

I protagonisti erano soliti recarsi in ristoranti vietnamiti, dove assaggiavano anche piatti improponibili, quindi abbiamo preferito provare questi ottimi gamberetti.

Gamberetti Vietnam Ingredienti:

  • 250 g di gamberetti sgusciati e senza testa;
  • 1 albume d’uovo;
  • 70 g di farina di grano;
  • 50 g di mandorle o arachidi tostate;
  • 1 pizzico di sale;

Per la salsa:

  • 1 cucchiaino da the di latte condensato;
  • 1 cucchiaino da the di miele;
  • 1 – 2 cucchiaini da the di succo di limone;
  • Olio per friggere;
  • 6 cucchiaini da te di mayonese;

Procedimento:

Sbattete l’albume ed aggiungete mescolando i gamberetti che in precedenza avrete ben asciugato con carta da cucina: questa operazione è necessaria per rendere il piatto più fragrante; aggiungete anche un pizzico di sale.
Lasciate riposare per 5 minuti.
Mescolate in una ciotolina tutti gli ingredienti per fare la salsa che una volta pronta va messa in frigorifero.
Infarinate su ogni lato i gamberetti e friggeteli in olio bollente fino a quando diventano dorati. Poneteli poi su della carta assorbente ed asciugateli dall’olio in eccesso.
Al momento di servire accostateli alla salsa e aggiungete la mandorle tostate.
Questo piatto può essere servito caldo accompagnato da riso bollito o come snack.

Un po’ di sale in zucca: …”Missing you, I wanted to come to see you,
But I was afraid of The Ho’s groves, and the Tam Giang cross river
The Tam Giang cross river is dried up nowadays
And the grove is on watchful guard”…
(Vietnamese Song)

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La Paramount Motion Pictures ha acquistato i diritti per la trasposizione cinematografica di Up Country, nell’ormai lontano 2002.
Al momento è noto solo il nome del produttore: Mace Neufeld.
Si riportano le notizie cosi come segnalate sul sito ufficiale dell’autore.

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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La mappa di pietra


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L’armatura liquida ESISTE!
Mi perdonerete l’exploit di entusiasmo, ma è dalla prima pagina – e dalla prima apparizione mozzafiato di Grayson Pierce – che sono divorata dalla curiosità di sapere se effettivamente qualche mente geniale avesse partorito siffatto gioiellino tecnologico alla 007 (se non avete idee per il mio regalo di Natale, provate a rivolgervi al sito di shopping on-line del dipartimento di ricerca dell’esercito americano)! E sì, ESISTE, dicevamo, ma James Bond e i suoi marchingegni impallidiscono di fronte alle avventure degli agenti speciali della Sigma Force, e sfido chiunque a non strabuzzare gli occhi leggendo delle mirabolanti operazioni di questi supereroi non solo muscoli, ma (soprattutto) eccezionali cervelli.
Probabilmente quasi nessuno è completamente a digiuno di “americanate” ed acrobazie, ma nell'(apparente) impossibilità degli eventi intrecciati da Rollins, ciò che risulta ancora più assurdo, è la verosimiglianza degli stessi, perchè – secondo “sì” – se ci ragionate, tutto fila, niente stona, ogni elemento è perfettamente incastrato all’altro e regge su solide fondamenta: un edificio incrollabile…
…Come l’imponente Cattedrale di Colonia…
…Come l’imperitura tradizione gnostica…
…Come l’improbabile oro di vetro…
…La luce…
…L’alchimia…

Dal Vaticano all’Egitto di Alessandro Magno, fino alla Avignone degli antipapi, la seconda fatica della serie dell’agenzia di spionaggio più efficiente del pianeta, porta noi, avidi lettori, a vivere con il fiato sospeso, secoli di storia, di fede e di passione, senza un attimo di sosta, a correre contro il tempo verso un sapere senza tempo.

Cercate e troverete…

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Mappa di Pietra

Titolo: La mappa di pietra
Titolo originale: Map of Bones
Autore: James Rollins
Traduttore: Verri Beatrice
Editore: Tea
Collana: Best TEA
Data di pubblicazione: 2005 (prima edizione); 30 Ottobre 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 6,90 €
Pagine: 496
Codice ISBN: 9788850236299

Categorie: Archeologia, Avventuroso, Poliziesco, Rollins James, Sigma Force Adventures, Thriller | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

L’ultima fuggitiva


LUltima FuggitivaCi sono libri che si fanno apprezzare più per l’atmosfera e l’aria di vivida tranquillità che lasciano respirare in ogni pagina, che per un qualche intrigante intreccio degli eventi narrati.
La semplice e pragmatica vita dei Quaccheri (o Amici) americani apparentemente stride con le travagliate vicende degli schiavi neri che fuggivano alla ricerca della libertà oltre i confini settentrionali della liberissima terra degli Stati Uniti d’America, ma in realtà, di concitato e “drammatico” c’è solo il vago sapido sentore, come se quel granoturco che tutto contamina lì, oltreoceano – e con cui la nostra britannica Honor Bright non riuscirà mai ad andare completamente d’accordo – avesse coperto anche le sfumature di sapore che impreziosivano, con risultati sempre originali, i precedenti romanzi della Chevalier.

Da segnalare la solita doviziosa curiosità dell’autrice nell’indagare i più profondi segreti di un’arte (in questo caso quella del cucito, in modo particolare l’affascinante pianeta dei quilt, le trapunte di rombi, precisissime impunture ed “affetti” della comunità degli Amici) e la sua solita abilità nel raccontarcela attraverso gli occhi e le mani dei suoi comunque sempre ben caratterizzati personaggi.

Una debolezza generale che rilevo con rammarico, sarà anche per la cordiale simpatia che istintivamente provo nei confronti di certe scenografie e vite, ma che per quella loro stessa disarmante onestà (intellettuale) non posso ignorare.
Peccato.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro3_tras

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Titolo: L’ultima fuggitiva
Titolo originale: The Last Runaway
Autore: Tracy Chevalier
Traduttore: Ortelio Massimo
Editore: Neri Pozza
Collana: Bestseller
Data di pubblicazione: 2013 (prima edizione); 30 Ottobre 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 313
Prezzo: 9,90 €
Codice ISBN: 9788854509160

Pannocchie Honor! (Granoturco…ancora!)

Eh sì, la nostra Honor Bright da Bridport, Inghilterra, non aveva mai provato questa prelibatezza molto americana. A dir la verità non aveva mai dovuto avere a che fare con il granoturco prima di sbarcare sulle sponde d’oltreoceano e rendersi ancor più mestamente conto che questo cereale si infilava letteralmente dappertutto (e non solo nei piatti!) nelle case degli Amici della sua nuova comunità, della sua nuova…famiglia. E proprio a casa di Jack Haymaker, il suo futuro marito, prova per la prima volta questa semplice delizia contadina (v.brano).
Non disponendo di un fuoco tradizionale, ci siamo accontentati di un forno, ma il risultato è stato comunque da leccarsi i baffi…anzi, le dita!

IMG_4509 Ingredienti (per 2 porzioni):

  • 2 pannocchie (già pulite e bollite – le si trova in un qualsiasi supermercato);
  • 2 cucchiai di burro;
  • 100 gr. di formaggio svizzero;
  • Prezzemolo q.b.;
  • Sale q.b.;
  • Pepe q.b.;

Procedimento:

Essendoci già procurati le pannocchie pulite e prebollite, non ci resta che preparare il condimento.
In una tazza, mischiate il burro ammorbidito, amalgamando bene insieme anche le spezie.
Disponete le vostre pannocchie in una teglia imburrata e versatevi sopra il composto di burro, con l’accortezza di farvele rotolare in modo uniforme.
Preriscaldate il forno a 220° e poi infornate le pannocchie per circa 15 minuti.
Nel frattempo, in un pentolino, sciogliete a fuoco lento il formaggio. Una volta pronte, togliete le pannocchie dal forno e fatevi colare sopra il formaggio fuso.
Da gustare calde o freddo, a vostro piacimento.

Un po’ di sale in zucca: …”A happy home is more than a roof over your head, it’s a foundation under your feet”…
(Proverbio Amish)

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La fattoria dei malfattori


La fattoria dei malfattori

La consueta ironia di Paasilinna che ti fa credere di parlare seriamente mentre prende amichevolmente per i fondelli il mondo intero. Il bello è che man mano si legge riesce quasi a convincerci che le cose potrebbero veramente essere così.
Così un ispettore dei servizi segreti finlandesi si presenta come ispettore bio alla Palude delle Renne, in un punto imprecisato al nord della Lapponia per investigare, e da qui in poi succede di tutto.
Non voglio togliere il gusto dello scoprire tramite la lettura le continue improbabili situazioni in cui riesce a cacciarsi il nostro improbabile eroe dall’impronunciabile nome.
Se vi aspettate il classico romanzo d’avventura tutto azione allora non è una lettura che fa per voi; se invece, oltre che ad amare i luoghi, vi piace la sottile ed assurda ironia di una narrazione scorrevole ma poco incalzante allora fatelo, potreste scoprire nuovi orizzonti.

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Titolo: La fattoria dei malfattori
Titolo originale: Hirttämättömien lurjusten yrttitarha
Autore: Arto Paasilinna
Traduttore: Felici Francesco
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa – N° 223
Data di pubblicazione:
1998 (prima edizione); 25 Ottobre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 16 €
Pagine: 352
Codice ISBN: 9788870915235

 

Kisseli (zuppa finlandese di frutta)

Nella cucina della fattoria si preparano solo cibi biologici; dal loro particolare menù abbiamo scelto per noi e per tutti quelli che volessero assaggiarla, questa zuppa alla frutta, veramente gustosa e delicata.

Kisseli Ingredienti:

  • 1 largo tegame riempito a 3/4 di acqua,
  • 1 scatola di uvetta;
  • 1 scatola di prugne secche;
  • 2 stecche di cannella;
  • 1 bottiglietta di sciroppo di mais o acero;
  • 2 cucchiai da tavola di succo di limone;
  • 4 cucchiai di fecola di patate;
  • 200 bl di acqua;
  • 450 g di frutti di bosco freschi o surgelati;
  • 1 lattina di cocktail di frutta;

Procedimento:

Fate bollire l’acqua  in una pentola piuttosto grande, insieme alle prugne, l’uvetta e la cannella.
Appena raggiunto il bollore, aggiungete anche lo sciroppo e il succo di limone.
Nel frattempo sciogliete bene la fecola con 200 ml di acqua, poi aggiungetela alla mistura sul fuoco.
Lasciate cuocere fino a quando la zuppa si addensa e si schiarisce – circa 10 minuti – poi aggiungete la frutta.
Potete servire la vostra kisseli calda o fredda; il giorno dopo sarà ancora più gustosa.
Si conserva in frigorifero anche per una settimana.
(Se usate frutta disidratata, servirà più acqua).

Un po’ di sale in zucca: …”Älä laita kaikkia munia samaan koriin”…
(…”Non tutte le uova dovrebbero essere messe nello stesso cestino”…)
(Proverbio finlandese)

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Lilli de Libris e la biblioteca magica


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Scritto a quattro mani da Jostein Gaarder e Klaus Hagerup, Lilli de Libris e la biblioteca magica è un gioiellino della letteratura per ragazzi, un thriller appassionate dove sono bene amalgamati lo stile accattivante e la capacità di rendere chiari concetti a volte un po’ ostici del filosofo Gaarder e l’abilità narrativa di Hagerup, il più famoso scrittore norvegese per fanciulli.

Protagonisti sono due adolescenti, Nils, dodicenne con molta fantasia,  la cugina Berit maggiore solo di un anno e il loro epistolario diventato il mezzo per trasmettersi a distanza i pensieri e le avventure che quotidianamente vivono, compreso l’incontro con la strana bibliotecaria dal vestito rosso e dai tacchi alti fino ad arrivare alla magica casa gialla e alla scoperta di un libro ancora non scritto.

Chi ha detto che un libro per ragazzi non va bene ad ogni età è come se dicesse che una poesia è riservata esclusivamente ad un lettore preparato, e soprattutto nel caso di questo questo volumetto, la sua magia potrebbe conquistare tutti.

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Titolo: Lilli de Libris e la biblioteca magica
Titolo originale: Bibbi Bokkens magiske bibliotek
Autore: Jostein Gaerder e Klaus Hagerup
Traduttore: Tonzig A.
Editore: Salani
Collana: Gl’istrici
Data di pubblicazione:
1993 (prima edizione); 20 Febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9,00 €
Pagine: 188
Codice ISBN: 9788862569996

Julekake  (Panini all’uvetta)

Nella casa gialla la stramba bibliotecaria offre ai ragazzi dei deliziosi panini all’uvetta, che sembrano ingolosire non solo i due cugini ma anche un ospite indesiderato.

Questa è la classica ricetta del pane che in Norvegia si prepara specialmente per le feste di Natale.

 PaniniUvettaIngredienti:

  • 150 ml latte intero;
  • 100 gr di zucchero;
  • 170 gr burro a dadini;
  • 1/2 cucchiaino da te di sale;
  • 5 1/2 cucchiaini da te di lievito madre;
  • 100 ml acqua tiepida (30°C ca.)
  • 3 uova;
  • 700 gr di farina setacciata;
  • 1/2 cucchiaino da te di cardamomo grattugiato (meglio se fresco);
  • 300 gr di uvetta;
  • 100 gr di limoni canditi.

Procedimento:

Intiepidite il latte in un pentolino, su fuoco mediom fino a che intorno al bordo iniziano a formarsi delle bolle.
Rimuovete allora il latte dal fuoco e mischiatelo con zucchero, burro e sale sbattendo fino a formare una crema; a questo punto lasciate  intiepidire.
In una grande ciotola unite acqua e lievito e mescolate fino a scioglierlo. Aggiungetevi il latte tiepido e  due uova sbattute.
Versate un po’ per volta 280 g di farina setacciata e il cardamomo e sbattete con un cucchiaio di legno fino a che l’impasto risulti morbido e liscio.
A questo punto, aggiungete, sempre mescolando, anche l’uvetta e i canditi; unite poi abbastanza farina fino a formare un impasto soffice  che si lascerà riposare per dieci minuti coperto con un tovagliolo.

Prima lievitazione: Trascorso questo tempo, impastate il tutto su una superficie leggermente infarinata per circa 8 minuti, fino a rendere l’impasto elastico e morbido, trasferitelo poi in un largo recipiente che avrete precedentemente imburrato. Giratelo in modo che il burro copra tutta la superficie della pasta; coprite quindi con un tovagliolo e sistemate la ciotola in un luogo tiepido – ca. 30°C – per permettere di lievitare fino a raddoppiare il volume (circa 90 minuti).

Seconda lievitazione: premete con forza l’impasto e dividetelo in due pagnotte rotonde oppure formate dei panini. Copriteli per 10 minuti e nel frattempo preparate una teglia con della carta forno unta d’olio: disponeteci il pane e lasciate lievitare ancora in un luogo tiepido per altre 2 ore.

Verso la fine della seconda lievitazione, preriscaldate il forno a 180°C. Sbattete il restante uovo e usatelo per spennellarlo sul pane.
Infornate per 20 minuti, poi coprite con foglio di stagnola e terminate la cottura; la ricetta originale suggerisce di continuare a cuocere per altri 25 minuti, o comunque fino a quando il pane prende un colore marrone dorato. I panini richiedono sicuramente un tempo inferiore.
Al termine, togliete immediatamente il vostro pane dal forno e spostatelo su una grata per lasciarlo raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”Boklaus mann er blind”…
(Bookless man is (quite) blind.)
(Proverbio norvegese)

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Teodolinda. Regina del Settentrione


Teodolinda

Mi sono ritrovata a leggere questo libro un po’ per caso, un po’ per necessità, ma sicuramente con la dovuta buona predisposizione mentale che in genere le biografie mi suscitano.

Vita vera e romanzo si intrecciano in una breve narrazione dai toni contrastanti: a volte aulici, altre di una semplicità quasi elementare, in entrambi i casi leggermente esasperati.
Non sempre fluida, a mio dire, la penna dell’autore (non metto in dubbio la sua capacità scrittoria, ne faccio più che altro un discorso di stile e perciò di gusto personale) che si snoda in un argomento senza dubbio amato e sentito, che mostra un’ammirazione sincera per una delle grandi donne della Storia. Messa al centro di un’epoca, resa emblema di un intero popolo e di una complessa cultura, la sovrana longobarda per eccellenza incarna – per Vannucci, ma non solo – l’ideale di regina illuminata (in ogni senso), motore primario di un nuovo inizio per le vicende e la crescita di genti diverse e della stessa nostra penisola. Una sorta di chiave di volta, di svolta, da un’antichità allo sbando, ad un imminente futuro in mano al Signore e ai suoi strumenti.
E tale doveva apparire l’effigie  della moglie di due re, la Regina dalle lungimiranti e preziosi doti da diplomatica, da cui ancor oggi molti potenti dovrebbero imparare.

Non convinta dall’impostazione e dal risultato letterario, sicuramente trova comunque conferma la mia stima per la protagonista e per i Longobardi (ammetto la mia parzialità in merito!); buon procedimento storiografico, esiti solo abbozzati e rasenti la convenzionalità scolastica, ma simpatia immutata.

La Storia non si cambia.

Giudizio di Weareborg7of9: gufo libro25

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Teodolinda

Titolo: Teodolinda. Regina del Settentrione. I duchi longobardi e la sovrana
Titolo originale: Teodolinda. Regina del Settentrione. I duchi longobardi e la sovrana
Autore: Marcello Vannucci
Traduttore:
Editore: Casa Editrice Le Lettere
Collana: I libri di Vannucci
Data di pubblicazione:
1994 (prima ed edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 10,33 € (Attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 175
Codice ISBN:  9788871661704

Categorie: Biografia, Storico, Storico-biografico, Vannucci Marcello | Tag: , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

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