Archivi del mese: Maggio 2016

Runes


Runes

Per chi ne è affascinato da tempo, come me, ma anche per chi non è avvezzo a certe materie, ma sente il richiamo ancestrale di un mondo e della sua cultura così distanti dalla nostra culla mediterranea, ma altrettanto magici – in tutti i sensi! – e ricchi di bellezza.
Ecco, questo breve compendio sulla scrittura runica apre molti scorci e lancia altrettanti stimoli per un eventuale futuro approfondimento della disciplina e Findell riesce sempre a trattare gli argomenti in modo lineare e piano, senza perdersi in minuzie accademiche che farebbero perdere il cuore dal suo centro e destabilizzerebbero l’attenzione dei profani. In questo modo, invece al termine di ogni capitolo, ci si rende conto di aver più chiarezza intellettuale e di aver compiuto qualche passo in avanti nella comprensione dei 24 grafemi/segni/simboli che tutti chiamano quasi con timor reverenziale, “rune”.
Le rune che sono antiche, comuni e complesse, più recenti, sono scandinave, britanniche, ave dell’odierno inglese…le rune che sono porte di significati sull’Oltre, strumenti e formule esse stesse per evocare il sopranaturale e chissà cos’altro.
Le rune nell’archeologia soprattutto: incisioni mai casuali, mitiche epigrafi su misteriosi oggetti ancora traboccanti di inespresse risposte.
La runologia letteraria: sedimentata nell’inaspettata favola e nel più blasonato capolavoro di autori e artisti e che sicuramente riempiono gli scaffali delle nostre librerie casalinghe.
Tutto questo e molto di più.
Oltre.

 …”Hidden Runes shalt thou seek and interpreted signs,
many symbols of might and power,
by the great Singer painted, by the high Powers fashioned,
graved by the Utterer of gods”…
(
Havamal, 141 – “Odin’s Quest after the Runes”)

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Runes
Titolo originale: Runes
Autore: Martin Findell
Traduttore: (il libro è in lingua originale)
Editore: The British Museum
Collana: 
Data di pubblicazione:
2014 (prima edizione); 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9,99 £
Pagine: 111
Codice ISBN: 9780714180298

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A volte ritornano


A Volte Ritornano

L’esposizione di intenti del Re condensata in 20 racconti + l’introduzione – più unica che rara!

Partirei proprio da quest’ultima: un mini-saggio di narrativa e scrittura creativa “sputata” così, con disarmante facilità, da uno dei più brillanti e naturali talenti della letteratura contemporanea mondiale; King è “fottutamente geniale” e lo sa (e lo scopriamo e lo sappiamo noi di fronte ad ogni sua pagina), ma non vuole insegnare niente a nessuno: osserva, gusta e assapora o rifiuta, così semplicemente, ma registra e presenta al suo pubblico e…chi ha orecchie per intendere, intenda…altrimenti, le librerie sono piene di rilegati colorati e scintillanti fatti apposta per catturare l’attenzione e i portafogli.

Detto questo entriamo nel vivo (…) e…«Parliamo, io e te. Parliamo della paura».
20 embrioni di ispirazione, alcuni poi sviluppati e partoriti vivi, altri lasciati a fluttuare nella placenta mentale di chi legge, con la speranza di conoscerli adulti in un futuro, ma spesso abortiti o comunque lasciati nel limbo del “chissà”.
Alcuni più immediati di altri, altri meno criptici di alcuni, ma sempre marcati dal segno inconfondibile dell’autore ” della paura” per antonomasia, che reverente richiama i grandi classici del genere e li cita con sottilissima arte da cultore, lui scrittore comunque pop, dalla lingua pop, sferzante e colloquiale, “fottutamente geniale” appunto.
Troviamo qui Le notti di Salem (o meglio Salem’s Lot), L’ombra dello Scorpione (in Risacca notturna), alcuni concetti di Pet Sematary…e il suo Maine.

Personalmente trovo che i pezzi migliori siano Il Baubau e A volte ritornano e che soprattutto il livello e la tensione si riscaldino e trovino il loro perfetto fuoco proprio verso la metà del libro, per poi ancora leggermente sopirsi verso la fine, con il macigno de La donna nella stanza (la pesantezza è relativa al tema forte intorno a cui è stato pensato, non al suo valore o alla sua noia), come se fosse la messa da requiem di un maestoso concerto.

Lo preferisco romanziere più che novellista, ma non oserei mai confessarglielo perchè… «… è ancora buio e sta piovendo… C’è qualcosa che ti voglio mostrare, qualcosa che voglio che tu tocchi. È una stanza non lontano da qui, infatti, è vicina quanto la prossima pagina. Partiamo?»

Giudizio di Weareborg7of9: gufo libro35

Titolo: A volte ritornano
Titolo originale: Night Shift
Autore: Stephen King
Traduttore: Brinis H.
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Data di pubblicazione:
Febbraio 1978 (prima edizione); 28 Gennaio 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 11 €
Pagine: 381
Codice ISBN: 9788845275661

book-to-filmCon il successo sempre crescente delle sue storie, King riceveva numerose offerte per la loro produzione cinematografica; presto creò una policy secondo la quale gli studenti potevano girare quello che volevano al costo simbolico di 1$.
Davvero molte furono le trasposizioni per il grande e il piccolo schermo dei racconti tratti da A volte ritornano, così come anche i cortometraggi studenteschi.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
                               (Stephen King)

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Invisibile


invisibile

Ritroviamo Ben Adnam dal precedente romanzo di Robinson.

Imprendibile anche in questa caso, tenterà imprese fortunatamente improbabili nella realtà ma che tengono sempre il lettore letteralmente col fiato sospeso. L’imprevedibilità del soggetto mette sotto scacco tutto l’occidente osando impensabili attacchi, cambiando alleanze a seconda dell’occorrenza, mentre i colpi di scena non mancano e come nei più classici dei gialli, solo l’ultima pagina svelerà il finale.

Non solo sott’acqua, la vicenda si svolge per buona parte in terra, dalla Scozia all’Iraq, dagli USA all’Iran scavando a fondo sulla personalità del terrorista e per la prima volta verranno rivelati gli anni del suo addestramento in Europa. Si legge volentieri, consigliato anche per i non appassionati del genere.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

Titolo: Invisibile
Titolo originale:  H.M.S. Unseen
Autore:  Stephen Marlowe
Traduttore: Peru E.
Editore: Tea
Collana: Teadue
Data di pubblicazione: 1999 (prima edizione); 19 Gennaio 2001 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 8,40 €
Pagine: 411
Codice ISBN: 9788878188945

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I fiori di sabbia


 

I Fiori di Sabbia

L’Africa è un “giardino di sabbia rovente”.

Sicuramente l’Africa arde di passioni, pulsa di vita e brucia di realtà non facili da accettare, soprattutto per il nostro più comune sentire e percepire il gusto di ciò che accade e di ciò che ci esiste attorno.
L’Africa è una sorta di lussureggiante deserto dove i paradossi sono la sostanza che pervade l’aria, le strade, che ostacola i passi di una società che potrebbe compiere balzi da gazzella, ma che a volte preferisce borbottare  – finta placida – come un ippopotamo prima della caccia, con tutto il suo peso, con tutto il suo ingombrante retaggio culturale e politico.
L’Africa è lo splendore delle Cascate Vittoria, dei colori sgargianti, degli occhi delle donne, dell’ebano degli uomini.

L’Africa raccontata da Corban Addison è una poesia realistica, vergata con un inchiostro duro, ma melodioso canto di sfumature abbaglianti; è il continente che nel suo profondo cuore vede la ribellione un po’ stereotipata contro il potere incanutito ed immobile, ma che come arido cemento, non vuole volgere lo sguardo sui drammi quotidiani che probabilmente qualche carezza e lo sforzo di una volontà condivisa, lenirebbero e pian piano, diventerebbero solo memoria.
Kuyeya: “memoria”. Una bambina speciale che la sua mamma non ha voluto dimenticare, ma che anzi ha voluto donare alla sua Africa che le ha dato tutto e le ha tolto tutto. La tragica catena che una piaga come l’AIDS forgia nelle vite (e anche nelle morti) di persone sfortunate che arrivano a combattere anche a scapito della propria dignità, per l’Amore, quello vero.  La dura lotta contro la violenza e l’ingiustizia e la corruzione: la violenza più squallida, la sabbia che si vorrebbe soffocasse i fiori più profumati, quelli speciali…come una bambina speciale.
La politica dei potenti che se maneggiata senza cinismo potrebbe essere un’arma importantissima per cambiare il corso della Storia e in primis, delle storie delle migliaia di Kuyeya che esistono al mondo.

Lo Zambia come luogo di amore e di sofferenza anche per Zoe Fleming, la muzungu caparbia e coraggiosa che non lesinerà unghie e denti per difendere i diritti del suo cuore: nero come l’Africa, logorante come il deserto, ma prezioso come i suoi fiori.

Un romanzo di denuncia  vestito da sera e accompagnato dalla brezza vivificatrice delle emozioni più pure, reso vero dalla trama troppo comune e offerto al mondo come un dono: la scoperta che solo aprendo gli occhi farà aprire il cuore.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: I fiori di sabbia
Titolo originale: The Garden of Burning Sand
Autore: Corban Addison
Traduttore: Brovelli C.
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Data di pubblicazione: Novembre 2011 (prima edizione); 17 Giugno 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 17,90 €
Pagine: 404
Codice ISBN: 9788820054519

 

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Star Trek – Primo contatto


Primo contatto

E’ con un certo timore reverenziale che mi accingo a parlare di questo romanzo (e film) che tutti i fans di Star Trek hanno sicuramente letto o visto.

Come si può esprimere a parole l’emozione di incontrare chi per la prima volta ha volato a velocità curvatura, permettendo l’incontro con altri popoli, dando così inizio a quella che poi diventerà la Federazione dei Pianeti uniti.

Siamo sulla Terra, terza guerra mondiale, la gente vive come può, forse in attesa di un generale imbarbarimento, utilizzando ciò che resta delle risorse oramai quasi finite.

Mentre il cap. Picard, con la sua nuovissima Enterprise osa il tutto per tutto contro i Borg, sulla Terra Zefram Cochrane, utilizzando un razzo inutilizzato riesce a dar vita al suo grande sogno, superare la velocità della luce.

Da qui inizia la “vera” fantascienza, inizia la speranza.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

Titolo: Star Trek Primo contatto
Titolo originale: First Contact
Autore: Dillard J.M.
Traduttore: Sassetti Cristiano
Editore: Fanucci Editore
Collana: Economica Tascabile
Data di pubblicazione: 1997 (prima edizione); Maggio 1997  (attualmente non più in commercio)
Prezzo: 7 €
Pagine: 251
Codice ISBN: 

 

book-to-film Dopo diverse avventure cinematografiche, gli autori di questo VIII episodio – incentrato appunto attorno all’equipaggio di TNG -, Moore e Braga decisero che era giunto il momento di focalizzare la narrazione sui Borg e proprio Moore ricorda:

Eravamo in piedi sui gradini fuori dal Hart Building. Rick era appena tornato indietro da quella riunione, ci fermò e disse, ‘Vorrei davvero che ci pensiate su… Voglio una storia con un viaggio nel tempo.’ Io e Brannon replicammo, ‘Vogliamo qualcosa con i Borg.’ E fu così che pensammo che potevamo farli entrambi, i Borg ed il viaggio nel tempo.
…Partimmo discutendo sui luoghi e i periodi storici che dovevano venire rappresentati sullo schermo, e quelli che non andavano inseriti. Alcuni elementi furono semplicemente scartati, in quanto ritenevamo che non sarebbero stati approvati. Avremmo potuto andare nel tempo dell’ Impero Romano che sarebbe stato favoloso in molti modi. Ma immaginate Picard con una toga? Non vorreste vederlo. Mettetelo in una tuta spaziale, piuttosto.” ST-VIII_head

Pare che il buon Patrick Stewart non saltasse di gioia in prospettiva di dover indossare calzamaglia durante tutte le registrazioni e sicuramente avrà sfoggiato uno dei suoi classici sorrisi sardonici quando i produttori compresero le difficoltà tecniche e di budget di un contesto simile e virarono verso un’epoca posteriore alla storia moderna: la nascita della Federazione.
Braga: “L’immagine di quello che ho portato in tavola è l’immagine dei vulcaniani che escono dalla nave. Volevo vedere la nascita di Star Trek. Abbiamo finito per tornare a quel momento. Che, per me, è ciò che rende
fresca la storia del viaggio nel tempo. Si arriva a vedere cosa è avvenuto quando gli umani strinsero la mano con i loro primi alieni.

Questo è solo il punto di partenza di una trama che potrebbe concorre benissimo a diventare essa stessa pellicola o edizione cartacea; ciò che ha portato alla luce First Contact infatti trattiene altrettanto fascino quanto la sua materia e per questo motivo l’invito è quello di andare a spulciare ogni aneddoto qui: http://it.memory-alpha.wikia.com/wiki/Star_Trek:_Primo_contatto

Diretto da Jonathan Frakes (Com.William Riker) – debuttante alla regia -, cast stellare e in parte trasversale di tutta la saga trekker, ha avuto un ottimo riscontro di critica e pubblico.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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