Archivio dell'autore: 2mog2

Il libro di Natale


il libro del natale

Le leggende del Nord, con tutto il gelo e il buio dell’inverno scandinavo, ma con il calore e la luce delle mille candele che si accendono in questi giorni di festa, sui davanzali delle finestre o sulle coroncine delle fanciulle che ricordano Santa Lucia, la martire siciliana, venerata dalle giovani ragazze svedesi.

Selma Lagerlöf ha raccolto in questo volumetto tulle le tradizioni più conosciute della sua terra, raccontandocele sempre con il suo stile unico, semplice e sofisticato allo stesso tempo, perché non c’è Natale senza neve, senza freddo e senza tradizioni.

Giudizio di 2mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Libro di Natale

Titolo: Il libro di Natale
Titolo originale: Julklappsboken och andra berättelser
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: Lombardi Maria Cristina
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1945 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN: 9788870915105

Lussekatter

Panini dolci preparati per il giorno di Santa Lucia, quando le ragazze portano le loro coroncine di luce e cantano gli inni natalizi.

IMG_4963 Ingredienti:

  • 500 ml di latte;
  • 1 g di zafferano;
  • 50 g di lievito  per pane;
  • 170 g di zucchero;
  • 200 g di burro non salato;
  • 1 kg di farina bianca;
  • 1 uovo;
  • sale;
  • uvetta.

Procedimento:

Sciogliete il burro in una pentola, unite il latte e scaldare fino a 37°C, facendo attenzione che non si scaldi troppo.
In una grande ciotola sciogliete il lievito aggiungendo pian piano il liquido caldo, poi lo zafferano e lo zucchero.
Mescolate bene e poco alla volta incorporate la farina setacciata.
Impastate fino ad ottenere un impasto non appiccicoso, ma morbido.
Fate lievitare per almeno 2 ore, anche se non si gonfierà troppo.
Trascorso questo tempo, lavorate la pasta per poco tempo su un ripiano.
Con un po’ di impasto per volta, fate delle palline di circa 5 cm di diametro, poi riprendere la prima pallina e allungarla un poco, così per le altre; ripetete questo passaggio più volte fino a raggiungere una stringa di ca. 20 cm di lunghezza e 1/2 cm di diametro.
Continuate in questo modo fino ad usare tutto l’impasto.
Adesso date alle strisce la forma preferita, e usate l’uvetta per decorare, spingendola bene all’interno del composto.
Fate lievitare ancora per 10 minuti sotto un panno umido.
Spennellate con l’uovo sbattuto.
Infornate al centro del forno preriscaldato a 200°C per 8/10 minuti.
Fate raffreddare sotto una panno e gustare.

Un po’ di sale in zucca: … “Vägen till mannens hjärta går genom magen”.
(La strada per il cuore dell’uomo passa attraverso la pancia.)
(Proverbio svedese)

Categorie: Classico, Cucina scandinava, Dolci, Lagerlöf Selma, Leggende, Letteratura scandinava, Natale, Premio Nobel Letteratura, Racconti | Tag: , , , , , , , | Lascia un commento

Al paradiso delle signore


al paradiso delle signore

 

Che meraviglia le luci che splendono dalle vetrine di quel grande magazzino che si affaccia in rue de la Michodière proprio di fronte al Vecchio Elbeuf, il piccolo negozio dello zio Baudu; la giovane Denise, appena arrivata a Parigi ne resta affascinata e quasi timorosa, come impressionati lo sono anche i suoi due fratelli minori.

I tre giovinetti, da poco rimasti orfani di entrambi i genitori, hanno lasciato la provincia, e sono giunti nella grande città in cerca di una vita più dignitosa.

Il resto della loro storia è tutto da leggere ed è veramente facile lasciarsi trascinare dalle parole di Emile Zola, attraverso una lente di ingrandimento sull’animo femminile, sui vizi delle donne e le loro debolezze, le diverse reazioni e comportamenti davanti alle tentazioni che il centro commerciale con le sue merci e prezzi convenienti offre ad ogni donna che è la protagonista del libro, la vera regina in un regno di trine, merletti, veli e velluti.

Sovrana in un castello che cambia look ad ogni stagione la donna si muove in un giardino fiorito di organze colorate dalle mille sfumature, oppure nel magico candore di un paesaggio innevato dove il bianco abbacinante che riempie ogni reparto, con le luci che si accendono al crepuscolo, si trasforma in una sinfonia di riflessi dorati.

Ma è anche il racconto della lotta delle piccole imprese commerciali contro il colosso che, come una bestia feroce, pian piano li divora, lasciando sempre più gente sul lastrico.

Pubblicato nel 1883, è l’undicesimo romanzo dello scrittore francese appartenente al ciclo dei Rougon-Macquart, storia di una famiglia.

Giudizio di 2mog2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Al Paradiso delle Signore

Titolo: Al Paradiso delle signore
Titolo originale: Au Bonheur des Dames
Autore: Émile Zola
Traduttore: Martini Ferdinando
Editore: Newton Compton
Collana: Grandi tascabili economici
Data di pubblicazione: 1883 (prima edizione); 27 maggio 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 288
Prezzo: 6 €
Codice ISBN: 9788850231430

 Baguette

Ancora un a volta è il pane il protagonista su ogni tavola. Per Deloche era spesso l’unico cibo alla mensa del grande magazzino, dove cercava di tagliarsi fette sempre più grosse, per Geneviève e Colomban, nella casa di zio Baudu, ne spiluccavano le briciole, per altri ancora solo un accompagnamento per vivande più ricche.

Quindi che c’è di meglio della baguette, pane tipico francese fragrante e gustosissimo.

IMG_4906 Ingredienti per 3 baguette:

Per la biga:

  • 125 g di farina;
  • Circa la metà di una bustina di lievito madre essiccato di 35 g;
  • 125 g di acqua calda;

Altri ingredienti:

  • 300 g farina bianca;
  • 1 cucchiaino di sale;
  • 140 g acqua calda;
  • L’altra metà della bustina di lievito.

Procedimento:

Preparate la biga, sciogliendo in una ciotola grande la mezza bustina di lievito con i 125 g di acqua calda e mescolate bene; aggiungete i 125 g di farina fino ad ottenere un impasto liscio.
Coprite la ciotola e lasciate riposare a temperatura ambiente per una notte.
Il giorno dopo, in una ciotola più piccola, mescolate i 300 g di farina setacciandola con il sale.
In un’altra ciotola, mescolate il resto del lievito con i 140 g di acqua calda, mescolando fino a quando il lievito è ben sciolto, aggiungete questo impasto alla biga, poi unite anche la farina con il sale.
Amalgamate tutto bene bene, impastando con le mani l’impasto, sempre nella ciotola grande.
Coprite la ciotola e fate risposare per 10 minuti
Trascorso questo tempo tirate un lato dell’impasto, rigirandolo al centro. Girate la ciotola e tirate un’altra parte dell’impasto, ripiegandola al centro, continuate così rigirando la ciotola per lavorare tutta la pasta.
Coprite nuovamente e fate riposare per altri 10 minuti.
Ripetete questi ultimi passaggi per altre due volte.
Coprite e fate lievitare per circa 1 ora.
Spolverate di farina un ripiano di lavoro pulito; sgonfiate l’impasto con il pugno e trasferitelo sul piano infarinato dove lo dividerete in tre parti di peso uguale.
Appiattite una per volta le porzioni di impasto, formando un ovale, tirate verso l’esterno le due estremità e ripiegatele al centro; così fate anche con gli altri due lati superiore ed inferiore.
Girate il panetto ottenuto verso il basso, coprite e lasciate riposare per altri 15 minuti.
Trascorso questo tempo, rigirate il panetto e ripetete l’operazione precedente, ripiegando al centro i vari lati.
Adagiate le baguette ottenute su un canovaccio infarinato, con l’apertura verso l’alto.
Tenete le forme di pane separate le une dalle altre tirando il canovaccio su cui le avete appoggiate, copritele e lasciate riposare per un’altra ora.Al termine di quest’ultima ora di lievitazione, trasferite il pane sulla teglia foderata di carta forno, infarinata, spolveratelo di farina e con una lama affilata praticate dei tagli obliqui sulla parte alta del pane.
Scaldate il forno a 240°C, posizionando sul fondo dello stesso una teglia con dell’acqua, affinchè mantenga la giusta umidità.
In forno già caldo, cuocete per circa 15 minuti, o comunque fino a quando la superficie sarà colorata.

Un po’ di sale in zucca: … “La science a-t-elle promis le bonheur? Je ne le crois pas. Elle a promis la vérité, et la question est de savoir si l’on fera jamais du bonheur avec de la vérité.” (“La scienza ha promesso la felicità? Non credo. Ha promesso la verità, e la questione è sapere se con la verità si farà mai la felicità.”)
(Émile Zola)

 

Categorie: Classico, Letteratura francese, Pane e prodotti da forno, Rougon-Macquart, Zola Émile | Tag: , , , , , , , , , , | Lascia un commento

La Notte di Natale


Oriani La notte di Natale.pmd

 

Un brevissimo racconto pieno di tenerezza che nelle poche ore di una Messa la notte di Natale svela a Gaspare un grande segreto che potrebbe sconvolgergli la vita…

Giudizio di 2mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Notte di Natale

Titolo: La Notte di Natale
Titolo originale: La Notte di Natale
Autore: Alfredo Oriani
Traduttore: 
Editore: Tabula fati
Collana: 365 Racconti per un anno
Data di pubblicazione: 1904 (prima edizione);  Gennaio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 32
Prezzo: 2 €
Codice ISBN: 9788874752577

Categorie: Letteratura italiana, Natale, Oriani Alfredo | Tag: , , , , | Lascia un commento

Il Natale di Martin


natale_di_martin

…”In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
– Non ho più desiderio di vivere – gli confessò. – Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.»
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati… Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.»
Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All’improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c’era nessuno. Ma senti distintamente queste parole:
– Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L’indomani mattina Martin si alzò prima dell’alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso.
Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno.
– Entra – disse – vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
– Che Dio ti benedica!- rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
– Non è niente – gli disse Martin. – Siediti e prendi un po’ di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all’ospite. Stepanic bevve d’un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po’. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
– Stai aspettando qualcuno? – gli chiese il visitatore.
– Ieri sera- rispose Martin – stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: “Guarda in strada domani, perché io verrò”.
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. – Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l’anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po’ di pane e della zuppa.
– Mangia, mia cara, e riscaldati – le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: – Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. – Ecco – disse. – È un po’ liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. – Che il Signore ti benedica.
– Prendi – disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un’ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava.
Dopo un po’, vide una donna che vendeva mele da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all’altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. – Lascialo andare, nonnina – disse Martin. – Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. – Chiedi perdono alla nonnina – gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: – Te la pagherò io, nonnina.
– Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato – disse la vecchia.
– Oh, nonnina – fece Martin – se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
– Sarà anche vero – disse la vecchia – ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. – Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l’ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all’orecchio:
– Martin, non mi riconosci?
– Chi sei? – chiese Martin.
– Sono io – disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
– Sono io – disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
– Sono io – ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: « Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.»
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.”

di Leone Tolstoj

С Рождеством Христовым!

Categorie: Classico, Letteratura russa, Natale, Racconti, Tolstoj Lev Nikolaevič | Tag: , , , , | Lascia un commento

Buon Natale, Gesù Bambino


buon natale gesu bambino

 

Sette racconti, sette poesie, sette storie di Natale, ricordi dell’infanzia della più popolare scrittrice austriaca per bambini, in una Vienna in tempo di guerra o degli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale.

Gli alberi si decoravano con ghirlande di carta, ma anche la carta era preziosa e nulla si poteva sprecare, poco era il cibo e poco bastava a fare festa.

Storie semplici, popolari, ma piene di speranza,  da leggere tutte d’un fiato, specialmente in questo periodo dove le luci illuminano le nostre strade e le nostre case e le tavole sono ricche di prelibatezze.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Buon Natale Gesù Bambino

Titolo: Buon Natale, Gesù Bambino
Titolo originale: Fröhliche Weihnachten, liebes Christkind
Autore: Christine Nöstlinger
Traduttore: Giorgi F.
Editore: Fabbri
Collana: I Delfini
Data di pubblicazione: 1997 (prima edizione); 21 Ottobre 1998 (Attualmente fuori catalogo )
Pagine: 128
Prezzo: 7,18 €
Codice ISBN: 9788845127595

 

Zuppa di piselli

C’era la guerra, il babbo di Christine combatteva sul fronte russo, anche se la famiglia della ragazza non moriva di fame, il cibo era sempre più scarso e con quello che si poteva avere con la tessera di razionamento dei viveri, la nonna era costretta ad allungare sempre di più la zuppe di piselli  con l’acqua, addensandola con la farina, che formava molto spesso dei grumi non proprio gustosi.

Ma noi ne prepareremo una buona scodella fumante, gustosissima e… senza bioccoli.

Zuppa piselli Ingredienti per 4 persone:

  • 1/2 cipolla;
  • 70 g speck o pancetta a dadini;
  • 2/3 patate;
  • 1 lattina di piselli o la stessa quantità di quelli surgelati;
  • 750 ml di acqua;
  • Olio EVO q.b.;
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento:

Fate un soffritto con cipolla, olio EVO e speck, scolate bene la confezione di piselli e aggiungeteli al soffritto con le patate pelate e tagliate a dadini: cuocete per 4/5 minuti.
Aggiungete l’acqua, salate e portate a bollore e fate cuocere ancora fino a quando le patate non saranno cotte.
Volendo potreste aggiungere anche pastina o riso, prima del termine della cottura.
E’ un ottimo piatto unico.

Un po’ di sale in zucca: …”Seltner Gast ist stets wilkommen”. (“L’ospite raro è sempre benvenuto”).
(Proverbio tedesco
)

…Frohe Weihnachten!

Categorie: Bambini, Narrativa, Natale, Nöstlinger Christine, Piatti unici, Primi, Racconti, Ragazzi | Tag: , , , , , , , , , | Lascia un commento

La saga di Gösta Berling


gosta berling

 

Selma Lagerlöf  era ancora una scrittrice sconosciuta, quando nel 1891 fu pubblicata questa sua prima opera.

Quasi un romanzo cortese, sicuramente un poema epico, una saga che narra le imprese di un gruppo di cavalieri, dall’animo nobile e generoso, ma dalle gesta non proprio irreprensibili. Una saga che risale ad un passato ormai lontano.

Allegri per principio, vittime delle loro debolezze amavano il gioco, la musica, le truffe, il bere in compagnia, gli scherzi, le avventure galanti, il divertimento e poco il lavoro. Tra loro spiccava maggiormente la figura di Gösta Berling, affascinante ex ministro del culto con un cuore che troppo spesso palpitava per le giovani donne che incontrava.

Le loro avventure, insieme a quelle di tutta la comunità che si affaccia sul lago Löven nello Skane, ci sono raccontate in forma di episodi, tipici della saga, ma con la melodia di una poesia propria del poema epico, dove gli interpreti sono quasi supereroi e le loro vicende saranno ricordate nel tempo.

Ma questa allegra brigata, non è la sola protagonista del romanzo, infatti importante ruolo lo svolge l’ambiente, quella natura che può diventare maligna, che incanta e ammalia sempre, quando si presenta con la magia che l’autrice le conferisce: le limpide acque a volte insidiose del lago sorridente, che strizza l’occhio ai monti eterni dove si nascondono pericolosi burroni; le montagne abbracciano e proteggono i boschi del Vermland ricchi di selvaggina ma dove sono facili da incontrare i grandi orsi in cerca di cibo, i feroci lupi dagli occhi fiammeggianti, le furbe volpi e sentire in primavera il canto dei cuculi, che in autunno li trasforma in uccelli predatori.

Come in un mito, il racconto si svolge in un’atmosfera di fiaba, la realtà si mescola bene con la fantasia e spesso non se ne distinguono i confini. Se si lascia poi correre lo sguardo su questi paesaggi diventa veramente difficile ritornare alla realtà e cresce forte il desiderio di visitare o ritornare alle terre del Nord.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro:  La Saga di Gosta Berling

Titolo: La saga di Gösta Berling
Titolo originale: Gösta Belings Saga
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: G. Pozzo, M. Svendsen Bianchi
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1891 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN:9788870911596

 Kyckling på Djurrödsvis med pressgurka (Pollo arrosto con insalata di cetrioli)

Piatto principe del pranzo di Natale, nella grande sala del castello di Ekebù, quando vi dimorava ancora la vecchia signora, era il Pollo Arrosto, credo quindi che questa vecchia ricetta, risalente al Medioevo, ma che si cucina ancora in una piccola zona del Sud della Svezia, sia stata fra quelle preferite dai Cavalieri.

Veramente delizioso, questo piatto, riveste il pollo di un sapore unico, superbamente saporito e dolce allo stesso tempo, cremoso e fresco.

PolloArrostoSvedese Ingredienti:

  • 1 pollo a pezzi;
  • 1 mela;
  • 12 prugne secche;
  • 2 dl di panna;
  • 1 dado di pollo;
  • farina q.b.;
  • salsa di soya in base al gusto;
  • un cucchiaino da the di zucchero;
  • olio q.b.;
  • sale e pepe a seconda del gusto.

Per accompagnare sono consigliati patate bollite e insalata di cetrioli.

Procedimento:

Sul fornello, amalgamate bene il burro con qualche cucchiaio di olio in una teglia da forno possibilmente con coperchio. Aggiungete il pollo e lasciare rosolare delicatamente per circa cinque minuti da ogni lato.
Spennellate con la salsa di soya, aggiungete circa 300 ml di acqua dove avrete sciolto il dado di pollo e mettete in forno già caldo a 200°C.
Nel frattempo affettate i cetrioli.
Dopo circa 30 minuti, togliete la teglia dal forno, pungete il pollo e bagnatelo bene con il sugo di cottura, girandolo e assicuratevi che sia tutto ben irrorato.
Aggiungete le prugne  e la mela a pezzetti, cercando di sistemarle sul fondo della teglia, o comunque sotto i pezzi di pollo. Rimettete in forno.
Dopo 15 minuti sfornate nuovamente e cercate di colare in un pentolino tutto il sugo; portate a termine poi la cottura (senza condimento) per altri 15 minuti. Ricordate che il tempo può variare da forno a forno o dipendere dalla dimensione dei pezzi di pollo; dai 40’ minuti all’ora dovrebbe essere il tempo giusto.
Togliete la carne dal tegame cercando di mantenerla al caldo, togliete anche le prugne e la mela che userete come accompagnamento: questo contorno, anche se non bello da vedere, completa il piatto nella maniera ideale.
Versate nella pirofila la salsa che avete tenuto da parte, aggiungete un po’ di farina bianca e lo zucchero,  amalgamate bene e portate a bollore.
A questo punto aggiungete la panna, sale, pepe bianco e salsa di soya, assaggiando fino a che otterrete il gusto desiderato. Ricordate che la salsa deve essere abbastanza saporita a contrasto con il poco sapore delle patate bollite.
Servite appunto con le patate bollite e con l’insalata di cetrioli.

Un po’ di sale in zucca: … Här ha nu fantasiens jättebin svärmat omkring oss under år och dag, men hur de ska komma in i verklighetens kupa, det få de sannerligen se sig om.
(…”Qui le grandi api della fantasia ci hanno sciamato intorno per giorni ed anni, ma come poi faranno a entrare nell’alveare della realtà, questo proprio è affar loro”…)
(Gösta Berling saga, Selma Lagerlöf)

 

book-to-film

Nel 1924, venne tratta una versione cinematografica diretta da Mauritz Stiller: La Leggenda di Gösta Berling (Gösta MV5BMTgyNDYzMTczMV5BMl5BanBnXkFtZTgwNjE2MjA0MjE@._V1__SX1303_SY591_Berlings saga), con Lars Hanson e una giovanissima Greta Garbo.
Distribuito dalla Svensk Filmindustri (SF), il film – b/n e muto! – uscì nelle sale cinematografiche presentato in Finlandia il 9 marzo 1924 con il titolo Gösta Berlingin taru. Il giorno dopo, il 10 marzo, usciva in Svezia:…la prima parte però! Infatti, solo una settimana più tardi gli spettatori locali poterono vedere la conclusione del film; del resto, la versione diffusa in patria era un lungometraggio di ben 183 minuti, forse improponibile tutto d’un fiato!

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

Categorie: Carne, Classico, Film, Lagerlöf Selma, Leggende, Letteratura scandinava, Narrativa, Piatti unici, Premio Nobel Letteratura, Tradizioni | Tag: , , , , , , , | Lascia un commento

Lilli de Libris e la biblioteca magica


1739180

Scritto a quattro mani da Jostein Gaarder e Klaus Hagerup, Lilli de Libris e la biblioteca magica è un gioiellino della letteratura per ragazzi, un thriller appassionate dove sono bene amalgamati lo stile accattivante e la capacità di rendere chiari concetti a volte un po’ ostici del filosofo Gaarder e l’abilità narrativa di Hagerup, il più famoso scrittore norvegese per fanciulli.

Protagonisti sono due adolescenti, Nils, dodicenne con molta fantasia,  la cugina Berit maggiore solo di un anno e il loro epistolario diventato il mezzo per trasmettersi a distanza i pensieri e le avventure che quotidianamente vivono, compreso l’incontro con la strana bibliotecaria dal vestito rosso e dai tacchi alti fino ad arrivare alla magica casa gialla e alla scoperta di un libro ancora non scritto.

Chi ha detto che un libro per ragazzi non va bene ad ogni età è come se dicesse che una poesia è riservata esclusivamente ad un lettore preparato, e soprattutto nel caso di questo questo volumetto, la sua magia potrebbe conquistare tutti.

Giudizio di 2MoG2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Lilli de Libris

Titolo: Lilli de Libris e la biblioteca magica
Titolo originale: Bibbi Bokkens magiske bibliotek
Autore: Jostein Gaerder e Klaus Hagerup
Traduttore: Tonzig A.
Editore: Salani
Collana: Gl’istrici
Data di pubblicazione:
1993 (prima edizione); 20 Febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9,00 €
Pagine: 188
Codice ISBN: 9788862569996

Julekake  (Panini all’uvetta)

Nella casa gialla la stramba bibliotecaria offre ai ragazzi dei deliziosi panini all’uvetta, che sembrano ingolosire non solo i due cugini ma anche un ospite indesiderato.

Questa è la classica ricetta del pane che in Norvegia si prepara specialmente per le feste di Natale.

 PaniniUvettaIngredienti:

  • 150 ml latte intero;
  • 100 gr di zucchero;
  • 170 gr burro a dadini;
  • 1/2 cucchiaino da te di sale;
  • 5 1/2 cucchiaini da te di lievito madre;
  • 100 ml acqua tiepida (30°C ca.)
  • 3 uova;
  • 700 gr di farina setacciata;
  • 1/2 cucchiaino da te di cardamomo grattugiato (meglio se fresco);
  • 300 gr di uvetta;
  • 100 gr di limoni canditi.

Procedimento:

Intiepidite il latte in un pentolino, su fuoco mediom fino a che intorno al bordo iniziano a formarsi delle bolle.
Rimuovete allora il latte dal fuoco e mischiatelo con zucchero, burro e sale sbattendo fino a formare una crema; a questo punto lasciate  intiepidire.
In una grande ciotola unite acqua e lievito e mescolate fino a scioglierlo. Aggiungetevi il latte tiepido e  due uova sbattute.
Versate un po’ per volta 280 g di farina setacciata e il cardamomo e sbattete con un cucchiaio di legno fino a che l’impasto risulti morbido e liscio.
A questo punto, aggiungete, sempre mescolando, anche l’uvetta e i canditi; unite poi abbastanza farina fino a formare un impasto soffice  che si lascerà riposare per dieci minuti coperto con un tovagliolo.

Prima lievitazione: Trascorso questo tempo, impastate il tutto su una superficie leggermente infarinata per circa 8 minuti, fino a rendere l’impasto elastico e morbido, trasferitelo poi in un largo recipiente che avrete precedentemente imburrato. Giratelo in modo che il burro copra tutta la superficie della pasta; coprite quindi con un tovagliolo e sistemate la ciotola in un luogo tiepido – ca. 30°C – per permettere di lievitare fino a raddoppiare il volume (circa 90 minuti).

Seconda lievitazione: premete con forza l’impasto e dividetelo in due pagnotte rotonde oppure formate dei panini. Copriteli per 10 minuti e nel frattempo preparate una teglia con della carta forno unta d’olio: disponeteci il pane e lasciate lievitare ancora in un luogo tiepido per altre 2 ore.

Verso la fine della seconda lievitazione, preriscaldate il forno a 180°C. Sbattete il restante uovo e usatelo per spennellarlo sul pane.
Infornate per 20 minuti, poi coprite con foglio di stagnola e terminate la cottura; la ricetta originale suggerisce di continuare a cuocere per altri 25 minuti, o comunque fino a quando il pane prende un colore marrone dorato. I panini richiedono sicuramente un tempo inferiore.
Al termine, togliete immediatamente il vostro pane dal forno e spostatelo su una grata per lasciarlo raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”Boklaus mann er blind”…
(Bookless man is (quite) blind.)
(Proverbio norvegese)

Categorie: Dolci, Epistolare, Gaarder Jostein - Hagerup Klaus, Giallo, Letteratura scandinava, Narrativa, Pane e prodotti da forno, Ragazzi | Tag: , , , , , , | Lascia un commento

Armadale


armadale

Una lettera che arriva dal passato rivelando un terribile segreto, un sogno premonitore che tormenta un’esistenza ed il destino che si cela sotto un fitto velo nero.
Tutto questo appartiene alla storia di due giovani, alla loro grande e fraterna amicizia, al fato che li ha avvicinati e che è riuscito anche ad allontanarli.
Un romanzo dai toni contrastanti. Contrastanti come i due ragazzi, se Allan è estroverso, spontaneo, poco riflessivo, a volte anche ingenuo, al contrario Midwinter è serio, riservato, di poche parole, sempre pensieroso, saggio. Persino nell’aspetto sono diversi: il primo alto, prestante, biondo, con gli occhi chiari, l’altro piccolo, minuto e scuro in tutti i suoi colori.
Queste diversità si riscontrano anche negli altri personaggi del racconto come la dolce e romantica Miss Milroy è l’opposto dell’affascinante e maliziosa Miss Gwilt, oppure l’ottimista Pedgift il giovane pieno di risorse e il sempre triste amministratore Bashwood, o ancora il paterno e protettivo pastore Mr Brock e la cattiveria di Mamma Oldershaw.
A mio parere Armadale è il capolavoro di Wilkie Collins, un libro che come un quadro del Caravaggio all’apparenza cupo offre però una sorgente di luce che illumina la scena, quest’opera dove un triste e scuro destino sembra minare e attentare la vita dei personaggi arriva in aiuto la luce che viene dai sentimenti sinceri.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Armadale

Titolo: Armadale
Titolo originale: Armadale
Autore: Wilkie Collins
Traduttore: Tubertini A.
Editore: Fazi
Collana:
Le porte
Data di pubblicazione:
1866 (prima edizione a puntate, dal Dicembre 1864 al Luglio 1866, sulla rivista Harper’s New Monthly Magazine); 11 Dicembre 2001 (attualmente fuori catalogo, reperibile gratuitamente su http://www.gutenberg.org/browse/languages/it)
Prezzo:
Pagine: 823
Codice ISBN: 9788881123032

 

Sandwiches ai cetrioli

Un picnic è un’ottima maniera per conoscere meglio i vicini, riconquistare la stima dei compaesani e corteggiare un po’ la dolce Miss Milroy. Così Allan, con l’aiuto di Pedgift il giovane, organizza la gita ai laghi poco lontani. Tra le provviste consumate, di certo non saranno mancati questi deliziosi e freschi tramezzini, tipici dell’età vittoriana.

Sandwiches ai cetrioli Ingredienti (4/5 porzioni):

  • Un cetriolo affettato;
  • 1 pagnotta di pane bianco o nero sottilmente affettata;
  • 1 pezzetto di burro (120 g. ca.) a temperatura ambiente;
  • 1 cucchiaino da te di foglioline di menta finemente sminuzzate;
  • Il succo di un limone;
  • Sale, pepe nero e paprika q.b.;

Procedimento:

Mischiate insieme il burro ammorbidito con le foglioline di menta e il succo di limone.
Condite con sale e paprika e sbattete il tutto fino a formare una crema morbida.
Assaggiate ed eventualmente aggiustate in base al vostro gusto.
Affettate poi finemente il cetriolo spellato, salate leggermente e lasciate riposare per 15’ in modo che rilasci l’acqua in eccesso. Asciugate quindi le fettine con un panno pulito.
Spalmate un lato di ogni fetta di pane con la crema al burro che avete preparato in precedenza, appoggiate su una metà delle fette imburrate un doppio strato di cetrioli, spolverizzate con un pizzico di pepe nero, coprite con le altre fette di pane per formare dei sandwiches e premere leggermente.
Tagliate i tramezzini cosi preparati in triangoli, e servite subito.
(Noi li abbiamo preparati tostando prima le fette di pane e…sono una vera bontà!)

Un po’ di sale in zucca: …”Fate chooses your relations, you choose your friends.”…(Il destino sceglie le tue relazioni amorose, tu scegli i tuoi amici.)
(Jacques Delille)


			
Categorie: Aperitivi&Stuzzichini, Classico, Collins Wilkie, Feuilleton, Letteratura inglese, Narrativa | Tag: , , , , , , , , | 1 commento

Storie e leggende della Bergamasca


storie e leggende della bergamascaTanti anni sono passati da quando bambina, le sere d’inverno dopo cena, amavo ascoltare una anziana zia che mi raccontava storie legate alla nostra terra. Quasi sempre parlavano di morti che tornavano in vita, diavoli e folletti spiritosi che si divertivano a fare scherzi e a spaventare chi, specialmente nelle notti buie e magari sotto un temporale li incontrava lungo sentieri isolati. Confesso che mi coricavo terrorizzata: coperte, occhi ben chiusi e una preghiera erano la mia difesa, ma la sera successiva tornavo in quella vecchia cucina pronta ad un altro spavento.

Questa raccolta mi ha ricordato quei tempi, riportandomi al tempo quando la televisione era un privilegio di poche famiglie e i piccoli giocavano numerosi nei cortili o addirittura per le strade.

Racconti e tradizioni che venivano narrate fino all’inizio del secolo scorso nelle stalle, unici locali riscaldati dal fiato degli animali e dalla compagnia del vicinato, le donne intente a sferruzzare, gli uomini occupati a riparare gli attrezzi del loro lavoro rurale e a gustarsi un po’ di tabacco mentre i ragazzini sgranavano pannocchie.

Leggende che in ogni paese prendevano caratteristiche differenti, adattandosi alle diverse contrade e tradizioni o legate ad un territorio particolare, spaziando dall’Alta Valle Brembana, alla altrettanto nota Valle Seriana, non dimenticando la meno famosa Valle Imagna o i paesi della pianura orobica.

Storie popolari, da non dimenticare, dedicate ai bergamaschi e a chi ama la terra di Brighella, Gioppino e del più famoso Arlecchino, perchè non dimentichiamo, Arlecchino è nato nella nostra Terra.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffieAscolta un brano del libro: Storie e Leggende Bergamasche

Titolo: Storie e leggende della Bergamasca
Titolo originale: Storie e leggende della Bergamasca
Autore: Tarcisio Bottani, Wanda Taufer
Traduttore:
Editore: Ferrari Grafiche
Collana:
Data di pubblicazione: 2002 (prima edizione); 31 Dicembre 2002 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 208
Codice ISBN: 9788887489316

Pane alle castagne

Quando nacquero queste leggende il pane bianco era ben raro, ma nei boschi che circondavano Bergamo e che ancora rendono magiche le nostre montagne, si potevano raccogliere numerose castagne con cui preparare delle profumate pagnotte…

PaniniCastagne Ingredienti (per 12 panini piccoli):

  • 350 gr di farina manitoba;
  • 300 gr di latte;
  • 250 gr di farina di castagne;
  • Zucchero q.b.;
  • Strutto q.b.;
  • Una bustina di lievito secco;
  • Gherigli di noci q.b.;
  • Un uovo;
  • Olio EVO q.b.;
  • Sale q.b.;

Procedimento:

Impastate le due farine con il latte tiepido, il lievito, due cucchiaini di zucchero, 3 di sale, 2 di strutto, 2 cucchiaiate d’olio e lavorate a lungo, fino a che la pasta risulti morbida, ma non appiccicosa.
Lasciate lievitare e poi formate 12 palline (i vostri panini) che disporrete su di una placca rivestita di carta da forno.
Spennellate i panini con l’uovo leggermente sbattuto; a questo punto lasciateli ancora lievitare per una 40ina di minuti in un luogo tiepido.
Adesso è giunto il momento di infornarli a 180° per 15-20 minuti, ma prima decorateli con dei gherigli di noce sulla parte superiore di ognuno.

Un po’ di sale in zucca: …”A utuèr: rae, castègne e fóns, melgòt, durcc e móst”…
(
Ad ottobre: rape, castagne e funghi, granoturco, tordi e mosto.)
(Proverbio bergamasco)

 

 

 

Categorie: Bottani Tarcisio-Taufer Wanda, Leggende, Pane e prodotti da forno, Racconti popolari, Tradizioni | Tag: , , , , , , , | Lascia un commento

Le miniere di Re Salomone


le miniere di re salomoneSono convinta che in Indiana Jones scorra un po’ nel sangue di ognuno dei tre principali protagonisti dell’avventura più famosa di Henry Rider Haggard, Le miniere di re Salomone, infatti, leggendola, mi sono spesso ritrovata a ricordare il simpatico archeologo americano, protagonista di noti films di George Lucas.

I protagonisti principali: l’eccentrico capitano John Good, con il suo monocolo e le sue bellissime gambe bianche, il coraggioso Sir Henry Curtis, forte e coraggioso Incubu (“elefante”) alla ricerca del fratello e il vecchio cacciatore Allan Quatermain, che a volte ci fa dubitare delle sue abilità.

Un’avvincente avventura quindi, un’improbabile spedizione al limite del possibile con tre missioni da compiere: Ritrovare George Curtis, misteriosamente scomparso in Africa, tornare con le tasche colme di diamanti e, soprattutto, sopravvivere. La meta appunto: le miniere di Re Salomone.

Si parte da Durban, nella regione del Natal, Sud Africa, con in mano la mappa scritta trecento anni prima con il proprio sangue da José da Silvestra; attraverso il deserto, dove la sete è il peggior nemico, si raggiungono i Seni di Saba, alte montagne, dove il freddo e la fame mineranno la salute degli avventurosi viaggiatori, poi giù verso la Terra dei valorosi e fieri Kakuana la cui legge impone la morte a tutti gli stranieri…

Il seguito…? Da scoprire attraverso le parole di Haggard.

Scritta in seguito ad una scommessa con il fratello che gli aveva fatto notare la popolare fama appena ottenuta dal L’isola del tesoro, la storia di Haggard eguagliò presto il successo di Stevenson, e diede il via al filone del Mondo perduto del periodo vittoriano – una serie di romanzi ambientati in terre misteriose e sconosciute di grandi autori come Kipling, Conan Doyle e Verne.

Sono convinta che leggere deve essere un piacere, quindi, per cortesia, non tacciamo lo scrittore di misoginia, perché solo una donna è presente nel romanzo, né tanto meno di razzismo, anche se i bianchi appaiono un po’ come esseri superiori; degli indigeni incontrati vengono esaltati il carattere fiero e orgoglioso, la volontà, la forza e il sacrificio e ricordiamoci che Haggard, forse sì un po’ snob, apparteneva alla nobiltà inglese, cresciuto nella mentalità del periodo vittoriano quando l’impero coloniale britannico era molto esteso.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffieAscolta un brano del libro: Le Miniere di Re Salomone

Titolo: Le miniere di Re Salomone
Titolo originale: King Solomon’s Mines
Autore: H.Rider Haggard
Traduttore: Daniele V.
Editore: Donzelli
Collana: Narrativa
Data di pubblicazione: 1885 (prima edizione); 25 Maggio 2004 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 21,80 €
Pagine: 236
Codice ISBN: 9788879898683

Il Grog

Non potendo preparare il Biltong, tipico piatto sudafricano a base di carne di selvaggina africana, prima marinata nell’aceto e aromatizzata con spezie, poi lasciata affumicare lentamente per alcuni giorni e tagliata a striscioline, abbiamo optato per la più semplice ricetta del Grog e che l’ottimo battitore Ventvögel apprezzava particolarmente, anche se cadeva spesso preda dei suoi effetti.

La ricetta originaria fu ideata dal vice ammiraglio della Royal Navy, Edward Vernon, per la necessità di evitare che l’acqua imbarcata sulle navi imputridisse. Prende il suo nome proprio dal’inventore il cui soprannome era “Old Grog”, per via del soprabito di grogram che indossava. 

Grog Ingredienti :

  • ¾ di bicchiere di acqua bollente;
  • ¼ di bicchiere di rum;
  • Zucchero di canna a piacere;
  • Succo di limone o di lime;

Procedimento:
Bollite l’acqua e versatela nel bicchiere con il rum.
Aggiungete quindi lo zucchero e il succo di ½ limone.
Volendo potete aromatizzare aggiungendo una stecca di cannella

Un po’ di sale in zucca: …”I have taken more good from alcohol than alcohol has taken from me”…
(“Ricordatevi che ho preso di più all’alcool di quanto lui abbia preso a me”).
(Winston Churchill)

Categorie: Allan Quatermain, Avventuroso, Bevande, Haggard H.Rider, Letteratura inglese, Narrativa | Tag: , , , , , , , , | Lascia un commento

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.