Austen Jane

Pride and Prejudice. A graphic novel


P&P_Graphic Novel

Per gli amanti di P&P una chicca imperdibile per arricchire il proprio scrigno di tesori e cimeli quasi feticistici, dedicato al Romanzo per eccellenza, al capolavoro della (qui, ma non solo) veneratissima (zia) Jane Austen.
Una produzione a fumetti – una graphic novel appunto – firmata da Ian Edginton, già disegnatore di altri classici della letteratura, e Robert Deas, che sicuramente farà brillare gli occhi di tutte le fans dei Darcys.
Si potrebbe pignolare sul fatto che le strisce diradano la storia verso la fine e la conclusione sembra un filo affrettata, anche vero che la vicenda è arcinota e conosciuta a memoria probabilmente da chiunque si accinga a prendere in mano questo libretto; del resto anche i dialoghi riportano perfettamente quelli originali della Austen, così come viene mantenuto il lessico ‘700-‘800esco del manoscritto principe.
Chiaramente sto parlando dell’unica edizione disponibile sul mercato: quella in inglese. Se la lingua della più famosa Elizabeth (God save the Queen) non vi spaventa e l’amore per Fitzwilliam supera ogni ostacolo, questo potrebbe essere una buonissima idea per farvi “coccolare” il prossimo Natale.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Pride and Prejudice
Titolo originale: Pride and Prejudice
Autore: Jane Austen, Ian Edginton e Robert Deas
Traduttore: 
Editore: Selfmadhero
Collana: Eye classics
Data di pubblicazione: 
6 Febbraio 2011 (prima ed edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14,99 £
Pagine: 137
Codice ISBN: 9781906838300

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Ragione e sentimento


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Uno dei classici più attuali della letteratura mondiale.

Chi non si è mai dovuto scontrare con i pungoli della razionalità e/o chi non si è mai trovato a lottare con le onde impetuose delle passioni più intense e travolgenti?
Un romanzo, ma oserei dire anche quasi un manuale di psicologia filosofica.

La grandezza di Jane Austen come scrutatrice attenta dell’animo umano, qui risulta particolarmente evidente.

I suoi detrattori ne giudicano la trama di fondo banale e frivola, da “ragazzine con le farfalle nello stomaco”; in realtà, ad un lettore privo di pregiudizi, non può non balzare all’occhio il vero pregio dell’opera: la costruzione ponderatamente complessa e allo stesso tempo verosimile in modo disarmante, dei suoi protagonisti, Elinor e Marianne per prime, le due sorelle, eroine, personificazioni della stoica ragionevole perseveranza, tanto compassata all’esterno, quanto travagliata nel profondo l’una, e del fresco, trasparente e facilmente comprensibile vento dell’amore l’altra; ma anche la perfettibilità umana dei due anti-principi azzurri della situazione, trasforma questo libro in uno specchio in cui tutti sono portati, inevitabilmente, guardarsi e a confrontarsi.

Nelle mie recensioni ho lodato spesso il valore della più genuina semplicità (così come, del resto, anche quello dell’intrigo all’ennesima potenza) e direi che S&S (eh sì, per i capolavori di Zia Jane amo “usare” le sigle note alle vere Janeites!) è un esemplare che ne nasconde parecchia…sì, ne nasconde, perché non la si coglie di primo acchito.

Ma, ripeto, secondo il mio parere, sta proprio qua la sua peculiarità più preziosa.

Infine, rassegnatevi a parteggiare per E. o per M., ad immedesimarvi nella Ragione o nel Sentimento.

Ps: In ogni caso, non vi svelerò mai la mia scelta…di cuore…o di testa.

Giudizio di Weareborg7of9: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Ragione e Sentimento

Titolo: Ragione e sentimento
Titolo originale: Sense and Sensibility
Autore: Jane Austen
Traduttore: Meneghelli P.
Editore: Newton Compton
Collana: Grandi tascabili economici
Data di pubblicazione:
1811 (prima edizione); 8 Gennaio 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 6 €
Pagine: 268
Codice ISBN: 9788854116900

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Orgoglio e pregiudizio


Il 28 gennaio di 200 anni fa, per la prima volta veniva dato alle stampe Orgoglio e Pregiudizio, un testo “sacro” per tutte le devote adepte di JA sparse per il globo.
Una sorta di “Vangelo”, un magico scrigno di emozioni, di perfetta imperfezione umana incarnata nei caratteri e nelle vicende di Elizabeth e Darcy, i due eroi romantici per eccellenza, la coppia che ha fatto e fa tuttora sospirare fanciulle più o meno giovani (ammettiamolo Janities, chi non sogna di incontrare nella vita reale un novello Mr. Darcy?!).

Chi conosce la sottoscritta sa benissimo la venerazione che provo per P&P, sa quante volte l’abbia letto, in italiano, in inglese (ne colleziono copie in tutte le lingue), sa quante ore io abbia perso dinnanzi alle svariate rappresentazioni cinematografiche (n.b. l’unica, meravigliosa ed inimitabile resterà quella prodotta dalla BBC nel 1995 – 6 puntate, da 1h ciascuna, in cui spicca LUI, Colin Firth, il migliore Mr. Darcy of all times!), sa che ho borse, t-shirt, gadget vari con estratti, brani, immagini, etc. …sa che sul mio ipod è caricato l’audiobook originale, che quando accendo il cellulare mi compare il volto del caro Fitzwilliam/Firth, sa che ho trascorso le mie vacanze sulle orme di zia Jane…

Tutto questo per cercare di far capire ai profani della Austen, che Orgoglio e Pregiudizio è diventato un best-seller di proporzioni abnormi e che di gente “malata” come chi vi scrive (e anche molto di più, ve lo assicuro!) riempie paesi di diverse culture e che per tutto ciò ci sono solo validi motivi.

Non mi dilungherò né nel raccontare la trama, né nell’estrinsecare le personalità dei nostri eroi: internet ne è saturo e biblioteche e librerie custodiscono sui loro scaffali tomi e tomi che sviscerano a fondo ogni aspetto della vicenda; quello che mi preme è riuscire a comunicare quanto il romanzo in questione abbia scavato un solco nella storia della letteratura, e di quella femminile soprattutto, e di come abbia anche, almeno in un certo senso, mutato la vita di numerosi lettori, portando una ventata di sano romanticismo, autentico, non quello patinato dei set hollywoodiani, ma ricco di una verosimiglianza in grado di suscitare brividi anche nei cuori più duri.

“My own darling child” lo definiva l’autrice con una rara lungimiranza ed infatti oggi siamo ancora qui a celebrarlo, a recitare le sue battute, ad immaginare come possa essere continuata la vita dei coniugi Darcy (sono stati scritti innumerevoli sequel! Vi rimando alle recensioni delle avventure uscite dalla penna di Carrie Bebris a tal proposito), ad “arrabbiarci” nel rileggere la peggiore dichiarazione d’amore di quello stesso uomo che tutte però vorremmo sposare, per poi restare senza fiato e con gli occhi lucidi di fronte alla seconda versione della stessa e al successivo happy ending.

Potrei scrivere io l’ennesimo trattato su Orgoglio e Pregiudizio, ma non vorrei farvi trascorrere questo anniversario a leggere le mie parole (piuttosto prendete o riprendete tra le mani il capolavoro di Zia Jane!), quindi concluderò con un piccolo aneddoto che racconta il mio primo approccio con questo romanzo: non ricordo bene quanti anni fa – ma ormai ne sono passati tanti! – e a casa, mezza malaticcia, per evitare di perdermi nella libreria di casa, chiedo consiglio su quale “compagno” potesse assistermi e lenire un po’ la debilitante influenza…inutile proseguire…un giorno memorabile! Penso che sia stato in assoluto il libro che ho divorato più alla svelta! Un punto di svolta!
Grazie a chi me la messo fra le mani…

…e ancora una volta grazie a te, zia Jane…

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Titolo: Orgoglio e Pregiudizio
Titolo originale: Pride and Prejudice
Autore: Jane Austen
Traduttore: Castellini I. e Rosi N.
Editore: Newton Compton
Collana: Grandi tascabili economici
Data di pubblicazione:
28 Gennaio 1813 (prima edizione); 27 Maggio 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 6 €
Pagine: 256
Codice ISBN: 9788854120235

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The Watsons


Per chi conosce già la penna di zia Jane (o Miss Austen o, semplicemente Jane Austen, a seconda del grado di confidenza che avete acquisito con lei), questo romanzo incompiuto, riserverà tutte le classiche pennellate di colore che solitamente caratterizzano i suoi personaggi più celebri.

L’autrice britannica più amata di sempre, inizia a comporre il manoscritto intorno al 1802, ma la morte del padre, tre anni dopo, probabilmente la fece desistere dal portarlo a pieno compimento; tant’è che noi oggi abbiamo il piacere di leggere le sue 18000 parole scarse, grazie alla biografia che della zia fece James Edward Austen-Leigh (Memoir of Jane Austen), pubblicata nel 1871, nella quale veniamo anche a conoscenza di come la vicenda di Miss Emma Watson e dei suoi non troppo piacevoli parenti e amici, avrebbe dovuto svilupparsi, almeno secondo la confidenza – così parrebbe – all’adorata sorella Cassandra, dalla stessa JA.

Al di là del gossip redazionale, il brano è una meravigliosa e vivace scenetta di ingresso che prelude ad una serie di intrecci all’altezza delle trame degli altri capolavori austeniani.
La sala da ballo è forse la scenografia più sfruttata dalla scrittrice di Steventon, perché è senza dubbio il luogo migliore in cui osservare la varietà e talvolta l’assurdità dell’umanità, la cui descrizione è una perla di ironia e humor nelle pagine di The Watsons. Come sempre, la Austen riesce nell’intento di celebrare, nonostante tutto, un evento fondamentale per la società in cui viveva, a cui lei stessa prendeva parte con gran divertimento. Era un’eccellente ballerina!

Nella protagonista Emma, poi, c’è molto della sua arguzia e della sua acuta osservazione di caratteri, c’è molto della Jane che a quasi 200 anni dalla morte, è in grado di generare folle di seguaci in tutto il mondo (la sottoscritta ne è un esempio!) che non si stancheranno mai di visitare qualche sala da ballo, tra vesti, nastri e cappellini, nella speranza che qualche colonnello, Lord o semplice gentleman le inviti per ben due o tre giri di danza consecutivi, per poi sorriderne – o riderne – con la propria sorella per tutto il giorno successivo.

I “parenti serpenti” di questa sventurata eroina poi ricalcano perfettamente le figure di speranzosi arrampicatori sociali, la cui morale risiede quasi esclusivamente nelle sterline di rendita dell’affascinante donnaiolo di turno o nella cospicua dote dell’insignificante lady nubile del circondario.

Cammeo finale: il padre; in questo caso vecchio ed infermo (un po’ come Mr. Woodhouse in Emma…Ancora lo stesso nome: sarà un caso?!), ma pur sempre la colonna portante della famiglia, l’ancora a cui l’assennata protagonista si aggrappa per non lasciarsi travolgere dalla tempesta che infuria intorno a lei. In ogni famiglia uscita dalla penna di Miss Austen il patriarca è un uomo dolce e razionale, guarda caso, molto simile al compianto Reverendo Austen.

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Titolo: The Watson
Titolo originale: The Watson
Autore: Jane Austen
Traduttore: Ierolli Giuseppe
Editore: http://www.jausten.it/jaaothewatsons.html
Collana: –
Data di pubblicazione: 1871 (prima edizione); 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: Gratuito
Pagine: 86
Codice ISBN:

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