Beecher-Stowe Harriett

La capanna dello zio Tom


la capanna dello zio Tom

La capanna dello zio Tom, romanzo di Harriet Beecher-Stowe, fu pubblicato per la prima volta nel 1851, periodo in cui l’America era divisa tra gli stati industrializzati e ricchi del Nord e il Sud dell’aristocrazia e delle grandi piantagioni, divisa tra gli schiavisti meridionali che compravano e sfruttavano fino alla morte i poveri uomini che non avevano sangue americano al cento per cento e gli Americani abolizionisti degli Stati liberi settentrionali che restavano però in molti casi indifferenti alla tratta delle anime dell’altra America e spesso con loro concludevano affari.

I personaggi del libro sono inventati, ma l’autrice nella sua nota conclusiva, spiega che ha voluto raggruppare in questo volume, tante vicende, tutte reali e le effettive condizioni sociali del suo tempo, di uomini reali, di tanti schiavi che venivano maltrattati, di padroni sfruttatori che usavano facilmente la frusta, ma fortunatamente, anche di proprietari di anime che facevano il possibile per rendere dignitosa la vita di quegli Africani deportati e dei loro discendenti.

Quindi queste sono le storie di uomini “non liberi“, che hanno sopportato e sono morti schiavi, di quelli che hanno tentato, e alcuni trovato, quella agognata libertà, chi fuggendo negli Stati del Nord o addirttura in Canada, chi facendo di tutto per potersi riscattare ed ottenere quel bene più prezioso di ogni ricchezza.

Ma chi era lo Zio Tom? Ai nostri giorni, leggendo queste pagine potrebbe addirittura sembrare raffigurato come un santo, ma se ci lasciamo guidare dalle parole della Beecher-Stowe, scopriamo che Tom era un uomo che, come tanti altri schiavi, per essere libero, volle usare, solo ed esclusivamente la strada della Bibbia, degli insegnamenti di quel Libro, unico suo bene prezioso, che lo hanno sostenuto nei tanti, troppi momenti di grande sconforto. Questa figura, allo stesso tempo, potrebbe non piacere nemmeno ai tanti Americani di colore, che vedevano un Tom troppo rassegnato e sottomesso e non riuscivano a scorgere la serenità che gli veniva dalla libertà della sua anima.

Il successo editoriale della prima edizione fu straordinario, scosse molte coscienze che incominciarono a vedere questi schiavi, prima di tutto come persone al pari dei bianchi, non esclusivamente come merce di scambio ed instillò nel cuore degli schiavi stessi la scintilla di una possibile ribellione, la speranza di un riscatto, e una nuova voglia di libertà; venne anche considerato uno dei tanti motivi che portarono allo scoppio della Guerra di Secessione.

Un aneddoto racconta che Abraham Lincoln, incontrando la scrittrice verso la fine del conflitto, avrebbe pronunciato le parole: “Questa è la piccola donna che ha scatenato questa grande guerra”.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Capanna dello Zio Tom

Titolo: La capanna dello zio Tom
Titolo originale: Uncle’s Tom Cabin, o Negro Life in the Slave States of America
Autore: Harriet Beecher-Stowe
Traduttore:Boffito B.
Editore: Bur Biblioteca Universale Rizzoli
Collana: Ragazzi
Data di pubblicazione: 1851 (prima edizione), 9 gennaio 2009  (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 545
Codice ISBN:9788817029544

Il burro fatto in casa

In ogni cucina dell’America del 1800, sia che fosse nella dignitosa capanna di zia Cloe, che nell’accogliente casa della generosa famiglia di Rachele Halliday, o ancora tra le mura della ricca dimora del tiranno Legrée o del buono Saint-Clare,  il burro, importante alimento, veniva fatto in casa quasi quotidianamente.
Immaginiamo mani grandi, rugose nere o appena colorate che agitavano energicamente in un contenitore ben chiuso, la panna di latte appena munto, fino ad ottenerne un morbido panetto che filtravano con una candida garza di cotone.
Perchè non provare a prepararlo anche in una cucina del XXI secolo?

Burro Ingredienti (per 100 g di burro):

  • 200 g di panna fresca da montare;

Procedimento:

Montate con le fruste di un frullatore elettrico la panna e continuate fino a quando la parte grassa si separerà dal latticello. Sciacquate sotto l’acqua fresca, strizzate bene il burro ottenuto e dategli la forma desiderata.
Potrete conservare il burro in frigorifero per qualche giorno.

Un po’ di sale in zucca: “Ah, come sono vere le grandi, le eterne parole: “Non potrà conservarsi libera nessuna nazione in cui la libertà è un privilegio e non un principio”!
(Dalla prefazione dell’autrice alla prima edizione europea, Andover, 21 Settembre 1852)

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