Dickens Charles

Il patto col fantasma


il patto con il fantasma

«Ti vedo nel fuoco», disse l’uomo stregato. «Ti sento nella musica, nel vento, nel silenzio mortale della notte.»

Non mi è per niente facile scrivere un pensiero su questo racconto di Charles Dickens, che fa parte delle cinque novelle natalizie che lo scrittore inglese,  ha dedicato al Natale.

Sicuramente il più cupo di questi brevi romanzi, accosta il protagonista al più noto Scrooge de Il canto di Natale Il canto di Natale, ricordandolo nello sdoppiamento della personalità con quella di un fantasma.

A differenza di di Ebenezer Scrooge, avaro finanziere londinese, Redlaw il chimico, insegnante, con l’animo buono e la personalità debole, sprofonderà nell’oblio dei ricordi, pesante fardello della sua solitudine, trasmettendo in chi lo avvicina l’aspetto peggiore dell’indifferenza.

Ci sarà salvezza per lui come c’è stata per Scrooge?

Pubblicato nel 1848 è conosciuto in Italia anche con i titoli: Lo stregato e il patto col fantasma. Fantasia di Natale, L’ossesso e il patto con il fantasma e L’invasato e il patto del fantasma. 

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Titolo: Il patto col fantasma
Titolo originale: The Haunted Man and the Ghost’s Bargain
Autore: Charles Dickens
Traduttore: Grazzi Emanuele
EditoreNewton Compton
Collana: Tascabili economici
Data di pubblicazione: 19 dicembre 1848 (prima edizione); 26 Giugno 2012 (attualmente disponibile solo come ebook, si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio, facilmente reperibile anche online)
Prezzo: 0,49 €
Pagine: 100
Codice ISBN9788879831437

 

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David Copperfield


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«Di tutti i miei libri, quello che più amo è questo… come molti genitori amorosi, ho nel più profondo del cuore un figlio preferito: il suo nome è David Copperfield»

Un capolavoro! Forse l’autobiografia dell’autore, sicuramente il preferito del grande scrittore inglese, l’ottavo della sua grande produzione.

Il romanzo racconta la storia di un uomo dall’infanzia alla maturità. Conosceremo il signorino David e la sua difficile infanzia, il ragazzo alle prese con gli studi, le amicizie e i primi amori; il giovane uomo e le sue prime esperienze di lavoro e la responsabilità di una moglie bambina fino ad arrivare al maturo ed affermato scrittore che ha conquistato la serenità che tanti avvenimenti avevano offuscato.

Ma secondo me, la grandezza di quest’opera, sta nella varietà dei tanti personaggi che il nostro David incontra nell’arco di molti anni che la narrazione di Dickens ha messo sulla strada del protagonista: tutti ugualmente importanti. Volutamente non posso elencarli per non svelare la parte più piacevole della lettura, l’incontro con ognuno di loro si deve assaporare momento per momento, ma voglio solo dire che il personaggio che ho più amato è senza dubbio la zia Betsey Trotwood con la sua simpatica ironia.

Un grande romanzo, quindi,  che come molte delle opere di Dickens è stato pubblicato in 19 puntate su una delle riviste letterarie dello stesso autore, tra il 1849-1850.

Il libro inoltre viene anche classificato come industrial novel, perché tratta della misera vita sfruttata di donne e bambini nelle fabbriche durante la rivoluzione industriale.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: David Copperfield

Titolo: David Copperfield
Titolo originale: The Personal History, Adventures, Experience and Observation of David Copperfield the Younger of Blunderstone Rookery
Autore: Charles Dickens
Traduttore: Frida Ballini
Editore: Einaudi
Collana: ET Classici
Data di pubblicazione: 1849-1850 in 19 puntate su una delle riviste letterarie dello stesso autore (prima edizione); 10 Giugno 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 17,50 €
Pagine: 892
Codice ISBN9788806177058

La colazione a casa del maestro Mell

…”Parve molto sorpreso (mi pare ancora di vederlo come si fermò e mi guardò) e dopo avere riflettuto qualche momento disse che desiderava fare visita a una persona anziana che abitava poco lontano: la miglior cosa sarebbe stata che io mi comperassi qualcosa, pane o altro cibo sano, e facessi colazione presso quella persona, la quale ci avrebbe potuto dare un po’ di latte.
Pertanto ci fermammo a guardare la vetrina di un panettiere e dopo che io ebbi, con una serie di proposte, suggerito di comperare tutte le cose più indigeste che vi si trovavano, e che egli le ebbe eliminate tutte, una dopo l’altra, decidemmo in favore di una bella pagnotta di pane integrale che mi costò tre pence. Poi dal salumiere comperammo un uovo e una fetta di pancetta striata di rosso, le quali cose mi lasciarono quello che mi parve un bel po’ di resto del secondo dei miei lucidi scellini, e che mi indusse a ritenere Londra una città molto a buon mercato. Fatte queste provviste, proseguimmo in mezzo a un gran frastuono e fragore che confusero la mia povera testa stanca più di quanto potrei dire, e al di là di un ponte che era senza dubbio il ponte di Londra (credo certo che me l’abbia detto, ma ero mezzo addormentato) finché arrivammo all’abitazione di quella povera donna, una casa che faceva parte con altre di un ospizio di mendicità, come compresi guardandole, e da una incisione su pietra al di sopra del cancello, che diceva essere quella una istituzione per venticinque donne povere.

– Puoi preparare la colazione a questo signorino, per piacere? le disse il maestro di Salem House.
– Se posso? – disse la vecchia. – Sì, certo che posso.

Attraverso la finestrella il sole inondava la stanza, ma la vecchia gli volgeva le spalle e con la spalliera della poltrona faceva schermo al fuoco, come se proprio “lei” lo tenesse caldo invece di farsene riscaldare, e fissandolo con aria estremamente sospettosa. La fine dei preparativi per la mia colazione, sollevando il fuoco da tale compito, la rallegrò tanto che rise addirittura forte, e devo dire che la sua fu una risata tutt’altro che melodiosa.

Sedetti davanti alla pagnotta con l’uovo, la pancetta e inoltre una ciotola di latte e consumai il più delizioso dei pasti. Mentre me lo stavo ancora pienamente godendo, la vecchia padrona di casa disse al maestro: – Hai portato il flauto?”…

Chissà come erano quell’uovo e quella pancetta…  noi li abbiamo preparati così:

 

Uova e pancetta

 

book-to-film Dal romanzo sono stati tratti numerosi film per il cinema (già dal 1911!), uno sceneggiato televisivo e due miniserie televisive:

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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La casa dei fantasmi


Dormireste in una vecchia e buia dimora che dicono infestata dagli spiriti?

Se si pensa ad un paese dove sono possibili gli incontri con i fantasmi, il primo nome che viene alla mente è di certo quello dell’isola britannica.

L’edificio può essere un vecchio maniero abbandonato, un antico e maestoso palazzo, la cupa abitazione di famiglie aristocratiche o le segrete stanze dell’ala più remota della residenza di un’anziana e solitaria signora.

Anche il più scettico, dovendo trascorrere la notte in una di queste vecchie case, potrebbe fare il suo incontro con l’anima tormentata di qualche trapassato possessore di quella camera e magari divertirsi con l’ectoplasma di turno…

Preceduto da una serie di aneddoti su inquietanti presenze, narrati con leggerezza e sorrisi, il racconto di Dickens descrive l’incontro di un gruppo di amici con gli spettri del passato, ma anche con i fantasmi delle proprie paure.

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Titolo: La casa dei fantasmi
Titolo originale: The Haunted House
Autore: Charles Dickens
Traduttore: Turchetti E.
Editore: Theoria
Collana: Riflessi
Data di pubblicazione:
1859 (come primo numero natalizio di Al the year Round, periodico dello stesso Charles Dickens); 1993 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 5,16 €
Pagine: 123
Codice ISBN: 9788824100748

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Canto di Natale


Canto di Natale Un racconto, una favola, o, meglio ancora, come dice il titolo un Canto di Natale.

L’atmosfera di ogni 25 dicembre è come una dolce melodia, ogni piccola cosa è motivo di gioia: i rintocchi festosi delle campane, la solennità delle funzioni liturgiche, gli inni dei cori per le strade innevate, i canti che in ogni famiglia si levano al cielo insieme al profumo che si sprigiona dalle pentole sul fuoco,  l’allegria dei bambini incantati dai doni ricevuti ed il calore della compagnia dei propri cari.

Tutto questo a Ebenezer Scrooge è da tempo sconosciuto, o meglio, da tempo volontariamente allontanato per fare posto alla tristezza della avidità, il suo cuore è chiuso ad ogni affetto, c’è posto solo per le sue corone. Non conosce più il calore che in ogni famiglia, anche la più povera, si sprigiona dall’abbraccio di un’allegra compagnia. E’ vero, anche le sue monete brillano al fuoco del camino, ma non riscaldano quanto gli occhi sorridenti dei bimbi o una stretta di mano affettuosa che ti augura Buona Natale.

Ma c’è sempre, se si vuole, un’ultima opportunità, un modo per godere della vera ricchezza, e, nel miracolo di questo Natale, Scrooge imparerà ad alzare gli occhi da terra, ad accorgersi di chi gli sta intorno e a scrutare il cielo alla ricerca della Stella dei Re Magi.

Si sa in ogni favola c’è una morale, ed anche in questa storia è evidente, qualcuno penserà che sia una cosa antica, ormai sorpassata, ma non importa, credo che questo racconto sia sempre attuale, e se riuscisse a fare riflettere anche solo un lettore, sarebbe un altro piccolo miracolo di Natale.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Canto di Natale

Titolo: Canto di Natale
Titolo originale: A Chistmas Carol
Autore: Charles Dickens
Traduttore: Ferrero S.
Editore: Garzanti
Collana: I grandi libri
Data di pubblicazione: 1843 (prima edizione); 7 Novembre 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 4,90 €
Pagine: 100
Codice ISBN: 9788811368847

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