Dostoevskij Fëdor

Netočka Nezvanova


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La piccola Anna, o meglio Netočka Nezvanova, come viene chiamata dalla madre nei rari momenti di tenerezza, cresce in una famiglia povera, con la mamma e il patrigno Efimov, violinista di talento, ma non geniale, che, nonostante la sua vita sregolata, sembra essere per la ragazzina, l’unico affetto e la sola, benché tormentata, presenza che riesce a regalarle un po’ di serenità.

La vita di Anneta subirà repentini cambiamenti, le angosce si succederanno incalzanti, pochi i momenti in cui le sue gote non saranno rigate di lacrime o la sua mente non sarà preda di pensieri dolorosi, e spesso la ritroveremo rannicchiata nell’angolo diventato suo  rifugio, le note melodiose di un violino si trasformeranno per lei in urla strazianti, fino alla brusca interruzione del romanzo, quando la protagonista che ha da poco compiuto i sedici anni, ha appena scoperto, attraverso i libri, lati nascosti del suo animo e segreti occultati della famiglia che la ospita.

Dostoevskij interruppe la stesura di questa sua opera, perchè arrestato con l’accusa di sovversione, per la quale sconterà quattro anni di lavori forzati. Non so come avrebbe voluto continuarla e concluderla, non so nemmeno se qualcun altro ci abbia mai pensato, non mi interessa, questo è comunque per me un grande libro, dove ho ritrovato la poesia de Le Notti bianche, l’angoscia de Il Sosia, l’ansia de Il Giocatore e il tormento di Delitto e castigo.

Mi sono chiesta spesso leggendolo come un uomo, maschio, sia riuscito ad entrare così a fondo nell’anima e nella grande sensibilità di una ragazzina. L’unica risposta possibile… Dostoevskij era un genio.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Netocka Nezvanova

Titolo: Netočka Nezvanova
Titolo originale: Неточка Незванова
Autore: Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Traduttore: Sibaldi Igor A..
Editore: Garzanti
Collana: I grandi libri Garzanti
Data di pubblicazione: 1849 (prima edizione); Gennaio 2003 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 8 €
Pagine: 185
Codice ISBN: 9788811366027

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Il giocatore


Per chi ha familiarità con almeno certi romanzi di Dostoevskij, sarà evidente sin dalle prime pagine l’ingenua semplicità che accomuna alcuni suoi celebri personaggi con Aleksej Ivànovic, il protagonista di questo spaccato di vita di un gruppo di uomini (e donne) arricchiti più dalla tronfia avidità che dall’effettivo tintinnare di fiorini nelle loro tasche.
Un precettore all’apparenza assennato, così doveva sembrare ufficialmente ai maitre dei Grand Hotel tedeschi che ospitavano il generale, la figlioccia Polina, il francesino cercatore di dote e le sue “complici” e poi anche l’impetuosa e temibile baboulinka; così, nella prima parte di quelle che, si riveleranno presto essere le sue memorie, il modesto e devoto narratore ci presenta la scenografia e gli attori della tragicomica vicenda in cui reciterà egli stesso un ruolo attivo. E ci aiuterà anche gradualmente a prendere confidenza con il beffardo deus ex machina (in negativo) che muoverà tutti i fili come fossero marionette: il GIOCO (d’azzardo).
Giocare per gli altri preserva quel provvidenziale residuo di pudore che permette di guardare il micromondo attorno a sé da osservatore esterno, di assistere addirittura al crollo psicofisico di una schiera di potenziali avvoltoi posti di fronte alle miserevoli conseguenze di una dispotica, seppur attempata, matrona con i lacci della borsa troppo allentati e vinta dallo spasmodico bruciore adrenalinico che il vorticare della roulette sa insinuare.
Il guaio è quando la febbre incomincia a divorare anche te, quando l’ebrezza e l’impossibile passione per un’instabile signorina (russa)sgretola tutta la fermezza d’animo di un uomo e lo travolge nel vortice del vizio, di cui lei non si è mai voluta sporcare direttamente le guantate manine.
Una puntata tira l’altra e paradossalmente è più facile smettere dopo un giro sfortunato che a seguito di una vincita. La malattia diventa sempre più grave, si cronicizza e poi ti distrugge, ti obnubila la mente, tanto da non riconoscere quasi un gesto amico, il vero affetto.
Si parla ancor oggi del gioco come di un cancro che cresce in modo subdolo, silenzioso, che non si rivela fino a quando ormai le metastasi si sono diffuse intaccando ogni tua cellula vitale, fino a quando ormai è troppo tardi; la cruda verità affrontata da Dostoevskij nei suoi racconti – la miserevole realtà di parte della sua madre patria Russia, purtroppo risulta davvero estremamente attuale e calzante anche per le situazioni che, nella migliore delle ipotesi, vediamo scorrere nei frame di un tg, ma che talvolta ci coinvolgono in prima persona.
Non voglio elargire morali comunque, anche perchè non lo fa neppure il grande scrittore di Mosca, e perchè di ipocrite banalità veniamo già bombardati quotidianamente. Lui registra e in un certo senso mette in scena, velando talvolta le sue maschere – come nel romanzo in questione – di una sconsolata e rassegnata ironia.
Il talento di Dostoevskij, a mio parere, sta tutto nel riportare sulla carta i tormenti degli animi umani, le loro angosce più opprimenti e di far loro rigurgitare, come dopo lo schiaffo di una sbornia, le più contorte elucubrazioni, così dannatamente disarmanti ed impetuose che spesso paralizzano il più comune sentire.
Un classico forse di nicchia, ma un’opera su cui riflettere, ma anche una piacevolissima lettura che riuscirà comunque a strappare una amaro sorriso alle labbra dello “spettatore”.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

 

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Titolo: Il giocatore
Titolo originale: Игрок, Igrok
Autore: Fëdor Dostoevskij
Traduttore: Martini M.
Editore: Newton Compton
Collana: Grandi tascabili economici
Data di pubblicazione: 1866 (prima edizione); 27 Maggio 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 6 €
Pagine: 662
Codice ISBN: 9788854120471

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Il villaggio di Stepančikovo e i suoi abitanti


Molte qualificate recensioni definiscono questo romanzo «umoristico».

Non è mia intenzione contraddire nessuno, ma soltanto desidero raccontare le sensazioni e lo stato d’animo che ho provato nel leggerlo; se ho sorriso è stato amaramente per la miserabile vita di certi individui.

Preferirei perciò chiamarlo un romanzo ironico, una collana preziosa dove ogni perla è la caricatura di personaggi che si ritrovano spesso anche ai nostri giorni.

Una meravigliosa e colorata galleria di ritratti dove c’è la figura grottesca e meschina del furbo approfittatore che vanta, ahimè, una squallida cultura, del ragazzo vanesio innamorato della pochezza dell’apparire, della dama che indossa con alterigia il titolo di generalessa ereditato dal defunto marito, di vecchie signore imbellettate che civettano con giovanotti, di personaggi che si indignano troppo facilmente e di tanti parassiti adulatori. Per fortuna al mondo esiste anche l’innocenza di bambini e giovani fanciulle che illuminano la grigia atmosfera di questa casa padronale nel villaggio di Stepančikovo.

Poi c’è il pavido padrone di casa il cui animo buono rasenta la stupidità, che si sente sempre colpevole nei confronti degli altri e che riesce a farsi derubare persino del ruolo di protagonista del romanzo.

Dostoevskij come sempre non si discute. Lo scrittore russo ha giudicato questo gioiellino letterario come la sua opera meglio riuscita. Noi lettori del XXI secolo non possiamo che inchinarci ancora una volta davanti al grande narratore del 1800, a chi ci ha raccontato tante bellissime storie umane, come le vicende dei Fratelli Karamazov, la colpa di Raskolnikov, la pena che diventa poesia delle Notti Bianche, oltre a tante altre.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

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Titolo: Il villaggio di Stepančikovo e i suoi abitanti
Titolo originale: Село Степанчиково и его обитатели
Autore: Fëdor Dostoevskij
Traduttore: Capaldo M.
Editore: Editori Internazionali Riuniti
Collana: Asce
Data di pubblicazione: 1859 (prima edizione); 23 Novembre 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 350
Codice ISBN: 9788835990123

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