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Se non fosse che Jane Austen aveva pubblicato 42 anni prima il suo libro più famoso, penso che questo romanzo della Gaskell avrebbe potuto avere come titolo Tra orgoglio e pregiudizio.
L’orgoglio di chi si è arricchito più o meno onestamente e il pregiudizio verso chi non c’è riuscito.
L’orgoglio di chi combatte per migliorare i salari e la vita nelle fabbriche e il pregiudizio verso i padroni o quegli operai che non hanno altrettanta forza per lottare.
Il pregiudizio della frenesia delle fabbriche del Nord verso la tranquilla rurale vita del Sud e le sue diverse classi sociali, aristocratici e non nuovi ricchi, amanti della cultura e persone solo interessate ai soldi.
E proprio in mezzo a questa società e a questi sentimenti, viene catapultata Margareth, la protagonista del romanzo, diciannovenne ragazza del Sud, cresciuta tra i salotti dell’aristocrazia di Londra e il suo delizioso paesino di Helstone nella New Forest, dove il cielo è azzurro, l’aria è pulita e fresca e il bosco regala passeggiate ristoratrici.
La giovane costretta da problemi famigliari si ritroverà a Milton, nome fittizio di una città industriale che potrebbe essere uno dei tanti centri tessili dell’Inghilterra settentrionale della metà del XIX secolo, e proprio la sua totale estraneità a quell’ambiente la porterà a contatto con i due ceti sociali e in parte a provocarne un avvicinamento.
Il primo periodo in questa nuova realtà sarà per Margareth veramente duro, lo affronterà con un po’ di arroganza e diffidenza, poi quando finalmente riuscirà a capirne i pregi e difetti, si troverà costretta a cambiare la sua esistenza in modo ancora una volta repentino…
Ma basta raccontare, ci saranno altri improvvisi cambiamenti, episodi molto tristi, incomprensioni e malintesi che porteranno la fanciulla a vedere la vita in modo completamente diverso e a decidere così di seguire solo il suo cuore.
Un romanzo che tratta l’aspetto umano della lotta sindacale all’interno dei centri cotonieri, a circa 100 anni dall’inizio della rivoluzione industriale, delle prime rivendicazioni e contrattazioni con i padroni, anche se forse in maniera un poco utopica.
Una tenera, rispettosa e delicata storia d’amore, di amicizia, di affettuosi legami famigliari e di grande forza di carattere.
Davvero un grande classico.
Giudizio di 2Mog2: ![gufolibro5_tras](https://ilessi.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/02/gufolibro5_tras.png?w=300&h=54)
Ascolta un brano del libro: Nord e Sud
Titolo: Nord e Sud
Titolo originale: North and South
Autore: Elizabeth Gaskell
Traduttore: Pecoraro L.
Editore: Jo March
Collana: Atlantide
Data di pubblicazione: 1855 (uscì a puntate nella rivista Household Words dal 1854 al 1855, anno in cui fu per la prima volta pubblicato in tre volumi); 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 560
Codice ISBN: 9788890607608
Brown bread
C’è un pasto che univa tutte le tavole inglesi, anche di differenti classi sociali: una fetta di pane nero, con due fettine di bacon e un pezzetto di formaggio Cheddar. Per qualcuno era solo uno spuntino ristoratore, per altri a volte il solo pasto di un’intera giornata, ma quasi tutti si cibavano di questi semplici alimenti. Proviamo allora a fare questo pane seguendo la classica ricetta inglese.
Ingredienti :
- 100 gr farina per pane (ho usato la Manitoba);
- 400 gr farina integrale;
- 1 uovo;
- 1 cucchiaino di bicarbonato;
- 1 bustina lievito per pane;
- 2 cucchiai di sale;
- 400 ml di latte;
- 2 cucchiai di olio EVO;
- 1 cucchiaio di melassa;
Procedimento:
Miscelate latte, uovo, olio e melassa e poi uniteli agli ingredienti secchi: farine setacciate con lievito, sale e bicarbonato e formate una palla morbida e uniforme impastando per almeno 10 minuti.
Lasciate a lievitare per 45 minuti, quindi rimodellate per sistemare l’impasto in una teglia per pane a cassetta.
Mettete a lievitare per altri 20 minuti e a questo punto infornate a forno caldo a 200°C, per un’ora circa, assicurandovi prima di toglierlo che il pane sia abbastanza dorato.
Un po’ di sale in zucca:…”Niente come l’atto del mangiare rende gli uomini uguali. Morire non è nulla in confronto. Il filosofo muore sentenziando, il fariseo ostentando, l’onesto con umiltà, il povero idiota senza coscienza, come il passerotto che cade a terra; il filosofo e l’idiota, il pubblicano e il fariseo: tutti, alla fine dei conti, mangiano allo stesso modo, tutti digeriscono bene alla stessa maniera.”…
(Nord e Sud, Elizabeth Gaskell)