Goethe Johann Wolfang

Favola


Pubblicata per la prima volta nel 1795, all’interno di Intrattenimenti di profughi tedeschi, Favola, è sempre stata un enigma per i lettori, più o meno professionisti, contemporanei e non di Goethe.
Sì, perché lo scrittore tedesco si è palesemente divertito a comporre un prezioso racconto in cui convergono le molteplici strade delle tradizioni favolistiche e leggendarie, di estrazione diversa,  in cui il suo raffinato genio narrativo ed estetico emerge in tutta la sua potenza evocativa.
L’obiettivo di una favola, della Favola è ed è sempre stato quello di “intrattenere”, stimolare la curiosità del lettore, permettendogli di evadere con la fantasia dalla realtà quotidiana, senza adagiarsi mollemente su terreni già battuti, ma guizzando attivamente tra un rigo e un altro di questo che Goethe concepiva anche come “indovinello rapsodico”; doveva coinvolgere il suo pubblico, far si che partecipasse all’avventura etico/estetica del testo (in tedesco esiste un verbo perfetto che traduce il concetto: mitmachen, “partecipare”, letteralmente “fare con”), ma nello stesso tempo blandirlo e portarlo “fuori di sé”. Questo fa l’immaginazione: vietati i confini e le teorizzazioni astruse.
Willkommen Damen und Herren, kommen Sie daher  da!Avvicinarsi ad un genere non solo per bambini, perché oltre il ricamo figurato e lessicale ineccepibile e grazioso, ogni cosa è bedeutend und deutungsloss, pieno di significato e privo di spiegazione. Un invito al suo pubblico, di qualsiasi “materia” sia costituito e un divertente amo da pigliare per il suo amico Schiller, con cui dissertava di questi argomenti in una fitta corrispondenza epistolare.
La bontà della scrittura dell’alter ego del Giovane Werther sta anche nell’inappuntabile eticità di ogni esplicito o sottinteso messaggio che chiude il cerchio della perfezione estetica del suo mondo al di fuori della realtà. Sia nel fantastico incedere della Favola propriamente detta, sia nei versi dei canti della volpe Renardo a chiusa della raccolta.
L’edizione affrontata presenta anche un’utilissima parentesi esplicativa delle tematiche goethiane appena accennate, firmata da Katharina Mommsen.

Perdonate la serietà della recensione, così molto lontana dal mio scrivere usuale, ma J.W.G. per me è un mostro sacro e un’opera come questa, poco nota e di nicchia, quasi un cammeo nella sua bibliografia, non poteva essere esaminata in modo “leggero”…per tutti coloro che leggono le favole solo ai loro bambini, senza aver mai osato un passo oltre il confine del razionalmente comprensibile, perché ci vuole coraggio ammettere che…una favola ha la sua verità, e deve averla, altrimenti non sarebbe una favola.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Favole

Titolo: Favola
Titolo originale: Märchen. Reineke Fuchs
Autore: Johann Wolfang Goethe
Traduttore: Foà Luciano, Forti Gilberto
Editore: Adelphi
Collana: Piccola biblioteca Adelphi
Data di pubblicazione: 
Märchen a partire dal 1795 (pubblicata a puntate negli Intrattenimenti di profughi tedeschi) e Reineke Fuchs, 1794; 1° Gennaio 1990 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 10 €
Pagine: 128
Codice ISBN:  9788845907692

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