Harris Joanne

Cinque quarti d’arancia


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Non so voi, ma io ho sempre avuto un problema con le arance, con il loro aroma nello specifico: quel pungente, sferzante profumo che come una scarica elettrica si sprigiona al primo screzio della buccia e a volte, al solo avvicinarsi.
C’è chi lo ama e si inebria a pieni polmoni, godendone e ispirandone l’essenza; a me viene il mal di testa: forte, che stordisce, nauseante. Letteralmente.
C’è chi diagnosticherebbe un’intolleranza, Joanne Harris probabilmente parlerebbe di magia, entità o di qualche vento contrario, malefico o solo bizzarro.
In tutti i suoi libri, favole realisticamente costruite con colori, fragranze e sapori dolci e decisi, un pizzico di incantesimo condisce le anime dei personaggi e spira tra le fronde degli alberi da frutto di un qualche angolo sperduto della Francia, nascosto anche agli occhi dei più attenti artisti, o solletica il volto imbronciato di burberi protagonisti dai musi sporchi di marmellata ai lamponi..
…O di crepes al grano saraceno, o con la bocca piena di composta di pomodori verdi, o dalle dita salate di acqua di acciughe di conserva…
Ma non avvicinate le arance! Vi prego, no! Non nominatele neppure!
Questa sicuramente la preghiera silentemente urlata da Mirabelle Dartigen, donna dura e aspra come quegli agrumi che le intontivano la testa, le debilitavano il corpo e la allontanavano dai suoi tre bambini. Tutto avrebbe fatto, tutto per tutto ciò che dell’amore le era rimasto, amore per quel soldato buono – forse troppo, anche verso il nemico.
Tedeschi, guerra, sussurri, segreti e ingenue alleanze. Mirabelle ha pagato per i suoi dolori e per le ferite inferte al suo cuore…anche da quei piccoli frutti del suo Amore che troppo tardi l’hanno riconosciuta piena di Amore.
L’amore che concentrato in un diario confuso, pieno di ricette confuse, ma trasudanti dell’unico ingrediente magico: l’Amore.
Framboise e la sua creperie: il ritorno e il recupero di quell’Amore, sempre negato, mai capito e ora, a distanza di anni, di nuovo sfolgorante e ricco di quella dolcezza particolare, ma sincera, in grado di combinarsi nelle maniere più strane, ma presente, innegabilmente  forte.
Sullo sfondo il drammatico scenario dell’inizio del secondo conflitto mondiale e la ascesa dei nazisti anche in piccoli ritagli pacifici di mondo, ad insozzarne le sfumature, ad infangarne le vita, a far marcire la verità.
La bruttura della guerra imminente raccontata con la penna intinta nel cioccolato di una delle più originali voci della narrativa contemporanea mondiale.
Impossibile non lasciarsi invitare dalle sue prelibatezze, insensato non lasciarsi vincere, inconcepibile non provarle almeno una volta.

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Titolo: Cinque quarti d’arancia
Titolo originale: Five Quarters of the Orange
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi Laura
Editore: Garzanti
Collana: Elefanti bestseller
Data di pubblicazione:
 2001 (prima edizione); 13 Gennaio 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 405
Codice ISBN: 9788811679431

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Il seme del male


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Vampirismo. Il lato seducente della morte.
La letteratura gotica ha ammaliato fin da piccola l’eclettica autrice che alla solitamente ingenua età di 23 anni, scrive questo suo romanzo d’esordio, ma riscoperto e riedito – quasi intatto – a furor di popolo un paio di decenni dopo.
Ammetto che è ormai strano imbattersi nelle affascinanti e diafane creature della notte mostrando stupore, ma l’originalità della Harris riluceva già quando, ancora studentessa universitaria dipingeva la sua storia nell’amata Cambridge, a cavallo dei tempi.
Pittura raffinata ed evocativa: rossi preraffaelliti, l’atmosfera mozzafiato di Rossetti, la poesia inebriante di Tennyson. E i vampiri. Di allora. Di adesso. Di sempre. Del ricordo.

…”Qualcosa in me ricordo”…e non vuol dire dimenticare.

Capelli di fiamma, l’immortale Bella Donzella che illude l’amore con un bacio letale, che esige fedeltà: Rosemary, Ginny…nomi labili per un sempiterno legame di sangue.
Una trama vorticosa, come deliranti e nebulosi sono (volutamente) gli intrecci tra i protagonisti in carne o essenza, di ieri e di oggi.
L’impronta narrativa di talento artistico che emergerà poi con Chocolat, è già percepibile e saporita qui, in questa retrospettiva dai profumi pregnanti di antico e mistero: l’odore dolciastro del cibo più vitale, linfa rossa di spregiudicata attrazione.
Imperdibile piece di (non) genere.

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Titolo: Il seme del male
Titolo originale: The Evil Seed
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi Laura
Editore: Garzanti
Collana: Elefanti bestseller
Data di pubblicazione:
 1989 (prima edizione); 13 Ottobre 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10,90 €
Pagine: 340
Codice ISBN: 9788811694212

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Il giardino delle pesche e delle rose


…”C’è il cardamomo, per la consolazione, semi di vaniglia, per la dolcezza, tè verde, rosa e tamarindo per l’armonia e la cordialità”…

Vianne Rocher è tornata. E’ tornata con la sua piccola straniera e con la dolce Rosette, con Pantoufle e Bam.
Vianne Rocher non ha radici, ma sembra che per qualche strano destino, Lansquenet, pittoresco villaggio nel sud-ovest della Francia, la riporti sempre a sé, sulle rive della Tannes.
Sì Vianne, il vento sta cambiando, l’Autan nero ti chiama, ti sussurra all’orecchio fino dritto al cuore di tornare là dove un albero di pesche ti attende, dove l’inebriante profumo speziato del tuo cioccolato può scaldare ancora l’animo dei diffidenti, dove i canti e le preghiere di nuovi forestieri spaventano le consuetudini bigotte dei seguaci del novello curè high-tech.
Sono tutti lì, in attesa del tuo ritorno, dei tuoi sorrisi, delle tua dolcezza, tu che potrai svelare i volti delle bellissime maghrebins e allietare le serate di Ramadam con i frutti dell’abilità delle tue mani.
Tu che salverai la croce e il Qu’ran e ti abbandonerai ancora una volta nelle braccia forti del tuo zingaro del fiume, l’unico porto sicuro della tua avventura, della tua vita.

Ma l’Autan sta cambiando di nuovo Vianne, sta virando e i suoi aliti stanno svanendo così come stanno cadendo le pesche e il loro aroma potrà impregnare un’altra estate ormai, non più questa…chissà se quel seme avrà attecchito e ancora una volta l’insegna della bottega davanti a St.Jerome verrà dipinta di rosso geranio.
E’ il tuo preferito, vero?!

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Giardino delle Pesche e delle Rose

Titolo: Il giardino delle pesche e delle rose
Titolo originale: Peaches for Monsieur Le Curè
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi Laura
Editore: Garzanti
Collana: Super Elefanti bestseller
Data di pubblicazione:
Aprile 2012 (prima edizione); 3 Aprile 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 439
Codice ISBN: 9788811682660

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La spiaggia rubata


Una piccolissima isola sulle coste della Vandea che non ho trovato neppure sulle carte geografiche, due paesini antagonisti fra loro, uno ricco e l’altro abitato da poveri pescatori. Il ritorno del “figliol prodigo”, nel nostro caso una ragazza.

Questo il luogo dove si svolgono i fatti.

Una sensazione di “non detto” incombe su tutto il racconto.

La Harris è maestra nello stendere un velo di magico, anche quando di magico non c’è che la natura; dopo un inizio apparentemente tranquillo, fatta la conoscenza degli isolani e dell’isola accade qualcosa.

Il romanzo è come una strada in discesa, percorsa con un’auto senza freni e non si sa cosa c’è in fondo.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

 

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Niente burro e cannella, ma salsedine e vento in questo racconto della poliedrica Harris.

Nessuno di noi è un’isola, eppure a volte facciamo di tutto per innalzare barriere, distruggere ponti…rubare spiagge.
Anche in casa nostra.

La casa è il luogo in cui, prima o poi, si ritorna sempre: una grande città, un campo di grano, un edificio, un rifugio…un’isola, ma le isole “sono diverse”; le isole mutano  ad ogni marea e invecchiano con i loro abitanti, sulla scia delle loro anime, seguendo le loro vite, gioendo e soffrendo con loro e senza avere confini, fanno delle spiagge i loro porti.
Ma le spiagge spariscono: si rubano.

…E le vite, le loro anime, gli abitanti, ma non la fede, nella “casa”, nelle tradizioni, nella “Santa”, oltre ogni confine, fuori da ogni porto.

Per Mado è una questione personale, per Flynn pure, ma le partenze e i ritorni non sono semplici come appaiono, le radici si affondano, scivolano e affondano, ma restano, per quanto strappate, per quanto alla deriva.

Il mare dà e toglie, lega e lacera…due metà di una stessa isola, due piani di una stessa casa; la forza e la fede, un tiro alla fune, una lotta per la sopravvivenza…di un’isola, un’anima, una casa.

Aragoste e ostriche, pesce fresco e marciume umano: una sapidità più acuta, meno morbida e “provenzale”, ma una nuova brezza tra le pagine di una penna che sarà sempre un porto franco.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

 

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Spiaggia Rubata

Titolo: La spiaggia rubata
Titolo originale: Coastliners
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi Laura
Editore: Garzanti
Collana: Gli Elefanti. Narrativa
Data di pubblicazione: 2002 (prima edizione); 1° Gennaio 2003 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 430
Codice ISBN: 9788811677826

 

Triglie…alla Harris (Rouget à la Moutarde)!

La “nostra” autrice gourmand è generalmente nota per i suoi effluvi dolci e fragranti, ma per questo romanzo vogliamo proporre una ricetta di pesce, più adatta e decisamente gustosa.
Tratta dal libro The French Kitchen. A Cookbook, scritto a quattro mani dalla Harris e da Fran Warde, segue la traduzione dall’inglese.

red-mulletIngredienti (per 6 persone):

  • 6 triglie rosse, pulite ed eviscerate;
  • 2 cucchiai di senape di Digione;
  • 200g di senape in grani;
  • Olio di oliva q.b.;

Procedimento:

Preriscaldate  il forno a 200°.
Fate 3 incisioni su ogni lato dei pesci.
Mescolate la senape di Digione con quella in grani e distribuitela abbondantemente su tutto il pesce, riempiendo bene anche i tagli. Oliate quindi una teglia piuttosto grande, posizionate il pesce su di essa e infornate nella parte superiore del forno per 20 minuti.
Servite una triglia alla volta.
Le triglie possono essere accompagnate con delle patate stufate e del crescione.

Un po’ di sale in zucca: …”When I was a child, red mullet were so common on Noirmoutier that you could almost catch them with your hands”…
(
The French Kitchen. A Cookbook, Joanne Harris e Fran Warde)

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Le parole segrete


Le parole segrete

Fantasy puro.

Gli dei nordici , Odino, Thor, Loki, solo per citare i più conosciuti, in un aspetto molto umano e con un certo humor, in un mondo dove i sogni sono banditi e la magia perseguitata.

Sembra iniziare tutto in un piccolo villaggio, in uno dei nove mondi, con l’amicizia tra una bambina e il Guercio. Da questo punto in poi inizia una serie di nuovi incontri nel mondo sotterraneo con i Goblin (piccole creature dispettose) e con gli Dei dormienti. La storia si dipana da qui.

Ma tutto era iniziato molto, molto prima.

Finale al rallentatore, ma denso di eventi, molte pagine per gli ultimi 13 secondi.

Chi saranno i “buoni” e chi i “cattivi” ?

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

Titolo: Le parole segrete
Titolo originale: Runemarks
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi L.
Editore: Garzanti
Collana: Elefanti bestseller
Data di pubblicazione: 2 Agosto 2007 (prima edizione); 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 516
Codice ISBN: 9788811679745

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Il fante di cuori e la dama di picche


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Chi ha già avuto modo di entrare nel mondo di Joanne Harris si dimentichi le pagine zuccherose e fragranti di Chocolat. Nella Londra vittoriana di dandy e artisti di baudelariana memoria, si assapora solo il gusto acre del laudano e si assumono grani di cloralio con l’avidità tipica dei bambini davanti ad un bancone di dolciumi.

Che il gioco abbia inizio.

Un coro a più voci. Un fante di cuori, una dama di picche…3 gatti…dagli occhi verde foglia che scrutano nell’anima sordida del pittore bigotto…maledetto dalla sua insana ossessione per le giovani donne diafane, per le bambine…come Marta, la Shahrazad dei giovedì notte al bordello di Fanny Miller…o come Effie, la sposa bambina, la dolce e fragile Bella Addormentata, La Piccola Mendicante, Giulietta, Cenerentola…una bellezza preraffaellita che squarcia il cuore con la sua purezza e la sua bruciante passione. E’ stata sopita da troppo tempo e Effie lo sa e quando si ritrova nelle braccia del libertino Mose vi si abbandona come se fosse l’ultima volta.

E’ tra le cupi lapidi di un cimitero di periferia che la piccola e malata bambina coltiva i sogni del suo amore, che viaggia nell’estasi fluttuante della sua mente drogata ed è lì che il suo futuro andrà in frantumi, ma è lì che Effie vincerà, finalmente.

Godetevelo a grani…non commettete l’errore di Henry…pardon…di Mr. Chester!

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro3_tras

Titolo: Il fante di cuori e la dama di picche
Titolo originale: Sleep, pale sister
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi L.
Editore: Garzanti
Collana: Gli Elefanti. Narrativa
Data di pubblicazione: 1993 (prima edizione); 1° Gennaio 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 391
Codice ISBN: 9788811679165

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Vino, patate e mele rosse


Vino, patate e mele rosse

Sono una bottiglia, di vino, l’ultima del mio genere. Una nuova cassa di bottiglie è appena arrivata, ma il vino non è fatto con l’uva, e poi queste sono irrequiete e bisbigliano in continuazione: però sono Speciali. Proprietario della cantina è il protagonista del racconto che si svolge su due piani temporali: vicino a Londra con Jay  da ragazzino, con una situazione familiare traballante e a Lansquenet (per chi ha già letto Chocolat sa di cosa parlo) con Jay adulto, scrittore famoso solo per il suo primo libro ma con una situazione matrimoniale disastrosa, dove però troverà spunto per un nuovo libro che si preannuncia di grande successo, ma….L’incontro casuale del ragazzo con Joe, ex minatore e sognatore segna l’inizio di un lungo rapporto di contrastata amicizia che influenzerà tutta la vita dello scrittore e il suo modo di vedere gli altri e se stesso. Nel racconto ci sono erbe, frutteti, semi, conserve, racconti di viaggi, litigi, pugni, tante api, sacchetti di flanella rossa e moltissimo altro.

Poi finisce il libro e….la magia.
(Ezechielelupo2, Novembre 2011)

 

Si potrebbe parlare di antica saggezza, del tipo genuino, tramandata da generazioni in generazioni e conservata così, un po’ per caso, e poi tirata fuori da un vecchio baule impolverato, come per magia. Già…la magia. Si potrebbe parlare di nozioni popolari se non ci fosse di mezzo la voce narrante della Harris che come d’incanto tramuta parole e punti in colori, profumi e sapori e li getta a manciate “precise” nei calderoni dei suoi quadri d’autore.
La terra, la sua fragranza.
I frutti, la loro dolcezza.
Il vino, la sua loquacità…Il vino parla, il vino fa parlare. Il vino rievoca ed ispira. Si stappa nelle occasioni speciali, perchè ogni bottiglia è diversa dalle altre, ogni brindisi si alza per un evento unico.
Goccia a goccia il passato ritorna e si amalgama al presente, concilia gli affanni e ricuce gli strappi, annebbia la mente e scioglie la lingua. E con un pizzico di magia…e qualche spezia, l’intruglio giusto, la passione, l’amore, la sincera fedeltà delle cose semplici, tutto risolve e tutto svolge.

Tornano alcuni dei personaggi più amati, stavolta a margine però di un campo di patate rosacee, vigne aromatiche e cielo color lavanda.
Torna Joanne Harris nel suo elemento, nella sua veste migliore.
Da centellinare fino all’ultimo sorso.
(Weareborg7of9, Giugno 2015)

Giudizio di Ezechielelupo2 e di Weareborg7of9gufolibro4_tras

Titolo: Vino, patate e mele rosse
Titolo originale: Blackberry wine
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi Laura
Editore: Garzanti
Collana: Elefanti bestseller
Data di pubblicazione: 2000 (prima edizione); 2008 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10,90 €
Pagine: 364
Codice ISBN: 9788811681014

Le “Speciali” (Vino ai mirtilli)

Perchè forse ognuno di noi ha una bottiglia “del cuore”, quella che non ci si azzarda mai ad aprire e che invecchia in chissà quale angolo remoto della cantina…una bottiglia “speciale” insomma.
E Jay di “Speciali” ne aveva addirittura una cassa, aromatizzate in modo unico e misterioso.
Il vino ai mirtilli è un tentativo di riprodurre qualche sorso di un nettare sicuramente non da DOCG, ma avvolgente, dolce ed inebriante. Da sorseggiare ad occhi chiusi, vagheggiando campi sconfinati di sgargianti e poetiche sfumature di natura.

VinoMirtilli Ingredienti:

  • 1 kg di mirtilli;
  • 1 lt di vino rosso;
  • 750 gr di zucchero semolato;

Preparazione:

Lavate accuratamente i mirtilli e poi metteteli in una pentola d’acciaio insieme al vino e fate cuocere per circa un’oretta da momento in cui inizia il bollore (o quanto meno il tempo in cui i mirtilli si sfaldano e si amalgamano bene al vino, senza che questo però evapori troppo!).
A questo punto lasciate riposare in un luogo fresco per un paio di giorni.
Trascorso questo tempo, filtrate, raccogliendo il filtrato in un’altra pentola d’acciaio e aggiungetevi lo zucchero, quindi fate ancora bollire per una 20ina di minuti a fiamma medio-bassa. Mescolate di continuo con un cucchiaio di legno.
Quando il vino si è intiepidito, filtratelo di nuovo e imbottigliatelo.
Abbiate cura di conservarlo in un luogo fresco.
Nb: se si dovesse addensare troppo, non disperate: allungatelo con un altro po’ di vino rosso!

Un po’ di sale in zucca:…“Wine talks, everyone knows that”…
(Blackberry Wine, Joanne Harris)

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