Larsson Stieg

Quello che non uccide – Millennium 4


Quello che non uccide

Probabilmente io ho il vizio di calarmi troppo nei romanzi che approccio e che coinvolgendomi intensamente, mi catapultano in luoghi più o meno lontani e mi vestono dei panni dei loro protagonisti, e forse è anche vero che nel chiodo e pelle di Lisbeth Salander mi ci ero trovata bizzarramente a mio agio già qualche anno fa, ma sta  di fatto che certi cliché e ormai banalissimi anticonformismi sbandierati per partito preso mi accendono  i neuroni in modo cieco e allora mi arrabbio. Tanto.
Innanzitutto sì, questa è una premessa, ma necessaria.
Sono infatti giunta al nervosismo di quando girovago per la rete (non il Deepweb del mio alter ego oscuro!) e trovo le critiche  – scontate e gratuite – nei confronti di questo quarto capitolo di Millennium e del suo autore, David Lagercrantz accusato in primis di aver pedestremente seguito le regole del marketing editoriale e inoltre di avere snaturato gli appunti e le volontà del padre di questa saga che ha imbambolato gli amanti del thriller informatico di mezzo mondo. La “leggenda” narra che il buon Larsson avesse fatto custodire alla moglie le sue idee per continuare le avventure della celebre hacker e del giornalista Blomkvist, ma pare che la voracità dei suoi più prossimi congiunti  abbia infine divorato in un sol boccone buone intenzioni, rispetto per gli ultimi desideri del caro estinto e per prima cosa lo stesso prezioso manoscritto, per poi consegnarlo biecamente nelle mani del miglior offerente. Ma il povero Lagercrantz, oltre ad avere la “colpa” di essere uno degli attuali scrittori di grido in Svezia, viene tacciato di essere anche una sorta di cinico profanatore di tombe e di aver piegato ai suoi meri interessi professionali il mirabile lavoro del suo compianto connazionale.
Perdonate il sarcasmo, ma gli anacronistici inquisitori del XXI sec., gli intellettualoidi che si ergono a paladini della “bene” narrazione, i difensori del primigenio purismo della trama, mi creano un prurito istintivo. Ma del resto ero sicura che fioccassero recensioni sdegnate e anatemi nei confronti di un’opera (e adesso ci arrivo, lo prometto) che, per le note tristi circostanze, porta semplicemente l’onere di essere stata adottata e svezzata da un nuovo genitore e che così l’ha cresciuta conferendole un’impronta personale, pur non snaturando mai ciò che è stata l’essenza della sua origine, pur non cambiando l’anima dei protagonisti e neppure l’incisività del messaggio.

Un Lagercrantz che, dicevo, ha raccolto un’eredità pesante, ma passo dopo passo è riuscito comunque a “portarla saldamente a casa”. Ha costruito una vicenda a parte – eppur legata – rispetto ai sanguinosi eventi dei precedenti tre libri, giocando molto di più sul plot di spionaggio informatico-industriale, ma senza mai perdere i fili che univano e uniscono gli attori sulla scena. Una Lisbeth sempre granitica, ma umana, con ferite e debolezze, ma mai priva di quella forza glaciale che l’ha resa una…”supereroina”. Un Mikael sempre tormentato e contornato da un’aurea buia e cupa, ma in grado di non lasciarsi travolgere dal marcio che vede, registra e denuncia, sporcandosi le mani, camminando lungo il tetro baratro del lecito, soffrendo le pene di quell’infernale abisso. Una squadra di agenti attoniti, più o meno abili, più o meno irrisi. I “cattivi” sempre più cattivi, gli inganni, i complotti, l’inaspettato e…un bambino, la matematica e la malattia, l’Altro e l’I.A., la precisione di macchine, la freddezza dei quanti, la musicalità dei numeri primi e la crudezza di qualche tratto di matita.
Nulla sarà scontato, niente si potrà ripetere: non c’è possibilità di sbaglio.
Neanche per Lagercrantz.
E per tutti i farisei contemporanei che in pubblica piazza comminano processi alle intenzioni prima ancora di entrare in aula, un invito a leggere un libro nella sua interezza prima di sputare sentenze, un’esortazione sentita ad aprire la mente e a lasciare spazio alle ipotesi.

A me è piaciuto. Molto. Punto.

E Frans Balder ha pagato caro i suoi sbagli.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Quello che non uccide – Millennium 4
Titolo originale: Det som inte dodar oss
Autore: David Lagercrantz
Traduttore: Cangemi L. – De Marco K.
Editore: Marsilio
Collana: Farfalle
Data di pubblicazione: 26-27 Agosto 2015 (prima edizione); 28 Agosto 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 22 €
Pagine: 503
Codice ISBN: 9788831721998

book-to-filmGià nel 2009, ovvero 4 anni dopo la pubblicazione del primo libro della saga, una produzione svedese aveva scelto di cavalcare l’onda del successo editoriale del secolo e proporre una versione cinematografica di Millennium: 3 film per i 3 romanzi, diretti inizialmente (Uomini che odiano le donne) da Niels Arden Oplev e in seguito (La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta) da Daniel Alfredson. Pellicole lunghe e dettagliate, anche se, come è facilmente comprensibile, mai avrebbero potuto eguagliare le raffinatezze narrative di migliaia di pagine scritte. Millennium_Film
L’entusiasmo per il capolavoro di Larsson ha fatto sì che anche Hollywood strizzasse l’occhio al caso letterario del tempo e il 20 Dicembre 2011, fa uscire nelle sale il remake dei fiction movies scandinavi:  Millennium – Uomini che odiano le donne, con un affascinante Daniel Craig nei panni dell’altrettanto intrigante Mikael Blomkvist e una semisconosciuta Rooney Mara nelle borchie e tatuaggi di Lisbeth Salander (interpretazione giudicata magistrale dalla critica tanto da ricevere una nomination all’Oscar come Migliore attrice protagonista nel 2012). Seppur condensato in “soli” 158 min, anche l’opera americana ha ricevuto ottimi riscontri e riconoscimenti importanti.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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La regina dei castelli di carta


La regina dei castelli di carta

Ultimo capitolo della saga (davvero?…ci auspichiamo tutti che qualcuno si accolli l’onere – e anche l’onore – dell’eredità artistica di Larsson e continui quello che era il progetto originario di Millenium).

Se nell’avventura precedente era Lisbeth la protagonista agente, qui lei è il soggetto vittima; fin dall’infanzia ha dovuto subire l’ingiustizia che persone più “grandi” avevano costruito intorno alla sua vita costringendola per anni in un tunnel di menzogne e violenze, fisiche e soprattutto psichiche…e burocratiche.

Ma come sempre Sally non è sola. C’è Mikael.

…e tutti coloro che piano piano scavano sotto la superficie di silenzio e sotterfugi che la Sezione ha ingegnosamente steso per un tempo troppo lungo.

I castelli di carta sono destinati a crollare con un semplice e flebile soffio di vento però.

Ma quella che travolgerà i nostri beniamini e tutta Stoccolma sarà una vera bufera.

The end.

Nota: sono sempre stata molto scettica di fronte ai casi letterari che riempiono le prime file dei banconi delle librerie e che i giornali spacciano come fenomeni internazionali campioni di vendite.
Anche per questo motivo, ho deciso di leggere la trilogia di
Millenium solamente quando il boom si era un po’ sopito.
A differenza di altri best-sellers propagandati ai quattro venti, i romanzi di Larsson sono davvero degni di nota, oserei dire quasi perfetti, dotati di quell’appeal che cattura l’attenzione e ruba ore di sonno, ma articolati e stupefacenti pagina dopo pagina; la prosa è di una penna talentuosa come poche al giorno d’oggi, in grado di mettere d’accordo gli amanti del genere, ma anche profani romantici avvezzi ad altri lidi letterari.
Altro aspetto da non trascurare è poi l’impressionante competenza in svariate discipline che il compianto autore svedese ha sicuramente acquisito con dedizione.

Non amo sbrodolarmi in elogi gratuiti, ma in questo caso sono estremamente necessari e meritati.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro5_tras

Titolo: La regina dei castelli di carta
Titolo originale: Luftslottet som sprängdes
Autore: Stieg Larsson
Traduttore: Giorgetti Cima Carmen
Editore: Marsilio
Collana: Tascabili Maxi. Gialli
Data di pubblicazione: 2007 (prima edizione); 6 Luglio 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 14 €
Pagine: 857
Codice ISBN: 9788831707084

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La ragazza che giocava con il fuoco


La ragazza che giocava col fuoco

Chi è davvero Lisbeth Salander?

Chi pensava di aver scoperto tutto sulla “piccola” hacker di Stoccolma, sgranerà gli occhi di fronte alle sconcertanti rivelazioni che emergeranno.

Ogni pezzo della sua vita sarà sottoposto alla gogna mediatica e – come spesso accade anche nella realtà – interpretato in base alla creatività orrorifica dei giornalisti scandalistici che pensano di fare della cronaca nera, un reality show.

Le istituzioni del resto sembrano muoversi lungo binari già tracciati e sono cieche anche davanti all’evidenza; è così che funziona la giustizia pure nella civilissima Svezia?

Non importa se le vittime sono ancora una volta donne.

Da sempre. Da quando Tutto il Male ebbe inizio. Ma anche da prima.

Sally, ce la farai a cancellare il tuo passato e soprattutto Kalle dannatissimo Blomkvist?

Avviso ai lettori: non iniziate a divorarlo prima di avere nelle mani il seguito.

…to be continued…again…

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro5_tras

Titolo: La ragazza che giocava con il fuoco
Titolo originale: Flickan som lekte med elden
Autore: Stieg Larsson
Traduttore: Giorgetti Cima Carmen
Editore: Marsilio
Collana: Farfalle
Data di pubblicazione: 2006 (prima edizione); 15 Giugno 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 14 €
Pagine: 768
Codice ISBN: 9788831707077

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Uomini che odiano le donne


Premessa doverosa: libro conosciuto prima del grande boom mondiale e letto quando l’ondata travolgente del passaparola entusiastico si era esaurita.

Credo che il web sia saturo di recensioni, commenti e critiche sull’intera saga del compianto Stieg Larsson, quindi, per non essere banale e ripetitiva, mi limiterò ad esprimere ciò che il primo libro della trilogia Millenium ha lasciato a me.

Se fosse ancora vivo, sarei davvero curiosa di conoscerlo per farmi spiegare quale training abbia dovuto sostenere per inventarsi certi passaggi incredibili e per niente fantascientifici; i casi sono due: o è stato lui stesso un pericoloso mitomane, sadico con l’hobby dell’informatica e del giornalismo d’inchiesta, o è un genio. Ironia a parte, penso proprio che sia stato un genio.

Soltanto la genialità di una mente talentuosa poteva creare un personaggio come quello di Lisbeth Salander. Un altro genio.
Altrimenti, come è possibile che un essere di 40 Kg per 1m e mezzo di altezza, tutta piercing e tatuaggi e con un discutibile gusto per l’estetica (potrei aggiungere asociale, con un’infanzia difficile, etc…), diventi l’idolo di migliaia di persone che hanno letto le sue “gesta” in poco meno di 700 pagine?!
Beh, io adesso ho un nuovo idolo. Se fossi ancora una bambina probabilmente direi che da grande vorrei fare l’hacker (ma non c’è un corso di laurea per quello, temo).

E poi c’è Mikael. Mikael Blomkvist. (Mi si perdoni la presentazione alla James Bond, ma del resto dopo la sua interpretazione sul grande schermo da parte di un azzeccatissimo Daniel Craig, calzava a pennello)
Dannatamente affascinante; paladino della giustizia, contro la giustizia ottusa e i poteri forti; il principe azzurro anticonformista e l’uomo che tutte le donne vorrebbero incontrare.
Perché lui, nonostante tutto e a modo suo, le donne le sa amare.

Anche Sally lo sa.

Cosa avevo detto?…ah sì, un genio.

To be continued.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro5_tras

Titolo: Uomini che odiano le donne
Titolo originale: Män som hatar kvinnor
Autore: Stieg Larsson
Traduttore: Giorgetti Cima Carmen
Editore: Marsilio
Collana: Vintage
Data di pubblicazione: 2005 (prima edizione); 28 Giugno 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 14,00 €
Pagine: 676
Codice ISBN: 9788831710473

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