Pratchett Terry

Il Popolo del Tappeto


IlPopolo del Tappeto

Del resto anche Cappuccetto Rosso è considerata una fiaba per bambini, ma poi si cresce e si capisce che il messaggio neanche troppo celato dietro alla bimba ingenua, al lupo occhialuto e al cacciator-tempista, è qualcosa di più serio e profondo, un insegnamento per i ragazzini di tutto il mondo sì, ma soprattutto per i loro genitori che devono ben avvedersi dai pericoli di quella terra…oltre il “Tappeto“…che minacciano ogni giorno gli innocenti.
C’è chi descrive la prima fatica di Pratchett anche come un romanzo politico e forse non ci si allontana troppo dal vero se si pensa alla Fattoria degli animali di Orwell: entrambi utilizzano personaggi “infantili” per raccontare di una realtà quotidiana vissuta (e recitata) dagli adulti: non è solo questione di guerra e pace, governi, lotte e potere, ma fondamentalmente è la Vita, il semplice scorrere dei di ore e giorni che la rabbia, la cupidigia e l’ignoranza ormai rendono complessa e quasi alienabile dalla sua essenza.
Gli uomini diventano macchine incontrollabili ed ingestibili e come ogni motore guastato si aggiusta o si butta…pum, uno sparo, un colpo e via…tutto finito…quando poi i pum si moltiplicano ecco il caos, il circolo vizioso della violenza, la Vita perde il senso primario e il viaggio per il Tappeto diventa solo lo specchio della costante e “normale” battaglia  per la sopravvivenza dei “grandi” uomini (o dei “grandi” e basta?!).
Con questo concludo la lezione di dietrologia socio-antropologico-politica che non fa proprio parte del mio solito sguardo disincantato alla letteratura.

Ironia fanciullesca, dinamiche mentali che solo i bambini partoriscono e capiscono, ma presenti, palesi e naturali…come solo per i bambini possono essere.
Scritto nel 1971 (e riedito una 20ina di anni dopo e perciò rivisto con gli occhi “cresciuti”),  agli albori del Fantasy, quando il genere era solo robetta per ragazzini (ancora…), ma già embrionale bozzolo di un futuro luminoso grazie alla sua penna valente e lungimirante.
Un mondo a testa in giù…o da guardare dal giù in su? Il Tappeto e i suoi abitanti: Morrunghi, Dumii, Moffosi, Tizi…strambi e bellicosi tanto quanto quei pericolosi giganti oltre il confine; ma il confine, il limite è anche qui, nel piccolo “ampio” spazio tra i crini, di tradizioni, usi e costumi diversi, perciò pericolosi, perchè il confronto è una sfida troppo grande per i “grandi”, figuriamoci per quelle piccole e brulicanti creature fiere e goffe.
Un sarcasmo neanche troppo camuffato rivolto allo sguardo di chi ogni giorno non gioca alla guerra, ma tiene nelle mani il destino di qualcosa di ben più delicato di un Tappeto…che poi forse parte tutto da lì: dalla base, da dove si mettono i piedi, da dove questi dovrebbero muoversi danzando tra le sfumature del mondo e non calpestarne la sua identità, sia che abbia il verde dei prati, il blu dell’oceano, la sofficità del cielo…o la mandorla dei sorrisi dell’Est, o la morbidezza delle labbra del Sud, sia che parli con tante vocali o che si inebri di spezie e infusi caldi.
La ricchezza della realtà trasformata nella bellezza di ciò che ancora rimane: la Fantasia.

Un demiurgo del fantastico, con le sue (di lui eh!) proprie regole e i suoi dettami, con la sua onomastica e la sua logica, un inventore dal cuore scevro di ogni maliziosa scoria tipica dell’adulto medio, questo è stato Terry Pratchett per la letteratura tutta, un Peter Pan, acuto osservatore e intrepido esploratore dell’invisibile.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro3_tras

Titolo: Il Popolo del Tappeto
Titolo originale: The Carpet People
Autore: Terry Pratchett
Traduttore: Ragusa Angela
Editore: Mondadori
Collana: Super Junior
Data di pubblicazione:
1971 e 1992 (prima edizione); 5 Febbraio 1999 (si segnala l’ ultima edizione italiana in commercio) 
Prezzo: – € (attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 144
Codice ISBN: 9788804396277

Categorie: Bambini, Fantastico, Fantasy, Pratchett Terry, Ragazzi | Tag: , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

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