Film

Maria Stuarda


maria stuarda

Scorrevole come un romanzo, preciso e dettagliato come un testo scientifico, saggio biografico dedicato a Maria Stuart e frutto della ricerca puntigliosa dello scrittore austriaco Stefan Zweig.

Figlia e nipote di re, moglie di re e madre del primo sovrano del Regno Unito di Inghilterra e Scozia è lei stessa a regnare sulla Scozia fin dalla nascita, regina sì del suo paese, ma mai degli Scozzesi, infatti ha sempre amato la corona, ma il suo popolo non è mai stato nel suo cuore.

E’ una donna piena di energie, l’umiliazione la rinforza e cerca sempre di girare a suo favore anche le vicende più tristi. Condannata al patibolo per gravi reati, trasforma la sua morte nel martirio per la sua fede cattolica. Nel paese della Riforma anglicana, si inginocchieranno vicino al boia e pregheranno per lei entrambe le religioni.

Protagonista romantica di ballate, celebrata dai poeti e vittima delle sue travolgenti passioni è l’antitesi della cugina Elisabetta I d’Inghilterra, la realista che sarà ricordata come protagonista della storia europea.

Nel suo lavoro, Zweig raccontandoci le vicende di questa regina, fa spesso paragoni con la letteratura e la storia; Shakespeare in particolare con il suo Macbeth, è l’autore che sembra essere stato ispirazione per questo dramma reale.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

Titolo: Maria Stuarda
Titolo originale: Maria Stuart
Autore: Stefan Zweig
Traduttore: Pampaloni Lorenza
Editore: Bompiani
Collana: Saggi Tascabili
Data di pubblicazione: 1935 (prima edizione); 30 Ottobre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 12 €
Pagine: 375
Codice ISBN: 9788858763810

book-to-filmSi contano quasi una quarantina di pellicole, per il grande e il piccolo schermo, dedicate – già dagli albori della cinematografia – alla grande sovrana britannica.
Ricordiamo la più recente trasposizione, Mary Queen of Scots (2013), produzione svizzera diretta da Thomas Imbach e con Camille Rutherford nel ruolo della sovrana britannica, tratto proprio dal romanzo di Zweig e sicuramente anche per questo lodato dalla critica per la sua attendibilità storica.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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L’isola del tesoro


l isola del tesoro

Avventura per ragazzi, sì, ma anche imperdibile racconto per tutti quelli che amano le storie di mare e di pirati, i viaggi sulle onde di oceani e sulle rotte di antichi marinai.

A bordo della goletta Hispaniola, tra l’equipaggio spicca la figura del noto pirata Long John Silver, dalla gamba di legno; detto anche Barbecue o il Cuoco del Mare, bandito, pendaglio da forca, sicuramente un personaggio carismatico e intrigante, e che non gode di una fiducia cieca.

Jim Hawkins è il piccolo protagonista della storia, con l’incoscienza dell’età che lo contraddistingue, la voglia di avventure e nuove scoperte è spesso l’artefice di avvenimenti importanti, impossibile non prenderlo in simpatia.

Come in una fotografia, Robert Louis Stevensons descrive ogni scenario, dal porto di Bristol con le sue navi alla fonda, al mare aperto dove le insidie di questa grande distesa azzurra sono sempre in agguato, alle meraviglie della natura e non solo dell’Isola del Tesoro.

Ma quando la Hispaniola riprenderà il mare per tornare a Bristol, quale bandiera sventolerà sul pennone della goletta: il Jolly Roger o l’Union Jack?

Avvincente come deve essere un ottimo romanzo di avventura, può essere certamente una storia invitante per tutti quelli che hanno ancora paura dei libri…

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

Titolo: L’Isola del tesoro
Titolo originale: Treasure Island
Autore: Robert Louis Stevensons
Traduttore: Novaro Angiolo Silvio
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Junior classici
Data di pubblicazione:
 23 Maggio 1883 (prima edizione); 8 Maggio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 288
Codice ISBN:9788804618362

book-to-filmDal 1912 questo romanzo ha ispirato cinema, teatro, Tv e animazione; l’ultima produzione televisiva è quella britannica del 2012, di Steve Barron, con un cast del calibro di Eddie Izzard, Donald Sutherland e Elijah Wood.
Da menzionare la rilettura fantascientifica disneyana del 2002 (Il Pianeta del Tesoro), candidato anche all’Oscar come miglior film di animazione per l’anno successivo.Pianetadeltesoro

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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C’è un re pazzo in Danimarca


c è un re pazzo in danimarca

Con la leggerezza di una fiaba e la serietà della storia, Dario Fo si avvicina alle vicende della Danimarca della seconda metà del 1700, quando sul trono di Copenaghen sedeva Cristiano VII, il “re pazzo”

Con il suo stile che cattura ogni nuovo lettore e rafforza ogni legame con chi già lo conosce, ci trasporta in un luogo e in tempo quasi sconosciuto per chi della storia della Danimarca non sa molto.

Non è un romanzo politico, ma la biografia di un uomo, un grande re con una precaria salute mentale, si pensa infatti fosse schizofrenico.

Diari personali dei protagonisti, documenti inediti, fonti dell’epoca, sono state le fonti e il risultato di una ricerca svolta a far luce  su un periodo che sembra volutamente nascosto.

Ne viene fuori un elogio ad un sovrano, pazzo sì, ma che nei suoi momenti di lucidità ha contribuito molto ad importanti riforme che hanno portato la democrazia nel suo Paese.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: C’e un Re Pazzo in Danimarca

Titolo: C’è un re pazzo in Danimarca
Titolo originale: C’è un re pazzo in Danimarca
Autore: Dario Fo
Traduttore:
Editore: Chiarelettere
Collana: Narrazioni
Data di pubblicazione:
29 Gennaio 2015 (prima edizione)
Prezzo: 13,90 €
Pagine: 160
Codice ISBN: 9788861906549

book-to-film A Royal Affair è arrivato nelle sale il 29 agosto 2013. Premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Berlino 2012, del regista danese Nikolaj Arcel. A Royal Affair_Movie
La Danimarca del 1770 viene proposta in uno scenario inquieto, ma realistico. Al centro c’è la la passione segreta che la regina Caroline Mathilda (Alicia Vikander) nutre per il medico del re, l’influente Struensee (Mads Mikkelsen), destinata a cambiare il destino dell’intera nazione. Il film è stato girato in Repubblica Ceca: “In Danimarca, i castelli sono stati rinnovati e hanno oggi un aspetto quasi moderno. A Praga e dintorni, abbiamo trovato le ambientazioni ideali: strade, castelli e case che rappresentavano perfettamente la Copenaghen del Settecento”, dicono dal set. Sul fronte attoriale, Arcel ha subito avuto le idee nitide: “Ho pensato a Mads (Mikkelsen) per la parte di Johann Struensee. Era perfetto. È intelligente, misterioso e seducente. Credibile nella parte dell’amante della giovane regina. Ho avuto la fortuna di scoprire Alicia (Vikander) che incarnava la mia visione della regina Caroline Mathilda. A proposito della parte di Christian VII, ho provinato vari attori. Cercavo un volto non comune per interpretarlo. La direttrice di casting mi ha suggerito una registrazione con Mikkel Følsgaard. L’ho trovato incredibilmente misurato. Potevamo, finalmente, cominciare le riprese”.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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Michele Strogoff


michele strogoff

La prima immagine che salta alla mente pensando alla Siberia, è quella di un gelido paesaggio imbiancato da una perenne coltre di neve oppure di un’arida steppa alla mercé di famelici lupi.

Ma se ci si lascia guidare dal siberiano Michele Strogoff, corriere dello Zar,  si scoprirà che questo è un paese affascinante, mai noioso, dove alla pianura innevata o senza vegetazione, si alternano montagne con boschi e cascate, grandi e storiche città, piccoli villaggi, importanti corsi d’acqua, laghi immensi e soprattutto diversi gruppi etnici dagli abiti colorati e dalle differenti melodie dei loro dialetti.

L’importante e segreta missione che il protagonista svolge mette in risalto le caratteristiche principali di questo super eroe, come verrebbe chiamato ai nostri giorni, i cui superpoteri non hanno niente di inspiegabile o paranormale, ma sono le doti umane di un grande uomo: forza, obbedienza, lealtà, dovere e soprattutto onore.

Mano a  mano che il racconto si svolge, anche ogni altra figura che al primo incontro potrebbe sembrare marginale, acquista sempre più importanza, sottolineandone di ognuno le peculiarità: Nadia, dolce e stoica,  Alcide Jolivet e Harry Blount,  simpatici amici/nemici cronisti stranieri , Nicola Pigassoff fedele fino alla fine, Marfa, la vecchia madre, forte e generosa, Ivan Ogareff il vendicativo traditore, Feofar-Khan il tartaro famigerato emiro invasore.

Michele Strogoff, è uno degli Voyages extraordinaires, 54 avventure meravigliose intorno al mondo, che Jules Verne ha scritto tra il 1863 e il 1905 e che portano il lettore a viaggiare con la mente insieme ai protagonisti alla scoperta di terre sconosciute.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Michele Strogoff

Titolo: Michele Strogoff
Titolo originale: Michele Strogoff
Autore: Jules Verne
Traduttore: Lupinacci E.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Classici
Data di pubblicazione: 1876 (prima edizione); 1° Giugno 2001 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10,50 €
Pagine: 456
Codice ISBN9788804480570

бородинский хлеб
(Borodinsky Pane nero di segale)

… Aux maisons de poste, on trouve à se loger et à se nourrir. D’ailleurs, à défaut de relais, la maison du paysan russe n’eût pas été moins hospitalière. Dans ces villages, qui se ressemblent presque tous, avec leur chapelle à murailles blanches et à toitures vertes, le voyageur peut frapper à toutes les portes. Elles lui seront ouvertes. Le moujik viendra, la figure souriante, et tendra la main à son hôte. On lui offrira le pain et le sel, on mettra le « samovar » sur le feu, et il sera comme chez lui. La famille déménagera plutôt, afin de lui faire place. L’étranger, quand il arrive, est le parent de tous. C’est « celui que Dieu envoie ».

(…”Nelle case postali si trova da dormire e da mangiare. D’altronde, se fossero mancati luoghi di cambio, la casa del contadino russo non sarebbe stata meno accogliente. In quei villaggi, che si rassomigliano quasi tutti, con le loro cappelle dai muri bianchi e i tetti verdi, il viaggiatore può bussare a qualsiasi porta certo di trovare ospitalità. Il contadino, sorridente, gli verrà incontro tendendogli la mano, gli offrirà pane e sale, e gli metterà sul fuoco il samovar, così l’ospite si sentirà a casa sua. La famiglia sloggerà per fargli posto: lo straniero, quando giunge, è il parente di tutti, è «colui che Dio manda»”…)

Pane Siberiano_1  Ingredienti:

  • 3 cucchiai di lievito secco;
  • 1 cucchiaino di zucchero di canna;
  • 250 ml acqua tiepida;
  • 180 gr di farina di segale;
  • 400 gr farina bianca;
  • 1 cucchiaino di sale;
  • 200 gr di  crusca d’avena;
  • 1 cucchiaino di semi di cumino;
  • 1 cucchiaino di semi di  finocchio
  • 2 cucchiai di aceto di mele;
  • 2 cucchiai di melassa;
  • 2 cucchiai di olio di mais;
  • 1 cucchiaio di cipolla a fettine sottili;

Preparazione:

Sciogliete lievito e zucchero in circa la metà dell’acqua tiepida e lasciate da parte fino a che il lievito sia diventato schiumoso. Miscelate le farine e la crusca con il sale e i semi di finocchio e di cumino.Pane Siberiano_2
In una ciotola separata, amalgamate l’aceto, con la melassa, l’olio e la cipolla.
Aggiungete gli ingredienti umidi a quelli secchi e amalgamate.
Unite anche il lievito e impastate, aggiungendo, se necessario, un po’ per volta l’acqua rimasta o dell’altra farina se l’impasto risultasse troppo morbido, cercando di trovare una consistenza ideale per il pane.
Disponete l’impasto su una superficie infarinata; appiattitelo e dategli una forma rotonda.
Disponete l’impasto su della carta da forno leggermente unta di olio, spennellandolo d’olio e mettete a lievitare in un luogo tiepido per circa 30 minuti o fino a quando, toccando leggermente manterrà la forma del vostro tocco.
Cuocete in forno caldo a 190°C per 35-40, dopo di che lasciatelo raffreddare su una gratella ungendolo leggermente con dell’olio.

Un po’ di sale in zucca: …”Едят для того, чтобы жить, а не живут, чтобы есть”…
(Si mangia per vivere, non si vive per mangiare)
(Proverbio russo

 

book-to-film Michele Strogoff è stato messo in scena molte volte e in diverse maniere, e Jule Verne stesso, nel 1880, prepara con il librettista e drammaturgo Adolphe d’Ennery un’opera teatrale, seguita da:

Per il Cinema:
Michael Strogoff, prodotto dalla Essanay Film Manufacturing Company (1908).
1910: Michael Strogoff, film muto; regia di J. Searle Dawley.
1914: Michel Strogoff, film muto; regia di Lloyd B. Carleton.
1926: Michel Strogoff film muto; regia di Viktor Tourjansky.
1935: Michel Strogoff, regia di Jacques de Baroncelli; con la partecipazione di Anton Walbrook, Colette Darfeuil, Armand Bernard e Charles Vanel.
1936: Il corriere dello zar (Der Kurier des Zaren), regia di Richard Eichberg con la partecipazione di Anton Walbrook.
1937: Michele Strogoff (The Soldier and the Lady), adattamento americano; regia di George Nichols Jr.; con la partecipazione di Anton Walbrook, Elizabeth Allan, Margot Grahame e Akim Tamiroff; contiene scene del film del 1936 di Richard Eichberg.
1956: Michele Strogoff (Michel Strogoff), diretto da Carmine Gallone; con Curd Jürgens, Geneviève Page e Sylva Koscina.
1961: Il trionfo di Michele Strogoff (Le Triomphe de Michel Strogoff), regia di Viktor Tourjansky.
1970: Michele Strogoff, corriere dello zar (Der Kurier des Zaren), regia di Eriprando Visconti; con la partecipazione di John Phillip Law, Mimsy Farmer e Delia Boccardo.

Per la Televisione:
1955: Miguel Strogof, serie tv brasiliana.
1975: Michel Strogoff, miniserie in 4 puntate diretta da Jean-Pierre Decourt; con la partecipazione di Raimund Harmstorf, Lorenza Guerrieri e Rada Rassimov.
1999: Michele Strogoff – Il corriere dello zar, miniserie in 2 puntate diretta da Fabrizio Costa; con la partecipazione di Paolo Seganti, Léa Bosco, Esther Schweins, Hardy Krüger jr e Daniel Ceccaldi.

Animazione:
1997: Michel Strogoff, miniserie animata; regia di Bruno-René Hunchez.
2004: Les Aventures extraordinaires de Michel Strogoff, film animato; regia di Bruno-René Hunchez.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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Foto di gruppo con signora


Foto di Gruppo con Signora

Un capolavoro di originale ironia e di brillante narrativa che valse a Böll il Premio Nobel per la letteratura nel 1972.
L’umorismo internazionale – molto diverso da quello più sguaiato e meno velato tipico italiano o mediterraneo in genere – permea capillarmente ogni singola scena o Bild immortalata qui, profumandola di una vaga essenza retrò che tanto fa per il contesto storico-geografico e che ancor meglio rende vivi i protagonisti delle fotografie di parole costruite dall’autore.
Ironia e ingenuità per essere precisi, perchè nessuno potrebbe guardare negli occhi l’ammaliante Leni Gruyten senza sorridere timidamente intenerito nel rendersi conto di come a volte la bellezza e l’unicità di una donna possa essere sconvolgente e pura nello stesso tempo, e per questo motivo ancor più enfatizzata nella sua semplice sostanza. Una donna generosa – forse troppo arditamente – in un modo così avaro di sentimenti pietosi, ma così prodigo di maldicenze e vizi, e nell’imputarne a tutti con gratuità sconfinata.
Lei, Leni, il centro indiscusso, ma non cercato di questo ritratto multiplo di una società: quella del secondo dopoguerra di una Germania ancora appesantita dal catastrofico fardello politico che ne ha distrutto la grandezza, ma che comunque non ne placherà mai lo spirito ambizioso, un paese di cui Böll mette in opera una parodia scanzonata e seria contemporaneamente (scritto nel 1971, il romanzo è perciò l’esito di una riflessione ben “digerita” dei fatti luttuosi della storia di una nazione e che si permette proprio per questo di mettere nero su bianco con elegante irriverenza).
Esplicito, decorativo e unico nel suo genere: romanzo di cronaca e lavoro di inchiesta, non sempre facile da seguire, ma non per chissà quali contorti balzi scrittori, ma per la spiazzante evidenza di alcuni ragionamenti e concetti che evidenziano una profonda capacità di riflessione e di esposizione che solo un talento altrettanto autentico poteva concepire.
Da leggere con la lievità curiosa del vicino di casa dalle orecchie ben drizzate e gli occhi aperti, pronti a scoprire i fatti balzani e le stramberie di donne e uomini che dai tempi che furono colorano il mondo con la loro varia “umanità”; da assorbire come campione di ampiezza mentale, di assenza di pregiudizi, di disponibilità all’imprevisto, di conoscenza e cultura come armi invincibili contro ogni paura; da prendere come esempio di come le parole colpiscano, feriscano, marchino e condizionino vite, appesantiscano interi percorsi, di come costituiscano nella quotidianità un quarto potere coriaceo e pericoloso da maneggiare con cautela per non versare più sangue e scatenare più odio di quanto già la Storia faccia con bombe e fucili.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Foto di gruppo con signora
Titolo originale: Gruppenbild mit Dame
Autore: Heinrich Böll
Traduttore: Chiusano Italo Alighiero
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi tascabili
Data di pubblicazione: 1971 (prima edizione); 1° Gennaio 2006 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 12 €
Pagine: 358
Codice ISBN: 9788806182762

Knackfrische Bröchten

…”Zu Lenis Lebensgewohnheiten müssen noch ein paar Einzelheiten geliefert werden; sie ißt gern, aber mäßig; ihre Hauptmahlzeit ist das Frühstück, zu dem sie unbedingt zwei knackfrische Brötchen, ein frisches, weichgekochtes Ei, ein wenig Butter, einen oder zwei Eßlöffel Marmelade (genauer gesagt: Pflaumenmus von der Sorte, die anderswo unter Powidl bekannt ist) braucht, starken Kaffee, den sie mit heißer Milch mischt, sehr wenig Zucker; an der Mahlzeit, die Mittagessen heißt, ist sie wenig interessiert: Suppe und ein kleiner Nachtisch genügen ihr; abends dann ißt sie kalt, ein wenig Brot, zwei–drei Scheiben, ein wenig Salat, Wurst und Fleisch, wenn ihre Mittel es erlauben. Den größten Wert legt Leni auf die frischen Brötchen, die sie sich nicht bringen läßt, sondern eigenhändig aussucht, nicht, indem sie sie betastet, nur, indem sie deren Farbe begutachtet; nichts – an Speisen jedenfalls nichts – ist ihr so verhaßt wie laffe Brötchen. Der Brötchen wegen und weil das Frühstück ihr tägliches Feiertagsmahl ist, begibt sie sich sogar morgens unter Menschen, nimmt Beschimpfungen, mieses Gerede, Anpöbeleien inKauf”…

image Ingredienti (per 6 panini ca.):

• 21 gr di lievito;
• 12 gr di sale;
• 15 gr di malto;
• 500 gr di farina;
• 325 gr di acqua tiepida;

Procedimento:

Versate la farina su di una spianatoia e create un buco nel mezzo. Nel buco aggiungete il lievito, il sale e parte dell’acqua calda e poi mescolate con un cucchiaio. Una volta composto l’impasto,riponetelo in una ciotola coperta e lasciatelo riposare in forno per 20 minuti.
Passato il tempo necessario, recuperare l’impatto e aggiungere l’acqua restante al bisogno e il malto; mescolate bene per 5 minuti e fate raggiungere al composto una temperatura di 26-27 . A questo punto fate ancora riposare in forno per una 30ina di minuti. Dopo di che riprendete tra le mani la pasta lievitata e lavoratela sulla spianatoia infarinata per far uscire tutte le bolle d’aria.
Riscaldate il forno a 210,con la premura di porre una bacinella d’acqua sul fondo per il mantenimento della giusta umidità.
Dall’impasto ricavate dei panini di ca. 7×7 cm, tagliando li con uno strumento opportunamente affilato; adagiateli poi su di una teglia ricoperta di carta forno, spruzzateli con dell’acqua ed infornateli a temperatura raggiunta: 2 minuti sul lato superiore, 2 sull’altro e poi 20 minuti nel complesso.

Un po’ di sale in zucca: …”When I am asked how or why I wrote this or that, I always find myself quite embarassed. I would gladly furnish not merely the questioner, but myself as well, with an exhaustive answer, but can never do so. I cannot recreate the context in its entirety, yet I wish that I could, so that at least the literature I myself make might be made slightly less of a mysterious process than bridge-building and bread-baking”…
(Heinrich Böll, 
Nobel Lecture, May 2, 1973)

book-to-filmProduzione tedesca del 1977, subito distribuita anche in Francia e Austria (solamente nel 1980 negli USA, ma mai in Italia), la pellicola può vantare un cast di tutto rispetto, tra cui sicuramente spicca Romy Schneider nelle vesti di Leni Gruyten, la protagonista.
Vincitore di 2 premi cinematografici tedeschi (migliore attrice protagonista – la Schneider – e seconda miglior produzione), il regista Aleksandar Petrovic viene anche candidato alla Palma d’Oro del Festival di Cannes.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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La saga di Gösta Berling


gosta berling

 

Selma Lagerlöf  era ancora una scrittrice sconosciuta, quando nel 1891 fu pubblicata questa sua prima opera.

Quasi un romanzo cortese, sicuramente un poema epico, una saga che narra le imprese di un gruppo di cavalieri, dall’animo nobile e generoso, ma dalle gesta non proprio irreprensibili. Una saga che risale ad un passato ormai lontano.

Allegri per principio, vittime delle loro debolezze amavano il gioco, la musica, le truffe, il bere in compagnia, gli scherzi, le avventure galanti, il divertimento e poco il lavoro. Tra loro spiccava maggiormente la figura di Gösta Berling, affascinante ex ministro del culto con un cuore che troppo spesso palpitava per le giovani donne che incontrava.

Le loro avventure, insieme a quelle di tutta la comunità che si affaccia sul lago Löven nello Skane, ci sono raccontate in forma di episodi, tipici della saga, ma con la melodia di una poesia propria del poema epico, dove gli interpreti sono quasi supereroi e le loro vicende saranno ricordate nel tempo.

Ma questa allegra brigata, non è la sola protagonista del romanzo, infatti importante ruolo lo svolge l’ambiente, quella natura che può diventare maligna, che incanta e ammalia sempre, quando si presenta con la magia che l’autrice le conferisce: le limpide acque a volte insidiose del lago sorridente, che strizza l’occhio ai monti eterni dove si nascondono pericolosi burroni; le montagne abbracciano e proteggono i boschi del Vermland ricchi di selvaggina ma dove sono facili da incontrare i grandi orsi in cerca di cibo, i feroci lupi dagli occhi fiammeggianti, le furbe volpi e sentire in primavera il canto dei cuculi, che in autunno li trasforma in uccelli predatori.

Come in un mito, il racconto si svolge in un’atmosfera di fiaba, la realtà si mescola bene con la fantasia e spesso non se ne distinguono i confini. Se si lascia poi correre lo sguardo su questi paesaggi diventa veramente difficile ritornare alla realtà e cresce forte il desiderio di visitare o ritornare alle terre del Nord.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro:  La Saga di Gosta Berling

Titolo: La saga di Gösta Berling
Titolo originale: Gösta Belings Saga
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: G. Pozzo, M. Svendsen Bianchi
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1891 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN:9788870911596

 Kyckling på Djurrödsvis med pressgurka (Pollo arrosto con insalata di cetrioli)

Piatto principe del pranzo di Natale, nella grande sala del castello di Ekebù, quando vi dimorava ancora la vecchia signora, era il Pollo Arrosto, credo quindi che questa vecchia ricetta, risalente al Medioevo, ma che si cucina ancora in una piccola zona del Sud della Svezia, sia stata fra quelle preferite dai Cavalieri.

Veramente delizioso, questo piatto, riveste il pollo di un sapore unico, superbamente saporito e dolce allo stesso tempo, cremoso e fresco.

PolloArrostoSvedese Ingredienti:

  • 1 pollo a pezzi;
  • 1 mela;
  • 12 prugne secche;
  • 2 dl di panna;
  • 1 dado di pollo;
  • farina q.b.;
  • salsa di soya in base al gusto;
  • un cucchiaino da the di zucchero;
  • olio q.b.;
  • sale e pepe a seconda del gusto.

Per accompagnare sono consigliati patate bollite e insalata di cetrioli.

Procedimento:

Sul fornello, amalgamate bene il burro con qualche cucchiaio di olio in una teglia da forno possibilmente con coperchio. Aggiungete il pollo e lasciare rosolare delicatamente per circa cinque minuti da ogni lato.
Spennellate con la salsa di soya, aggiungete circa 300 ml di acqua dove avrete sciolto il dado di pollo e mettete in forno già caldo a 200°C.
Nel frattempo affettate i cetrioli.
Dopo circa 30 minuti, togliete la teglia dal forno, pungete il pollo e bagnatelo bene con il sugo di cottura, girandolo e assicuratevi che sia tutto ben irrorato.
Aggiungete le prugne  e la mela a pezzetti, cercando di sistemarle sul fondo della teglia, o comunque sotto i pezzi di pollo. Rimettete in forno.
Dopo 15 minuti sfornate nuovamente e cercate di colare in un pentolino tutto il sugo; portate a termine poi la cottura (senza condimento) per altri 15 minuti. Ricordate che il tempo può variare da forno a forno o dipendere dalla dimensione dei pezzi di pollo; dai 40’ minuti all’ora dovrebbe essere il tempo giusto.
Togliete la carne dal tegame cercando di mantenerla al caldo, togliete anche le prugne e la mela che userete come accompagnamento: questo contorno, anche se non bello da vedere, completa il piatto nella maniera ideale.
Versate nella pirofila la salsa che avete tenuto da parte, aggiungete un po’ di farina bianca e lo zucchero,  amalgamate bene e portate a bollore.
A questo punto aggiungete la panna, sale, pepe bianco e salsa di soya, assaggiando fino a che otterrete il gusto desiderato. Ricordate che la salsa deve essere abbastanza saporita a contrasto con il poco sapore delle patate bollite.
Servite appunto con le patate bollite e con l’insalata di cetrioli.

Un po’ di sale in zucca: … Här ha nu fantasiens jättebin svärmat omkring oss under år och dag, men hur de ska komma in i verklighetens kupa, det få de sannerligen se sig om.
(…”Qui le grandi api della fantasia ci hanno sciamato intorno per giorni ed anni, ma come poi faranno a entrare nell’alveare della realtà, questo proprio è affar loro”…)
(Gösta Berling saga, Selma Lagerlöf)

 

book-to-film

Nel 1924, venne tratta una versione cinematografica diretta da Mauritz Stiller: La Leggenda di Gösta Berling (Gösta MV5BMTgyNDYzMTczMV5BMl5BanBnXkFtZTgwNjE2MjA0MjE@._V1__SX1303_SY591_Berlings saga), con Lars Hanson e una giovanissima Greta Garbo.
Distribuito dalla Svensk Filmindustri (SF), il film – b/n e muto! – uscì nelle sale cinematografiche presentato in Finlandia il 9 marzo 1924 con il titolo Gösta Berlingin taru. Il giorno dopo, il 10 marzo, usciva in Svezia:…la prima parte però! Infatti, solo una settimana più tardi gli spettatori locali poterono vedere la conclusione del film; del resto, la versione diffusa in patria era un lungometraggio di ben 183 minuti, forse improponibile tutto d’un fiato!

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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