Letteratura inglese

Misteri imperiali


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Cosa dire ancora di questa serie? Non l’ho letta in ordine cronologico e questa è una delle prime avventure. La presenza di Elena Giustina, figlia di un senatore romano, incombe ovunque sia presente Falco, l’investigatore privato al soldo (si fa per dire) dell’imperatore Vespasiano.

Le città italiane di allora, lo squallore e l’ingegno, forse tipici ancore dei nostri tempi, rivivono sotto i nostri occhi come fossero paesaggi tangibili, da poter visitare a piacimento, gli odori (le puzze) delle stradine romane, o di Pompei o di Ercolano, gli assassinii impuniti, lo strapotere dei ricchi, gli schiavi, forse l’unica cosa che non esiste più, forse….

Della stessa serie abbiamo letto: Ultimo atto a Palmira 

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

Titolo: Misteri imperiali
Titolo originale: Shadows in Bronze
Autore: Lindsey Davis
Traduttore: Piccinini I.
Editore: Il Saggiatore
Collana: Narrativa. Tascabili
Data di pubblicazione: 1990 (prima edizione); 15 Gennaio 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,50 
Pagine: 457
Codice ISBN: 9788856501148

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Basil


basil

 

 

Basil ci ha raccontato la sua storia, Wilkie Collins ci ha narrato la giovinezza di Basil, protagonista come l’autore del romanzo, agli esordi della carriera letteraria.

Infatti questo romanzo è il secondo lavoro pubblicato di quello che sarà in seguito accreditato del titolo di padre del romanzo poliziesco moderno.

Romanzo di formazione, d’amore e di personaggi fortemente contrastanti; la luce che emanano alcuni oscura ancora di più le fosche ombre in cui si muovono le altre figure. L’ingenuità e la malizia, la generosità e l’invidia, la nobiltà d’animo e il gretto opportunismo, l’amicizia e il tradimento, sono alcune delle caratteristiche che risaltano in queste pagine.

L’inizio di Basil potrebbe sembrare, il lavoro semplice di un giovane scrittore che rivela già il forte talento, ma non ancora la maestria del Collins più famoso e il lettore potrebbe usare quasi un approccio benevolo, o di protezione nei riguardi di un talento non ancora esploso; niente di più sbagliato, ben presto, si viene trascinati, pagina dopo pagina, in una storia avvincente, che non ha nulla da invidiare a quelle che saranno le più famose opere dello scrittore inglese.

Dello stesso autore il nostro sito ha già raccontato di: La donna in bianco,  La pietra di lunaSenza nomeArmadaleLa veste nera  La Legge e la Signora,  Testimone d’accusaIl raccomandatoLa follia dei MonktonL’albergo stregatoIl fiume della colpa

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

Titolo: Basil
Titolo originale: Basil
Autore: Wilkie Collins
Traduttore: Tubertini A.
Editore: Fazi
Collana: Le porte N.77
Data di pubblicazione: 1852 (prima edizione); 16 Novembre 2002 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 17 €
Pagine: 334
Codice ISBN: 9788881123797

book-to-filmBasil ha ispirato il film omonimo diretto, prodotto e scritto da Radha Bharadwaj,  interpretato da  Christian Slater, Jared Leto, Claire Forlani.
Distribuito da Buena Vista International e uscito nelle sale il 22 Luglio 1998.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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La stanza di Jacob


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In punta di piedi, una vita al centro di un mondo che strideva contro una tale acuta sensibilità. Sfrenata corda di un violino troppo teso, capace di creare melodie così eleganti, così mozzafiato.
Non può essere pesante, serica scrittura, scivola sotto gli sguardi, avvolge le menti e celebra i cuori.
Virginia Woolf con “Jacob” si trasforma nella creatura diafana e poco afferrabile per la quale diverrà famosa: una penna che si destruttura, si sgrava dell’ipocrita materia e viene intinta nell’inchiostro dell’arte.
Bisogna abituarsi a non avere appigli di sorta, lasciarsi andare ai voli pindarici e seguire la corrente, il suo stream of consciousness, le onde poetiche di figure retoriche, la maestria della sintassi, l’arte dell’impalpabile e la concretezza dell’immaginazione.
Il velo con cui smorza la sua narrazione è un filtro per rendere accessibile anche agli occhi più deboli una sperimentazione che è invenzione, è l’inizio di una rivoluzione, grandiosa, silente ed emozionante.
Un’anima troppo nervosa, nel senso di recettiva: l’essenza del sentire in una donna diventata un mito, un orgoglio, un’eroina tragica in cui si riversa tutt’oggi l’amore del mondo.

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Titolo: La stanza di Jacob
Titolo originale: Jacob’s Room
Autore: Virginia Woolf
Traduttore: Billi Mirella
Editore: Marsilio
Collana: Letteratura universale. Elsinore
Data di pubblicazione: 1922 (prima edizione); 1° Gennaio 1999 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19 €
Pagine: 440
Codice ISBN: 9788831771245

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La città e le stelle


La città e le stelle

Fra milioni di anni l’uomo vivrà in una mega città comandata da banchi di memoria che riproporranno la rinascita di persone già adulte che durante tutto l’arco delle vite ricorderanno con il tempo quelle già vissute in passato.

Insignificanti le modifiche permesse alle strutture fisiche della città ma anche a quelle umane.

Come può considerarsi civiltà quella che dimentica le sue origini, le cancella dal super-computer affinchè le persone abbiano una vita piena di svaghi e certezze senza preoccupazione alcuna?

Finchè nasce una persona (casuale o programmata) che dall’interno porta una rivoluzione: la curiosità.

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Titolo: La città e le stelle
Titolo originale: The City and the Stars
Autore: Arthur C. Clarke
Traduttore: Malaguti Ugo
Editore: Mondadori
Collana: Urania Collezione 014
Data di pubblicazione: 1956 (prima edizione); Marzo 2004 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 4,90 €
Pagine: 390
Codice ISBN: –

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Middlemarch


Middlemarch

L’epopea di un paese che non c’è, ma che in realtà esiste nello sguardo di ognuno di noi.

Pochi libri come questi mi si sono rivelati come circonferenze perfettamente tonde e unite: cerchi. Sfere. Forme perfette, volumi pieni e morbidi, ricchi di tutto nella loro essenziale realtà.
Cresciuta sotto le ali di zia Jane (Austen), reverente lettrice della sua più moderna seguace, Virginia Woolf e adesso affascinata e grata lettrice di Mary Ann Evans, in arte George Eliot.
Virgina sosteneva che questa Storia di una vita provinciale è “uno dei pochi romanzi inglesi veramente per adulti” e non si può che darle ragione.
Un manuale dagli infiniti tagli di un diamante: prezioso, assoluto, serioso e dotato del naturale pregio di illuminare senza fronzoli ulteriori chi lo rende proprio.
Meraviglia e riflessione: troppo grande, troppo perfetto.
Lo sono i suoi protagonisti: ma non troppo. La (loro) perfezione sta nel cedere di fronte alla stessa, nel vestirsi di realismo, scrollandosi i panni delle leggende, nello strisciare al suolo come gli ultimi dei pezzenti per dimostrare l’insegnamento insito nel quotidiano vivere. Per mostrare la vittoria di una fede.
Basta gettare lo sguardo oltre…

Quando un capolavoro è tale non ha bisogno di altra luce per essere riconosciuto.
Mi fermo qui.

Sorrido immaginando le mie tre eroine, ormai amiche a ciarlare con elegante entusiasmo, tra osservazioni frizzanti, ironia e una tazza di the; loro che hanno cambiato il mondo e hanno donato ad esso generazioni di donne migliori.

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Titolo: Middlemarch
Titolo originale: Middlemarch: A Study of Provincial Life
Autore: George Eliot
Traduttore: Manzari M.
Editore: BUR
Collana: I grandi romanzi
Data di pubblicazione:
1874 (prima edizione); 18 Marzo 2008 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 12 
Pagine: 829
Codice ISBN: 9788817020770

 

book-to-filmNel 1994 la BBC produce una miniserie in 7 episodi fedele al romanzo della Eliot.
La qualità delle pellicole britanniche è sempre di alto livello, tant’è che anch’essa riceverà 3 ambiti BAFTA, tra cui si segnala quello per Juliet Aubrey come migliore attrice (nei panni di Dorothea Brooke)

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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La veste nera


a veste nera

 

Tutto ha inizio con un duello che sconvolge la fragile personalità del ricco studioso Lewis Romayne, giovane e affascinante proprietario di Vange Abbey.

La sua vita si incrocerà con l’onestà più o meno affidabile degli altri protagonisti tra cui spiccano quelle della dolce Stella e dell’oscuro gesuita padre Benwell, facendo emergere lo scisma tra la Chiesa inglese e la religione cattolica,  evidenziandone i lati peggiori.

Anche con questo piccolo romanzo, dalla trama forse inverosimile, Wilkie Collins riesce a catturarci dalla prima pagina alla conclusione, coinvolgendoci nelle personali indagini di ognuno dei personaggi dell’opera.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

Titolo: La veste nera
Titolo originale: The blake robe
Autore: Wilkie Collins
Traduttore: Lombardi Bom  Andreina
Editore: Fazi
Collana:
Le porte
Data di pubblicazione:
1881 (prima edizione come supplemento alle riviste del The Sheffield and Rotherham Independent, dal 2 Ottobre 1880 al 26 Marzo 1881 – in particolare di The Independent, e per altri diversi quotidiani; la rivista mensile The Canadian lo distribuì anche dal Novembre 1880 al Giugno 1881.); 26 Settembre 2003 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 18,00 €
Pagine: 350
Codice ISBN: 9788864119595

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Le avventure di Robinson Crusoe


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Siamo nel 1632, quando il figlio del mercante tedesco, nato a York, lascia, fuggendo, la casa del padre che lo ha educato rigidamente agli studi di legge, decide di seguire il richiamo del mare che da sempre lo affascina e si imbarca per il suo primo viaggio e la sua prima avventura.

Molti avvenimenti e peripezie metteranno alla prova il suo temperamento prima di naufragare sulla “sua” isola e dare inizio alla fase più famosa della sua vita, fino ai tanti altri avvenimenti ed imprese che si succederanno anche una volta lasciato questo lembo di Terra nel grande Mare. Tanti anni passeranno prima che Robinson dia l’addio al mare e torni definitivamente casa ormai anziano, canuto, saggio e esperto ma con il cuore di un ragazzo.

Questo non è solo un romanzo di avventure, ma è anche un libro di crescita e di vita, di insegnamenti e di grandi lotte per la sopravvivenza, di fede e amicizia. Tanta la solitudine che vivrà, ma nessuna disperazione sfiorerà il suo cuore.

Dopo la prima pubblicazione in Inghilterra nel 1719, molte le edizioni che si sono succedute nel tempo, in Italia fu presentato ai lettori per la prima volta nel 1800.

Ho voluto leggere la versione tradotta da Gaetano Barbieri nel 1842 e completa dei due volumi colmi di ogni momento della vita di questo famoso naufrago, che spesso vengono presentati separati.

Il linguaggio a volte non è scorrevolissimo, proprio per la scrittura datata, ma utile ad immergersi ancora tra le onde di quel mare, amico ma spesso anche ostile ed assistere da vicino alle battaglie del protagonista.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

Titolo: La vita e le avventure di Robinson Crusoe
Titolo originale: The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe
Autore: Daniel Defoe
Traduttore: Barbieri Gaetano
Editore: Feedbooks
Collana: –
Data di pubblicazione:
25 Aprile 1719 (prima edizione); questo libro ti viene prestato da Feedbooks: http://www.feedbooks.com (Strettamente per uso personale, non utilizzare questo file a scopo commerciale)
Prezzo: – €
Pagine:
Codice ISBN: –

book-to-filmDal libro sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche, per la verità non tutte sempre pertinenti e/o aderenti al testo letterario.
La prima in assoluto fu quella del film Les aventures de Robinson Crusoé, realizzato nel 1902 – ovvero agli albori del cinema – dal regista Georges Méliès: film muto, di una 20ina di minuti, di cui fino al 2011, rimaneva solo un piccolo frammento ovviamente in bianco e nero, trovato in una collezione di pellicole di questo tipo donate alla Cinématèque Française. Il cimelio venne quindi restaurato in 4k e proposto in occasione della Giornata del Cinema Muto di Pordenone nel 2012.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

 

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Il castello del cappellaio


Il Castello del Cappellaio

Una tragedia moderna.
Potrebbe suonare come il sottotitolo di questa prima opera del novellista scozzese  A.J.Cronin.
Conosciuto per le sue tipiche ambientazioni pacifiche e serene e per i suoi personaggi pieni di buon cuore (sacerdoti e medici ricorrono di frequente nelle sue anche più celebri narrazioni), balza di sicuro all’occhio il corposo romanzo d’esordio che vede la famiglia Brodie come protagonista: storia di un drammatico incedere di vite, oppresse da un’instabile, labile ed ostentata grandezza, tanto fittizia quanto ridicola, al pari del bizzarro castello che fa da casa, scudo e impenetrabile schermo per quelle povere anime che del nome Brodie hanno subito, volente o nolente la pesante e triste eredità.
Un padre padrone, un malvagio tiranno, duro e aspro, che si crogiola nella sofferenza altrui e ne provoca spesso la prima fiamma, alimentandone poi l’incendio con un impegno che si direbbe disumano, godendone dei momenti più umilianti, ma soprattutto giustificando sempre, con improbabile e paradossale ragione, l’intento e il fine.
La cattiveria del capofamiglia e le sue ovvie conseguenze a danno dei suoi poveri consanguinei, porterà alla rovina  – scontata anch’essa forse, se ci affidiamo alla giustizia della Provvidenza – anche dello stesso elargitore di tanti mali, in un’escalation di sempre peggiori catastrofi, di fronte alle quali però sembra essere cieco e sordo.
Un testo di una commozione rara, di un’intensità che raramente trapela in pagine di descrizione comunque piana e lineare, descrittiva, classica per certi aspetti, poetica perfino per altri. Una scrittura di senso fin dalle primissime righe, quando Cronin introduce se stesso e la sua penna – e il libro in questione – lasciando parlare il vento; il vento soffia, accompagna e lo senti sulla pelle, guida i tuoi passi e in men che non si dica respiri l’aria frizzante di una Levenford che non esiste sulle carte, eppure c’è, tangibile al tocco, visibile agli occhi, percepibile di aromi e colori e creata dal vento.
Un incipit di altissima letteratura, tuttavia nascosto allo sguardo dei più, ma di incomparabile sublime e leggiadra bellezza, un dolce balsamo in grado, a posteriori, di lenire le numerose ferite inferte da quello stesso inchiostro alla sensibilità del lettore.
Un piccolo capolavoro di genere e pathos.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Il castello del cappellaio
Titolo originale: Hatter’s Castle
Autore: Archibal Joseph Cronin
Traduttore: Camerino A. e Izzo C.
Editore: Bompiani
Collana:  Tascabili Cronin
Data di pubblicazione: 1931 (prima edizione); 12 Maggio 2004 (si segnala l’ultima edizione in commercio)
Prezzo: – € (Attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 587
Codice ISBN: 9788845210389

book-to-filmNel Febbraio del 1942, ben 11 anni dopo la pubblicazione del romanzo di A.J. Cronin, viene proiettata sul grande schermo l’omonima produzione cinematografica inglese diretta da Lance Comfort, con Robert Newton nei panni di James Brodie e Deborah Kerr in quelli della figlia del cappellaio, Mary.
“Un film macchinoso e tortuoso senza nullo di artistico. Meno efficaci del solito anche Mason e la Kerr. Buona la fotografia, discreta l’ambientazione. Sceneggiatura e regia di nessun valore.” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 25, 1949)

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

 

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Notte e giorno


Notte e Giorno

La tradizione letteraria inglese di secoli emerge in tutte le sue sfumature in questa opera giovanile della Woolf.
Scritta nel 1919, poco dopo La crociera (La crociera) e ambientato nella Londra di qualche anno prima: città amata e quindi luogo di conforto, ma chiaramente frenetico e traboccante di vita, forse a tratti “troppo” travolgente nelle sue rivoluzioni nascenti per l’animo sensibile dell’autrice che, non doma nei suoi profondi e delicati pensieri, stava cercando ancora la via sicura per un’ultima quiete; così lei, così i protagonisti, antitetici e complementari come la notte e il giorno, della sua storia, semplice nella trama, articolata negli intrecci acrobatici di cuori raziocinanti, impronta ormai riconoscibile dell’inchiostro e di ragionamenti passionali di quella che diventerà una delle narratrici britanniche femminili più amate di sempre.
Lei, così vicino alla Austen per affetto, e così distante per la vita (nb. scontato sottolineare il riferimento alle “dicotomie” di titoli e caratteri dei romanzi dell’autrice di Steventon), ma anche lei donna consapevole della sua attualità, quella ribelle ed emancipata realtà che aveva proprio nella City il suo centro nevralgico e che lei vede, osserva, registra, analizza, ma oltre la quale è il grado di camminare con il suo rispetto per il passato e nella sua naturale predisposizione per un futuro ineluttabile.
Lei recepisce ogni labile moto dell’anima e gli infonde quell’alito generatore che poi modella nelle Katherine, nelle Cassandra, nelle Mary, ma anche nei Ralph e negli William: di oggi e di allora, luci e ombre che si attraggono e rifiutano, sbattendo contro il muro delle convenzioni sociali, che abbattono con dolori e agitazione, ma senza un grido, un gesto sguaiato: una rivoluzione silente, l’inizio di un percorso privato e secolare che accetta e non nega, valuta e seleziona, ma che inevitabilmente costruisce.
Il flusso che non stravolge, ma accompagna e si radica, rafforzando i pensieri ed esponendoli al mondo.

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Titolo: La crociera
Titolo originale: Night and Day
Autore: Virginia Woolf
Traduttore: Meneghelli P.
Editore: Newton Compton
Collana: Grandi tascabili economici
Data di pubblicazione: 1919 (prima edizione); 10 Gennaio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 4,90 €
Pagine: 380
Codice ISBN: 9788854134898

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La fiera delle vanità


La fiera delle vanità

Becky ed Emmy, due amiche nemiche in un Europa alla fine dell’epoca napoleonica.
Mentre la prima (Rebecca) è astuta, smaliziata e arrivista, l’altra (Amelia) è l’esatto contrario: ingenua e credulona. Molti personaggi – anche importanti – fanno da contorno a questa giostra di interessi, nobiltà, gelosie, speculazioni, il tutto condito da pranzi di gala e feste il cui sfarzo sarà un classico del periodo ottocentesco. La battaglia di Waterloo fa quasi da contorno, nel romanzo viene solo sfiorata per quanto riguarda le persone implicate, ma lascerà un segno veramente indelebile specialmente in Amelia.
Le amiche, che si sono perse di vita per lungo tempo, si ritroveranno alla fine, e da qui in poi solo la lettura potrà farvi scoprire le “avventure finali”.
Ma a mio parere è soprattutto una storia di affetti e di scontri familiari; i rapporti fra padri e figli sono le vere colonne portanti del romanzo.

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Titolo: La fiera delle vanità
Titolo originale: Vanity Fair
Autore: William Makepeace Thackeray
Traduttore: Ricci Miglietta M.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Classici
Data di pubblicazione:
1848 (prima edizione); 29 Maggio 2009 (si segnala l’ ultima edizione italiana in commercio) 
Prezzo: 11,00 €
Pagine: XXXI – 872
Codice ISBN: 9788804592266

 

book-to-filmAncora una volta dobbiamo segnalare una lunga trafila di trasposizioni cinematografiche di questo capolavoro letterario dell’8oo (dal 1911) e, ancora una volta, vogliamo concentrare la nostra attenzione sull’ultima produzione (2004) presentata anche alla 61° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
La pellicola è stata diretta da Mira Nair (candidata al Leone d’Oro) e vede attrici del calibro di Reese Witherspoon e Romola Garai nei panni delle due protagoniste femminili principali.

Una curiosità: il commediografo statunitense Langdon Mitchell nel 1899 scrisse l’opera teatrale Becky Sharp tratta proprio dal romanzo di Thackeray. A Broadway, la commedia venne data in prima il 12 settembre 1899 al Fifth Avenue Theatre.

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(Stephen King)

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