Letteratura scandinava

Letterature germaniche medioevali


LetteratureGermanicheMedievali

Non è semplice recensire un libro didascalico e in parte antologico come questo compendio di Borges.
Forse neppure tutti sanno che il poeta e narratore argentino è stato anche un grandissimo appassionato di epica germanica e scandinava – in particolare islandese che, come sostiene, in un certo senso è l’unica vera fonte di ogni altra produzione nordica del genere; fiamma accesa in tenera età quando il padre gli fece dono di un testo (la traduzione inglese di William Morris della Völsunga Saga) che a quanto pare gli aprì la strada verso percorsi sicuramente non così battuti, ancor di più appare un “amore” inusuale se si considera la sua estrazione culturale originaria.
Un latino che scova, individua e porta agli onori della critica un filone letterario da molti giudicato superficialmente grezzo e povero, anche se tacciato di debordante orpelleria stilistica, un ramo della letteratura antica, in cui il nostro studioso comprende anche il più specifico ambito anglosassone e quindi germanico, che in realtà ha proprio nella metafora eccessiva e reiterata uno dei suoi più evidenti segni distintivi (si pensi chiaramente ai kenningar, ovvero le perifrasi articolate della poesia scaldica, immagini inebrianti nel vero senso della parola che se non seguiti con paziente concentrazione, almeno agli inizi possono davvero sviare il pubblico ubriacandolo e gettandolo tra i tumultuosi flutti dei prolissi canti). Delle “frasi attorno” a concetti e alle conoscenze ancestrali di popoli e culture, Borges ne costruisce addirittura elenchi, dipana matasse e rende più accessibile a noi oggi, un immenso tesoro di stimoli fantastici e pantagruelici assolutamente degni dei frutti della più celebrata classicità mediterranea.
In questo breve testo, dicevo, lo scrittore di Buenos Aires ci fornisce tutti gli elementi necessari per intraprendere per la prima volta o per approfondire rapidamente l’argomento, seguendo il suo ragionamento ben ponderato, cronologico ed eziologico. Alla fine del libro, si avrà veramente la sensazione di aver imparato qualcosa e si avrà assorbito almeno in parte la sanguigna passionalità di un uomo dal cuore caldo, per uomini mossi dallo stesso travolgente vigore, da quegli indomiti valori che troppe volte sono stati confusi per barbarie e violenza.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Letterature germaniche medioevali
Titolo originale: Literaturas germanicas medievales
Autore: Jorge Luis Borges, Maria Esther Vazquez
Traduttore: Lorenzini Lucia
Editore: Adelphi
Collana:  Piccola Biblioteca Adelphi – N° 662
Data di pubblicazione: 1966 (prima edizione); 18 Giugno 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 16 €
Pagine: 228
Codice ISBN: 9788845928871

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Quello che non uccide – Millennium 4


Quello che non uccide

Probabilmente io ho il vizio di calarmi troppo nei romanzi che approccio e che coinvolgendomi intensamente, mi catapultano in luoghi più o meno lontani e mi vestono dei panni dei loro protagonisti, e forse è anche vero che nel chiodo e pelle di Lisbeth Salander mi ci ero trovata bizzarramente a mio agio già qualche anno fa, ma sta  di fatto che certi cliché e ormai banalissimi anticonformismi sbandierati per partito preso mi accendono  i neuroni in modo cieco e allora mi arrabbio. Tanto.
Innanzitutto sì, questa è una premessa, ma necessaria.
Sono infatti giunta al nervosismo di quando girovago per la rete (non il Deepweb del mio alter ego oscuro!) e trovo le critiche  – scontate e gratuite – nei confronti di questo quarto capitolo di Millennium e del suo autore, David Lagercrantz accusato in primis di aver pedestremente seguito le regole del marketing editoriale e inoltre di avere snaturato gli appunti e le volontà del padre di questa saga che ha imbambolato gli amanti del thriller informatico di mezzo mondo. La “leggenda” narra che il buon Larsson avesse fatto custodire alla moglie le sue idee per continuare le avventure della celebre hacker e del giornalista Blomkvist, ma pare che la voracità dei suoi più prossimi congiunti  abbia infine divorato in un sol boccone buone intenzioni, rispetto per gli ultimi desideri del caro estinto e per prima cosa lo stesso prezioso manoscritto, per poi consegnarlo biecamente nelle mani del miglior offerente. Ma il povero Lagercrantz, oltre ad avere la “colpa” di essere uno degli attuali scrittori di grido in Svezia, viene tacciato di essere anche una sorta di cinico profanatore di tombe e di aver piegato ai suoi meri interessi professionali il mirabile lavoro del suo compianto connazionale.
Perdonate il sarcasmo, ma gli anacronistici inquisitori del XXI sec., gli intellettualoidi che si ergono a paladini della “bene” narrazione, i difensori del primigenio purismo della trama, mi creano un prurito istintivo. Ma del resto ero sicura che fioccassero recensioni sdegnate e anatemi nei confronti di un’opera (e adesso ci arrivo, lo prometto) che, per le note tristi circostanze, porta semplicemente l’onere di essere stata adottata e svezzata da un nuovo genitore e che così l’ha cresciuta conferendole un’impronta personale, pur non snaturando mai ciò che è stata l’essenza della sua origine, pur non cambiando l’anima dei protagonisti e neppure l’incisività del messaggio.

Un Lagercrantz che, dicevo, ha raccolto un’eredità pesante, ma passo dopo passo è riuscito comunque a “portarla saldamente a casa”. Ha costruito una vicenda a parte – eppur legata – rispetto ai sanguinosi eventi dei precedenti tre libri, giocando molto di più sul plot di spionaggio informatico-industriale, ma senza mai perdere i fili che univano e uniscono gli attori sulla scena. Una Lisbeth sempre granitica, ma umana, con ferite e debolezze, ma mai priva di quella forza glaciale che l’ha resa una…”supereroina”. Un Mikael sempre tormentato e contornato da un’aurea buia e cupa, ma in grado di non lasciarsi travolgere dal marcio che vede, registra e denuncia, sporcandosi le mani, camminando lungo il tetro baratro del lecito, soffrendo le pene di quell’infernale abisso. Una squadra di agenti attoniti, più o meno abili, più o meno irrisi. I “cattivi” sempre più cattivi, gli inganni, i complotti, l’inaspettato e…un bambino, la matematica e la malattia, l’Altro e l’I.A., la precisione di macchine, la freddezza dei quanti, la musicalità dei numeri primi e la crudezza di qualche tratto di matita.
Nulla sarà scontato, niente si potrà ripetere: non c’è possibilità di sbaglio.
Neanche per Lagercrantz.
E per tutti i farisei contemporanei che in pubblica piazza comminano processi alle intenzioni prima ancora di entrare in aula, un invito a leggere un libro nella sua interezza prima di sputare sentenze, un’esortazione sentita ad aprire la mente e a lasciare spazio alle ipotesi.

A me è piaciuto. Molto. Punto.

E Frans Balder ha pagato caro i suoi sbagli.

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Titolo: Quello che non uccide – Millennium 4
Titolo originale: Det som inte dodar oss
Autore: David Lagercrantz
Traduttore: Cangemi L. – De Marco K.
Editore: Marsilio
Collana: Farfalle
Data di pubblicazione: 26-27 Agosto 2015 (prima edizione); 28 Agosto 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 22 €
Pagine: 503
Codice ISBN: 9788831721998

book-to-filmGià nel 2009, ovvero 4 anni dopo la pubblicazione del primo libro della saga, una produzione svedese aveva scelto di cavalcare l’onda del successo editoriale del secolo e proporre una versione cinematografica di Millennium: 3 film per i 3 romanzi, diretti inizialmente (Uomini che odiano le donne) da Niels Arden Oplev e in seguito (La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta) da Daniel Alfredson. Pellicole lunghe e dettagliate, anche se, come è facilmente comprensibile, mai avrebbero potuto eguagliare le raffinatezze narrative di migliaia di pagine scritte. Millennium_Film
L’entusiasmo per il capolavoro di Larsson ha fatto sì che anche Hollywood strizzasse l’occhio al caso letterario del tempo e il 20 Dicembre 2011, fa uscire nelle sale il remake dei fiction movies scandinavi:  Millennium – Uomini che odiano le donne, con un affascinante Daniel Craig nei panni dell’altrettanto intrigante Mikael Blomkvist e una semisconosciuta Rooney Mara nelle borchie e tatuaggi di Lisbeth Salander (interpretazione giudicata magistrale dalla critica tanto da ricevere una nomination all’Oscar come Migliore attrice protagonista nel 2012). Seppur condensato in “soli” 158 min, anche l’opera americana ha ricevuto ottimi riscontri e riconoscimenti importanti.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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il Castello nei Pirenei


il castello nei pirenei

Un uomo e una donna ormai 50enni si ritrovano nello stesso albergo dove trentanni prima si erano lasciati dopo un’importante storia d’amore.

Qui scoprono che la lontananza non ha mai rotto quel legame che li aveva uniti e quasi inconsapevolmente iniziano una fitta corrispondenza mandandosi e-mail e raccontandosi il tempo perso.

La posta elettronica diventa anche così un mezzo per l’autore, filosofo e teologo, di affrontare temi importanti attraverso due differenti modi di vedere e credere nella vita, e occasione di analizzare la loro vita e le divergenze che li hanno separati.

La nascita dell’Universo e l’evoluzione dell’uomo attraverso gli occhi di uno scettico climatologo e scienziato ateo; la fede e la vita oltre la morte con le parole di una  biologa che ha trovato nella religione forza e spiegazione a tanti argomenti che la spaventavano.

Forse non importante, ma per me la meravigliosa Norvegia è lo scenario ideale per questa affascinante vicenda.

Il finale è sconvolgente, ma pensandoci bene è forse la giusta e migliore conclusione a questo lavoro del grande scrittore norvegese, sempre abilissimo nel trattare e spiegare con parole semplici temi impegnativi.

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Titolo: Il Castello dei Pirenei
Titolo originale: Slottet i Pyreneene
Autore: Jostein Gaarder
Curatore: Falcinella C.
Editore: Tea
Collana: Teadue
Data di pubblicazione: 
2008 (prima edizione); 11 Novembre 2010  (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9 €
Pagine: 242
Codice ISBN: 9788850223190

 

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Il Venditore di storie


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La fervida fantasia del “Ragno“, l’Aiutoscrittore, si manifestò fin dalla più tenera infanzia e, man mano che il bimbo cresceva, diventava ragazzo, giovane uomo e poi adulto, fu sempre più difficile da contenere al punto di vendere le sue idee, le sue trame, i suoi pensieri ad aspiranti scrittori, e spesso le sue storie si trasformarono in grandi successi.

Talmente straripante, l’immaginazione di Petter arrivò a confondersi con la realtà che risultò ben presto impossibile da separare dalle storie inventate.

Geniale il lavoro dello scrittore norvegese Jostein Gaarder, anche se decisamente diverso da ogni altro suo romanzo, è  senza dubbio all’altezza delle sue opere più famose e, vista la sua fantasia, se il Ragno fosse  lo stesso autore?

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Titolo: Il venditore di storie
Titolo originale: Sirkusdirektørens datter
Autore: Jostein Gaarder
Curatore: Giovanna Paterniti
Editore: Tea
Collana: Teaduebiblioteca Avventure Fantastiche
Data di pubblicazione: 
2001 (prima edizione); 21 Ottobre 2004 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 8,60 €
Pagine: 266
Codice ISBN: 9788850205929

 

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Il castello delle rane


il castello delle rane

E’ notte, Kristoffer Hanser, o meglio, Kristoffer Poffer esce con il suo pigiamino e si avventura nel bosco, lasciando le impronte dei suoi piedini scalzi sul sentiero innevato rischiarato dalla luna e all’improvviso si trova a vivere una strana avventura fatta di incontri fantastici, pericolosi animali e commoventi ricordi.

Il bambino è piccolo, non sa leggere, ma la sua fantasia è grande ma deve stare attento, perchè, come è scritto in un libro molto antico, è pericoloso perdere la chiave di casa e traslocare nel castello dei sogni.

Ma tutto questo è una storia vera, un sogno o la carezza di un nonno che vuol far capire “al principe dei boschi” che anche se non fisicamente sarà sempre con lui.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Operazione Vulcano

Titolo: Il castello delle rane
Titolo originale: Froskeslottet
Autore: Jostein Gaarder
Curatore: Tonzig Alice
Editore: Salani
Collana: Gl’istrici
Data di pubblicazione: 
1988 (prima edizione); 10 Settembre 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 8 €
Pagine: 121
Codice ISBN: 9788862561174

Pannekaken  con la marmellata di fragole (Pancakes norvegesi)

Ai principi dei boschi piacciono tantissimo le crêpe con la marmellata di fragole, (o meglio, come il testo norvegese riporta i  Pannekaken), e dopo averle assaggiate, devo ammettere che sono gustosissime anche per i nostri palati.

PannekakenIngredienti: (4 persone)

  • 3 uova;
  • 100 g di farina;
  • 350 ml di latte;
  • un pizzico di sale.

Preparazione:

Unite gli ingredienti, sbattendoli fino ad ottenere una pastella fine.
Versate delle cucchiaiate di pastella in una padella leggermente imburrata su un fuoco medio ed usate il cucchiaio per spalmare la pastella fino a formare un cerchio sottile.
Cuocete i pancakes finché diventano leggermente dorati su entrambi i lati. Si cuociono velocemente perciò bisogna tenerli d’occhio.
Serviteli con condimenti a scelta, inclusi zucchero a velo, sciroppo, frutti di bosco e marmellata, naturalmente di fragole.

Un po’ di sale in zucca: … ”Jeg har nemlig lest i en gammel bok at prinser av det slaget liker pannekaker med jordbærsyltetøy svært godt”…
(…”Ho letto in un vecchio libro che ai principi di questo tipo piacciono enormemente le crêpe con la marmellata di fragole.”…)
(Jostein Gaarder, Il castello delle rane)

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Il libro di Natale


il libro del natale

Le leggende del Nord, con tutto il gelo e il buio dell’inverno scandinavo, ma con il calore e la luce delle mille candele che si accendono in questi giorni di festa, sui davanzali delle finestre o sulle coroncine delle fanciulle che ricordano Santa Lucia, la martire siciliana, venerata dalle giovani ragazze svedesi.

Selma Lagerlöf ha raccolto in questo volumetto tulle le tradizioni più conosciute della sua terra, raccontandocele sempre con il suo stile unico, semplice e sofisticato allo stesso tempo, perché non c’è Natale senza neve, senza freddo e senza tradizioni.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Libro di Natale

Titolo: Il libro di Natale
Titolo originale: Julklappsboken och andra berättelser
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: Lombardi Maria Cristina
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1945 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN: 9788870915105

Lussekatter

Panini dolci preparati per il giorno di Santa Lucia, quando le ragazze portano le loro coroncine di luce e cantano gli inni natalizi.

IMG_4963 Ingredienti:

  • 500 ml di latte;
  • 1 g di zafferano;
  • 50 g di lievito  per pane;
  • 170 g di zucchero;
  • 200 g di burro non salato;
  • 1 kg di farina bianca;
  • 1 uovo;
  • sale;
  • uvetta.

Procedimento:

Sciogliete il burro in una pentola, unite il latte e scaldare fino a 37°C, facendo attenzione che non si scaldi troppo.
In una grande ciotola sciogliete il lievito aggiungendo pian piano il liquido caldo, poi lo zafferano e lo zucchero.
Mescolate bene e poco alla volta incorporate la farina setacciata.
Impastate fino ad ottenere un impasto non appiccicoso, ma morbido.
Fate lievitare per almeno 2 ore, anche se non si gonfierà troppo.
Trascorso questo tempo, lavorate la pasta per poco tempo su un ripiano.
Con un po’ di impasto per volta, fate delle palline di circa 5 cm di diametro, poi riprendere la prima pallina e allungarla un poco, così per le altre; ripetete questo passaggio più volte fino a raggiungere una stringa di ca. 20 cm di lunghezza e 1/2 cm di diametro.
Continuate in questo modo fino ad usare tutto l’impasto.
Adesso date alle strisce la forma preferita, e usate l’uvetta per decorare, spingendola bene all’interno del composto.
Fate lievitare ancora per 10 minuti sotto un panno umido.
Spennellate con l’uovo sbattuto.
Infornate al centro del forno preriscaldato a 200°C per 8/10 minuti.
Fate raffreddare sotto una panno e gustare.

Un po’ di sale in zucca: … “Vägen till mannens hjärta går genom magen”.
(La strada per il cuore dell’uomo passa attraverso la pancia.)
(Proverbio svedese)

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La saga di Gösta Berling


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Selma Lagerlöf  era ancora una scrittrice sconosciuta, quando nel 1891 fu pubblicata questa sua prima opera.

Quasi un romanzo cortese, sicuramente un poema epico, una saga che narra le imprese di un gruppo di cavalieri, dall’animo nobile e generoso, ma dalle gesta non proprio irreprensibili. Una saga che risale ad un passato ormai lontano.

Allegri per principio, vittime delle loro debolezze amavano il gioco, la musica, le truffe, il bere in compagnia, gli scherzi, le avventure galanti, il divertimento e poco il lavoro. Tra loro spiccava maggiormente la figura di Gösta Berling, affascinante ex ministro del culto con un cuore che troppo spesso palpitava per le giovani donne che incontrava.

Le loro avventure, insieme a quelle di tutta la comunità che si affaccia sul lago Löven nello Skane, ci sono raccontate in forma di episodi, tipici della saga, ma con la melodia di una poesia propria del poema epico, dove gli interpreti sono quasi supereroi e le loro vicende saranno ricordate nel tempo.

Ma questa allegra brigata, non è la sola protagonista del romanzo, infatti importante ruolo lo svolge l’ambiente, quella natura che può diventare maligna, che incanta e ammalia sempre, quando si presenta con la magia che l’autrice le conferisce: le limpide acque a volte insidiose del lago sorridente, che strizza l’occhio ai monti eterni dove si nascondono pericolosi burroni; le montagne abbracciano e proteggono i boschi del Vermland ricchi di selvaggina ma dove sono facili da incontrare i grandi orsi in cerca di cibo, i feroci lupi dagli occhi fiammeggianti, le furbe volpi e sentire in primavera il canto dei cuculi, che in autunno li trasforma in uccelli predatori.

Come in un mito, il racconto si svolge in un’atmosfera di fiaba, la realtà si mescola bene con la fantasia e spesso non se ne distinguono i confini. Se si lascia poi correre lo sguardo su questi paesaggi diventa veramente difficile ritornare alla realtà e cresce forte il desiderio di visitare o ritornare alle terre del Nord.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro:  La Saga di Gosta Berling

Titolo: La saga di Gösta Berling
Titolo originale: Gösta Belings Saga
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: G. Pozzo, M. Svendsen Bianchi
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1891 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN:9788870911596

 Kyckling på Djurrödsvis med pressgurka (Pollo arrosto con insalata di cetrioli)

Piatto principe del pranzo di Natale, nella grande sala del castello di Ekebù, quando vi dimorava ancora la vecchia signora, era il Pollo Arrosto, credo quindi che questa vecchia ricetta, risalente al Medioevo, ma che si cucina ancora in una piccola zona del Sud della Svezia, sia stata fra quelle preferite dai Cavalieri.

Veramente delizioso, questo piatto, riveste il pollo di un sapore unico, superbamente saporito e dolce allo stesso tempo, cremoso e fresco.

PolloArrostoSvedese Ingredienti:

  • 1 pollo a pezzi;
  • 1 mela;
  • 12 prugne secche;
  • 2 dl di panna;
  • 1 dado di pollo;
  • farina q.b.;
  • salsa di soya in base al gusto;
  • un cucchiaino da the di zucchero;
  • olio q.b.;
  • sale e pepe a seconda del gusto.

Per accompagnare sono consigliati patate bollite e insalata di cetrioli.

Procedimento:

Sul fornello, amalgamate bene il burro con qualche cucchiaio di olio in una teglia da forno possibilmente con coperchio. Aggiungete il pollo e lasciare rosolare delicatamente per circa cinque minuti da ogni lato.
Spennellate con la salsa di soya, aggiungete circa 300 ml di acqua dove avrete sciolto il dado di pollo e mettete in forno già caldo a 200°C.
Nel frattempo affettate i cetrioli.
Dopo circa 30 minuti, togliete la teglia dal forno, pungete il pollo e bagnatelo bene con il sugo di cottura, girandolo e assicuratevi che sia tutto ben irrorato.
Aggiungete le prugne  e la mela a pezzetti, cercando di sistemarle sul fondo della teglia, o comunque sotto i pezzi di pollo. Rimettete in forno.
Dopo 15 minuti sfornate nuovamente e cercate di colare in un pentolino tutto il sugo; portate a termine poi la cottura (senza condimento) per altri 15 minuti. Ricordate che il tempo può variare da forno a forno o dipendere dalla dimensione dei pezzi di pollo; dai 40’ minuti all’ora dovrebbe essere il tempo giusto.
Togliete la carne dal tegame cercando di mantenerla al caldo, togliete anche le prugne e la mela che userete come accompagnamento: questo contorno, anche se non bello da vedere, completa il piatto nella maniera ideale.
Versate nella pirofila la salsa che avete tenuto da parte, aggiungete un po’ di farina bianca e lo zucchero,  amalgamate bene e portate a bollore.
A questo punto aggiungete la panna, sale, pepe bianco e salsa di soya, assaggiando fino a che otterrete il gusto desiderato. Ricordate che la salsa deve essere abbastanza saporita a contrasto con il poco sapore delle patate bollite.
Servite appunto con le patate bollite e con l’insalata di cetrioli.

Un po’ di sale in zucca: … Här ha nu fantasiens jättebin svärmat omkring oss under år och dag, men hur de ska komma in i verklighetens kupa, det få de sannerligen se sig om.
(…”Qui le grandi api della fantasia ci hanno sciamato intorno per giorni ed anni, ma come poi faranno a entrare nell’alveare della realtà, questo proprio è affar loro”…)
(Gösta Berling saga, Selma Lagerlöf)

 

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Nel 1924, venne tratta una versione cinematografica diretta da Mauritz Stiller: La Leggenda di Gösta Berling (Gösta MV5BMTgyNDYzMTczMV5BMl5BanBnXkFtZTgwNjE2MjA0MjE@._V1__SX1303_SY591_Berlings saga), con Lars Hanson e una giovanissima Greta Garbo.
Distribuito dalla Svensk Filmindustri (SF), il film – b/n e muto! – uscì nelle sale cinematografiche presentato in Finlandia il 9 marzo 1924 con il titolo Gösta Berlingin taru. Il giorno dopo, il 10 marzo, usciva in Svezia:…la prima parte però! Infatti, solo una settimana più tardi gli spettatori locali poterono vedere la conclusione del film; del resto, la versione diffusa in patria era un lungometraggio di ben 183 minuti, forse improponibile tutto d’un fiato!

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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La fattoria dei malfattori


La fattoria dei malfattori

La consueta ironia di Paasilinna che ti fa credere di parlare seriamente mentre prende amichevolmente per i fondelli il mondo intero. Il bello è che man mano si legge riesce quasi a convincerci che le cose potrebbero veramente essere così.
Così un ispettore dei servizi segreti finlandesi si presenta come ispettore bio alla Palude delle Renne, in un punto imprecisato al nord della Lapponia per investigare, e da qui in poi succede di tutto.
Non voglio togliere il gusto dello scoprire tramite la lettura le continue improbabili situazioni in cui riesce a cacciarsi il nostro improbabile eroe dall’impronunciabile nome.
Se vi aspettate il classico romanzo d’avventura tutto azione allora non è una lettura che fa per voi; se invece, oltre che ad amare i luoghi, vi piace la sottile ed assurda ironia di una narrazione scorrevole ma poco incalzante allora fatelo, potreste scoprire nuovi orizzonti.

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Titolo: La fattoria dei malfattori
Titolo originale: Hirttämättömien lurjusten yrttitarha
Autore: Arto Paasilinna
Traduttore: Felici Francesco
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa – N° 223
Data di pubblicazione:
1998 (prima edizione); 25 Ottobre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 16 €
Pagine: 352
Codice ISBN: 9788870915235

 

Kisseli (zuppa finlandese di frutta)

Nella cucina della fattoria si preparano solo cibi biologici; dal loro particolare menù abbiamo scelto per noi e per tutti quelli che volessero assaggiarla, questa zuppa alla frutta, veramente gustosa e delicata.

Kisseli Ingredienti:

  • 1 largo tegame riempito a 3/4 di acqua,
  • 1 scatola di uvetta;
  • 1 scatola di prugne secche;
  • 2 stecche di cannella;
  • 1 bottiglietta di sciroppo di mais o acero;
  • 2 cucchiai da tavola di succo di limone;
  • 4 cucchiai di fecola di patate;
  • 200 bl di acqua;
  • 450 g di frutti di bosco freschi o surgelati;
  • 1 lattina di cocktail di frutta;

Procedimento:

Fate bollire l’acqua  in una pentola piuttosto grande, insieme alle prugne, l’uvetta e la cannella.
Appena raggiunto il bollore, aggiungete anche lo sciroppo e il succo di limone.
Nel frattempo sciogliete bene la fecola con 200 ml di acqua, poi aggiungetela alla mistura sul fuoco.
Lasciate cuocere fino a quando la zuppa si addensa e si schiarisce – circa 10 minuti – poi aggiungete la frutta.
Potete servire la vostra kisseli calda o fredda; il giorno dopo sarà ancora più gustosa.
Si conserva in frigorifero anche per una settimana.
(Se usate frutta disidratata, servirà più acqua).

Un po’ di sale in zucca: …”Älä laita kaikkia munia samaan koriin”…
(…”Non tutte le uova dovrebbero essere messe nello stesso cestino”…)
(Proverbio finlandese)

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Lilli de Libris e la biblioteca magica


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Scritto a quattro mani da Jostein Gaarder e Klaus Hagerup, Lilli de Libris e la biblioteca magica è un gioiellino della letteratura per ragazzi, un thriller appassionate dove sono bene amalgamati lo stile accattivante e la capacità di rendere chiari concetti a volte un po’ ostici del filosofo Gaarder e l’abilità narrativa di Hagerup, il più famoso scrittore norvegese per fanciulli.

Protagonisti sono due adolescenti, Nils, dodicenne con molta fantasia,  la cugina Berit maggiore solo di un anno e il loro epistolario diventato il mezzo per trasmettersi a distanza i pensieri e le avventure che quotidianamente vivono, compreso l’incontro con la strana bibliotecaria dal vestito rosso e dai tacchi alti fino ad arrivare alla magica casa gialla e alla scoperta di un libro ancora non scritto.

Chi ha detto che un libro per ragazzi non va bene ad ogni età è come se dicesse che una poesia è riservata esclusivamente ad un lettore preparato, e soprattutto nel caso di questo questo volumetto, la sua magia potrebbe conquistare tutti.

Giudizio di 2MoG2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Lilli de Libris

Titolo: Lilli de Libris e la biblioteca magica
Titolo originale: Bibbi Bokkens magiske bibliotek
Autore: Jostein Gaerder e Klaus Hagerup
Traduttore: Tonzig A.
Editore: Salani
Collana: Gl’istrici
Data di pubblicazione:
1993 (prima edizione); 20 Febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9,00 €
Pagine: 188
Codice ISBN: 9788862569996

Julekake  (Panini all’uvetta)

Nella casa gialla la stramba bibliotecaria offre ai ragazzi dei deliziosi panini all’uvetta, che sembrano ingolosire non solo i due cugini ma anche un ospite indesiderato.

Questa è la classica ricetta del pane che in Norvegia si prepara specialmente per le feste di Natale.

 PaniniUvettaIngredienti:

  • 150 ml latte intero;
  • 100 gr di zucchero;
  • 170 gr burro a dadini;
  • 1/2 cucchiaino da te di sale;
  • 5 1/2 cucchiaini da te di lievito madre;
  • 100 ml acqua tiepida (30°C ca.)
  • 3 uova;
  • 700 gr di farina setacciata;
  • 1/2 cucchiaino da te di cardamomo grattugiato (meglio se fresco);
  • 300 gr di uvetta;
  • 100 gr di limoni canditi.

Procedimento:

Intiepidite il latte in un pentolino, su fuoco mediom fino a che intorno al bordo iniziano a formarsi delle bolle.
Rimuovete allora il latte dal fuoco e mischiatelo con zucchero, burro e sale sbattendo fino a formare una crema; a questo punto lasciate  intiepidire.
In una grande ciotola unite acqua e lievito e mescolate fino a scioglierlo. Aggiungetevi il latte tiepido e  due uova sbattute.
Versate un po’ per volta 280 g di farina setacciata e il cardamomo e sbattete con un cucchiaio di legno fino a che l’impasto risulti morbido e liscio.
A questo punto, aggiungete, sempre mescolando, anche l’uvetta e i canditi; unite poi abbastanza farina fino a formare un impasto soffice  che si lascerà riposare per dieci minuti coperto con un tovagliolo.

Prima lievitazione: Trascorso questo tempo, impastate il tutto su una superficie leggermente infarinata per circa 8 minuti, fino a rendere l’impasto elastico e morbido, trasferitelo poi in un largo recipiente che avrete precedentemente imburrato. Giratelo in modo che il burro copra tutta la superficie della pasta; coprite quindi con un tovagliolo e sistemate la ciotola in un luogo tiepido – ca. 30°C – per permettere di lievitare fino a raddoppiare il volume (circa 90 minuti).

Seconda lievitazione: premete con forza l’impasto e dividetelo in due pagnotte rotonde oppure formate dei panini. Copriteli per 10 minuti e nel frattempo preparate una teglia con della carta forno unta d’olio: disponeteci il pane e lasciate lievitare ancora in un luogo tiepido per altre 2 ore.

Verso la fine della seconda lievitazione, preriscaldate il forno a 180°C. Sbattete il restante uovo e usatelo per spennellarlo sul pane.
Infornate per 20 minuti, poi coprite con foglio di stagnola e terminate la cottura; la ricetta originale suggerisce di continuare a cuocere per altri 25 minuti, o comunque fino a quando il pane prende un colore marrone dorato. I panini richiedono sicuramente un tempo inferiore.
Al termine, togliete immediatamente il vostro pane dal forno e spostatelo su una grata per lasciarlo raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”Boklaus mann er blind”…
(Bookless man is (quite) blind.)
(Proverbio norvegese)

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L’Imperatore di Portugallia


Una favola…? Sì, perchè la prima parte si svolge come in una bella favola: una bimba inaspettata viene alla luce, battezzata nientemeno che dal sole e risveglia all’amore e alla tenerezza il cuore indurito di un padre ormai non più giovane.

La piccola Klara Gulla, ovvero Luminosa e Bella, cresce nel piccolo paese di Svartsjö, Svezia meridionale, in una famiglia povera, dove però non manca nulla, perchè l’affetto dei suoi genitori, l’intelligenza e la bontà della piccola, sono sufficienti ad arricchire non solo la casa di Jan Andersson, ma anche la piccola comunità delle Askedalar, frazione all’estremità del paese, che si estende tra i boschi, il monte Snipa e il lago Lövsjö, e dove, come in molte società rurali dell’epoca, una ricca famiglia, per la quale lavora Jan, è la proprietaria di molta parte del terreno coltivabile.

Ma la fiaba all’improvviso ha un brusco risvolto, l’idillio famigliare si trasforma in un dramma, quando la “ragazzina“, ormai cresciuta, è costretta ad abbandonare la famiglia per poter riscattare la loro umile dimora, pretesa dall’erede del proprietario terriero.

Le voci maliziose, ma anche veritiere che arrivano alla famiglia sulla nuova vita di Klara Gulla, non turbano però il padre, che è riuscito a sfoderare la sua arma di difesa: da quando la piccola è nata, è come se indossasse un paio di lenti che col tempo si sono dilatate, trasformando tutto il mondo intorno alla figlia in un meraviglioso impero.

Selma Lagerlöf, premio Nobel per la letteratura nel 1909, in questo romanzo dà un forte rilievo ai rapporti tra genitori e figli e ambienta la storia in una piccola comunità, dove tra odii, egoismi e invidie, non manca però una grande solidarietà che protegge i suoi membri come in un grande abbraccio.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: L’Imperatore di Portugallia

Titolo: L’imperatore di Portugallia
Titolo originale: Kejasaren av Portugallien
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: Terziani Adamaria
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa
Data di pubblicazione: 
1914 (prima edizione); Aprile 1991 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14,50 €
Pagine: 286
Codice ISBN: 9788870910186

Trotelle salmonate arrostite

Klara Gulla un giorno di Primavera, tornò a casa con un paio di piccole trotelle salmonate pescate proprio con la sua lenza nel Tvättbäck. Ne fu molto fiera e ricevette i complimenti dei genitori per essere riuscita a portare a casa da mangiare a soli otto anni. Riuscì persino ad arrostire il pesce e Jan ne mangiò complimentandosi con la piccola, anche se in realtà le trote erano secche e bruciacchiate.

Le nostre sono veramente molto meglio…

Trotelle Ingredienti per 4 persone:

  • 120 gr di burro morbido;
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato;
  • sale e pepe q.b.;
  • noce moscata q.b.;
  • succo di un limone;
  • 4 trotelle (ca.800 gr)
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine d’oliva;
  • 4 patate lesse;
  • ciuffi di prezzemolo per guarnire;
  • spicchi di limone per guarnire;

Preparazione:

Montate 100 gr di burro e aggiungete il prezzemolo tritato, il sale e il pepe, la noce moscata e versate un poco alla volta il succo del limone.
Versare il composto su una carta oleata, arrotolatela facendone un salamino e mettetelo in frigo.
Intanto riscaldate il forno a 200°C.
Imburrate un recipiente, accomodatevi le trotelle pulite, salate e pepate. Irroratele con un poco di olio e ricopritele con un foglio di carta oleata ben imburrata e infornate.
Dopo 10 minuti girate il pesce con delicatezza, aggiungete un poco di burro e continuate le cottura altri 5 minuti.
Riscaldate il piatto da portata, accomodatevi le trotelle, infilate nel ventre di ognuna una fetta di burro preparato e ponetene altre 2 o 3 fette su ogni pesce.
Decorate il piatto con le patate lesse, i ciuffi di prezzemolo e gli spicchi di limone.

Un po’ di sale in zucca: …”Borta bra men hemma bäst”(Via da casa è bello, ma a casa è meglio)
(Proverbio svedese).

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