Narrativa

Cinque quarti d’arancia


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Non so voi, ma io ho sempre avuto un problema con le arance, con il loro aroma nello specifico: quel pungente, sferzante profumo che come una scarica elettrica si sprigiona al primo screzio della buccia e a volte, al solo avvicinarsi.
C’è chi lo ama e si inebria a pieni polmoni, godendone e ispirandone l’essenza; a me viene il mal di testa: forte, che stordisce, nauseante. Letteralmente.
C’è chi diagnosticherebbe un’intolleranza, Joanne Harris probabilmente parlerebbe di magia, entità o di qualche vento contrario, malefico o solo bizzarro.
In tutti i suoi libri, favole realisticamente costruite con colori, fragranze e sapori dolci e decisi, un pizzico di incantesimo condisce le anime dei personaggi e spira tra le fronde degli alberi da frutto di un qualche angolo sperduto della Francia, nascosto anche agli occhi dei più attenti artisti, o solletica il volto imbronciato di burberi protagonisti dai musi sporchi di marmellata ai lamponi..
…O di crepes al grano saraceno, o con la bocca piena di composta di pomodori verdi, o dalle dita salate di acqua di acciughe di conserva…
Ma non avvicinate le arance! Vi prego, no! Non nominatele neppure!
Questa sicuramente la preghiera silentemente urlata da Mirabelle Dartigen, donna dura e aspra come quegli agrumi che le intontivano la testa, le debilitavano il corpo e la allontanavano dai suoi tre bambini. Tutto avrebbe fatto, tutto per tutto ciò che dell’amore le era rimasto, amore per quel soldato buono – forse troppo, anche verso il nemico.
Tedeschi, guerra, sussurri, segreti e ingenue alleanze. Mirabelle ha pagato per i suoi dolori e per le ferite inferte al suo cuore…anche da quei piccoli frutti del suo Amore che troppo tardi l’hanno riconosciuta piena di Amore.
L’amore che concentrato in un diario confuso, pieno di ricette confuse, ma trasudanti dell’unico ingrediente magico: l’Amore.
Framboise e la sua creperie: il ritorno e il recupero di quell’Amore, sempre negato, mai capito e ora, a distanza di anni, di nuovo sfolgorante e ricco di quella dolcezza particolare, ma sincera, in grado di combinarsi nelle maniere più strane, ma presente, innegabilmente  forte.
Sullo sfondo il drammatico scenario dell’inizio del secondo conflitto mondiale e la ascesa dei nazisti anche in piccoli ritagli pacifici di mondo, ad insozzarne le sfumature, ad infangarne le vita, a far marcire la verità.
La bruttura della guerra imminente raccontata con la penna intinta nel cioccolato di una delle più originali voci della narrativa contemporanea mondiale.
Impossibile non lasciarsi invitare dalle sue prelibatezze, insensato non lasciarsi vincere, inconcepibile non provarle almeno una volta.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Cinque quarti d’arancia
Titolo originale: Five Quarters of the Orange
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi Laura
Editore: Garzanti
Collana: Elefanti bestseller
Data di pubblicazione:
 2001 (prima edizione); 13 Gennaio 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 405
Codice ISBN: 9788811679431

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Basil


basil

 

 

Basil ci ha raccontato la sua storia, Wilkie Collins ci ha narrato la giovinezza di Basil, protagonista come l’autore del romanzo, agli esordi della carriera letteraria.

Infatti questo romanzo è il secondo lavoro pubblicato di quello che sarà in seguito accreditato del titolo di padre del romanzo poliziesco moderno.

Romanzo di formazione, d’amore e di personaggi fortemente contrastanti; la luce che emanano alcuni oscura ancora di più le fosche ombre in cui si muovono le altre figure. L’ingenuità e la malizia, la generosità e l’invidia, la nobiltà d’animo e il gretto opportunismo, l’amicizia e il tradimento, sono alcune delle caratteristiche che risaltano in queste pagine.

L’inizio di Basil potrebbe sembrare, il lavoro semplice di un giovane scrittore che rivela già il forte talento, ma non ancora la maestria del Collins più famoso e il lettore potrebbe usare quasi un approccio benevolo, o di protezione nei riguardi di un talento non ancora esploso; niente di più sbagliato, ben presto, si viene trascinati, pagina dopo pagina, in una storia avvincente, che non ha nulla da invidiare a quelle che saranno le più famose opere dello scrittore inglese.

Dello stesso autore il nostro sito ha già raccontato di: La donna in bianco,  La pietra di lunaSenza nomeArmadaleLa veste nera  La Legge e la Signora,  Testimone d’accusaIl raccomandatoLa follia dei MonktonL’albergo stregatoIl fiume della colpa

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

Titolo: Basil
Titolo originale: Basil
Autore: Wilkie Collins
Traduttore: Tubertini A.
Editore: Fazi
Collana: Le porte N.77
Data di pubblicazione: 1852 (prima edizione); 16 Novembre 2002 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 17 €
Pagine: 334
Codice ISBN: 9788881123797

book-to-filmBasil ha ispirato il film omonimo diretto, prodotto e scritto da Radha Bharadwaj,  interpretato da  Christian Slater, Jared Leto, Claire Forlani.
Distribuito da Buena Vista International e uscito nelle sale il 22 Luglio 1998.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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Dopo di te


Dopo-di-te-jojo-moyes

Un sequel reclamato a gran voce dai fans di tutto il mondo (v. https://ilessi.wordpress.com/category/autore/moyes-jojo/), c’è chi potrebbe definirlo quasi un parto indotto dalle ragioni del mercato; un prodotto di questo genere è difficile che ricalchi le orme del successo originale.
E invece…l’appeal di Louisa Clark è ancora magnetico e la penna della Moyes ti trascina sempre nelle sue vicissitudini come poche altre nella letteratura contemporanea.
Nessuno parla di capolavoro da Premio Nobel, ma vi assicuro che al giorno d’oggi non è scontato trovare una narrazione così perfettamente liscia, senza spigolature che ti avvolge e ti immerge completamente in se stessa.
La trama non cade nel banale, il romanticismo di fondo è rispettoso degli anni 2000 e gli ingredienti di intreccio non sono accozzati, nè prevedibili.  La protagonista rimane una Cenerentola della porta accanto, ma con un carattere che la scioglie dal pregiudizievole giogo della principessa salvata e salvabile solo dal prode cavaliere su candido destriero, anche se i cattivi da combattere sono tutti mostri personali molto umani.
La vita riserva sorprese e sconvolgimenti improvvisi anche alle principesse e in quelle situazioni bisogna posare per un attimo l’ingombrante corona e alzare lo scettro: riflettere, decidere e agire.
Il tempo scorre e non torna indietro, ma si può correre più veloce e prendere in mano le redini del viaggio; scartare le paure e saltare oltre l’ostacolo del senso di colpa, risalire dal baratro del dolore, pur nella consapevolezza che si rischia sempre di mettere un piede in fallo.
La vera forza e vestirsi di coraggio e sorridere. Nonostante tutto.
Imparare a vivere.
E poi vivere.
Nonostante tutto.

Non so se ci sarà un terzo romanzo, ma a questo punto me lo auguro di cuore: anche qualche piacevolissima ora di lettura ti fa sentire viva.

 

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Dopo di te
Titolo originale: After You
Autore: Jojo Moyes
Traduttore: Dallavalle M.C.
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus stranieri
Data di pubblicazione: 24 Settembre 2015 (prima edizione); 5 Maggio 2016 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 18 €
Pagine: 380
Codice ISBN: 9788804660583

 

book-to-film A Settembre uscirà anche in Italia l’adattamento cinematografico di Io prima di te, primo romanzo con protagonista Louisa Clark, successo letterario mondiale.
Sulla scia di questo entusiasmo, la regista Thea Sharrock ha diretto una perfetta Emilia Clarke (già Daenerys Targaryen nel Trono di Spade) e Sam Claffin nel ruolo di Lou e Will.
La Moyes ha curato personalmente la sceneggiatura del film aumentando così le aspettative già alte del pubblico.
Non ci resta che attendere (o cercare la versione in lingua originale!).

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
                               (Stephen King)

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I fiori di sabbia


 

I Fiori di Sabbia

L’Africa è un “giardino di sabbia rovente”.

Sicuramente l’Africa arde di passioni, pulsa di vita e brucia di realtà non facili da accettare, soprattutto per il nostro più comune sentire e percepire il gusto di ciò che accade e di ciò che ci esiste attorno.
L’Africa è una sorta di lussureggiante deserto dove i paradossi sono la sostanza che pervade l’aria, le strade, che ostacola i passi di una società che potrebbe compiere balzi da gazzella, ma che a volte preferisce borbottare  – finta placida – come un ippopotamo prima della caccia, con tutto il suo peso, con tutto il suo ingombrante retaggio culturale e politico.
L’Africa è lo splendore delle Cascate Vittoria, dei colori sgargianti, degli occhi delle donne, dell’ebano degli uomini.

L’Africa raccontata da Corban Addison è una poesia realistica, vergata con un inchiostro duro, ma melodioso canto di sfumature abbaglianti; è il continente che nel suo profondo cuore vede la ribellione un po’ stereotipata contro il potere incanutito ed immobile, ma che come arido cemento, non vuole volgere lo sguardo sui drammi quotidiani che probabilmente qualche carezza e lo sforzo di una volontà condivisa, lenirebbero e pian piano, diventerebbero solo memoria.
Kuyeya: “memoria”. Una bambina speciale che la sua mamma non ha voluto dimenticare, ma che anzi ha voluto donare alla sua Africa che le ha dato tutto e le ha tolto tutto. La tragica catena che una piaga come l’AIDS forgia nelle vite (e anche nelle morti) di persone sfortunate che arrivano a combattere anche a scapito della propria dignità, per l’Amore, quello vero.  La dura lotta contro la violenza e l’ingiustizia e la corruzione: la violenza più squallida, la sabbia che si vorrebbe soffocasse i fiori più profumati, quelli speciali…come una bambina speciale.
La politica dei potenti che se maneggiata senza cinismo potrebbe essere un’arma importantissima per cambiare il corso della Storia e in primis, delle storie delle migliaia di Kuyeya che esistono al mondo.

Lo Zambia come luogo di amore e di sofferenza anche per Zoe Fleming, la muzungu caparbia e coraggiosa che non lesinerà unghie e denti per difendere i diritti del suo cuore: nero come l’Africa, logorante come il deserto, ma prezioso come i suoi fiori.

Un romanzo di denuncia  vestito da sera e accompagnato dalla brezza vivificatrice delle emozioni più pure, reso vero dalla trama troppo comune e offerto al mondo come un dono: la scoperta che solo aprendo gli occhi farà aprire il cuore.

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Titolo: I fiori di sabbia
Titolo originale: The Garden of Burning Sand
Autore: Corban Addison
Traduttore: Brovelli C.
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Data di pubblicazione: Novembre 2011 (prima edizione); 17 Giugno 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 17,90 €
Pagine: 404
Codice ISBN: 9788820054519

 

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Diario di scuola


Diario di Scuola

A voi cari professori che (non) mi avete “salvata”,
…E a voi, carissimi miei alunni che poi miei alunni non siete, ma che spero di “salvarvi” un po’ ogni giorno, a voi a cui rivolgo il mio ringraziamento, gli stessi voi a cui chiedo scusa se non vi ho capito e se non vi ho portato pazienza.
Un insegnante è – spesso purtroppo solo al condizionale (ah, la ricchezza dell’arida grammatica!) – un educatore di vita; un bravo maestro poi è quello che ti salva, quello che ti fa scattare l’interruttore giusto e con i giusti strumenti accende la tua curiosità, alimenta la tua anima e non si arrende mai.
“Impossibile” è forse l’unica parola che non ti esacerberà mai, che non ti porterà mai ad esempio, perchè di “ci” costrittori le tue giornate da studente e da giovane uomo o donna, ne sono piene: “ci” e “ne”, pronomi così tanto impercettibilmente inesorabili.

Niente è irrecuperabile però e prima di ogni altra cosa, nessuna persona lo è, nessuna sfida scolastica sarà tanto proba, nessun ostacolo ti ammaccherà gli stinchi senza che quelle botte ad un certo punto diventino cicatrici di battaglie vinte con orgoglioso sforzo.
Il Professore bravo è quello che lo sa e ci crede, il professore che riempie l’aria di voce e dati non sempre ascolta gli altri suoni dell’aula e non sempre ne coglie le sfumature melodiose; attento agli stridii ne perde il guizzo geniale e…il futuro corre, ma lo si può raggiungere, si possono accorciare le distanze con esserlo ed afferrarlo, prenderlo per mano, insieme, studente e Professore.

Gli insegnanti non hanno i super poteri, ma a volte dovrebbero solo accendere i radar e captare le vibrazioni quasi mute di chi hanno accolto nelle loro classi, nelle loro vite…vite che cambiano e che verranno cambiate, nel bene o nel male, ma che non saranno più le stesse.
Storie che si scrivono, parola per parola, accenno, nota, urla e pronomi complemento, dopo pronomi complemento.

No, non sono stata “salvata” da qualche professore, ma di sicuro ne ringrazio qualcuno con sincero affetto e no, non mi ergo di sicuro a paladina delle future generazioni che mi “capitano per le mani”, anche se conserverò sempre nel profondo l’ambizione di “salvare” qualcuno e se non sarà così, miei cari alunni, perdonatemi.

Auguro a VOI un futuro di continue scoperte e di infinita curiosità…correte, su, correte!

S.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Diario di scuola
Titolo originale: Chagrin d’école
Autore: Daniel Pennac
Traduttore: Melaouah Yasmina
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica
Data di pubblicazione: 2007 (prima edizione); 3 Gennaio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9 €
Pagine: 243
Codice ISBN: 9788807880902

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Artigli e fusa: 18 racconti magici sui gatti


Artigli e Fusa

Amo i gatti: queste creature divine, dagli albori del tempo legate all’insondabile, al mistero e alla magia, in qualsiasi modo vogliate interpretarne le diverse realtà.
Amo i gatti per quello che sono dentro e fuori: morbide espressioni di eleganza, teneri ed impenitenti conquistatori, insigniti naturalmente ad honorem del gene sano della curiosità, dolcissimi demiurghi di astuzia…gatti!
Amo i gatti e la loro indipendenza – non solitaria sociopatia -, la loro accurata selettività di affetti, la loro assoluta fedeltà incompresa.
Amo i gatti in modo incondizionato.
Amo i gatti e non gli resisto.
Amo i gatti…e amo la fantascienza.

Sono stata educata alla fantascienza: a tutti i suoi sottogeneri e al fantasy.
Sono diventata curiosa attraverso la fantascienza e ho imparato ad amarla, con assoluta fedeltà, in modo indipendente e selettivo, con famelica curiosità e  – spero – intelligenza, con istinto e trascinata dal suo insondabile ed elevato mistero: ne sono stata attratta fin dagli albori del mio tempo.

Ecco, questa antologia la voglio riassumere cosi, perchè magari alcune delle firme presenti riassumono da sole mondi interi, ma l’ho “scoperta” io stavolta e ho “scoperto” che riassume il mio mondo, almeno qualche sua terra emersa e sommersa…con accuratezza, selettività, intelligenza, eleganza e tenerezza…come un gatto, come la magia, come l’insondabile mistero di diverse realtà.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Artigli e fusa: 18 racconti magici sui gatti
Titolo originale: Magicats!
Autore: A.v.A.v. (a cura di Jack Dann e Gardner Dozois)
Traduttore: Draghi Bernardo
Editore: Salani
Collana: Salani narrativa
Data di pubblicazione: 
1984 (prima edizione); 1993 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio, seppur di difficile reperibilità) 
Prezzo: 14,46 €
Pagine: 352
Codice ISBN: 9788877822727

 

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Le avventure di Robinson Crusoe


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Siamo nel 1632, quando il figlio del mercante tedesco, nato a York, lascia, fuggendo, la casa del padre che lo ha educato rigidamente agli studi di legge, decide di seguire il richiamo del mare che da sempre lo affascina e si imbarca per il suo primo viaggio e la sua prima avventura.

Molti avvenimenti e peripezie metteranno alla prova il suo temperamento prima di naufragare sulla “sua” isola e dare inizio alla fase più famosa della sua vita, fino ai tanti altri avvenimenti ed imprese che si succederanno anche una volta lasciato questo lembo di Terra nel grande Mare. Tanti anni passeranno prima che Robinson dia l’addio al mare e torni definitivamente casa ormai anziano, canuto, saggio e esperto ma con il cuore di un ragazzo.

Questo non è solo un romanzo di avventure, ma è anche un libro di crescita e di vita, di insegnamenti e di grandi lotte per la sopravvivenza, di fede e amicizia. Tanta la solitudine che vivrà, ma nessuna disperazione sfiorerà il suo cuore.

Dopo la prima pubblicazione in Inghilterra nel 1719, molte le edizioni che si sono succedute nel tempo, in Italia fu presentato ai lettori per la prima volta nel 1800.

Ho voluto leggere la versione tradotta da Gaetano Barbieri nel 1842 e completa dei due volumi colmi di ogni momento della vita di questo famoso naufrago, che spesso vengono presentati separati.

Il linguaggio a volte non è scorrevolissimo, proprio per la scrittura datata, ma utile ad immergersi ancora tra le onde di quel mare, amico ma spesso anche ostile ed assistere da vicino alle battaglie del protagonista.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

Titolo: La vita e le avventure di Robinson Crusoe
Titolo originale: The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe
Autore: Daniel Defoe
Traduttore: Barbieri Gaetano
Editore: Feedbooks
Collana: –
Data di pubblicazione:
25 Aprile 1719 (prima edizione); questo libro ti viene prestato da Feedbooks: http://www.feedbooks.com (Strettamente per uso personale, non utilizzare questo file a scopo commerciale)
Prezzo: – €
Pagine:
Codice ISBN: –

book-to-filmDal libro sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche, per la verità non tutte sempre pertinenti e/o aderenti al testo letterario.
La prima in assoluto fu quella del film Les aventures de Robinson Crusoé, realizzato nel 1902 – ovvero agli albori del cinema – dal regista Georges Méliès: film muto, di una 20ina di minuti, di cui fino al 2011, rimaneva solo un piccolo frammento ovviamente in bianco e nero, trovato in una collezione di pellicole di questo tipo donate alla Cinématèque Française. Il cimelio venne quindi restaurato in 4k e proposto in occasione della Giornata del Cinema Muto di Pordenone nel 2012.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

 

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Il castello del cappellaio


Il Castello del Cappellaio

Una tragedia moderna.
Potrebbe suonare come il sottotitolo di questa prima opera del novellista scozzese  A.J.Cronin.
Conosciuto per le sue tipiche ambientazioni pacifiche e serene e per i suoi personaggi pieni di buon cuore (sacerdoti e medici ricorrono di frequente nelle sue anche più celebri narrazioni), balza di sicuro all’occhio il corposo romanzo d’esordio che vede la famiglia Brodie come protagonista: storia di un drammatico incedere di vite, oppresse da un’instabile, labile ed ostentata grandezza, tanto fittizia quanto ridicola, al pari del bizzarro castello che fa da casa, scudo e impenetrabile schermo per quelle povere anime che del nome Brodie hanno subito, volente o nolente la pesante e triste eredità.
Un padre padrone, un malvagio tiranno, duro e aspro, che si crogiola nella sofferenza altrui e ne provoca spesso la prima fiamma, alimentandone poi l’incendio con un impegno che si direbbe disumano, godendone dei momenti più umilianti, ma soprattutto giustificando sempre, con improbabile e paradossale ragione, l’intento e il fine.
La cattiveria del capofamiglia e le sue ovvie conseguenze a danno dei suoi poveri consanguinei, porterà alla rovina  – scontata anch’essa forse, se ci affidiamo alla giustizia della Provvidenza – anche dello stesso elargitore di tanti mali, in un’escalation di sempre peggiori catastrofi, di fronte alle quali però sembra essere cieco e sordo.
Un testo di una commozione rara, di un’intensità che raramente trapela in pagine di descrizione comunque piana e lineare, descrittiva, classica per certi aspetti, poetica perfino per altri. Una scrittura di senso fin dalle primissime righe, quando Cronin introduce se stesso e la sua penna – e il libro in questione – lasciando parlare il vento; il vento soffia, accompagna e lo senti sulla pelle, guida i tuoi passi e in men che non si dica respiri l’aria frizzante di una Levenford che non esiste sulle carte, eppure c’è, tangibile al tocco, visibile agli occhi, percepibile di aromi e colori e creata dal vento.
Un incipit di altissima letteratura, tuttavia nascosto allo sguardo dei più, ma di incomparabile sublime e leggiadra bellezza, un dolce balsamo in grado, a posteriori, di lenire le numerose ferite inferte da quello stesso inchiostro alla sensibilità del lettore.
Un piccolo capolavoro di genere e pathos.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Il castello del cappellaio
Titolo originale: Hatter’s Castle
Autore: Archibal Joseph Cronin
Traduttore: Camerino A. e Izzo C.
Editore: Bompiani
Collana:  Tascabili Cronin
Data di pubblicazione: 1931 (prima edizione); 12 Maggio 2004 (si segnala l’ultima edizione in commercio)
Prezzo: – € (Attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 587
Codice ISBN: 9788845210389

book-to-filmNel Febbraio del 1942, ben 11 anni dopo la pubblicazione del romanzo di A.J. Cronin, viene proiettata sul grande schermo l’omonima produzione cinematografica inglese diretta da Lance Comfort, con Robert Newton nei panni di James Brodie e Deborah Kerr in quelli della figlia del cappellaio, Mary.
“Un film macchinoso e tortuoso senza nullo di artistico. Meno efficaci del solito anche Mason e la Kerr. Buona la fotografia, discreta l’ambientazione. Sceneggiatura e regia di nessun valore.” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 25, 1949)

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

 

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Notte e giorno


Notte e Giorno

La tradizione letteraria inglese di secoli emerge in tutte le sue sfumature in questa opera giovanile della Woolf.
Scritta nel 1919, poco dopo La crociera (La crociera) e ambientato nella Londra di qualche anno prima: città amata e quindi luogo di conforto, ma chiaramente frenetico e traboccante di vita, forse a tratti “troppo” travolgente nelle sue rivoluzioni nascenti per l’animo sensibile dell’autrice che, non doma nei suoi profondi e delicati pensieri, stava cercando ancora la via sicura per un’ultima quiete; così lei, così i protagonisti, antitetici e complementari come la notte e il giorno, della sua storia, semplice nella trama, articolata negli intrecci acrobatici di cuori raziocinanti, impronta ormai riconoscibile dell’inchiostro e di ragionamenti passionali di quella che diventerà una delle narratrici britanniche femminili più amate di sempre.
Lei, così vicino alla Austen per affetto, e così distante per la vita (nb. scontato sottolineare il riferimento alle “dicotomie” di titoli e caratteri dei romanzi dell’autrice di Steventon), ma anche lei donna consapevole della sua attualità, quella ribelle ed emancipata realtà che aveva proprio nella City il suo centro nevralgico e che lei vede, osserva, registra, analizza, ma oltre la quale è il grado di camminare con il suo rispetto per il passato e nella sua naturale predisposizione per un futuro ineluttabile.
Lei recepisce ogni labile moto dell’anima e gli infonde quell’alito generatore che poi modella nelle Katherine, nelle Cassandra, nelle Mary, ma anche nei Ralph e negli William: di oggi e di allora, luci e ombre che si attraggono e rifiutano, sbattendo contro il muro delle convenzioni sociali, che abbattono con dolori e agitazione, ma senza un grido, un gesto sguaiato: una rivoluzione silente, l’inizio di un percorso privato e secolare che accetta e non nega, valuta e seleziona, ma che inevitabilmente costruisce.
Il flusso che non stravolge, ma accompagna e si radica, rafforzando i pensieri ed esponendoli al mondo.

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Titolo: La crociera
Titolo originale: Night and Day
Autore: Virginia Woolf
Traduttore: Meneghelli P.
Editore: Newton Compton
Collana: Grandi tascabili economici
Data di pubblicazione: 1919 (prima edizione); 10 Gennaio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 4,90 €
Pagine: 380
Codice ISBN: 9788854134898

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Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno


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Quando per molto tempo interagisci con i personaggi di un libro ed esso, come è nell’ordine normale delle cose, finisce, ti senti un po’ come se fossi partita per l’altro capo del mondo, lasciandoti alle spalle affetti e cari amici; dopo molti libri – e migliaia di pagine! – dovresti essere abituata a certi tipi di arrivederci, per di più forte comunque dell’assoluta certezza che rincontrerai tutti prima o poi, anche se ti rendi conto che il tuo viaggio indietro nel tempo dovrà attendere parecchio e perciò  quel senso di mancanza si accentua.
E’ così ogni volta.
La saga della Gabaldon ha un’attrazione magica particolare e non solo nella trama e nei contenuti, sprigiona quel magnetismo vincente in un romanzo che ti avvince dalla prima all’ultima parola, ancora dopo tanti anni, tante avventure e tanti personaggi. Perchè sono Claire e Jamie Fraser gli elementi catalizzatori, i parti più fortunati della penna dell’ormai ex biologa americana; in una manciata di decenni “effettivi” i nostri eroi hanno cambiato pelle e vita (perdendola e riprendendola anche un paio di volte…), paese ed epoca, hanno viaggiato per mari e pietre, hanno conosciuto gioie e sofferenze, assaporato la Storia e cresciuto una grande famiglia, ma soprattutto sono sempre rimasti umanamente credibili, come noi e allo stesso tempo come tutti – o quasi – vorremmo essere.
Dolcezze e romanticismi a parte, i Fraser sono fatti di carne e sangue, lacerata e sparso troppo spesso anche per loro, ma che con le dovute cure, vedranno sempre i loro corpi risanati e le loro volontà rinvigorite.
Gli strenui ed impavidi valori della testardaggine scozzese e l’arguzia e la determinazione britannica, trapiantati nella nascente libera America moderna. La saggezza della tradizione e la logica della scienza.
2 parti di una stessa anima: straziata e ferita, ma ancora pulsante e in attesa dell’ennesimo ritorno ad un unico cuore.

…To be continued

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno_#14-#15
Titolo originale: Written in My Own Heart’s Blood_#8
Autore: Diana Gabaldon
Traduttore: Brovelli Chiara
Editore: Corbaccio
Collana: Romance Corbaccio
Data di pubblicazione: 10 Giugno 2014 (prima edizione); 28 Maggio – 16 Giugno 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19,60 – 19,90 €
Pagine: 672 – 544
Codice ISBN: 9788863809480 – 9788863809497

Jenny’s First Flapjacks (frittelline/pancakes)

…”Jenny had had a bite with Marsali and the children but declared herself equal to dealing with an egg, if there might be one, so I sent Mrs. Figg to see whether there might, and within twenty minutes we were wallowing — in a genteel fashion — in soft-boiled eggs, fried sardines, and — for lack of cake — flapjacks with butter and honey, which Jenny had never seen before but took to with the greatest alacrity.

“Look how it soaks up the sweetness!” she exclaimed, pressing the spongy little cake with a fork, then releasing it. “Nay like a bannock at all!” She glanced over her shoulder, then leaned toward me, lowering her voice. “D’ye think her in the kitchen might show me the way of it, if I asked?”…
Written in My Own Heart’s Blood (Chapter 6 – Under My Protection)

Riscriviamo la traduzione della ricetta riportata sul sito http://outlanderkitchen.com/ nato proprio dalla passione di una chef professionista – Theresa Carle-Sanders – per questa saga da batticuore.

JennysFlapjacksIngredienti:

  • 2 tazze di farina 00;
  • 1/4 di tazza di zucchero;
  • 2 cucchiaini di lievito;
  • 1/2 cucchiaino di sale;
  • 1 e 1/2 tazza di latte;
  • 2 uova;
  • 1/4 tazza di burro fuso;

Procedimento:

Preriscaldate una padella a fuoco medio basso mentre preparate la pastella.
In una ciotola grande mischiate insieme farina, zucchero, lievito e sale e in un’altra amalgamate bene invece gli ingredienti liquidi.
Unite i due composti e sbattete finchè l’impasto non sia liscio e denso.
A questo punto alzate la fiamma e scaldateci il burro già fuso; quando sarà pronto, versate un mestolo di pastella e lasciate cuocere: appena la frittella farà delle bollicine sulla superficie, dovreste voltarla e lasciar cuocere il lato opposto fino a quando anch’esso non raggiungerà una bella doratura.
Dovranno risultare spessi  1 cm e della larghezza che più preferite.
Ancora bollenti cospargete i vostri mini-pancakes con abbondante sciroppo d’acero, miele, cioccolata calda o frutti di bosco.
Nota: nell’impasto potete aggiungere qualche spezia o bacca! Noi abbiamo optato per l’aroma avvolgente della cannella!

Un po’ di sale in zucca: …”But Sassenach—I am the true home of your heart, and I know that”…
(Written in My Own Heart’s Blood)

book-to-filmDopo anni di attesa e sospiri, i fan della saga di Diana Gabaldon, il 9 agosto 2014 hanno finalmente potuto esultare e seguire le gesta dei loro beniamini anche in Tv, quando il canale satellitare americano Starz ha messo in onda la prima puntata della prima stagione, sbarcata anche in Italia l’anno successivo e ottenendo soprattutto un grandissimo riscontro da parte del pubblico.
Già nominata per importanti premi del genere, fin dalle prime voci di una realizzazione, aveva creato scompiglio tra gli appassionati curiosissimi di conoscere i volti che avrebbero impersonato Claire, Jamie e gli altri protagonisti di Outlander; lo scozzese Sam Heughan sembra perfetto per interpretare l’amato capo clan Fraser, e nondimeno la splendida Caitriona Balfe ha impiegato pochissimo tempo ad entrare nei cuori degli spettatori nei panni di Claire.
La speranza è che la serie continui ad ottenere apprezzamenti di pubblico e critica, in modo che copra le avventure librarie e, chissà, stimoli sempre l’autrice a continuare.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

Categorie: Avventuroso, Cucina americana, Dolci, Gabaldon Diana, Narrativa, Outlander, Romance, Storico-avventuroso | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

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