Natale

Il patto col fantasma


il patto con il fantasma

«Ti vedo nel fuoco», disse l’uomo stregato. «Ti sento nella musica, nel vento, nel silenzio mortale della notte.»

Non mi è per niente facile scrivere un pensiero su questo racconto di Charles Dickens, che fa parte delle cinque novelle natalizie che lo scrittore inglese,  ha dedicato al Natale.

Sicuramente il più cupo di questi brevi romanzi, accosta il protagonista al più noto Scrooge de Il canto di Natale Il canto di Natale, ricordandolo nello sdoppiamento della personalità con quella di un fantasma.

A differenza di di Ebenezer Scrooge, avaro finanziere londinese, Redlaw il chimico, insegnante, con l’animo buono e la personalità debole, sprofonderà nell’oblio dei ricordi, pesante fardello della sua solitudine, trasmettendo in chi lo avvicina l’aspetto peggiore dell’indifferenza.

Ci sarà salvezza per lui come c’è stata per Scrooge?

Pubblicato nel 1848 è conosciuto in Italia anche con i titoli: Lo stregato e il patto col fantasma. Fantasia di Natale, L’ossesso e il patto con il fantasma e L’invasato e il patto del fantasma. 

Giudizio di 2mog2: gufo libro35

Titolo: Il patto col fantasma
Titolo originale: The Haunted Man and the Ghost’s Bargain
Autore: Charles Dickens
Traduttore: Grazzi Emanuele
EditoreNewton Compton
Collana: Tascabili economici
Data di pubblicazione: 19 dicembre 1848 (prima edizione); 26 Giugno 2012 (attualmente disponibile solo come ebook, si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio, facilmente reperibile anche online)
Prezzo: 0,49 €
Pagine: 100
Codice ISBN9788879831437

 

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Regency Christmas


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Attratta dalle due parole che compongono il titolo di questa mini antologia di racconti leggeri, forse frivoli e sicuramente di elevatissime aspettative, mi sono ritrovata tra le mani una lettura gradevole, un giusto intermezzo tra le avventure più impegnative (e impegnate) e un buon riempitivo di qui frequenti “10 minuti prima di uscire”, che non richiede una concentrazione preventiva ed un’attenzione continua.
Le pagine infatti scorrono piacevoli e lineari, dipanando pian piano trame lisce come seta e stuzzicanti con garbo, come le migliori e costose broderies delle botteghe tanto amate dalle fanciulle benestanti di ‘700-‘800 dell’Inghilterra natalizia e mondana che le vedeva protagoniste, con le loro vite e i soro sospiri.
E cosa faceva fremere di più le loro labbra delicate se non le dolci promesse di un “impenitente” cavaliere sconosciuto alla loro porta…e nei loro cuori?
Questa, più o meno, la falsa riga di tutte e tre le short stories: il primo romanzetto – della Wilson – più bröntiano, ma gli altri due (la penna di McCabe sicuramente la migliore) di chiara memoria austeniana, così tanto palese per chi conosce JA come una cara e vecchia zia!
Come dicevo, non dei capolavori, ma neppure da emarginare con sdegno e relegare tra i fotoromanzi da quattro soldi.
Del resto i sogni e le nuvole di panna non hanno prezzi o limiti!

Lo staff di iLessi prende l’occasione di augurare a tutti voi un Natale pieno di libri, parole, storie e viaggi fantastici!

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro3_tras

Titolo: Regency Christmas
Titolo originale: Regency Christmas Proposals
Autore: Gayle Wilson, Amanda McCabe, Carole Mortimer
Traduttore: Iervicella Laura
Editore: Harlequin Mondadori
Collana: Grandi Romanzi Storici – n° 852
Data di pubblicazione: 
1° Novembre 2010 (prima edizione); 21 Gennaio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio – Pubblicazione eBook) 
Prezzo: 5,99 €
Pagine: 315
Codice ISBN: 978885890793

 

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Un Natale in mussola


UnNataleinMussola

 

Essere una Janeite è una sorta di filosofia di vita: significa avere una zia vissuta 200 anni orsono con cui trascorrere intere giornate tra lunghe passeggiate e una tazza di the, vuol dire sospirare di fronte ad un uomo in déshabillé che emerge dalle acque di un laghetto della sua tenuta da infiniti ettari (e diretta conseguenza di un patrimonio di 10000£!), tanto amato, con cocciuta auto-ostruzione; ovvero ci si accorge di conversare con affettata cortesia, con un linguaggio desueto, ma reso salace da raffinata, anche se non meno irriverente, ironia.
E’ progettare un viaggio nel Sud-Est dell’Inghilterra.
E’ sognare di essere (almeno la sottoscritta) Lizzie (o Emma, Anne, etc…), partecipare ad un ballo in stile Regency e sentire pronunciare una volta nella vita un certo tipo di marriage proposal.

In poche pagine, le due autrici, chiaramente JA addicted incurabili, hanno cucito un racconto in cui, più della trama e del tono, è meritevole il fitto intreccio di rimandi e citazioni accessibili solo ai veri cultori. Sicuramente profonde conoscitrici e devote seguaci di zia Jane, hanno voluto renderle omaggio con un quadretto moderno in salsa regency dalle pretese – per loro stessa ammissione – modeste; si legge comunque nel tempo di due o tre balli e sulla scia del buonismo natalizio strappa anche dolci sorrisi.
Modalità d’uso: solo dopo la lettura di tutti i romanzi di JA e qualche stagione di comprovato austenismo conclamato.

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Titolo: Un Natale in mussola
Titolo originale: Un Natale in mussola
Autore: Virginia Cammarata e Jennifer Federica Lombardi
Traduttore:
Editore: Lazy Book
Collana:
Data di pubblicazione: 
8 Dicembre 2014 (prima edizione)
Prezzo: 1,69 € (solo formato ebook)
Pagine: 106 (o 1,9 MB)
Codice ISBN: 9788898833160

 

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L’ultimo Natale di guerra


l ultimo natale di guerra

L’ultimo Natale di guerra è il racconto che da il titolo a questa raccolta di 26 piccole storie, scritte dall’autore nell’ultimo decennio della sua vita e pubblicate postume nel 2000.

Sono racconti di fantascienza, storie fantastiche, ricordi di infanzia, interviste impossibili, ironia ed umorismo alternati alla cruda, reale e triste esperienza nel lager di Auschwitz.

Giudizio di 2Mog2; gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: L’Ultimo Natale di Guerra

Titolo: L’ultimo Natale di guerra
Titolo originale: L’ultimo Natale di guerra
Autore: Primo Levi
Traduttore:
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi Tascabili
Data di pubblicazione: 2000 (prima edizione); 19 novembre 2002 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio )
Pagine: 145
Prezzo: 8,20 €
Codice ISBN: 9788806160425

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Il libro di Natale


il libro del natale

Le leggende del Nord, con tutto il gelo e il buio dell’inverno scandinavo, ma con il calore e la luce delle mille candele che si accendono in questi giorni di festa, sui davanzali delle finestre o sulle coroncine delle fanciulle che ricordano Santa Lucia, la martire siciliana, venerata dalle giovani ragazze svedesi.

Selma Lagerlöf ha raccolto in questo volumetto tulle le tradizioni più conosciute della sua terra, raccontandocele sempre con il suo stile unico, semplice e sofisticato allo stesso tempo, perché non c’è Natale senza neve, senza freddo e senza tradizioni.

Giudizio di 2mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Libro di Natale

Titolo: Il libro di Natale
Titolo originale: Julklappsboken och andra berättelser
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: Lombardi Maria Cristina
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1945 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN: 9788870915105

Lussekatter

Panini dolci preparati per il giorno di Santa Lucia, quando le ragazze portano le loro coroncine di luce e cantano gli inni natalizi.

IMG_4963 Ingredienti:

  • 500 ml di latte;
  • 1 g di zafferano;
  • 50 g di lievito  per pane;
  • 170 g di zucchero;
  • 200 g di burro non salato;
  • 1 kg di farina bianca;
  • 1 uovo;
  • sale;
  • uvetta.

Procedimento:

Sciogliete il burro in una pentola, unite il latte e scaldare fino a 37°C, facendo attenzione che non si scaldi troppo.
In una grande ciotola sciogliete il lievito aggiungendo pian piano il liquido caldo, poi lo zafferano e lo zucchero.
Mescolate bene e poco alla volta incorporate la farina setacciata.
Impastate fino ad ottenere un impasto non appiccicoso, ma morbido.
Fate lievitare per almeno 2 ore, anche se non si gonfierà troppo.
Trascorso questo tempo, lavorate la pasta per poco tempo su un ripiano.
Con un po’ di impasto per volta, fate delle palline di circa 5 cm di diametro, poi riprendere la prima pallina e allungarla un poco, così per le altre; ripetete questo passaggio più volte fino a raggiungere una stringa di ca. 20 cm di lunghezza e 1/2 cm di diametro.
Continuate in questo modo fino ad usare tutto l’impasto.
Adesso date alle strisce la forma preferita, e usate l’uvetta per decorare, spingendola bene all’interno del composto.
Fate lievitare ancora per 10 minuti sotto un panno umido.
Spennellate con l’uovo sbattuto.
Infornate al centro del forno preriscaldato a 200°C per 8/10 minuti.
Fate raffreddare sotto una panno e gustare.

Un po’ di sale in zucca: … “Vägen till mannens hjärta går genom magen”.
(La strada per il cuore dell’uomo passa attraverso la pancia.)
(Proverbio svedese)

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La Notte di Natale


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Un brevissimo racconto pieno di tenerezza che nelle poche ore di una Messa la notte di Natale svela a Gaspare un grande segreto che potrebbe sconvolgergli la vita…

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Notte di Natale

Titolo: La Notte di Natale
Titolo originale: La Notte di Natale
Autore: Alfredo Oriani
Traduttore: 
Editore: Tabula fati
Collana: 365 Racconti per un anno
Data di pubblicazione: 1904 (prima edizione);  Gennaio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 32
Prezzo: 2 €
Codice ISBN: 9788874752577

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Il Natale di Martin


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…”In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
– Non ho più desiderio di vivere – gli confessò. – Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.»
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati… Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.»
Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All’improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c’era nessuno. Ma senti distintamente queste parole:
– Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L’indomani mattina Martin si alzò prima dell’alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso.
Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno.
– Entra – disse – vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
– Che Dio ti benedica!- rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
– Non è niente – gli disse Martin. – Siediti e prendi un po’ di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all’ospite. Stepanic bevve d’un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po’. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
– Stai aspettando qualcuno? – gli chiese il visitatore.
– Ieri sera- rispose Martin – stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: “Guarda in strada domani, perché io verrò”.
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. – Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l’anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po’ di pane e della zuppa.
– Mangia, mia cara, e riscaldati – le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: – Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. – Ecco – disse. – È un po’ liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. – Che il Signore ti benedica.
– Prendi – disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un’ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava.
Dopo un po’, vide una donna che vendeva mele da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all’altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. – Lascialo andare, nonnina – disse Martin. – Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. – Chiedi perdono alla nonnina – gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: – Te la pagherò io, nonnina.
– Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato – disse la vecchia.
– Oh, nonnina – fece Martin – se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
– Sarà anche vero – disse la vecchia – ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. – Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l’ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all’orecchio:
– Martin, non mi riconosci?
– Chi sei? – chiese Martin.
– Sono io – disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
– Sono io – disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
– Sono io – ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: « Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.»
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.”

di Leone Tolstoj

С Рождеством Христовым!

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Buon Natale, Gesù Bambino


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Sette racconti, sette poesie, sette storie di Natale, ricordi dell’infanzia della più popolare scrittrice austriaca per bambini, in una Vienna in tempo di guerra o degli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale.

Gli alberi si decoravano con ghirlande di carta, ma anche la carta era preziosa e nulla si poteva sprecare, poco era il cibo e poco bastava a fare festa.

Storie semplici, popolari, ma piene di speranza,  da leggere tutte d’un fiato, specialmente in questo periodo dove le luci illuminano le nostre strade e le nostre case e le tavole sono ricche di prelibatezze.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Buon Natale Gesù Bambino

Titolo: Buon Natale, Gesù Bambino
Titolo originale: Fröhliche Weihnachten, liebes Christkind
Autore: Christine Nöstlinger
Traduttore: Giorgi F.
Editore: Fabbri
Collana: I Delfini
Data di pubblicazione: 1997 (prima edizione); 21 Ottobre 1998 (Attualmente fuori catalogo )
Pagine: 128
Prezzo: 7,18 €
Codice ISBN: 9788845127595

 

Zuppa di piselli

C’era la guerra, il babbo di Christine combatteva sul fronte russo, anche se la famiglia della ragazza non moriva di fame, il cibo era sempre più scarso e con quello che si poteva avere con la tessera di razionamento dei viveri, la nonna era costretta ad allungare sempre di più la zuppe di piselli  con l’acqua, addensandola con la farina, che formava molto spesso dei grumi non proprio gustosi.

Ma noi ne prepareremo una buona scodella fumante, gustosissima e… senza bioccoli.

Zuppa piselli Ingredienti per 4 persone:

  • 1/2 cipolla;
  • 70 g speck o pancetta a dadini;
  • 2/3 patate;
  • 1 lattina di piselli o la stessa quantità di quelli surgelati;
  • 750 ml di acqua;
  • Olio EVO q.b.;
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento:

Fate un soffritto con cipolla, olio EVO e speck, scolate bene la confezione di piselli e aggiungeteli al soffritto con le patate pelate e tagliate a dadini: cuocete per 4/5 minuti.
Aggiungete l’acqua, salate e portate a bollore e fate cuocere ancora fino a quando le patate non saranno cotte.
Volendo potreste aggiungere anche pastina o riso, prima del termine della cottura.
E’ un ottimo piatto unico.

Un po’ di sale in zucca: …”Seltner Gast ist stets wilkommen”. (“L’ospite raro è sempre benvenuto”).
(Proverbio tedesco
)

…Frohe Weihnachten!

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Il ladro di Natale


Il ladro di Natale

Un gruppo di amici sta trascorrendo alcuni giorni sulle nevi del Vermont e si trova involontariamente coinvolto nella misteriosa scomparsa del grande e bellissimo abete, destinato ad illuminare per Natale il Rockfeller Center di New York.

Intorno a questo fatto ruoteranno le vicende personali e non dei protagonisti. Un piccolo cammeo è la delicata storia d’amore dei due anziani coniugi, proprietari dell’albero scomparso, che avevano piantato nel giorno del loro matrimonio e che, come fosse il figlio che non avevano mai avuto, lo hanno accudito e cresciuto nella crescita con la tenerezza e l’orgoglio di due genitori.

La storia scritta dalla famosa scrittrice Mary Higgins Clark a quattro mani con la figlia Carol, è semplice, un’indagine senza thriller, ma si legge volentieri, piacevole, ma non suscita mai tensione, ne tanto meno tiene legato il lettore e lo coinvolge alle sue pagine.

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Titolo: Il ladro di Natale
Titolo originale: The Christmas Thief
Autore: Mary e Carol Higgins Clark
Traduttore: Piccioli Maria Barbara
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Tascabili
Data di pubblicazione:
2004 (prima edizione); 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 8,08 €
Pagine: 203
Codice ISBN: 9788860617507

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Il dono di Natale


Il Dono di Natale è il titolo del primo dei 17 racconti che Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926, ha scritto ricordando la sua infanzia e la sua adolescenza, nella meravigliosa terra che è la Sardegna.

Tutte le storie sono ambientate nella zona di Nuoro, dova la grande scrittrice nacque e visse fino al suo matrimonio durante la fine del XIX secolo.

Fanno da sfondo i paesaggi montuosi e selvaggi che diventano un avventuroso luogo per i giochi di bambini vivaci e chiassosi, ma allo stesso tempo dolci e solidali, protagonisti di favole all’interno della dura vita di tanta gente vera.

Freddi inverni quando la neve imbiancava per giorni ogni cosa, leggende narrate davanti al fuoco, il profumo del pane fatto in casa, l’ospitalità intorno a tavole più o meno ricche, la messa di Natale, i pastori con le loro pecore e le tante tradizioni di questa nostra isola mediterranea, tutte situazioni che magicamente trasformavano questi paesini in un grande presepe vivente.

Racconti per ragazzi? Non solo, tante storie per chi ama la Sardegna, per chi legge volentieri un classico o vuole trasformare un ottimo libro in un altrettanto ottimo regalo non solo di Natale.

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Titolo: Il dono di Natale
Titolo originale: Il dono di Natale
Autore: Grazia Deledda
Traduttore:
Editore: La Riflessione
Collana:
Data di pubblicazione:
1930 (prima edizione); 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio – Ebook) 
Prezzo: 5 €
Pagine:
Codice ISBN: 978885098533

Maccheroni al sugo di noci

“Era presto ancora per la grande cena, che si fa dopo il ritorno della messa di mezzanotte, alla quale noi però non assistevamo perchè la notte di Natale è quasi sempre rigida e nelle notti rigide i ragazzi devono andare a letto; ma per noi e per tutti quelli che volevano mangiare senza profanare la vigilia veniva preparato un piatto speciale, di maccheroni conditi con salsa di noci pestate, e con questo e con le storie di Moisè ci contentavamo.” (Il vecchio Moisè)

Ecco qui riproposto questo “piatto speciale” – rivisitato e corretto in mancanza della ricetta originale!

Maccheroni al sugo di noci Ingredienti (per 4 persone):

  • 300 gr di maccheroni (o della pasta che preferite);
  • 150 gr di gherigli di noci;
  • 50 gr di pinoli;
  • Mollica di un panino;
  • Sale q.b.;
  • 1 spicchio di aglio;
  • Pepe q.b.;
  • Olio EVO q.b.;

Procedimento:

Scottate i gherigli di noce in un pentolino con acqua bollente; scolateli, privateli della pellicina e metteteli in un mortaio.
In una ciotola riponete la mollica del panino con un poco di acqua e poi strizzatela bene e mettete anch’essa nel mortaio.
Unitevi anche i pinoli, lo spicchio di aglio pelato, il sale e il pepe: pestate il tutto fino a ridurlo a poltiglia.
Aggiungete a filo mezzo bicchiere circa di olio EVO e fatelo amalgamare bene al composto.
Nel frattempo cuocete la pasta, scolatela e porzionate.
Versatevi sopra il vostro sugo “a freddo” di noci. (Verificate se è il caso di aggiungere un altro filo d’olio).

Un po’ di sale in zucca: …”Sa domo est minore, su coro est mannu”.
(“La casa è piccola, il cuore è grande”).

(Antichissimo proverbio sardo)

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