Racconti

A volte ritornano


A Volte Ritornano

L’esposizione di intenti del Re condensata in 20 racconti + l’introduzione – più unica che rara!

Partirei proprio da quest’ultima: un mini-saggio di narrativa e scrittura creativa “sputata” così, con disarmante facilità, da uno dei più brillanti e naturali talenti della letteratura contemporanea mondiale; King è “fottutamente geniale” e lo sa (e lo scopriamo e lo sappiamo noi di fronte ad ogni sua pagina), ma non vuole insegnare niente a nessuno: osserva, gusta e assapora o rifiuta, così semplicemente, ma registra e presenta al suo pubblico e…chi ha orecchie per intendere, intenda…altrimenti, le librerie sono piene di rilegati colorati e scintillanti fatti apposta per catturare l’attenzione e i portafogli.

Detto questo entriamo nel vivo (…) e…«Parliamo, io e te. Parliamo della paura».
20 embrioni di ispirazione, alcuni poi sviluppati e partoriti vivi, altri lasciati a fluttuare nella placenta mentale di chi legge, con la speranza di conoscerli adulti in un futuro, ma spesso abortiti o comunque lasciati nel limbo del “chissà”.
Alcuni più immediati di altri, altri meno criptici di alcuni, ma sempre marcati dal segno inconfondibile dell’autore ” della paura” per antonomasia, che reverente richiama i grandi classici del genere e li cita con sottilissima arte da cultore, lui scrittore comunque pop, dalla lingua pop, sferzante e colloquiale, “fottutamente geniale” appunto.
Troviamo qui Le notti di Salem (o meglio Salem’s Lot), L’ombra dello Scorpione (in Risacca notturna), alcuni concetti di Pet Sematary…e il suo Maine.

Personalmente trovo che i pezzi migliori siano Il Baubau e A volte ritornano e che soprattutto il livello e la tensione si riscaldino e trovino il loro perfetto fuoco proprio verso la metà del libro, per poi ancora leggermente sopirsi verso la fine, con il macigno de La donna nella stanza (la pesantezza è relativa al tema forte intorno a cui è stato pensato, non al suo valore o alla sua noia), come se fosse la messa da requiem di un maestoso concerto.

Lo preferisco romanziere più che novellista, ma non oserei mai confessarglielo perchè… «… è ancora buio e sta piovendo… C’è qualcosa che ti voglio mostrare, qualcosa che voglio che tu tocchi. È una stanza non lontano da qui, infatti, è vicina quanto la prossima pagina. Partiamo?»

Giudizio di Weareborg7of9: gufo libro35

Titolo: A volte ritornano
Titolo originale: Night Shift
Autore: Stephen King
Traduttore: Brinis H.
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Data di pubblicazione:
Febbraio 1978 (prima edizione); 28 Gennaio 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 11 €
Pagine: 381
Codice ISBN: 9788845275661

book-to-filmCon il successo sempre crescente delle sue storie, King riceveva numerose offerte per la loro produzione cinematografica; presto creò una policy secondo la quale gli studenti potevano girare quello che volevano al costo simbolico di 1$.
Davvero molte furono le trasposizioni per il grande e il piccolo schermo dei racconti tratti da A volte ritornano, così come anche i cortometraggi studenteschi.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
                               (Stephen King)

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Artigli e fusa: 18 racconti magici sui gatti


Artigli e Fusa

Amo i gatti: queste creature divine, dagli albori del tempo legate all’insondabile, al mistero e alla magia, in qualsiasi modo vogliate interpretarne le diverse realtà.
Amo i gatti per quello che sono dentro e fuori: morbide espressioni di eleganza, teneri ed impenitenti conquistatori, insigniti naturalmente ad honorem del gene sano della curiosità, dolcissimi demiurghi di astuzia…gatti!
Amo i gatti e la loro indipendenza – non solitaria sociopatia -, la loro accurata selettività di affetti, la loro assoluta fedeltà incompresa.
Amo i gatti in modo incondizionato.
Amo i gatti e non gli resisto.
Amo i gatti…e amo la fantascienza.

Sono stata educata alla fantascienza: a tutti i suoi sottogeneri e al fantasy.
Sono diventata curiosa attraverso la fantascienza e ho imparato ad amarla, con assoluta fedeltà, in modo indipendente e selettivo, con famelica curiosità e  – spero – intelligenza, con istinto e trascinata dal suo insondabile ed elevato mistero: ne sono stata attratta fin dagli albori del mio tempo.

Ecco, questa antologia la voglio riassumere cosi, perchè magari alcune delle firme presenti riassumono da sole mondi interi, ma l’ho “scoperta” io stavolta e ho “scoperto” che riassume il mio mondo, almeno qualche sua terra emersa e sommersa…con accuratezza, selettività, intelligenza, eleganza e tenerezza…come un gatto, come la magia, come l’insondabile mistero di diverse realtà.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Artigli e fusa: 18 racconti magici sui gatti
Titolo originale: Magicats!
Autore: A.v.A.v. (a cura di Jack Dann e Gardner Dozois)
Traduttore: Draghi Bernardo
Editore: Salani
Collana: Salani narrativa
Data di pubblicazione: 
1984 (prima edizione); 1993 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio, seppur di difficile reperibilità) 
Prezzo: 14,46 €
Pagine: 352
Codice ISBN: 9788877822727

 

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Regency Christmas


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Attratta dalle due parole che compongono il titolo di questa mini antologia di racconti leggeri, forse frivoli e sicuramente di elevatissime aspettative, mi sono ritrovata tra le mani una lettura gradevole, un giusto intermezzo tra le avventure più impegnative (e impegnate) e un buon riempitivo di qui frequenti “10 minuti prima di uscire”, che non richiede una concentrazione preventiva ed un’attenzione continua.
Le pagine infatti scorrono piacevoli e lineari, dipanando pian piano trame lisce come seta e stuzzicanti con garbo, come le migliori e costose broderies delle botteghe tanto amate dalle fanciulle benestanti di ‘700-‘800 dell’Inghilterra natalizia e mondana che le vedeva protagoniste, con le loro vite e i soro sospiri.
E cosa faceva fremere di più le loro labbra delicate se non le dolci promesse di un “impenitente” cavaliere sconosciuto alla loro porta…e nei loro cuori?
Questa, più o meno, la falsa riga di tutte e tre le short stories: il primo romanzetto – della Wilson – più bröntiano, ma gli altri due (la penna di McCabe sicuramente la migliore) di chiara memoria austeniana, così tanto palese per chi conosce JA come una cara e vecchia zia!
Come dicevo, non dei capolavori, ma neppure da emarginare con sdegno e relegare tra i fotoromanzi da quattro soldi.
Del resto i sogni e le nuvole di panna non hanno prezzi o limiti!

Lo staff di iLessi prende l’occasione di augurare a tutti voi un Natale pieno di libri, parole, storie e viaggi fantastici!

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro3_tras

Titolo: Regency Christmas
Titolo originale: Regency Christmas Proposals
Autore: Gayle Wilson, Amanda McCabe, Carole Mortimer
Traduttore: Iervicella Laura
Editore: Harlequin Mondadori
Collana: Grandi Romanzi Storici – n° 852
Data di pubblicazione: 
1° Novembre 2010 (prima edizione); 21 Gennaio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio – Pubblicazione eBook) 
Prezzo: 5,99 €
Pagine: 315
Codice ISBN: 978885890793

 

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Il candelabro sepolto


il candelabro sepolto

La tradizione ebraica vuole che la Menorah originale, il candelabro a sette bracci della religione del Popolo eletto, giaccia sepolto in qualche luogo sconosciuto.

Trafugato da Tito nel 70 d.C., in seguito alla conquista di Gerusalemme da parte dei Romani, fu razziato dai Vandali durante il Sacco di Roma e portato a Costantinopoli. In seguito non si conosce se il suo viaggio qui si sia concluso o se come per il Popolo di Israele la sua Diaspora continui.

Stefan Zweig, raccontando una storia e facendone una leggenda credibile, ha voluto ricostruire il possibile viaggio di questo importante simbolo della religione giudaica; in modo garbato e senza la pretesa della verità assoluta, ha affrontato un argomento delicato come l’antica fede dei figli di Israele.

Protagonista di questa vicenda è la vita di Beniamino che fin da piccolissimo è il predestinato a ritrovare il sacro candeliere, fino a giungere al luogo del suo riposo.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Candelabro Sepolto

Titolo: Il candelabro sepolto
Titolo originale: Der begrabene Leuchter
Autore: Stefan Zweig
Traduttore: Rho Anita
Editore: Sikra
Collana: NarrativaSkira
Data di pubblicazione: 1937 (prima edizione); 19 Febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 172
Codice ISBN:  9788857215365

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Storie fantastiche di spada e magia I-II


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Quello che mi piace delle antologie curate dalla Bradley è la sua precisa presentazione di ogni singolo racconto proposto e del suo autore, in cui vengono spiegati anche la genesi e il contesto nel quale si è sviluppato e consolidato il connubio con l’inarrivabile editor; è una prefazione per niente accessoria ma complementare per l’apprezzamento del testo, per meglio seguire i sentieri di fantasia e scelte stilistiche e quindi capire e godere appieno i piccoli assaggi di un genere – e delle sue ramificazioni – non così scontato come a volte si potrebbe pensare.
Scrivere di maghe, guerriere, pulzelle più o meno indifese, draghi, mostri e omaccioni, infatti, potrebbe scadere in cliché da due soldi e portare poi alla noia e all’allontanamento da quei mondi che invece vengono creati proprio come realtà “altre” per evadere da una realtà “presente” e concreta spesso insoddisfacente, povera di stimoli e frizzante incanto.
Magia, incanto, non giochi di prestigio o fenomeni da baraccone, ma elegante, utile, salvifica (a tratti (a)moraleggiante) arte, conquista di un cammino periglioso, di un percorso iniziatico arduo e di sacrificio – di amore, vita, semplice quotidianità – che solo eroi ed eroine possono affrontare.
A colpi di arma bianca o di formule arcane, le donne, le protagoniste coscientemente scelte di queste raccolte, dimostrano di essere figure emancipate in uno scenario troppo di frequente comodamente maschile, bensì, si badi bene, nessuno vuole – anzi, lo si nega proprio! – fare del femminismo e parlare di maschilismo: questa è la grandezza del patronage artistico della più grande artista fantasy di tutti i tempi, questo il suo talento immortale, questo il mio umile ringraziamento.

N.b.: Per chi non lo sapesse, il tanto acclamato (e a ragione!) “zio” G.R.R.Martin, ha tributato in più occasioni doverosi onori e attestati di stima nei confronti della Bradley, sottolineando soprattutto come l’autrice di Albany abbia non solo ispirato altre SF Fictions, ma abbia attivamente incoraggiato lo sviluppo del genere.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Storie Fantastiche di Spada e Magia I_II

Titolo: Storie fantastiche di spade e magia I-II
Titolo originale: Sword & Sorceress I-II
Autore: Marion Zimmer Bradley
Traduttore: Nunzi Marina e Perri Maria Cristina
Editore: Editrice Nord
Collana: Grandi Opere Nord
Data di pubblicazione: 1984 (prima edizione); Novembre 1988 (si segnala l’edizione più recente messa in commercio)
Prezzo: (Attualmente non più in commercio)
Pagine: 533
Codice ISBN: 

 

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Un Natale in mussola


UnNataleinMussola

 

Essere una Janeite è una sorta di filosofia di vita: significa avere una zia vissuta 200 anni orsono con cui trascorrere intere giornate tra lunghe passeggiate e una tazza di the, vuol dire sospirare di fronte ad un uomo in déshabillé che emerge dalle acque di un laghetto della sua tenuta da infiniti ettari (e diretta conseguenza di un patrimonio di 10000£!), tanto amato, con cocciuta auto-ostruzione; ovvero ci si accorge di conversare con affettata cortesia, con un linguaggio desueto, ma reso salace da raffinata, anche se non meno irriverente, ironia.
E’ progettare un viaggio nel Sud-Est dell’Inghilterra.
E’ sognare di essere (almeno la sottoscritta) Lizzie (o Emma, Anne, etc…), partecipare ad un ballo in stile Regency e sentire pronunciare una volta nella vita un certo tipo di marriage proposal.

In poche pagine, le due autrici, chiaramente JA addicted incurabili, hanno cucito un racconto in cui, più della trama e del tono, è meritevole il fitto intreccio di rimandi e citazioni accessibili solo ai veri cultori. Sicuramente profonde conoscitrici e devote seguaci di zia Jane, hanno voluto renderle omaggio con un quadretto moderno in salsa regency dalle pretese – per loro stessa ammissione – modeste; si legge comunque nel tempo di due o tre balli e sulla scia del buonismo natalizio strappa anche dolci sorrisi.
Modalità d’uso: solo dopo la lettura di tutti i romanzi di JA e qualche stagione di comprovato austenismo conclamato.

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Titolo: Un Natale in mussola
Titolo originale: Un Natale in mussola
Autore: Virginia Cammarata e Jennifer Federica Lombardi
Traduttore:
Editore: Lazy Book
Collana:
Data di pubblicazione: 
8 Dicembre 2014 (prima edizione)
Prezzo: 1,69 € (solo formato ebook)
Pagine: 106 (o 1,9 MB)
Codice ISBN: 9788898833160

 

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L’ultimo Natale di guerra


l ultimo natale di guerra

L’ultimo Natale di guerra è il racconto che da il titolo a questa raccolta di 26 piccole storie, scritte dall’autore nell’ultimo decennio della sua vita e pubblicate postume nel 2000.

Sono racconti di fantascienza, storie fantastiche, ricordi di infanzia, interviste impossibili, ironia ed umorismo alternati alla cruda, reale e triste esperienza nel lager di Auschwitz.

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Titolo: L’ultimo Natale di guerra
Titolo originale: L’ultimo Natale di guerra
Autore: Primo Levi
Traduttore:
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi Tascabili
Data di pubblicazione: 2000 (prima edizione); 19 novembre 2002 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio )
Pagine: 145
Prezzo: 8,20 €
Codice ISBN: 9788806160425

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Il libro di Natale


il libro del natale

Le leggende del Nord, con tutto il gelo e il buio dell’inverno scandinavo, ma con il calore e la luce delle mille candele che si accendono in questi giorni di festa, sui davanzali delle finestre o sulle coroncine delle fanciulle che ricordano Santa Lucia, la martire siciliana, venerata dalle giovani ragazze svedesi.

Selma Lagerlöf ha raccolto in questo volumetto tulle le tradizioni più conosciute della sua terra, raccontandocele sempre con il suo stile unico, semplice e sofisticato allo stesso tempo, perché non c’è Natale senza neve, senza freddo e senza tradizioni.

Giudizio di 2mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Libro di Natale

Titolo: Il libro di Natale
Titolo originale: Julklappsboken och andra berättelser
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: Lombardi Maria Cristina
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1945 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN: 9788870915105

Lussekatter

Panini dolci preparati per il giorno di Santa Lucia, quando le ragazze portano le loro coroncine di luce e cantano gli inni natalizi.

IMG_4963 Ingredienti:

  • 500 ml di latte;
  • 1 g di zafferano;
  • 50 g di lievito  per pane;
  • 170 g di zucchero;
  • 200 g di burro non salato;
  • 1 kg di farina bianca;
  • 1 uovo;
  • sale;
  • uvetta.

Procedimento:

Sciogliete il burro in una pentola, unite il latte e scaldare fino a 37°C, facendo attenzione che non si scaldi troppo.
In una grande ciotola sciogliete il lievito aggiungendo pian piano il liquido caldo, poi lo zafferano e lo zucchero.
Mescolate bene e poco alla volta incorporate la farina setacciata.
Impastate fino ad ottenere un impasto non appiccicoso, ma morbido.
Fate lievitare per almeno 2 ore, anche se non si gonfierà troppo.
Trascorso questo tempo, lavorate la pasta per poco tempo su un ripiano.
Con un po’ di impasto per volta, fate delle palline di circa 5 cm di diametro, poi riprendere la prima pallina e allungarla un poco, così per le altre; ripetete questo passaggio più volte fino a raggiungere una stringa di ca. 20 cm di lunghezza e 1/2 cm di diametro.
Continuate in questo modo fino ad usare tutto l’impasto.
Adesso date alle strisce la forma preferita, e usate l’uvetta per decorare, spingendola bene all’interno del composto.
Fate lievitare ancora per 10 minuti sotto un panno umido.
Spennellate con l’uovo sbattuto.
Infornate al centro del forno preriscaldato a 200°C per 8/10 minuti.
Fate raffreddare sotto una panno e gustare.

Un po’ di sale in zucca: … “Vägen till mannens hjärta går genom magen”.
(La strada per il cuore dell’uomo passa attraverso la pancia.)
(Proverbio svedese)

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Il Natale di Martin


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…”In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
– Non ho più desiderio di vivere – gli confessò. – Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.»
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati… Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.»
Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All’improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c’era nessuno. Ma senti distintamente queste parole:
– Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L’indomani mattina Martin si alzò prima dell’alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso.
Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno.
– Entra – disse – vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
– Che Dio ti benedica!- rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
– Non è niente – gli disse Martin. – Siediti e prendi un po’ di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all’ospite. Stepanic bevve d’un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po’. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
– Stai aspettando qualcuno? – gli chiese il visitatore.
– Ieri sera- rispose Martin – stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: “Guarda in strada domani, perché io verrò”.
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. – Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l’anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po’ di pane e della zuppa.
– Mangia, mia cara, e riscaldati – le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: – Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. – Ecco – disse. – È un po’ liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. – Che il Signore ti benedica.
– Prendi – disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un’ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava.
Dopo un po’, vide una donna che vendeva mele da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all’altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. – Lascialo andare, nonnina – disse Martin. – Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. – Chiedi perdono alla nonnina – gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: – Te la pagherò io, nonnina.
– Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato – disse la vecchia.
– Oh, nonnina – fece Martin – se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
– Sarà anche vero – disse la vecchia – ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. – Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l’ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all’orecchio:
– Martin, non mi riconosci?
– Chi sei? – chiese Martin.
– Sono io – disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
– Sono io – disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
– Sono io – ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: « Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.»
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.”

di Leone Tolstoj

С Рождеством Христовым!

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Buon Natale, Gesù Bambino


buon natale gesu bambino

 

Sette racconti, sette poesie, sette storie di Natale, ricordi dell’infanzia della più popolare scrittrice austriaca per bambini, in una Vienna in tempo di guerra o degli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale.

Gli alberi si decoravano con ghirlande di carta, ma anche la carta era preziosa e nulla si poteva sprecare, poco era il cibo e poco bastava a fare festa.

Storie semplici, popolari, ma piene di speranza,  da leggere tutte d’un fiato, specialmente in questo periodo dove le luci illuminano le nostre strade e le nostre case e le tavole sono ricche di prelibatezze.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Buon Natale Gesù Bambino

Titolo: Buon Natale, Gesù Bambino
Titolo originale: Fröhliche Weihnachten, liebes Christkind
Autore: Christine Nöstlinger
Traduttore: Giorgi F.
Editore: Fabbri
Collana: I Delfini
Data di pubblicazione: 1997 (prima edizione); 21 Ottobre 1998 (Attualmente fuori catalogo )
Pagine: 128
Prezzo: 7,18 €
Codice ISBN: 9788845127595

 

Zuppa di piselli

C’era la guerra, il babbo di Christine combatteva sul fronte russo, anche se la famiglia della ragazza non moriva di fame, il cibo era sempre più scarso e con quello che si poteva avere con la tessera di razionamento dei viveri, la nonna era costretta ad allungare sempre di più la zuppe di piselli  con l’acqua, addensandola con la farina, che formava molto spesso dei grumi non proprio gustosi.

Ma noi ne prepareremo una buona scodella fumante, gustosissima e… senza bioccoli.

Zuppa piselli Ingredienti per 4 persone:

  • 1/2 cipolla;
  • 70 g speck o pancetta a dadini;
  • 2/3 patate;
  • 1 lattina di piselli o la stessa quantità di quelli surgelati;
  • 750 ml di acqua;
  • Olio EVO q.b.;
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento:

Fate un soffritto con cipolla, olio EVO e speck, scolate bene la confezione di piselli e aggiungeteli al soffritto con le patate pelate e tagliate a dadini: cuocete per 4/5 minuti.
Aggiungete l’acqua, salate e portate a bollore e fate cuocere ancora fino a quando le patate non saranno cotte.
Volendo potreste aggiungere anche pastina o riso, prima del termine della cottura.
E’ un ottimo piatto unico.

Un po’ di sale in zucca: …”Seltner Gast ist stets wilkommen”. (“L’ospite raro è sempre benvenuto”).
(Proverbio tedesco
)

…Frohe Weihnachten!

Categorie: Bambini, Narrativa, Natale, Nöstlinger Christine, Piatti unici, Primi, Racconti, Ragazzi | Tag: , , , , , , , , , | Lascia un commento

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