Ragazzi

Il cacciatore di draghi


Il cacciatore di draghi tolkien

Dicono che il cane sia il più fedele amico dell’uomo, ma forse nessuno aveva mai considerato i draghi!
Infatti…
C’era una volta un contadino, ma anche un cane, un gigante, un re, una spada magica e…un drago cattivo! Ma sì, un vecchio serpente avido e sputafuoco! Uno di quelli leggendari, con ali, squame e tutto il resto!
Certo è,però, che non vi sareste mai immaginati un sempliciotto riuscire nell’impresa di addomesticarlo e di farselo anche amico…per la pelle!
I classici ingredienti delle storie di “spada e magia” sono concentrati in questo racconto firmato J.R.R. Tolkien.
L’autore del Signore degli Anelli, incontrastato genio del Fantastico, questa volta strizza l’occhio ai ragazzi e, giocando con i miti e le leggende nordico-anglosassoni, confeziona un simpatico e valido piccolo capolavoro del genere. Gli stilemi vengono infatti proposti in vesti nuove e più accattivanti, adatti a far presa anche sui giovani moderni, non sempre avvezzi alle manfrine cavalleresche tipicamente medievali; il brio, l’ironia e l’umorismo sono del resto dei valori aggiunti di un testo comunque già di per sé meritevole di attenzione.

Dagli 0 ai 99+ anni.
Consigliatissimo.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Il cacciatore di draghi
Titolo originale: Farmer Giles of Ham
Autore: John Ronald Reuel Tolkien
Traduttore: Murro I.
Editore: Bompiani
Collana: I libri di Tolkien
Data di pubblicazione: 1949 (prima edizione); 1° Gennaio 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 12,50 €
Pagine: 160
Codice ISBN: 9788845259906

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Il Popolo del Tappeto


IlPopolo del Tappeto

Del resto anche Cappuccetto Rosso è considerata una fiaba per bambini, ma poi si cresce e si capisce che il messaggio neanche troppo celato dietro alla bimba ingenua, al lupo occhialuto e al cacciator-tempista, è qualcosa di più serio e profondo, un insegnamento per i ragazzini di tutto il mondo sì, ma soprattutto per i loro genitori che devono ben avvedersi dai pericoli di quella terra…oltre il “Tappeto“…che minacciano ogni giorno gli innocenti.
C’è chi descrive la prima fatica di Pratchett anche come un romanzo politico e forse non ci si allontana troppo dal vero se si pensa alla Fattoria degli animali di Orwell: entrambi utilizzano personaggi “infantili” per raccontare di una realtà quotidiana vissuta (e recitata) dagli adulti: non è solo questione di guerra e pace, governi, lotte e potere, ma fondamentalmente è la Vita, il semplice scorrere dei di ore e giorni che la rabbia, la cupidigia e l’ignoranza ormai rendono complessa e quasi alienabile dalla sua essenza.
Gli uomini diventano macchine incontrollabili ed ingestibili e come ogni motore guastato si aggiusta o si butta…pum, uno sparo, un colpo e via…tutto finito…quando poi i pum si moltiplicano ecco il caos, il circolo vizioso della violenza, la Vita perde il senso primario e il viaggio per il Tappeto diventa solo lo specchio della costante e “normale” battaglia  per la sopravvivenza dei “grandi” uomini (o dei “grandi” e basta?!).
Con questo concludo la lezione di dietrologia socio-antropologico-politica che non fa proprio parte del mio solito sguardo disincantato alla letteratura.

Ironia fanciullesca, dinamiche mentali che solo i bambini partoriscono e capiscono, ma presenti, palesi e naturali…come solo per i bambini possono essere.
Scritto nel 1971 (e riedito una 20ina di anni dopo e perciò rivisto con gli occhi “cresciuti”),  agli albori del Fantasy, quando il genere era solo robetta per ragazzini (ancora…), ma già embrionale bozzolo di un futuro luminoso grazie alla sua penna valente e lungimirante.
Un mondo a testa in giù…o da guardare dal giù in su? Il Tappeto e i suoi abitanti: Morrunghi, Dumii, Moffosi, Tizi…strambi e bellicosi tanto quanto quei pericolosi giganti oltre il confine; ma il confine, il limite è anche qui, nel piccolo “ampio” spazio tra i crini, di tradizioni, usi e costumi diversi, perciò pericolosi, perchè il confronto è una sfida troppo grande per i “grandi”, figuriamoci per quelle piccole e brulicanti creature fiere e goffe.
Un sarcasmo neanche troppo camuffato rivolto allo sguardo di chi ogni giorno non gioca alla guerra, ma tiene nelle mani il destino di qualcosa di ben più delicato di un Tappeto…che poi forse parte tutto da lì: dalla base, da dove si mettono i piedi, da dove questi dovrebbero muoversi danzando tra le sfumature del mondo e non calpestarne la sua identità, sia che abbia il verde dei prati, il blu dell’oceano, la sofficità del cielo…o la mandorla dei sorrisi dell’Est, o la morbidezza delle labbra del Sud, sia che parli con tante vocali o che si inebri di spezie e infusi caldi.
La ricchezza della realtà trasformata nella bellezza di ciò che ancora rimane: la Fantasia.

Un demiurgo del fantastico, con le sue (di lui eh!) proprie regole e i suoi dettami, con la sua onomastica e la sua logica, un inventore dal cuore scevro di ogni maliziosa scoria tipica dell’adulto medio, questo è stato Terry Pratchett per la letteratura tutta, un Peter Pan, acuto osservatore e intrepido esploratore dell’invisibile.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro3_tras

Titolo: Il Popolo del Tappeto
Titolo originale: The Carpet People
Autore: Terry Pratchett
Traduttore: Ragusa Angela
Editore: Mondadori
Collana: Super Junior
Data di pubblicazione:
1971 e 1992 (prima edizione); 5 Febbraio 1999 (si segnala l’ ultima edizione italiana in commercio) 
Prezzo: – € (attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 144
Codice ISBN: 9788804396277

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L’isola del tesoro


l isola del tesoro

Avventura per ragazzi, sì, ma anche imperdibile racconto per tutti quelli che amano le storie di mare e di pirati, i viaggi sulle onde di oceani e sulle rotte di antichi marinai.

A bordo della goletta Hispaniola, tra l’equipaggio spicca la figura del noto pirata Long John Silver, dalla gamba di legno; detto anche Barbecue o il Cuoco del Mare, bandito, pendaglio da forca, sicuramente un personaggio carismatico e intrigante, e che non gode di una fiducia cieca.

Jim Hawkins è il piccolo protagonista della storia, con l’incoscienza dell’età che lo contraddistingue, la voglia di avventure e nuove scoperte è spesso l’artefice di avvenimenti importanti, impossibile non prenderlo in simpatia.

Come in una fotografia, Robert Louis Stevensons descrive ogni scenario, dal porto di Bristol con le sue navi alla fonda, al mare aperto dove le insidie di questa grande distesa azzurra sono sempre in agguato, alle meraviglie della natura e non solo dell’Isola del Tesoro.

Ma quando la Hispaniola riprenderà il mare per tornare a Bristol, quale bandiera sventolerà sul pennone della goletta: il Jolly Roger o l’Union Jack?

Avvincente come deve essere un ottimo romanzo di avventura, può essere certamente una storia invitante per tutti quelli che hanno ancora paura dei libri…

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

Titolo: L’Isola del tesoro
Titolo originale: Treasure Island
Autore: Robert Louis Stevensons
Traduttore: Novaro Angiolo Silvio
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Junior classici
Data di pubblicazione:
 23 Maggio 1883 (prima edizione); 8 Maggio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 288
Codice ISBN:9788804618362

book-to-filmDal 1912 questo romanzo ha ispirato cinema, teatro, Tv e animazione; l’ultima produzione televisiva è quella britannica del 2012, di Steve Barron, con un cast del calibro di Eddie Izzard, Donald Sutherland e Elijah Wood.
Da menzionare la rilettura fantascientifica disneyana del 2002 (Il Pianeta del Tesoro), candidato anche all’Oscar come miglior film di animazione per l’anno successivo.Pianetadeltesoro

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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Il castello delle rane


il castello delle rane

E’ notte, Kristoffer Hanser, o meglio, Kristoffer Poffer esce con il suo pigiamino e si avventura nel bosco, lasciando le impronte dei suoi piedini scalzi sul sentiero innevato rischiarato dalla luna e all’improvviso si trova a vivere una strana avventura fatta di incontri fantastici, pericolosi animali e commoventi ricordi.

Il bambino è piccolo, non sa leggere, ma la sua fantasia è grande ma deve stare attento, perchè, come è scritto in un libro molto antico, è pericoloso perdere la chiave di casa e traslocare nel castello dei sogni.

Ma tutto questo è una storia vera, un sogno o la carezza di un nonno che vuol far capire “al principe dei boschi” che anche se non fisicamente sarà sempre con lui.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Operazione Vulcano

Titolo: Il castello delle rane
Titolo originale: Froskeslottet
Autore: Jostein Gaarder
Curatore: Tonzig Alice
Editore: Salani
Collana: Gl’istrici
Data di pubblicazione: 
1988 (prima edizione); 10 Settembre 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 8 €
Pagine: 121
Codice ISBN: 9788862561174

Pannekaken  con la marmellata di fragole (Pancakes norvegesi)

Ai principi dei boschi piacciono tantissimo le crêpe con la marmellata di fragole, (o meglio, come il testo norvegese riporta i  Pannekaken), e dopo averle assaggiate, devo ammettere che sono gustosissime anche per i nostri palati.

PannekakenIngredienti: (4 persone)

  • 3 uova;
  • 100 g di farina;
  • 350 ml di latte;
  • un pizzico di sale.

Preparazione:

Unite gli ingredienti, sbattendoli fino ad ottenere una pastella fine.
Versate delle cucchiaiate di pastella in una padella leggermente imburrata su un fuoco medio ed usate il cucchiaio per spalmare la pastella fino a formare un cerchio sottile.
Cuocete i pancakes finché diventano leggermente dorati su entrambi i lati. Si cuociono velocemente perciò bisogna tenerli d’occhio.
Serviteli con condimenti a scelta, inclusi zucchero a velo, sciroppo, frutti di bosco e marmellata, naturalmente di fragole.

Un po’ di sale in zucca: … ”Jeg har nemlig lest i en gammel bok at prinser av det slaget liker pannekaker med jordbærsyltetøy svært godt”…
(…”Ho letto in un vecchio libro che ai principi di questo tipo piacciono enormemente le crêpe con la marmellata di fragole.”…)
(Jostein Gaarder, Il castello delle rane)

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Buon Natale, Gesù Bambino


buon natale gesu bambino

 

Sette racconti, sette poesie, sette storie di Natale, ricordi dell’infanzia della più popolare scrittrice austriaca per bambini, in una Vienna in tempo di guerra o degli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale.

Gli alberi si decoravano con ghirlande di carta, ma anche la carta era preziosa e nulla si poteva sprecare, poco era il cibo e poco bastava a fare festa.

Storie semplici, popolari, ma piene di speranza,  da leggere tutte d’un fiato, specialmente in questo periodo dove le luci illuminano le nostre strade e le nostre case e le tavole sono ricche di prelibatezze.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Buon Natale Gesù Bambino

Titolo: Buon Natale, Gesù Bambino
Titolo originale: Fröhliche Weihnachten, liebes Christkind
Autore: Christine Nöstlinger
Traduttore: Giorgi F.
Editore: Fabbri
Collana: I Delfini
Data di pubblicazione: 1997 (prima edizione); 21 Ottobre 1998 (Attualmente fuori catalogo )
Pagine: 128
Prezzo: 7,18 €
Codice ISBN: 9788845127595

 

Zuppa di piselli

C’era la guerra, il babbo di Christine combatteva sul fronte russo, anche se la famiglia della ragazza non moriva di fame, il cibo era sempre più scarso e con quello che si poteva avere con la tessera di razionamento dei viveri, la nonna era costretta ad allungare sempre di più la zuppe di piselli  con l’acqua, addensandola con la farina, che formava molto spesso dei grumi non proprio gustosi.

Ma noi ne prepareremo una buona scodella fumante, gustosissima e… senza bioccoli.

Zuppa piselli Ingredienti per 4 persone:

  • 1/2 cipolla;
  • 70 g speck o pancetta a dadini;
  • 2/3 patate;
  • 1 lattina di piselli o la stessa quantità di quelli surgelati;
  • 750 ml di acqua;
  • Olio EVO q.b.;
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento:

Fate un soffritto con cipolla, olio EVO e speck, scolate bene la confezione di piselli e aggiungeteli al soffritto con le patate pelate e tagliate a dadini: cuocete per 4/5 minuti.
Aggiungete l’acqua, salate e portate a bollore e fate cuocere ancora fino a quando le patate non saranno cotte.
Volendo potreste aggiungere anche pastina o riso, prima del termine della cottura.
E’ un ottimo piatto unico.

Un po’ di sale in zucca: …”Seltner Gast ist stets wilkommen”. (“L’ospite raro è sempre benvenuto”).
(Proverbio tedesco
)

…Frohe Weihnachten!

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Lilli de Libris e la biblioteca magica


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Scritto a quattro mani da Jostein Gaarder e Klaus Hagerup, Lilli de Libris e la biblioteca magica è un gioiellino della letteratura per ragazzi, un thriller appassionate dove sono bene amalgamati lo stile accattivante e la capacità di rendere chiari concetti a volte un po’ ostici del filosofo Gaarder e l’abilità narrativa di Hagerup, il più famoso scrittore norvegese per fanciulli.

Protagonisti sono due adolescenti, Nils, dodicenne con molta fantasia,  la cugina Berit maggiore solo di un anno e il loro epistolario diventato il mezzo per trasmettersi a distanza i pensieri e le avventure che quotidianamente vivono, compreso l’incontro con la strana bibliotecaria dal vestito rosso e dai tacchi alti fino ad arrivare alla magica casa gialla e alla scoperta di un libro ancora non scritto.

Chi ha detto che un libro per ragazzi non va bene ad ogni età è come se dicesse che una poesia è riservata esclusivamente ad un lettore preparato, e soprattutto nel caso di questo questo volumetto, la sua magia potrebbe conquistare tutti.

Giudizio di 2MoG2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Lilli de Libris

Titolo: Lilli de Libris e la biblioteca magica
Titolo originale: Bibbi Bokkens magiske bibliotek
Autore: Jostein Gaerder e Klaus Hagerup
Traduttore: Tonzig A.
Editore: Salani
Collana: Gl’istrici
Data di pubblicazione:
1993 (prima edizione); 20 Febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9,00 €
Pagine: 188
Codice ISBN: 9788862569996

Julekake  (Panini all’uvetta)

Nella casa gialla la stramba bibliotecaria offre ai ragazzi dei deliziosi panini all’uvetta, che sembrano ingolosire non solo i due cugini ma anche un ospite indesiderato.

Questa è la classica ricetta del pane che in Norvegia si prepara specialmente per le feste di Natale.

 PaniniUvettaIngredienti:

  • 150 ml latte intero;
  • 100 gr di zucchero;
  • 170 gr burro a dadini;
  • 1/2 cucchiaino da te di sale;
  • 5 1/2 cucchiaini da te di lievito madre;
  • 100 ml acqua tiepida (30°C ca.)
  • 3 uova;
  • 700 gr di farina setacciata;
  • 1/2 cucchiaino da te di cardamomo grattugiato (meglio se fresco);
  • 300 gr di uvetta;
  • 100 gr di limoni canditi.

Procedimento:

Intiepidite il latte in un pentolino, su fuoco mediom fino a che intorno al bordo iniziano a formarsi delle bolle.
Rimuovete allora il latte dal fuoco e mischiatelo con zucchero, burro e sale sbattendo fino a formare una crema; a questo punto lasciate  intiepidire.
In una grande ciotola unite acqua e lievito e mescolate fino a scioglierlo. Aggiungetevi il latte tiepido e  due uova sbattute.
Versate un po’ per volta 280 g di farina setacciata e il cardamomo e sbattete con un cucchiaio di legno fino a che l’impasto risulti morbido e liscio.
A questo punto, aggiungete, sempre mescolando, anche l’uvetta e i canditi; unite poi abbastanza farina fino a formare un impasto soffice  che si lascerà riposare per dieci minuti coperto con un tovagliolo.

Prima lievitazione: Trascorso questo tempo, impastate il tutto su una superficie leggermente infarinata per circa 8 minuti, fino a rendere l’impasto elastico e morbido, trasferitelo poi in un largo recipiente che avrete precedentemente imburrato. Giratelo in modo che il burro copra tutta la superficie della pasta; coprite quindi con un tovagliolo e sistemate la ciotola in un luogo tiepido – ca. 30°C – per permettere di lievitare fino a raddoppiare il volume (circa 90 minuti).

Seconda lievitazione: premete con forza l’impasto e dividetelo in due pagnotte rotonde oppure formate dei panini. Copriteli per 10 minuti e nel frattempo preparate una teglia con della carta forno unta d’olio: disponeteci il pane e lasciate lievitare ancora in un luogo tiepido per altre 2 ore.

Verso la fine della seconda lievitazione, preriscaldate il forno a 180°C. Sbattete il restante uovo e usatelo per spennellarlo sul pane.
Infornate per 20 minuti, poi coprite con foglio di stagnola e terminate la cottura; la ricetta originale suggerisce di continuare a cuocere per altri 25 minuti, o comunque fino a quando il pane prende un colore marrone dorato. I panini richiedono sicuramente un tempo inferiore.
Al termine, togliete immediatamente il vostro pane dal forno e spostatelo su una grata per lasciarlo raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”Boklaus mann er blind”…
(Bookless man is (quite) blind.)
(Proverbio norvegese)

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La capanna dello zio Tom


la capanna dello zio Tom

La capanna dello zio Tom, romanzo di Harriet Beecher-Stowe, fu pubblicato per la prima volta nel 1851, periodo in cui l’America era divisa tra gli stati industrializzati e ricchi del Nord e il Sud dell’aristocrazia e delle grandi piantagioni, divisa tra gli schiavisti meridionali che compravano e sfruttavano fino alla morte i poveri uomini che non avevano sangue americano al cento per cento e gli Americani abolizionisti degli Stati liberi settentrionali che restavano però in molti casi indifferenti alla tratta delle anime dell’altra America e spesso con loro concludevano affari.

I personaggi del libro sono inventati, ma l’autrice nella sua nota conclusiva, spiega che ha voluto raggruppare in questo volume, tante vicende, tutte reali e le effettive condizioni sociali del suo tempo, di uomini reali, di tanti schiavi che venivano maltrattati, di padroni sfruttatori che usavano facilmente la frusta, ma fortunatamente, anche di proprietari di anime che facevano il possibile per rendere dignitosa la vita di quegli Africani deportati e dei loro discendenti.

Quindi queste sono le storie di uomini “non liberi“, che hanno sopportato e sono morti schiavi, di quelli che hanno tentato, e alcuni trovato, quella agognata libertà, chi fuggendo negli Stati del Nord o addirttura in Canada, chi facendo di tutto per potersi riscattare ed ottenere quel bene più prezioso di ogni ricchezza.

Ma chi era lo Zio Tom? Ai nostri giorni, leggendo queste pagine potrebbe addirittura sembrare raffigurato come un santo, ma se ci lasciamo guidare dalle parole della Beecher-Stowe, scopriamo che Tom era un uomo che, come tanti altri schiavi, per essere libero, volle usare, solo ed esclusivamente la strada della Bibbia, degli insegnamenti di quel Libro, unico suo bene prezioso, che lo hanno sostenuto nei tanti, troppi momenti di grande sconforto. Questa figura, allo stesso tempo, potrebbe non piacere nemmeno ai tanti Americani di colore, che vedevano un Tom troppo rassegnato e sottomesso e non riuscivano a scorgere la serenità che gli veniva dalla libertà della sua anima.

Il successo editoriale della prima edizione fu straordinario, scosse molte coscienze che incominciarono a vedere questi schiavi, prima di tutto come persone al pari dei bianchi, non esclusivamente come merce di scambio ed instillò nel cuore degli schiavi stessi la scintilla di una possibile ribellione, la speranza di un riscatto, e una nuova voglia di libertà; venne anche considerato uno dei tanti motivi che portarono allo scoppio della Guerra di Secessione.

Un aneddoto racconta che Abraham Lincoln, incontrando la scrittrice verso la fine del conflitto, avrebbe pronunciato le parole: “Questa è la piccola donna che ha scatenato questa grande guerra”.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Capanna dello Zio Tom

Titolo: La capanna dello zio Tom
Titolo originale: Uncle’s Tom Cabin, o Negro Life in the Slave States of America
Autore: Harriet Beecher-Stowe
Traduttore:Boffito B.
Editore: Bur Biblioteca Universale Rizzoli
Collana: Ragazzi
Data di pubblicazione: 1851 (prima edizione), 9 gennaio 2009  (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 545
Codice ISBN:9788817029544

Il burro fatto in casa

In ogni cucina dell’America del 1800, sia che fosse nella dignitosa capanna di zia Cloe, che nell’accogliente casa della generosa famiglia di Rachele Halliday, o ancora tra le mura della ricca dimora del tiranno Legrée o del buono Saint-Clare,  il burro, importante alimento, veniva fatto in casa quasi quotidianamente.
Immaginiamo mani grandi, rugose nere o appena colorate che agitavano energicamente in un contenitore ben chiuso, la panna di latte appena munto, fino ad ottenerne un morbido panetto che filtravano con una candida garza di cotone.
Perchè non provare a prepararlo anche in una cucina del XXI secolo?

Burro Ingredienti (per 100 g di burro):

  • 200 g di panna fresca da montare;

Procedimento:

Montate con le fruste di un frullatore elettrico la panna e continuate fino a quando la parte grassa si separerà dal latticello. Sciacquate sotto l’acqua fresca, strizzate bene il burro ottenuto e dategli la forma desiderata.
Potrete conservare il burro in frigorifero per qualche giorno.

Un po’ di sale in zucca: “Ah, come sono vere le grandi, le eterne parole: “Non potrà conservarsi libera nessuna nazione in cui la libertà è un privilegio e non un principio”!
(Dalla prefazione dell’autrice alla prima edizione europea, Andover, 21 Settembre 1852)

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Le novelle marinaresche di Mastro Catrame


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Di lui non conosciamo il nome, ma da tutti veniva chiamato “Mastro o Papà Catrame”, non sappiamo la sua età, ma la sua candida barba e la carnagione bruciata e rugosa, per una vita di sole e vento, tradivano una giovinezza ormai lontana. Il suo fisico tuttavia era pieno di vigore, procedeva diritto e con il capo sempre eretto e gli occhi grigi erano luminosi e pieni di orgoglio.

Di natura taciturno amava però raccontare le sue avventure dove il mare era il principale protagonista, quel mare che era difficile da abbandonare, nonostante i pericoli che lo popolavano. Forse, viziato dalle onde che continuamente lo cullavano, diventava scontroso quando la costa si faceva più vicina e, come dice Salgari “si sarebbe detto che invecchiava di mano in mano che si avvicinava alla terra e che ringiovaniva di mano in mano che se ne allontanava per tornare sul mare“.

Unico svago per i suoi compagni di navigazione che lo ascoltavano affascinati, diventava il cantastorie di molte vicende che lui stesso aveva vissuto. Superstizioso come ogni vecchio marinaio influenzava, e a volte spaventava, la ciurma, con quel pizzico di mistero, che era l’ingrediente immancabile di ogni sua storia: vascelli fantasma, mostri marini, creature mitologiche, uragani e tempeste minacciose, naufragi rocamboleschi… Lo scettico capitano che non mancava mai ad ogni appuntamento con il racconto del suo vecchio marinaio, ogni sera cercava di dare una logica spiegazione alla novella e lo ricompensava con il buon vino che Mastro Catrame amava tanto.

Appuntamento che anche ogni lettore che inizia questa avventuta, non vorrà sicuramente perdere per decidere poi, se approdare in un porto sicuro o continuare a navigare con le storie di questo simpatico Lupo di mare.

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Titolo: Le novelle marinaresche di Mastro Catrame
Titolo originale: Le novelle marinaresche di Mastro Catrame
Autore: Emilio Salgari
Traduttore: –
Editore: Mondadori
Collana: Contemporanea
Data di pubblicazione:
1894 (prima edizione); 25 Ottobre 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 16,00 €
Pagine: 194
Codice ISBN: 9788804607144

 

 

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Attraverso l’Atlantico in pallone


Chi è disposto ad abbandonare per circa 270 pagine la parola “impossibile” ed è interessato ad affrontare incredibili avventure, salga presto a bordo del Washington, l’areostato in partenza dall’isola canadese di Cape Breton; potete anche scommettere sulla riuscita dell’impresa come stanno facendo in molti dei curiosi arrivati ad assistere al decollo.

La missione del pallone volante è quella di attraversare l’Atlantico. L’equipaggio è formato dall’ingegner Kelly, il ricco ideatore e finanziatore dell’impresa, dal suo timoroso aiutante Simone e dal coraggioso fuggiasco irlandese O’Donnell.

Allestito in modo impeccabile, dove neanche l’imprevisto è stato trascurato, il grande uccello con la pelle di seta è stato fornito di scorte di cibo, acqua, riserve di gas, armi, coperte, strumenti per il volo e la navigazione, bussole, barometri, termometri, l’indispensabile zavorra e tanto altro ancora; da non dimenticare, anche se non strettamente necessario, che si potrà sorseggiare dell’ottimo whiskey o fumare del buon tabacco.

La parte più invitante sarà ovviamente, godere in un panorama meraviglioso, cullati dalla musica delle onde oceaniche e dalle note melodiose degli uccelli.

Se tutto vi sembra troppo perfetto e amate l’imprevisto, niente paura, sono in agguato inseguimenti, sparatorie, incontri ravvicinati con mostri marini, navi inquietanti e naufragi…

Un’avventura straordinaria, condita con piacevoli ed interessanti lezioni di geografia e di storia del volo in aerostato. Un libro adatto a tutti quelli che amano leggere per il piacere di farlo, per sognare, viaggiare e sorridere.

Gidizio di 2Mog2: gufo libro45

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Titolo: Attraverso l’Atlantico in pallone
Titolo originale: Attraverso l’Atlantico in pallone
Autore: Emilio Salgari
Curatore: Pontuale D.
Editore: Bordeaux
Collana:
Data di pubblicazione:
1896 (prima edizione); 8 Ottobre 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14,00 €
Pagine: 270
Codice ISBN: 9788897236092

Old English Lemon-Cranberry Cookies

Viaggiare in pallone, vuol anche dire però rinunciare a cibi caldi, quindi i nostri eroi, per colazione si gustavano dei buoni biscotti e certamente biscotti inglesi.
Prepariamo anche noi questa vecchia ricetta tradizionale e gustiamoceli volando insieme alle pagine di questo libro.

Old Englisgh Lemon-Cran Cookies  Ingredienti (per 60 biscotti ca.):

  • 2 tazze di farina bianca;
  • 1 tazza di zucchero;
  • 1 cucchiaino di bicarbonato;
  • 1/2 tazza di nocciole tritate grossolanamente;
  • 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere;
  • 1 uovo;
  • 1/2 tazza di succo di mela;
  • Il succo di un limone;
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia;
  • 3/4 di tazza di mirtilli rossi disidratati;
  • La buccia di un limone grattugiata;
  • 2 cucchiaini di zucchero a velo;

Procedimento:

Per prima cosa preriscaldate il forno a 175°C e preparate una teglia con un foglio di carta da forno.
Mischiate la farina setacciata, lo zucchero, il bicarbonato, le nocciole e i chiodi di garofano in una larga ciotola.
In un’altra terrina, sbattete con un mixer elettrico l’uovo, il succo di mela, di limone, la vaniglia, i mirtilli rossi, lo zest di limone e il burro, e poi versatevi la miscela con la farina e amalgamate bene.
Prendete l’impasto un cucchiaio  alla volta e adagiatelo sulla carta forno, distanziando ogni cucchiaiata di 5 cm circa.
Cuocete nel forno per circa 10 minuti o fino a che i bordi dei vostri biscotti saranno dorati.
Una volta tolti, lasciateli raffreddare almeno 1 minuto sulla carta forno, prima di adagiarli su di una gratella per raffreddarli completamente.
Infine spolverizzateli con zucchero a velo.

Un po’ di sale in zucca: …”Chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perchè là è stato e là vuole tornare”…
(Leonardo da Vinci)

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La ragazza delle arance


Georg, un quindicenne di Oslo riceve una lettera dal passato, è suo padre che gliela scrive, suo padre che è morto 11 anni prima, ma che vuole partecipare alla sua vita aiutandolo a crescere.

E’ una storia d’amore, un amore tra un uomo e una donna, un amore tra un padre e un figlio e un amore per la vita e le meraviglie che la vita ci regala.

Anche il povero è ricco se guarda un cielo sereno la notte abbracciando e parlando al proprio bambino ed è ricco se tiene per mano la donna con cui vuole condividere la vita, qualunque sia la sua lunghezza.

Una storia che porrà al ragazzo un grande interrogativo sulla vita, una domanda che indirettamente è rivolta anche a tutti i lettori del libro.

Georg studia pianoforte ed ama molto suonare la “Sonata al chiaro di Luna”, e proprio la musica di Beethoven sembra diventare la colonna sonora di questo libro. Così come nelle note del compositore tedesco, il primo movimento è triste e struggente e questa gravità viene alleggerita dalla delicatezza del minuetto della seconda parte, così nel “La ragazza delle arance”, dove è grande la malinconia di alcune pagine, prendono presto forma e si colorano di speranza, di bellezza e di amore per la vita le parole della lunga lettera arrivata dal passato.

Come sempre Jostein Gaarder è un maestro nel trattare grandi temi con una semplicità unica, un autore che si rivolge ad adulti e ragazzi, alle grandi menti come alle persone più semplici.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Ragazza delle Arance

Titolo: La ragazza delle arance
Titolo originale:
Appelsinpiken
Autore:
Jostein Gaarder
Traduttore:
Barni L.
Editore:
Tea
Collana:
Super TEA
Data di pubblicazione:
2003 (prima edizione); 9 Ottobre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo:
5 €
Pagine:
193
Codice ISBN: 
9788850233977

Dolcetti al cocco

E’ un giorno molto particolare quando Georg sente il bisogno di farsi coccolare dalla mamma per trasformare il gusto salato e amaro di lacrime e nostalgia con la dolcezza di queste squisitezze al cocco.

IMG_0409 Ingredienti:

  • 200 gr zucchero;
  • 170 gr di farina di cocco;
  • 40 gr di farina bianca;
  • 2 uova;

Procedimento:

In una terrina capace montate le uova con lo zucchero, poi aggiungete poco alla volta la farina di cocco e la farina bianca setacciate.
Mescolate delicatamente fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo.
Fate delle palline con le mani e disponetele distanziate su una teglia foderata di carta forno.
Infornate a 140°C  in un forno preriscaldato.
Dopo dieci minuti togliete i biscotti dal forno e fateli raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”Non dimenticare mai che l”amore che provo per te è come il vento: non potrai mai vederlo, ma potrai sempre sentirlo…Ovunque sarai.”
(Sergio Bambaren, Lettera a mio figlio sulla felicità)

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