Carne

Labirinto blu


Labirinto Blu

891 Riverside, New York.
L’agente speciale Aloysius Xingú Leng Pendergast sta finalmente godendo della pacifica ricchezza della sua biblioteca, quando uno squillo del citofono sconquassa ancora una volta quella serenità riconquistata in mesi di tanta fatica e forza di volontà.
Il presente si annuncia con nefasto ghigno, il passato si riaffaccia con dolorose cancrene, il futuro si nasconde con bui interrogativi.
E si torna in Museo (AMNH), ancora un viaggio in Sud America, una trappola in miniera.
Vite spezzate: nel presente, dal passato…e per il futuro?
La “squadra” dell’investigatore più enigmatico del mondo deve far fronte comune contro una minaccia sconosciuta, un pericolo che si concretizza più drammaticamente ogni secondo che passa, la follia umana scandisce gli attimi e allarga il sorriso della sua demoniaca crudeltà.
I personaggi che abbiamo imparato a conoscere e ad amare si trovano nel loro contesto più esaltante, con nuove e brillanti sfaccettature (n.b.:…è fin dalle primissime avventure che trovo Constance inarrivabile!), ritorni in scena in splendida forma, attori scattanti nella solita suspense, mai scontata, imprevedibile e perfettamente costruita.
L’ennesima (la 14ima) mirabolante e mirabile avventura che vi farà perdere la cognizione del tempo, che vi farà…correre contro il tempo, ma che vi farà anche capire che non è mai troppo tardi.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

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Titolo: Labirinto blu
Titolo originale: Blue Labyrinth
Autore: Douglas Preston & Lincoln Child
Traduttore: Porteri B.
Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli best
Data di pubblicazione: Novembre 2014 (prima edizione); 28 Maggio 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19 €
Pagine: 381
Codice ISBN: 9788817081306

Quibe (carne macinata fritta)

Cucina brasiliana.
…”Served in the Favela, the city of angels – Heavenly”…(da Beyond Riverside Drive: A Companion Cookbook, Chris Royal; libro di ricette ispirate e tratte dalle avventure di Pendergast).
Di seguito la traduzione della ricetta così a pp. 800-801.

Quibe Ingredienti:

  • 1 tazza di bulgur;
  • 1 lb. (453 gr) di carne magra macinata;
  • 2 cucchiai di olio vegetale;
  • 1/2 cipolla gialla, tagliuzzata finemente;
  • 2 spicchi d’aglio tritati;
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato;
  • 1/2 tazza di foglie di menta tritate;
  • 2 cucchiaini di sale;
  • 1 cucchiaino di pepe nero;
  • 1 cucchiaino di origano essiccato;
  • Qualche goccia di salsa di tabasco (a scelta);
  • Olio vegetale per friggere;

Preparazione:

Scaldate 4 tazze di acqua e portatele a bollore in un pentolino. Quando l’acqua inizierà a bollire, lessatevi il bulgur e poi, una volta pronto, lasciatelo immerso nell’acqua, ma fuori dal fuoco per un’oretta.BeyondRiversideBook
In seguito, in una padella di alluminio, scaldate 2 cucchiai di olio e a fuoco medio, aggiungetevi 2/3 della carne macinata, la cipolla e metà dell’aglio tritato. Abbrustolite la carne per bene e fate sciogliere le eventuali parti grasse; a cottura ultimata, togliete la padella dal fuoco e insaporite con una manciata di prezzemolo, quindi lasciate da parte a raffreddare.
A questo punto, unite la restante carne macinata al bulgur rinvenuto (sgocciolato a dovere), con l’aglio avanzato e un altro po’ di prezzemolo. Insaporite anche con il sale, il pepe, la menta e l’origano; se vorrete, qualche goccia di tabasco non guasterà di certo. Amalgamate il tutto con le mani per 5 minuti, affinchè tutti gli ingredienti siano ben incorporati tra loro.
Prendete 2 cucchiai circa di composto e manipolatelo creando una sorta di polpetta, appiattitela e al create una tasca al centro in cui poi inserite la carne cotta messa da parte precedentemente; chiudete la pallina con altro impasto e continuate a formare le polpettine.
In una pentola per fritti, scaldate adeguatamente abbondante olio e friggete le vostre quibes.

NdT: Nel riprodurre la ricetta, si sono apportati dei leggeri accorgimenti che non alterano comunque il risultato.

Un po’ di sale in zucca:...“How awful a knowledge of the truth can be”…
(Blue Labyrinth, Douglas Preston&Lincoln Child)

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La saga di Gösta Berling


gosta berling

 

Selma Lagerlöf  era ancora una scrittrice sconosciuta, quando nel 1891 fu pubblicata questa sua prima opera.

Quasi un romanzo cortese, sicuramente un poema epico, una saga che narra le imprese di un gruppo di cavalieri, dall’animo nobile e generoso, ma dalle gesta non proprio irreprensibili. Una saga che risale ad un passato ormai lontano.

Allegri per principio, vittime delle loro debolezze amavano il gioco, la musica, le truffe, il bere in compagnia, gli scherzi, le avventure galanti, il divertimento e poco il lavoro. Tra loro spiccava maggiormente la figura di Gösta Berling, affascinante ex ministro del culto con un cuore che troppo spesso palpitava per le giovani donne che incontrava.

Le loro avventure, insieme a quelle di tutta la comunità che si affaccia sul lago Löven nello Skane, ci sono raccontate in forma di episodi, tipici della saga, ma con la melodia di una poesia propria del poema epico, dove gli interpreti sono quasi supereroi e le loro vicende saranno ricordate nel tempo.

Ma questa allegra brigata, non è la sola protagonista del romanzo, infatti importante ruolo lo svolge l’ambiente, quella natura che può diventare maligna, che incanta e ammalia sempre, quando si presenta con la magia che l’autrice le conferisce: le limpide acque a volte insidiose del lago sorridente, che strizza l’occhio ai monti eterni dove si nascondono pericolosi burroni; le montagne abbracciano e proteggono i boschi del Vermland ricchi di selvaggina ma dove sono facili da incontrare i grandi orsi in cerca di cibo, i feroci lupi dagli occhi fiammeggianti, le furbe volpi e sentire in primavera il canto dei cuculi, che in autunno li trasforma in uccelli predatori.

Come in un mito, il racconto si svolge in un’atmosfera di fiaba, la realtà si mescola bene con la fantasia e spesso non se ne distinguono i confini. Se si lascia poi correre lo sguardo su questi paesaggi diventa veramente difficile ritornare alla realtà e cresce forte il desiderio di visitare o ritornare alle terre del Nord.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro:  La Saga di Gosta Berling

Titolo: La saga di Gösta Berling
Titolo originale: Gösta Belings Saga
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: G. Pozzo, M. Svendsen Bianchi
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1891 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN:9788870911596

 Kyckling på Djurrödsvis med pressgurka (Pollo arrosto con insalata di cetrioli)

Piatto principe del pranzo di Natale, nella grande sala del castello di Ekebù, quando vi dimorava ancora la vecchia signora, era il Pollo Arrosto, credo quindi che questa vecchia ricetta, risalente al Medioevo, ma che si cucina ancora in una piccola zona del Sud della Svezia, sia stata fra quelle preferite dai Cavalieri.

Veramente delizioso, questo piatto, riveste il pollo di un sapore unico, superbamente saporito e dolce allo stesso tempo, cremoso e fresco.

PolloArrostoSvedese Ingredienti:

  • 1 pollo a pezzi;
  • 1 mela;
  • 12 prugne secche;
  • 2 dl di panna;
  • 1 dado di pollo;
  • farina q.b.;
  • salsa di soya in base al gusto;
  • un cucchiaino da the di zucchero;
  • olio q.b.;
  • sale e pepe a seconda del gusto.

Per accompagnare sono consigliati patate bollite e insalata di cetrioli.

Procedimento:

Sul fornello, amalgamate bene il burro con qualche cucchiaio di olio in una teglia da forno possibilmente con coperchio. Aggiungete il pollo e lasciare rosolare delicatamente per circa cinque minuti da ogni lato.
Spennellate con la salsa di soya, aggiungete circa 300 ml di acqua dove avrete sciolto il dado di pollo e mettete in forno già caldo a 200°C.
Nel frattempo affettate i cetrioli.
Dopo circa 30 minuti, togliete la teglia dal forno, pungete il pollo e bagnatelo bene con il sugo di cottura, girandolo e assicuratevi che sia tutto ben irrorato.
Aggiungete le prugne  e la mela a pezzetti, cercando di sistemarle sul fondo della teglia, o comunque sotto i pezzi di pollo. Rimettete in forno.
Dopo 15 minuti sfornate nuovamente e cercate di colare in un pentolino tutto il sugo; portate a termine poi la cottura (senza condimento) per altri 15 minuti. Ricordate che il tempo può variare da forno a forno o dipendere dalla dimensione dei pezzi di pollo; dai 40’ minuti all’ora dovrebbe essere il tempo giusto.
Togliete la carne dal tegame cercando di mantenerla al caldo, togliete anche le prugne e la mela che userete come accompagnamento: questo contorno, anche se non bello da vedere, completa il piatto nella maniera ideale.
Versate nella pirofila la salsa che avete tenuto da parte, aggiungete un po’ di farina bianca e lo zucchero,  amalgamate bene e portate a bollore.
A questo punto aggiungete la panna, sale, pepe bianco e salsa di soya, assaggiando fino a che otterrete il gusto desiderato. Ricordate che la salsa deve essere abbastanza saporita a contrasto con il poco sapore delle patate bollite.
Servite appunto con le patate bollite e con l’insalata di cetrioli.

Un po’ di sale in zucca: … Här ha nu fantasiens jättebin svärmat omkring oss under år och dag, men hur de ska komma in i verklighetens kupa, det få de sannerligen se sig om.
(…”Qui le grandi api della fantasia ci hanno sciamato intorno per giorni ed anni, ma come poi faranno a entrare nell’alveare della realtà, questo proprio è affar loro”…)
(Gösta Berling saga, Selma Lagerlöf)

 

book-to-film

Nel 1924, venne tratta una versione cinematografica diretta da Mauritz Stiller: La Leggenda di Gösta Berling (Gösta MV5BMTgyNDYzMTczMV5BMl5BanBnXkFtZTgwNjE2MjA0MjE@._V1__SX1303_SY591_Berlings saga), con Lars Hanson e una giovanissima Greta Garbo.
Distribuito dalla Svensk Filmindustri (SF), il film – b/n e muto! – uscì nelle sale cinematografiche presentato in Finlandia il 9 marzo 1924 con il titolo Gösta Berlingin taru. Il giorno dopo, il 10 marzo, usciva in Svezia:…la prima parte però! Infatti, solo una settimana più tardi gli spettatori locali poterono vedere la conclusione del film; del resto, la versione diffusa in patria era un lungometraggio di ben 183 minuti, forse improponibile tutto d’un fiato!

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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Il trono di spade 1: Il gioco del trono


Probabilmente iniziare ad avere crisi di identità, a vedere draghi, a parlare come si conviene ad una khaleesi, Nata dalla tempesta, e via discorrendo, è grave ed è segno di quanto l’immergersi totalmente in un altro mondo o più semplicemente in un libro, generi dipendenza ed estranei dalla meno “romantica” realtà terrestre, però…non è colpa mia.
O meglio, forse lo è fino ad un certo punto, ma è un peccato di cui vado orgogliosa: io ne sono capace.

No, non sono pazza…anche se…quanto è tenue la divisione tra follia e saggezza?
C’è chi direbbe di me…sono solo una piccola principessa, con i capelli biondo argento (quasi…ma è solo questione di tonalità), nata d’estate (fino a prova contraria), che non ha ancora conosciuto l’inverno, ma con il fuoco del drago nelle vene…le mie creature, da cui sempre sono stata attratta, di cui ho immagini, disegni, peluches, di cui ho sempre letto storie, cercato segni…perché forti, invincibili, fuoco di un’anima che sa essere gelida, dominatrice…fragile, ma infrangibile…come quei gusci di scaglie luminescenti e magnifiche, disposti a schiudersi solo se avvolti dal calore più puro, rigenerante e fecondo…anche se implacabile.
Non un vaneggiamento, ma…la tenue linea di divisione tra la follia e saggezza…madness and wisdom…questa sono io.
Questo è il MIO gioco del trono…e io vinco sempre…perché…

Immedesimarsi in un personaggio non significa per forza fanatismo, soprattutto se tale eroe appartiene all’universo del Fantastico, ma solo gli amanti del genere possono capire cosa intendo…a volte vuol dire osservare se stessi in uno di quegli specchi deformanti del luna park, che mostrano il nostro riflesso come mai ci immagineremmo, ma che potrebbe essere quanto percepiscono di noi coloro che ci camminano affianco ogni giorno, chi incrocia la nostra strada per una manciata di secondi, chi ci ama, chi ci disprezza…oppure è quanto desideriamo si rispecchi del nostro stesso Io, quell’essenza che per definizione esiste e ai nostri occhi appare lampante, ma che occorre forzare un po’ affinchè sia visibile anche agli altri…e quindi trasportiamo innocentemente in alcuni personaggi…e aspettiamo… attendiamo che qualcuno se ne accorga e colga di noi anche quei lati più nascosti
…poi, non tutti hanno la fortuna di avere metà della propria persona in un’altra che addirittura ti apre gli occhi prima che lo faccia tu stessa…(grazie A. e grazie V….perchè se non era per voi…).

Il Fantasy è questo e…è saper viaggiare per i Sette Regni, all’avventura, è credere nella magia, anzi, no, è considerare la fantasia una realtà concreta, accettata dall’epoca degli Uomini della Foresta, è essere in grado di vivere in Nero, così come di sopravvivere nelle desertiche lande di cavalieri legati dal sangue, è voler adottare un meta-lupo e coccolare uova di drago prima di andare a dormire…ed è anche riuscire a posare il libro e teletrasportarsi nuovamente sul pianeta Terra quando la vita di tutti i giorni chiama e il riposo si fa necessario, con o senza ovetti sul comodino. E tu rispondi, ma con la consapevolezza di avere ancora in tasca la mappa per raggiungere Grande Inverno sana e salva.

…Anche se…perché…when you play the game of thrones, you win or you die.
La guerra è appena iniziata.

…e io vinco sempre.

Per te A. e per te V.
Per chi ha scelto di essere parte del mio khalasar.
Per chi avrà la fortuna/sfortuna di essere il mio sole-e-stelle.
Per chi mi ha fatto nascere dalla tempesta e mi ha fatto ereditare il sangue del drago.

…To be continued.

(Con la promessa “solenne” che le prossime recensioni della saga saranno più professionali…anche se continuerò ad affezionarmi ai personaggi!).

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Gioco del Trono

Titolo: Il trono di spade 1: Il gioco del trono (Il trono di spade, Il Grande Inverno)
Titolo originale: A Game of Thrones
Autore: George R.R. Martin
Traduttore: Altieri S.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar grandi bestsellers
Data di pubblicazione: 1996 (prima edizione); 31 Ottobre 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 855
Codice ISBN: 9788804616351

…Per il mio sole-e-stelle (Torta di sangue Dothraki)…

Non sono abituata a mangiare carne di cavallo, per di più ancora pulsante ed irrorata di sangue. Ho compiuto solo una volta un tale sacrificio, ma per lo stallone che monta il mondo, ancora nel mio grembo, e ho scacciato lacrime e repulsione, ho vinto gli spasmi e le nausee…e ho vinto. Poi, beh…la storia è nota a tutti… In nome della devozione e dello sconfinato amore per il mio Khal, chiedo alle mie ancelle di proporvi la ricetta del tipico pasto Dothraki.

Uscendo per un attimo dal mio ruolo…in Mongolia la chiamano Khuushuur ed è una pietanza tradizionale preparata con carne di cavallo (ma anche di agnello, capra o manzo). Qua ve la presento con la salsiccia cruda, così come l’ho trovata sul blog ufficiale della cucina delle “Cronache” (http://www.innatthecrossroads.com/).
E NO, per una volta non l’ho testata prima per voi!

Blood Pie Ingredienti:

– Per l’impasto:

  • 320 gr di farina bianca;
  • ½ cucchiaino di sale;
  • ¾ di tazza di acqua calda (ca. 2 bicchieri);

– Per il ripieno:

  • 2 spicchi d’aglio sminuzzati;
  • 1 piccola cipolla sminuzzata;
  • 230 gr di carne di cavallo (o agnello, capra o manzo) macinata ;
  • Mix di spezie secondo il proprio gusto;
  • Olio per friggere q.b.;

Procedimento:

Per l’impasto amalgamate bene tutti gli ingredienti, unendo l‘acqua alla farina poco per volta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Dividete poi la pasta ottenuta a metà e arrotolate ogni metà in modo da ottenere 2 cilindri; quindi tagliate ogni rotolo in 5-6 pezzi, per un totale di 10-12.
Su una superficie infarinata spianate ogni pezzo in un cerchio del diametro di ca. 13-18 cm.
Su ogni disco disponete 3-4 cucchiai di ripieno (ottenuto mischiando opportunamente tutti gli ingredienti necessari) spalmandolo sulla superficie, ma risparmiando un margine di ca. 1 cm, per poter poi chiudere più facilmente la torta, ripiegandola con le dita come a formare un raviolo.
Ovviamente bisogna ripetere l’operazione per ogni tartelletta.
Scaldate in una pentola una buona quantità di olio fino a portarlo a giusta temperatura per friggervi le tortine, finchè non si saranno dorate (la carne, all’interno, cuoce in ca. 5 min.
Una volta pronte, trasferitele su della carta assorbente e poi potrete servirle o ancora calde o dopo averle lasciate raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”“He was no dragon, Dany thought, curiously calm. Fire cannot kill a dragon”…
(
A Game of Thrones, George R.R. Martin)

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Il giardino delle bestie. Berlino 1934


Leggere questo libro è vivere la nascita del nazismo proprio nella sua culla a Berlino, con Hitler ancora pieno di dubbi sul come attuare i suoi disegni di nascosto al mondo intero, o meglio di nascosto a quanti si rifiutarono di credere che potesse accadere veramente.
Si narra dell’epoca trascorsa dal nuovo ambasciatore degli Stati Uniti a Berlino; la città, che ha trascorso – almeno per i primi anni – una vita del tutto normale e poi con la consapevolezza di ciò che accadeva e che in fondo approvava (almeno la maggioranza silenziosa). Nessuno resti scandalizzato, è la storia.
Attraversiamo così per prima la “notte dei lunghi coltelli “ e poi la notte dei cristalli”: notti infinite, fino all’epilogo della guerra.
Questo “romanzo” è composto da personaggi veri – tutti – da accadimenti veri – tutti, e tutti documentati: in fondo al libro, lo scrittore cita una serie infinita di fonti, consultabili da chi lo desideri.
La lettura scorre, dapprima lentamente, come un’imbarcazione sopra un fiume lento e poi sempre più veloce fino al punto di non ritorno, fino all’abisso.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

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Titolo: Il giardino delle bestie. Berlino 1934
Titolo originale: In The Garden of Beasts: Love, Terror, and An American Family in Hitler’s Berlin
Autore: Erik Larson
Traduttore: Vitangeli R.
Editore: Neri Pozza
Collana: Bloom
Data di pubblicazione: 2011 (prima edizione); 15 Febbraio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 18 €
Pagine: 559
Codice ISBN: 9788854505742

Pollo alla Kiev

Il pranzo delle spie…

PolloKiev Ingredienti per 4 persone:

  • 2 petti di pollo interi, senza pelle e disossati;
  • 1 cucchiaino di sale;
  • 10 gr di burro;
  • 1 cucchiaio di prezzemolo sminuzzato;
  • 1 cucchiaino di succo di limone;
  • 1 spicchio d’aglio tritato;
  • 30 gr di farina;
  • 30 gr di pangrattato;
  • 2 uova leggermente sbattute;
  • Olio per frittura q.b.;

Procedimento:

Tagliate i petti di pollo a metà e cospargeteli di sale.
Lavorate il burro a crema unendo il prezzemolo, il succo di limone e l’aglio.
Spalmate due cucchiaini di burro aromatizzato al centro di ciascuna metà di petto di pollo, quindi chiudete i petti e fissateli con dello spago o degli stuzzicadenti.
Mettete la farina ed il pangrattato in due diversi piatti piani e sbattete le uova in un piatto fondo.
Riprendete i petti di pollo e passateli nella farina, poi nell’uovo ed infine nel pangrattato.
Adagiate i petti di pollo panati su di un piatto con la giuntura rivolta verso il basso e riponete in frigorifero per almeno 2 ore.
Scaldate l’olio per fritture e friggetevi i petti di pollo ripieni fino a doratura.
A cottura ultimata, rimuovete i petti di pollo dall’olio con l’aiuto di un cucchiaio forato e fateli asciugare su alcuni fogli di carta assorbente.
Servite con riso integrale o con il contorno che preferite.

Un po’ di sale in zucca: “There began to appear before my romantic eyes…a vast and complicated network of espionage, terror, sadism and hate, from which no one, official or private, could escape.”
(
In The Garden of Beasts: Love, Terror, and An American Family in Hitler’s Berlin, Erik Larson)

 

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Il gatto che leggeva alla rovescia


il gatto che leggeva alla rovescia

Jim Qwilleran giornalista specializzato in cronaca nera, dopo avere attraversato un periodo travagliato della propria vita e carriera professionale, è costretto ad accettare un incarico nella redazione dal Daily Fluxion occupandosi di tracciare un profilo degli artisti della città. Il noto critico d’arte, collega del protagonista, amato da pochi ed odiato e temuto da molti, gli offre in affitto un piccolo appartamento sotto la sua abitazione, stanze che dovrà condividere con un viziato, bellissimo, intelligente e sofisticato gatto siamese di nome Koko a cui Jim subito si affezionerà.

Il giornalista conoscerà così l’ambiente artistico, frequentato da personaggi strani e più o meno talentuosi e dove succederanno, inaspettati, alcuni omicidi che risveglieranno nel nostro Qwilleran l’interesse per l’indagine.

Questa volta Qwilleran non sarà solo: il comportamento di Koko, sempre più affascinante ed interessante, lo indirizzerà per la strada giusta…

Il gatto che leggeva alla rovescia, è il primo di una lunga serie di gialli con gli stessi protagonisti, spero tutti così interessanti, dove la violenza non è mai ostentata, e dove mi aspetto che le vibrisse di Koko saranno sempre di più in simbiosi con i baffi di Qwilleran.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro4_tras

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Titolo: Il gatto che leggeva alla rovescia
Titolo originale: The Cat Who Could Read Backwards
Autore: Lilian Jackson Brown
Traduttore: Lax Lidia
Editore: Arnoldo Mondadori
Collana: Gli speciali del giallo
Data di pubblicazione: 1966 (prima edizione); 3 Febbraio 1991 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: (Attualmente di difficile reperibilità)
Pagine: 158
Codice ISBN:

 

Spiedini di fegatini di pollo

Durante la prima colazione a casa di Mountclemens, mentre Koko gustava il suo filetto scottato nel brodo, Jim Qwilleran assaporava degli ottimi spiedini di fegatini di pollo…
Saranno stati così?

IMG_0336 Ingredienti:

  • Fegatini e cuori di pollo;
  • 1 peperone giallo;
  • Alcuni pomodorini ciliegini o datterini;
  • Alcune foglie di salvia;
  • Origano q.b.;
  • Sale q.b.;
  • Olio EVO q.b.;
  • Aceto balsamico q.b.;
  • Rametti di rosmarino;

Procedimento:

Sciacquate i cuori e i fegatini, asciugateli con della carta da cucina e fateli saltare in padella per una decina di minuti con un filo di olio di oliva e poi salateli.
Saltate in un’altra padella per un minuto anche il peperone giallo a pezzetti.
Su dei rametti di rosmarino, a cui sono stati tolti gli aghi, infilzate in modo alterno pezzetti di fegatini, di peperone, i pomodorini tagliati a metà e le foglie di salvia.
Disponete quindi gli spiedini in una teglia, e grigliateli per qualche minuto dopo averli spolverizzati di origano e aggiustati di sale.
Prima di servire spruzzate qualche goccia di aceto balsamico.

Un po’ di sale in zucca: …”Un gatto affamato supera in rumore la sveglia più potente.”
(Li Ming Yin)

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