Cucina americana

Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno


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Quando per molto tempo interagisci con i personaggi di un libro ed esso, come è nell’ordine normale delle cose, finisce, ti senti un po’ come se fossi partita per l’altro capo del mondo, lasciandoti alle spalle affetti e cari amici; dopo molti libri – e migliaia di pagine! – dovresti essere abituata a certi tipi di arrivederci, per di più forte comunque dell’assoluta certezza che rincontrerai tutti prima o poi, anche se ti rendi conto che il tuo viaggio indietro nel tempo dovrà attendere parecchio e perciò  quel senso di mancanza si accentua.
E’ così ogni volta.
La saga della Gabaldon ha un’attrazione magica particolare e non solo nella trama e nei contenuti, sprigiona quel magnetismo vincente in un romanzo che ti avvince dalla prima all’ultima parola, ancora dopo tanti anni, tante avventure e tanti personaggi. Perchè sono Claire e Jamie Fraser gli elementi catalizzatori, i parti più fortunati della penna dell’ormai ex biologa americana; in una manciata di decenni “effettivi” i nostri eroi hanno cambiato pelle e vita (perdendola e riprendendola anche un paio di volte…), paese ed epoca, hanno viaggiato per mari e pietre, hanno conosciuto gioie e sofferenze, assaporato la Storia e cresciuto una grande famiglia, ma soprattutto sono sempre rimasti umanamente credibili, come noi e allo stesso tempo come tutti – o quasi – vorremmo essere.
Dolcezze e romanticismi a parte, i Fraser sono fatti di carne e sangue, lacerata e sparso troppo spesso anche per loro, ma che con le dovute cure, vedranno sempre i loro corpi risanati e le loro volontà rinvigorite.
Gli strenui ed impavidi valori della testardaggine scozzese e l’arguzia e la determinazione britannica, trapiantati nella nascente libera America moderna. La saggezza della tradizione e la logica della scienza.
2 parti di una stessa anima: straziata e ferita, ma ancora pulsante e in attesa dell’ennesimo ritorno ad un unico cuore.

…To be continued

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno_#14-#15
Titolo originale: Written in My Own Heart’s Blood_#8
Autore: Diana Gabaldon
Traduttore: Brovelli Chiara
Editore: Corbaccio
Collana: Romance Corbaccio
Data di pubblicazione: 10 Giugno 2014 (prima edizione); 28 Maggio – 16 Giugno 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19,60 – 19,90 €
Pagine: 672 – 544
Codice ISBN: 9788863809480 – 9788863809497

Jenny’s First Flapjacks (frittelline/pancakes)

…”Jenny had had a bite with Marsali and the children but declared herself equal to dealing with an egg, if there might be one, so I sent Mrs. Figg to see whether there might, and within twenty minutes we were wallowing — in a genteel fashion — in soft-boiled eggs, fried sardines, and — for lack of cake — flapjacks with butter and honey, which Jenny had never seen before but took to with the greatest alacrity.

“Look how it soaks up the sweetness!” she exclaimed, pressing the spongy little cake with a fork, then releasing it. “Nay like a bannock at all!” She glanced over her shoulder, then leaned toward me, lowering her voice. “D’ye think her in the kitchen might show me the way of it, if I asked?”…
Written in My Own Heart’s Blood (Chapter 6 – Under My Protection)

Riscriviamo la traduzione della ricetta riportata sul sito http://outlanderkitchen.com/ nato proprio dalla passione di una chef professionista – Theresa Carle-Sanders – per questa saga da batticuore.

JennysFlapjacksIngredienti:

  • 2 tazze di farina 00;
  • 1/4 di tazza di zucchero;
  • 2 cucchiaini di lievito;
  • 1/2 cucchiaino di sale;
  • 1 e 1/2 tazza di latte;
  • 2 uova;
  • 1/4 tazza di burro fuso;

Procedimento:

Preriscaldate una padella a fuoco medio basso mentre preparate la pastella.
In una ciotola grande mischiate insieme farina, zucchero, lievito e sale e in un’altra amalgamate bene invece gli ingredienti liquidi.
Unite i due composti e sbattete finchè l’impasto non sia liscio e denso.
A questo punto alzate la fiamma e scaldateci il burro già fuso; quando sarà pronto, versate un mestolo di pastella e lasciate cuocere: appena la frittella farà delle bollicine sulla superficie, dovreste voltarla e lasciar cuocere il lato opposto fino a quando anch’esso non raggiungerà una bella doratura.
Dovranno risultare spessi  1 cm e della larghezza che più preferite.
Ancora bollenti cospargete i vostri mini-pancakes con abbondante sciroppo d’acero, miele, cioccolata calda o frutti di bosco.
Nota: nell’impasto potete aggiungere qualche spezia o bacca! Noi abbiamo optato per l’aroma avvolgente della cannella!

Un po’ di sale in zucca: …”But Sassenach—I am the true home of your heart, and I know that”…
(Written in My Own Heart’s Blood)

book-to-filmDopo anni di attesa e sospiri, i fan della saga di Diana Gabaldon, il 9 agosto 2014 hanno finalmente potuto esultare e seguire le gesta dei loro beniamini anche in Tv, quando il canale satellitare americano Starz ha messo in onda la prima puntata della prima stagione, sbarcata anche in Italia l’anno successivo e ottenendo soprattutto un grandissimo riscontro da parte del pubblico.
Già nominata per importanti premi del genere, fin dalle prime voci di una realizzazione, aveva creato scompiglio tra gli appassionati curiosissimi di conoscere i volti che avrebbero impersonato Claire, Jamie e gli altri protagonisti di Outlander; lo scozzese Sam Heughan sembra perfetto per interpretare l’amato capo clan Fraser, e nondimeno la splendida Caitriona Balfe ha impiegato pochissimo tempo ad entrare nei cuori degli spettatori nei panni di Claire.
La speranza è che la serie continui ad ottenere apprezzamenti di pubblico e critica, in modo che copra le avventure librarie e, chissà, stimoli sempre l’autrice a continuare.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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La fenice rossa


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Una strage nella Chinatown di Boston, avvenuta 19 anni prima e la squadra di Jane Rizzoli e l’anatomopatologa Maura Isles si trova coinvolta in un caso da tempo archiviato che ritorna improvvisamente alla ribalta dopo che un gruppo di turisti di un ghost tour trova una mano mozzata ancora grondante sangue. All’inizio tutti pensano ad una trovata della guida, ma il sangue è vero, ed anche la mano.
Come sempre la trama si intreccia alle vicende personali dei protagonisti che si evolvono con l’andare del tempo e sono parte integrante del ciclo di racconti: come non essere interessati al matrimonio di Jane e a quello di sua madre (…), o alla pericolosa relazione di Maura con (…).
Logico che il finale sia pieno di colpi di scena.

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Titolo: La fenice rossa
Titolo originale: The Silent Girl
Autore: Tess  Gerritsen
Traduttore: Biavasco A. e Guani V.
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Data di pubblicazione:
2011 (prima edizione); 31 Maggio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 17,60 €
Pagine: 334
Codice ISBN: 9788830433311

American Pumpkin Pie

Sfruttiamo l’occasione che ci fornisce questo libro americano, per proporre uno dei grandi classici del confort food a stelle e strisce della stagione: la torta di zucca, o Pumpkin Pie, immancabile delizia del palato che proprio in questi mesi autunnale rendi sazi e contenti palati e stomaci di grandi e piccini. Un modo gustoso per conoscere ancora meglio il grande paese patria di Jane e Maura.

IMG_7721Ingredienti:

  • 500 gr di purè di zucca (potete utilizzare quello già pronto, oppure scegliere di prepararlo in casa: le ricette sono svariate, noi abbiamo utilizzato una golosissima crema con il latte condensato);
  • 1 rotolo di pasta sfoglia;
  • 2 uova;
  • 140 ml di panna da cucina;
  • 1 cucchiaino abbondante di cannella in polvere;
  • 1 pizzico di noce moscato;

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 200° (o 180° se avete un forno ventilato).
Disponete la pasta sfoglia in uno stampo rotondo di ca. 22-25 cm di diametro e poi cuocetela con l’accortezza di averla precedentemente “fermata” con del riso o dei fagioli: in questo modo il fondo non si gonfierà durante la cottura; la crosta dovrà prendere una perfetta doratura. Una volta cotta, sfornate e lasciate raffreddare leggermente.
Intanto abbassate la temperatura del forno a 160° (o 140°).
Mescolate il purè di zucca con le uova, lo zucchero, la panna e le spezie; versate il composto sulla sfoglia e infornate nuovamente.
La torta ha bisogno di 1h e 20 min di cottura se lo stampo è particolarmente profondo, altrimenti 1h andrà bene.
Ricordatevi che la torta si solidificherà raffreddandosi, quindi non spaventatevi se una volta tolta dal forno risulterà piuttosto molliccia (il consiglio, una volta raffreddata naturalmente, è quello di riporla per un’altra oretta in forno prima di servirla).

Un po’ di sale in zucca: “Pumpkin pie, if rightly made, is a thing of beauty and a joy – while it lasts…..Pies that cut a little less firm than a pine board, and those that run round your plate are alike to be avoided. Two inches deep is better than the thin plasters one sometimes sees, that look for all he world like pumpkin flap-jacks. The expressive phrase, ‘too thin’, must have come from these lean parodies on pumpkin pie. With pastry light, tender, and not too rich, and a generous filling of smooth spiced sweetness – a little ‘trembly’ as to consistency, and delicately brown on top – a perfect pumpkin pie, eaten before the life has gone out of it, is one of the real additions made by American cookery to the good things of the world. For the first pumpkin pie of the season, flanked by a liberal cut of creamy cheeses, we prefer to sit down, as the French gourmand said about his turkey: ‘with just two of us; myself and the turkey”…
(
The House Mother)

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