Dolci

Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno


Outlander_8libro

Quando per molto tempo interagisci con i personaggi di un libro ed esso, come è nell’ordine normale delle cose, finisce, ti senti un po’ come se fossi partita per l’altro capo del mondo, lasciandoti alle spalle affetti e cari amici; dopo molti libri – e migliaia di pagine! – dovresti essere abituata a certi tipi di arrivederci, per di più forte comunque dell’assoluta certezza che rincontrerai tutti prima o poi, anche se ti rendi conto che il tuo viaggio indietro nel tempo dovrà attendere parecchio e perciò  quel senso di mancanza si accentua.
E’ così ogni volta.
La saga della Gabaldon ha un’attrazione magica particolare e non solo nella trama e nei contenuti, sprigiona quel magnetismo vincente in un romanzo che ti avvince dalla prima all’ultima parola, ancora dopo tanti anni, tante avventure e tanti personaggi. Perchè sono Claire e Jamie Fraser gli elementi catalizzatori, i parti più fortunati della penna dell’ormai ex biologa americana; in una manciata di decenni “effettivi” i nostri eroi hanno cambiato pelle e vita (perdendola e riprendendola anche un paio di volte…), paese ed epoca, hanno viaggiato per mari e pietre, hanno conosciuto gioie e sofferenze, assaporato la Storia e cresciuto una grande famiglia, ma soprattutto sono sempre rimasti umanamente credibili, come noi e allo stesso tempo come tutti – o quasi – vorremmo essere.
Dolcezze e romanticismi a parte, i Fraser sono fatti di carne e sangue, lacerata e sparso troppo spesso anche per loro, ma che con le dovute cure, vedranno sempre i loro corpi risanati e le loro volontà rinvigorite.
Gli strenui ed impavidi valori della testardaggine scozzese e l’arguzia e la determinazione britannica, trapiantati nella nascente libera America moderna. La saggezza della tradizione e la logica della scienza.
2 parti di una stessa anima: straziata e ferita, ma ancora pulsante e in attesa dell’ennesimo ritorno ad un unico cuore.

…To be continued

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno_#14-#15
Titolo originale: Written in My Own Heart’s Blood_#8
Autore: Diana Gabaldon
Traduttore: Brovelli Chiara
Editore: Corbaccio
Collana: Romance Corbaccio
Data di pubblicazione: 10 Giugno 2014 (prima edizione); 28 Maggio – 16 Giugno 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19,60 – 19,90 €
Pagine: 672 – 544
Codice ISBN: 9788863809480 – 9788863809497

Jenny’s First Flapjacks (frittelline/pancakes)

…”Jenny had had a bite with Marsali and the children but declared herself equal to dealing with an egg, if there might be one, so I sent Mrs. Figg to see whether there might, and within twenty minutes we were wallowing — in a genteel fashion — in soft-boiled eggs, fried sardines, and — for lack of cake — flapjacks with butter and honey, which Jenny had never seen before but took to with the greatest alacrity.

“Look how it soaks up the sweetness!” she exclaimed, pressing the spongy little cake with a fork, then releasing it. “Nay like a bannock at all!” She glanced over her shoulder, then leaned toward me, lowering her voice. “D’ye think her in the kitchen might show me the way of it, if I asked?”…
Written in My Own Heart’s Blood (Chapter 6 – Under My Protection)

Riscriviamo la traduzione della ricetta riportata sul sito http://outlanderkitchen.com/ nato proprio dalla passione di una chef professionista – Theresa Carle-Sanders – per questa saga da batticuore.

JennysFlapjacksIngredienti:

  • 2 tazze di farina 00;
  • 1/4 di tazza di zucchero;
  • 2 cucchiaini di lievito;
  • 1/2 cucchiaino di sale;
  • 1 e 1/2 tazza di latte;
  • 2 uova;
  • 1/4 tazza di burro fuso;

Procedimento:

Preriscaldate una padella a fuoco medio basso mentre preparate la pastella.
In una ciotola grande mischiate insieme farina, zucchero, lievito e sale e in un’altra amalgamate bene invece gli ingredienti liquidi.
Unite i due composti e sbattete finchè l’impasto non sia liscio e denso.
A questo punto alzate la fiamma e scaldateci il burro già fuso; quando sarà pronto, versate un mestolo di pastella e lasciate cuocere: appena la frittella farà delle bollicine sulla superficie, dovreste voltarla e lasciar cuocere il lato opposto fino a quando anch’esso non raggiungerà una bella doratura.
Dovranno risultare spessi  1 cm e della larghezza che più preferite.
Ancora bollenti cospargete i vostri mini-pancakes con abbondante sciroppo d’acero, miele, cioccolata calda o frutti di bosco.
Nota: nell’impasto potete aggiungere qualche spezia o bacca! Noi abbiamo optato per l’aroma avvolgente della cannella!

Un po’ di sale in zucca: …”But Sassenach—I am the true home of your heart, and I know that”…
(Written in My Own Heart’s Blood)

book-to-filmDopo anni di attesa e sospiri, i fan della saga di Diana Gabaldon, il 9 agosto 2014 hanno finalmente potuto esultare e seguire le gesta dei loro beniamini anche in Tv, quando il canale satellitare americano Starz ha messo in onda la prima puntata della prima stagione, sbarcata anche in Italia l’anno successivo e ottenendo soprattutto un grandissimo riscontro da parte del pubblico.
Già nominata per importanti premi del genere, fin dalle prime voci di una realizzazione, aveva creato scompiglio tra gli appassionati curiosissimi di conoscere i volti che avrebbero impersonato Claire, Jamie e gli altri protagonisti di Outlander; lo scozzese Sam Heughan sembra perfetto per interpretare l’amato capo clan Fraser, e nondimeno la splendida Caitriona Balfe ha impiegato pochissimo tempo ad entrare nei cuori degli spettatori nei panni di Claire.
La speranza è che la serie continui ad ottenere apprezzamenti di pubblico e critica, in modo che copra le avventure librarie e, chissà, stimoli sempre l’autrice a continuare.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

Categorie: Avventuroso, Cucina americana, Dolci, Gabaldon Diana, Narrativa, Outlander, Romance, Storico-avventuroso | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

La fenice rossa


1041112_la fenice rossa.indd

Una strage nella Chinatown di Boston, avvenuta 19 anni prima e la squadra di Jane Rizzoli e l’anatomopatologa Maura Isles si trova coinvolta in un caso da tempo archiviato che ritorna improvvisamente alla ribalta dopo che un gruppo di turisti di un ghost tour trova una mano mozzata ancora grondante sangue. All’inizio tutti pensano ad una trovata della guida, ma il sangue è vero, ed anche la mano.
Come sempre la trama si intreccia alle vicende personali dei protagonisti che si evolvono con l’andare del tempo e sono parte integrante del ciclo di racconti: come non essere interessati al matrimonio di Jane e a quello di sua madre (…), o alla pericolosa relazione di Maura con (…).
Logico che il finale sia pieno di colpi di scena.

Giuduzio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

Titolo: La fenice rossa
Titolo originale: The Silent Girl
Autore: Tess  Gerritsen
Traduttore: Biavasco A. e Guani V.
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Data di pubblicazione:
2011 (prima edizione); 31 Maggio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 17,60 €
Pagine: 334
Codice ISBN: 9788830433311

American Pumpkin Pie

Sfruttiamo l’occasione che ci fornisce questo libro americano, per proporre uno dei grandi classici del confort food a stelle e strisce della stagione: la torta di zucca, o Pumpkin Pie, immancabile delizia del palato che proprio in questi mesi autunnale rendi sazi e contenti palati e stomaci di grandi e piccini. Un modo gustoso per conoscere ancora meglio il grande paese patria di Jane e Maura.

IMG_7721Ingredienti:

  • 500 gr di purè di zucca (potete utilizzare quello già pronto, oppure scegliere di prepararlo in casa: le ricette sono svariate, noi abbiamo utilizzato una golosissima crema con il latte condensato);
  • 1 rotolo di pasta sfoglia;
  • 2 uova;
  • 140 ml di panna da cucina;
  • 1 cucchiaino abbondante di cannella in polvere;
  • 1 pizzico di noce moscato;

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 200° (o 180° se avete un forno ventilato).
Disponete la pasta sfoglia in uno stampo rotondo di ca. 22-25 cm di diametro e poi cuocetela con l’accortezza di averla precedentemente “fermata” con del riso o dei fagioli: in questo modo il fondo non si gonfierà durante la cottura; la crosta dovrà prendere una perfetta doratura. Una volta cotta, sfornate e lasciate raffreddare leggermente.
Intanto abbassate la temperatura del forno a 160° (o 140°).
Mescolate il purè di zucca con le uova, lo zucchero, la panna e le spezie; versate il composto sulla sfoglia e infornate nuovamente.
La torta ha bisogno di 1h e 20 min di cottura se lo stampo è particolarmente profondo, altrimenti 1h andrà bene.
Ricordatevi che la torta si solidificherà raffreddandosi, quindi non spaventatevi se una volta tolta dal forno risulterà piuttosto molliccia (il consiglio, una volta raffreddata naturalmente, è quello di riporla per un’altra oretta in forno prima di servirla).

Un po’ di sale in zucca: “Pumpkin pie, if rightly made, is a thing of beauty and a joy – while it lasts…..Pies that cut a little less firm than a pine board, and those that run round your plate are alike to be avoided. Two inches deep is better than the thin plasters one sometimes sees, that look for all he world like pumpkin flap-jacks. The expressive phrase, ‘too thin’, must have come from these lean parodies on pumpkin pie. With pastry light, tender, and not too rich, and a generous filling of smooth spiced sweetness – a little ‘trembly’ as to consistency, and delicately brown on top – a perfect pumpkin pie, eaten before the life has gone out of it, is one of the real additions made by American cookery to the good things of the world. For the first pumpkin pie of the season, flanked by a liberal cut of creamy cheeses, we prefer to sit down, as the French gourmand said about his turkey: ‘with just two of us; myself and the turkey”…
(
The House Mother)

Categorie: Cucina americana, Dolci, Gerritsen Tess, Jane Rizzoli, Letteratura americana, Thriller | Tag: , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

L’ombra dello scorpione


LOmbradelloScorpione

9 mesi di Apocalisse in cui la Vita dovrà lottare per vincere la Morte, dove la guerra manichea che dura dagli albori del tempo, ha finalmente esplicito luogo, in cui Bene e Male si devono incontrare e scontrare con l’umanità, le sue luci e le sue ombre.

Fin dove la Redenzione è possibile?

Romanzo di formazione, cammino di espiazione, riflessione sociologica moraleggiante, saggio drammatico di “antropologia avventurosa”.
Tutto e Niente.
Bianco e Nero. …un occhio rosso…pulsante…
Sogni e Incubi.
Uomini e Bestie. …o creature e mostri?…

Un mondo costruito ex novo, progettato dal machiavellico architetto del Maine, un nuovo ipotetico (ma non utopico!) presidente della zona libera…chi l’avrebbe mai detto che il gelido Colorado diventasse la culla della nuova civiltà degli ormai ex USA.
Le luccicanze dello Stanley Hotel (v. Shining) hanno avuto bisogno di un fuoco purificatore e…Boulder è salvo ormai, ma l’Est…la perdizione di Las Vegas, l’artifizio, la falsità, il marcio…un sacrificio permetterà la Risurrezione?

…”Non temerò alcun male”…

3 vite, per quanti migliaia di uomini, donne, bambini…”cuori nuovi”?

Ma L’ombra dello scorpione è sempre in agguato, pronta a nascondersi nelle bestie, nelle creature, nei mostri…negli uomini…

A dispetto di tutto ciò, ritengo sia un libro (di dimensioni effettivamente bibliche!) positivo e luminoso, dove la Fede, qualsiasi significato le si voglia attribuire, sia il trait d’union di tutti gli attori, comparse comprese, plasmati nella loro varietà molto “umana”…che fossero bestie, creature, mostri…
La chiusura del cerchio.

…”Ci serve aiuto, dedusse il Poeta”.
(E.D.)

Giudizio di Weareborg7of9: gufo libro45

Titolo: L’ombra dello scorpione
Titolo originale: The Stand
Autore: Stephen King
Traduttore: Amato Bruno e Dell’Orto A.
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Data di pubblicazione: 
1978 (prima edizione); 24 Gennaio 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14 €
Pagine: 929
Codice ISBN: 9788845275746

Strawberry Pie

…”C’era una crostata di fragole nel frigo. Era protetta dalla pellicola trasparente e, dopo che l’ebbe osservata a lungo con occhi spenti e pensierosi, Frannie la tirò fuori. La posò sulla credenza e ne tagliò una fetta. Una fragola cadde sul ripiano con un piccolo tonfo molle mentre trasferiva il pezzo di torta su un piattino. Raccolse la fragola e la mangiò. Pulì la chiazzetta di sugo sulla credenza con uno strofinaccio. Tornò a tendere la pellicola sui resti della crostata e la ripose nel frigorifero”…

Processed with Moldiv

Processed with Moldiv

Ingredienti:

  • 2 rotoli di pasta sfoglia circolare;
  • 500 gr di fragole;
  • 1/2 tazza di zucchero bianco;
  • 1/4 tazza di zucchero di canna;
  • 1 cucchiaio di succo di limone;
  • 1/4 cucchiaino di sale;
  • 1/4 tazza di farina manitoba;
  • cannella q.b.;
  • 2 cucchiai di burro non salato e tagliato a pezzettini;
  • 1 albume sbattuto con un cucchiaino d’acqua;

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 200°.
In una tortiera con bordo alto adagiare e spianare un rotolo di pasta sfoglia.
In una ciotola capiente mescolate insieme le fragole tagliate a pezzetti, i due tipi di zucchero, il succo di limone, il sale e la manitoba.
A questo punto, dopo aver incorporato bene tutti gli ingredienti, riempite la tortiera con il composto e livellate bene; spolverizzate con abbondante cannella e fate cadere piccoli riccioli di burro sulla superficie e coprite il tutto con il secondo rotolo di sfoglia (o ricavatene ritagli che utilizzerete per decorare la parte superiore della vostra torta come meglio credete).
Prima di metterla in forno, spennellatela con la mistura di albume e acqua, in modo tale da rendere la crosta lucida in cottura.
Infornate per una 20ina di minuti e poi abbassate la temperatura a 175° e completate la cottura per altri 25-30 minuti, fino a quando non vedrete dorare le sfoglie.
Una volta pronta, lasciate che si raffreddi perfettamente (qualche ora più tardi) prima di servire; l’interno avrà quasi la morbida consistenza di una marmellata con grossi pezzi di frutta: un ottimo contrasto con la croccantezza della crosta!).

Un po’ di sale in zucca:Per prima così infornò le torte, usando la conserva in scatola collocata sugli scaffali della dispensa e rabarbaro e fragole fresche colte nell’orto. Le fragole erano mature al punto giusto, Dio sia lodato, ed era bello sapere che non sarebbero andate sprecate. Già solo il fatto di cucinare la fece sentir meglio, perché cucinare voleva dire vivere. Una crostata di mirtilli, due di fragole e rabarbaro, e una di mele. Il loro profumo riempì la cucina, quel mattino. Le mise a raffreddare sul davanzale della cucina come aveva sempre fatto”…
(Stephen King, L’ombra dello scorpione)

book-to-filmDiventerà presto una miniserie televisiva (come già avvenuto nel 1994) prodotta da Warner Bros per Showtime, per poi culminare in un vero e proprio film; produzioni entrambe affidate al fan kingiano Josh Boone, ma che vedranno sicuramente un coinvolgimento del Re stesso.
Si vocifera di un Randall Flagg con il volto del premio Oscar Matthew McConaughey.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

Categorie: Avventuroso, Dolci, Drammatico, Fantascienza - horror, Horror, King Stephen, Mistery - Thriller | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Ultimo parallelo


Ultimo-parallelo

Erano partiti convinti di compiere un’impresa storica, avevano la bandiera inglese consegnata dalla regina, salutate le famiglie, consapevoli di non vederle per un lungo tempo ma sempre vicine con il pensiero.
Quando la Terra Nova salpò da Londra, l’Antartide era dall’altra parte del mondo. All’inizio i canti, le letture e lo spirito d’avventura, poi i primi contrattempi e i cani da slitta e i pony inadatti per le distese ghiacciate. E le bufere, le tormente di neve e il freddo e le prime amare decisioni.
Le fotografie scattate ci lasciano delle istantanee impersonali, i volti quasi irriconoscibili dagli strati indossati e comunque inadeguati, sempre umidi, bagnati. I primi congelamenti, la meta sempre più inarrivabile, le montagne di ghiaccio da attraversare ed il ricordo sempre più struggente dell’amata Inghilterra. I sogni si mischiano alla realtà finchè, dopo innumerevoli traversie, l’agognato traguardo.
Quasi increduli, si illudono di vedere in lontananza, un’ultima formazione ghiacciata, a pochi passi dal Polo mentre è solo l’ennesima cocente disillusione.
Il tentativo di ritorno al campo base dei superstiti, fra perdita di sensibilità degli arti, acute oftalmie che impediscono per il dolore di riposare anche per pochi istanti, si conclude nel peggiore dei modi.
La fine della spedizione verrà narrata più tardi da chi ritroverà i diari semisepolti dalla neve.
E’ la storia di Scott e dei componenti della sfortunata spedizione dei primi anni del ‘900.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Ultimo Parallelo

Titolo: Ultimo parallelo
Titolo originale: Ultimo parallelo
Autore: Filippo Tuena
Traduttore: 
Editore: Il Saggiatore
Collana:
Data di pubblicazione: 2007 (prima edizione); 1° febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 296
Codice ISBN: 9788842818403

Biscotti alle mandorle e semi di anice

Proponiamo la ricetta tratta dal libro The Antartic Book of Cooking and Cleaning. A Polar Journey, a cura di Wendy Trusler e Carol Devine (http://www.theantarcticbookofcookingandcleaning.com/). La pubblicazione è il racconto di un viaggio di una squadra di pulizia russo-canadese finalizzato al recupero di 120 isolette della penisola antartica; ma vuole essere anche il resoconto della sfida quotidiana del cucinare in una cucina improvvisata.

Processed with Moldiv

Processed with Moldiv

Ingredienti:

  • 1/2 tazza di mandorle tritate grossolanamente;
  • 1/2 cucchiaino di semi di anice;
  • 2/3 di una tazza di zucchero;
  • 1/3 di tazza di burro a temperatura ambiente;
  • 2 cucchiai di olio vegetale;
  • 2 uova;
  • 1/3 di cucchiaino di vaniglia;
  • 1 e 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia + 1/2 cucchiaino di estratto di mandorle;
  • 1/2 cucchiaino di sale;
  • 2 tazze di farina 00;
  • 2 cucchiaini di lievito in polvere;

Preparazione:

Nel forno caldo a ca. 180°, abbrustolite le mandorle una 10ina di minuti finchè non odorerete il loro aroma.
Nel frattempo pestate con un mortaio i semi di anice o spezzettateli grossolanamente con un coltello.
Togliete le mandorle dal forno e lasciatele raffreddare, dopo di che mettetele da parte con i semi.
In una ciotola di medie dimensione, amalgamate insieme il burro, lo zucchero e l’olio, fino a formare una crema chiara e spumosa. In seguito sbattetevi dentro anche un uovo alla volta, aggiungete quindi il sale, la vaniglia e gli estratti. In un’altra ciotola mischiate farina e lievito e successivamente incorporateli al composto cremoso, per creare un impasto soffice e mediamente compatto.
Scaldate di nuovo il forno a 160° ca. The AntarticCookingBook_
Disponete l’impasto su una superficie leggermente spolverata di farina. Infarinate anche le mani e così incorporate i semi di anice e alle mandorle alla pasta, cercando di distribuirvi i pezzi in modo equo. Poi ricavate 4 pezzi uguali di impasto e rullateli sul piano di lavoro per formare dei cilindri lunghi più o meno 30cm e larghi 7,5cm e posizionateli su una teglia già preparata con steso un foglio di carta forno; appiattiteli con delicatezza e arrotondate le estremità, lasciando comunque morbidi i bordi e più piatta la parte centrale di ogni rotolino.
A questo punto, infornate il tutto finchè i panetti non diventano leggermente dorati o fin quando non risultano duri al tatto (20-25 min ca.); una volta cotti, rimuovete la teglia dal forno e lasciate raffreddare solo sul foglio di carta forno per 3 min, prima di tentare di spostarli. Utilizzate una spatola abbastanza larga per trasferire i rotolini su di una base apposita dove li taglierete diagonalmente (nb. come se steste preparando i classici cantucci toscani): mi raccomando, servitevi di un coltello ben affilato e praticate incisioni rapide e decise. Con attenzione riportate i biscotti così ricavati sulla teglia – sempre ricoperta di carta forno – ben distanziati l’uno dall’altro. Infornate di nuovo per altri 15-20 min, attendendo sempre una corretta doratura.

Un po’ di sale in zucca: ...”Shackleton privately forced upon me his one breakfast biscuit, and would have given me another tonight had I allowed him. I do not suppose that anyone else in the world can thoroughly realize how much generosity and sympathy was shown by this…Thousands of pounds would not have bought that biscuit”…
(Frank Wild,
The Antartic Book of Cookind and Cleaning. A polar Journey, p. 429)

Categorie: Dolci, Letteratura italiana, Pane e prodotti da forno, Storico-biografico, Tuena Filippo | Tag: , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Il castello delle rane


il castello delle rane

E’ notte, Kristoffer Hanser, o meglio, Kristoffer Poffer esce con il suo pigiamino e si avventura nel bosco, lasciando le impronte dei suoi piedini scalzi sul sentiero innevato rischiarato dalla luna e all’improvviso si trova a vivere una strana avventura fatta di incontri fantastici, pericolosi animali e commoventi ricordi.

Il bambino è piccolo, non sa leggere, ma la sua fantasia è grande ma deve stare attento, perchè, come è scritto in un libro molto antico, è pericoloso perdere la chiave di casa e traslocare nel castello dei sogni.

Ma tutto questo è una storia vera, un sogno o la carezza di un nonno che vuol far capire “al principe dei boschi” che anche se non fisicamente sarà sempre con lui.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Operazione Vulcano

Titolo: Il castello delle rane
Titolo originale: Froskeslottet
Autore: Jostein Gaarder
Curatore: Tonzig Alice
Editore: Salani
Collana: Gl’istrici
Data di pubblicazione: 
1988 (prima edizione); 10 Settembre 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 8 €
Pagine: 121
Codice ISBN: 9788862561174

Pannekaken  con la marmellata di fragole (Pancakes norvegesi)

Ai principi dei boschi piacciono tantissimo le crêpe con la marmellata di fragole, (o meglio, come il testo norvegese riporta i  Pannekaken), e dopo averle assaggiate, devo ammettere che sono gustosissime anche per i nostri palati.

PannekakenIngredienti: (4 persone)

  • 3 uova;
  • 100 g di farina;
  • 350 ml di latte;
  • un pizzico di sale.

Preparazione:

Unite gli ingredienti, sbattendoli fino ad ottenere una pastella fine.
Versate delle cucchiaiate di pastella in una padella leggermente imburrata su un fuoco medio ed usate il cucchiaio per spalmare la pastella fino a formare un cerchio sottile.
Cuocete i pancakes finché diventano leggermente dorati su entrambi i lati. Si cuociono velocemente perciò bisogna tenerli d’occhio.
Serviteli con condimenti a scelta, inclusi zucchero a velo, sciroppo, frutti di bosco e marmellata, naturalmente di fragole.

Un po’ di sale in zucca: … ”Jeg har nemlig lest i en gammel bok at prinser av det slaget liker pannekaker med jordbærsyltetøy svært godt”…
(…”Ho letto in un vecchio libro che ai principi di questo tipo piacciono enormemente le crêpe con la marmellata di fragole.”…)
(Jostein Gaarder, Il castello delle rane)

Categorie: Bambini, Cucina scandinava, Dolci, Fantastico, Favola, Fiabe, Gaarder Jostein, Letteratura scandinava, Ragazzi | Tag: , , , , , , , , , | Lascia un commento

Il libro di Natale


il libro del natale

Le leggende del Nord, con tutto il gelo e il buio dell’inverno scandinavo, ma con il calore e la luce delle mille candele che si accendono in questi giorni di festa, sui davanzali delle finestre o sulle coroncine delle fanciulle che ricordano Santa Lucia, la martire siciliana, venerata dalle giovani ragazze svedesi.

Selma Lagerlöf ha raccolto in questo volumetto tulle le tradizioni più conosciute della sua terra, raccontandocele sempre con il suo stile unico, semplice e sofisticato allo stesso tempo, perché non c’è Natale senza neve, senza freddo e senza tradizioni.

Giudizio di 2mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Libro di Natale

Titolo: Il libro di Natale
Titolo originale: Julklappsboken och andra berättelser
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: Lombardi Maria Cristina
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1945 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN: 9788870915105

Lussekatter

Panini dolci preparati per il giorno di Santa Lucia, quando le ragazze portano le loro coroncine di luce e cantano gli inni natalizi.

IMG_4963 Ingredienti:

  • 500 ml di latte;
  • 1 g di zafferano;
  • 50 g di lievito  per pane;
  • 170 g di zucchero;
  • 200 g di burro non salato;
  • 1 kg di farina bianca;
  • 1 uovo;
  • sale;
  • uvetta.

Procedimento:

Sciogliete il burro in una pentola, unite il latte e scaldare fino a 37°C, facendo attenzione che non si scaldi troppo.
In una grande ciotola sciogliete il lievito aggiungendo pian piano il liquido caldo, poi lo zafferano e lo zucchero.
Mescolate bene e poco alla volta incorporate la farina setacciata.
Impastate fino ad ottenere un impasto non appiccicoso, ma morbido.
Fate lievitare per almeno 2 ore, anche se non si gonfierà troppo.
Trascorso questo tempo, lavorate la pasta per poco tempo su un ripiano.
Con un po’ di impasto per volta, fate delle palline di circa 5 cm di diametro, poi riprendere la prima pallina e allungarla un poco, così per le altre; ripetete questo passaggio più volte fino a raggiungere una stringa di ca. 20 cm di lunghezza e 1/2 cm di diametro.
Continuate in questo modo fino ad usare tutto l’impasto.
Adesso date alle strisce la forma preferita, e usate l’uvetta per decorare, spingendola bene all’interno del composto.
Fate lievitare ancora per 10 minuti sotto un panno umido.
Spennellate con l’uovo sbattuto.
Infornate al centro del forno preriscaldato a 200°C per 8/10 minuti.
Fate raffreddare sotto una panno e gustare.

Un po’ di sale in zucca: … “Vägen till mannens hjärta går genom magen”.
(La strada per il cuore dell’uomo passa attraverso la pancia.)
(Proverbio svedese)

Categorie: Classico, Cucina scandinava, Dolci, Lagerlöf Selma, Leggende, Letteratura scandinava, Natale, Premio Nobel Letteratura, Racconti | Tag: , , , , , , , | Lascia un commento

La fattoria dei malfattori


La fattoria dei malfattori

La consueta ironia di Paasilinna che ti fa credere di parlare seriamente mentre prende amichevolmente per i fondelli il mondo intero. Il bello è che man mano si legge riesce quasi a convincerci che le cose potrebbero veramente essere così.
Così un ispettore dei servizi segreti finlandesi si presenta come ispettore bio alla Palude delle Renne, in un punto imprecisato al nord della Lapponia per investigare, e da qui in poi succede di tutto.
Non voglio togliere il gusto dello scoprire tramite la lettura le continue improbabili situazioni in cui riesce a cacciarsi il nostro improbabile eroe dall’impronunciabile nome.
Se vi aspettate il classico romanzo d’avventura tutto azione allora non è una lettura che fa per voi; se invece, oltre che ad amare i luoghi, vi piace la sottile ed assurda ironia di una narrazione scorrevole ma poco incalzante allora fatelo, potreste scoprire nuovi orizzonti.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

Titolo: La fattoria dei malfattori
Titolo originale: Hirttämättömien lurjusten yrttitarha
Autore: Arto Paasilinna
Traduttore: Felici Francesco
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa – N° 223
Data di pubblicazione:
1998 (prima edizione); 25 Ottobre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 16 €
Pagine: 352
Codice ISBN: 9788870915235

 

Kisseli (zuppa finlandese di frutta)

Nella cucina della fattoria si preparano solo cibi biologici; dal loro particolare menù abbiamo scelto per noi e per tutti quelli che volessero assaggiarla, questa zuppa alla frutta, veramente gustosa e delicata.

Kisseli Ingredienti:

  • 1 largo tegame riempito a 3/4 di acqua,
  • 1 scatola di uvetta;
  • 1 scatola di prugne secche;
  • 2 stecche di cannella;
  • 1 bottiglietta di sciroppo di mais o acero;
  • 2 cucchiai da tavola di succo di limone;
  • 4 cucchiai di fecola di patate;
  • 200 bl di acqua;
  • 450 g di frutti di bosco freschi o surgelati;
  • 1 lattina di cocktail di frutta;

Procedimento:

Fate bollire l’acqua  in una pentola piuttosto grande, insieme alle prugne, l’uvetta e la cannella.
Appena raggiunto il bollore, aggiungete anche lo sciroppo e il succo di limone.
Nel frattempo sciogliete bene la fecola con 200 ml di acqua, poi aggiungetela alla mistura sul fuoco.
Lasciate cuocere fino a quando la zuppa si addensa e si schiarisce – circa 10 minuti – poi aggiungete la frutta.
Potete servire la vostra kisseli calda o fredda; il giorno dopo sarà ancora più gustosa.
Si conserva in frigorifero anche per una settimana.
(Se usate frutta disidratata, servirà più acqua).

Un po’ di sale in zucca: …”Älä laita kaikkia munia samaan koriin”…
(…”Non tutte le uova dovrebbero essere messe nello stesso cestino”…)
(Proverbio finlandese)

Categorie: Dolci, Frutta, Letteratura scandinava, Narrativa, Paasilinna Arto | Tag: , , , , , , , , , | Lascia un commento

Lilli de Libris e la biblioteca magica


1739180

Scritto a quattro mani da Jostein Gaarder e Klaus Hagerup, Lilli de Libris e la biblioteca magica è un gioiellino della letteratura per ragazzi, un thriller appassionate dove sono bene amalgamati lo stile accattivante e la capacità di rendere chiari concetti a volte un po’ ostici del filosofo Gaarder e l’abilità narrativa di Hagerup, il più famoso scrittore norvegese per fanciulli.

Protagonisti sono due adolescenti, Nils, dodicenne con molta fantasia,  la cugina Berit maggiore solo di un anno e il loro epistolario diventato il mezzo per trasmettersi a distanza i pensieri e le avventure che quotidianamente vivono, compreso l’incontro con la strana bibliotecaria dal vestito rosso e dai tacchi alti fino ad arrivare alla magica casa gialla e alla scoperta di un libro ancora non scritto.

Chi ha detto che un libro per ragazzi non va bene ad ogni età è come se dicesse che una poesia è riservata esclusivamente ad un lettore preparato, e soprattutto nel caso di questo questo volumetto, la sua magia potrebbe conquistare tutti.

Giudizio di 2MoG2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Lilli de Libris

Titolo: Lilli de Libris e la biblioteca magica
Titolo originale: Bibbi Bokkens magiske bibliotek
Autore: Jostein Gaerder e Klaus Hagerup
Traduttore: Tonzig A.
Editore: Salani
Collana: Gl’istrici
Data di pubblicazione:
1993 (prima edizione); 20 Febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 9,00 €
Pagine: 188
Codice ISBN: 9788862569996

Julekake  (Panini all’uvetta)

Nella casa gialla la stramba bibliotecaria offre ai ragazzi dei deliziosi panini all’uvetta, che sembrano ingolosire non solo i due cugini ma anche un ospite indesiderato.

Questa è la classica ricetta del pane che in Norvegia si prepara specialmente per le feste di Natale.

 PaniniUvettaIngredienti:

  • 150 ml latte intero;
  • 100 gr di zucchero;
  • 170 gr burro a dadini;
  • 1/2 cucchiaino da te di sale;
  • 5 1/2 cucchiaini da te di lievito madre;
  • 100 ml acqua tiepida (30°C ca.)
  • 3 uova;
  • 700 gr di farina setacciata;
  • 1/2 cucchiaino da te di cardamomo grattugiato (meglio se fresco);
  • 300 gr di uvetta;
  • 100 gr di limoni canditi.

Procedimento:

Intiepidite il latte in un pentolino, su fuoco mediom fino a che intorno al bordo iniziano a formarsi delle bolle.
Rimuovete allora il latte dal fuoco e mischiatelo con zucchero, burro e sale sbattendo fino a formare una crema; a questo punto lasciate  intiepidire.
In una grande ciotola unite acqua e lievito e mescolate fino a scioglierlo. Aggiungetevi il latte tiepido e  due uova sbattute.
Versate un po’ per volta 280 g di farina setacciata e il cardamomo e sbattete con un cucchiaio di legno fino a che l’impasto risulti morbido e liscio.
A questo punto, aggiungete, sempre mescolando, anche l’uvetta e i canditi; unite poi abbastanza farina fino a formare un impasto soffice  che si lascerà riposare per dieci minuti coperto con un tovagliolo.

Prima lievitazione: Trascorso questo tempo, impastate il tutto su una superficie leggermente infarinata per circa 8 minuti, fino a rendere l’impasto elastico e morbido, trasferitelo poi in un largo recipiente che avrete precedentemente imburrato. Giratelo in modo che il burro copra tutta la superficie della pasta; coprite quindi con un tovagliolo e sistemate la ciotola in un luogo tiepido – ca. 30°C – per permettere di lievitare fino a raddoppiare il volume (circa 90 minuti).

Seconda lievitazione: premete con forza l’impasto e dividetelo in due pagnotte rotonde oppure formate dei panini. Copriteli per 10 minuti e nel frattempo preparate una teglia con della carta forno unta d’olio: disponeteci il pane e lasciate lievitare ancora in un luogo tiepido per altre 2 ore.

Verso la fine della seconda lievitazione, preriscaldate il forno a 180°C. Sbattete il restante uovo e usatelo per spennellarlo sul pane.
Infornate per 20 minuti, poi coprite con foglio di stagnola e terminate la cottura; la ricetta originale suggerisce di continuare a cuocere per altri 25 minuti, o comunque fino a quando il pane prende un colore marrone dorato. I panini richiedono sicuramente un tempo inferiore.
Al termine, togliete immediatamente il vostro pane dal forno e spostatelo su una grata per lasciarlo raffreddare.

Un po’ di sale in zucca: …”Boklaus mann er blind”…
(Bookless man is (quite) blind.)
(Proverbio norvegese)

Categorie: Dolci, Epistolare, Gaarder Jostein - Hagerup Klaus, Giallo, Letteratura scandinava, Narrativa, Pane e prodotti da forno, Ragazzi | Tag: , , , , , , | Lascia un commento

Addio, Mr. Chips!


“Tre urrà per il vecchio Chips!”, gridavano in coro i ragazzi della Brookfield nel salutare il loro insegnante di latino e greco, arrivato ormai alla soglia della pensione; per Charles Chipping, vero nome dell’amato e timido professore, la scuola era stata tutta la sua vita.
Ma la pensione non fu un addio, fu solo un passaggio ad un altro stile di vita. La campanella delle lezioni, continuava a scandire le sue giornate, le visite degli ex allievi, appena lasciati o che tornavano dopo tanti anni per un saluto e una fumante tazza di the, tenevano la sua mente sempre immersa non solo nelle discipline da lui insegnate ma anche nelle vicende personali di quelli che erano stati i suoi ragazzi e la sua famiglia.

“Non ti senti vecchio se vivi fra i giovani”, questo è il messaggio che scaturisce dalle pagine di questo piacevolissimo, bellissimo e commovente piccolo romanzo. Da leggere tutto d’un fiato, toccherà con delicatezza il cuore delle persone più sensibili e ne lascerà il segno.

Giudizio di 2Mog2: gufo libro45

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Addio, Mister Chips

Titolo: Addio, Mr. Chips!
Titolo originale: Goodbye, Mr. Chips!
Autore: James Hilton
Traduttore: Piceni Enrico
Editore: Mondadori
Collana: Oscar
Data di pubblicazione: dopo un’anticipazione come allegato al settimanale della chiesa evangelico, British Weekly del 1933, fu pubblicato per la prima volta nel Giugno del 1934 (prima edizione); 1° Gennaio 1969 (in Italia)
Prezzo: (Attualmente non più in commercio e di difficile reperibilità)
Pagine: 236
Codice ISBN:

I biscotti delle api

Ogni giorno in casa della signora Wickett, dove il nostro Mr Chips abitava, insieme all’immancabile tazza di the venivano serviti dei profumatissimi biscottini, che l’emerito insegnate offriva ai numerosi ospiti, ex colleghi o allievi che lo venivano a salutare. Si sa, chi lascia un segno nella vita di un’altra persona, non sarà mai solo.

BiscottiApine Ingredienti per circa 30 biscotti:

  • 200 gr di farina;
  • 80 gr di zucchero;
  • 100 gr di burro;
  • 2 tuorli;
  • 1 bustina di vanillina;
  • 1 pizzico di sale;
  • Marmellata di albicocche q.b.;
  • Un pizzico di bicarbonato.

Procedimento:

Preparate la pasta lavorando velocemente la farina setacciata, il bicarbonato, il burro ammorbidito, lo zucchero, i tuorli, la vanillina e il pizzico di sale, fino ad ottenete un impasto liscio ed omogeneo. Avvolgete il panetto in una pellicola e mettetelo in frigo per circa un’ora.
Trascorso questo tempo, lavorate velocemente l’impasto, stendetelo e ritagliate i biscotti con una formina.
Disponeteli quindi su una teglia ricoperta di carta forno e al centro di ognuno ricavate una fossetta (attenzione a non bucare la pasta però!) e infornate a 200°C per 9-10 minuti.
A cottura ultimata, togliete i biscotti dal forno e riempite ogni fossetta con un pochino di marmellata di albicocche.
Questi biscotti, volendo, si possono decorare con delle piccole api di marzapane, striate con del cioccolato fuso.
Una bontà!

Un po’ di sale in zucca:“Pity. Pity he never had any children.” …”I thought I heard you one of you saying it was a pity umpha pity I never had any children… eh?… But I have, you know… I have…” The others smiled without answering, and after a pause Chips began a faint and palpitating chuckle. “Yes umph I have,” he added, with quavering merriment. “Thousands of ‘em… thousands of ‘em… and all boys.”
(Goodbye, Mr. Chips!, James Hilton)

 

Categorie: Classico, Dolci, Hilton James, Letteratura inglese | Tag: , , , , , , | Lascia un commento

Il cacciatore di aquiloni


Il cacciatore di aquiloni

A…come Afghanistan.

Quanti di voi conoscevano veramente il riferimento al tipico gioco afghano del titolo di questo libro? Vi eravate mai posti l’interrogativo del perchè qualcuno debba dare la “caccia” a degli aquiloni? E prima di leggere l’opera capolavoro di Hosseini, quanti avevano anche vagamente intuito l’importanza, la quasi sacralità di una corsa a piedi nudi tra le fredde strade sterrate di Kabul, con le mani insanguinate e il naso all’insù, chi immaginava la complicità vincente e assoluta tra due fratelli di latte e di sangue, indissolubile e tagliente al tempo stesso, come quel tar smerigliato che separò due bambini del passato e ne ricucì le radici solo dopo molti anni di dolore e altrettanto sangue?

Un Afghanistan inedito, forse per la maggior parte di coloro che, figli di un mondo occidentale, hanno aperto una finestra sul Medioriente solo a partire dal 11 Settembre 2011, e probabilmente gettando sguardi colmi di sospetto e pregiudizi su quel panorama tanto travagliato e ricco di storia che i Talebani hanno irrimediabilmente marcato con il sigillo del terrore.

Eppure di Amir, Hassan, Baba, Alì, Soraya e Rahim Khan ne devono essere piene le acclivi mulattiere dell’Hindu Kush, con le loro favole, i loro sogni, le loro feste, i profumi, le tradizioni, i loro valori scolpiti nelle inebrianti leggende da Mille e una notte, così come tra le solenni Sure del Corano.
Vittime, invasori, fuggiaschi e rifugiati, anche in quell’America dei film hollywoodiani, ma pur sempre Afghani, talvolta ospiti a casa propria, ma comunque tutti parte di una grandissima e folle quam, perchè…”fai conoscere due Afghani che non si sono mai incontrati e vedrai che scopriranno di essere parenti”.
E che questo legame rimarrà sempre.

Anche adesso, mentre scrivo queste righe, spalanco gli occhi attonita, con ancora viva e sfrigolante nel petto l’emozione che mi ha avvinta dalla prima all’ultima parola non detta; un romanzo, un racconto di vita vera, di rara intensità, di ammirevole pregio e di inesorabile impatto.
Piacevolmente sconvolta, entusiasta e grata ad Hosseini per aver dato ascolto (e voce) al suo cuore.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Il Cacciatore di Aquiloni

Titolo: Il cacciatore di aquiloni
Titolo originale: The Kite Runner
Autore: Khaled Hosseini
Traduttore: Vaj Isabella
Editore: Piemme
Collana: Pickwick
Data di pubblicazione: 
2003 (prima edizione); 10 Giugno 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 11,90 €
Pagine: 362
Codice ISBN: 9788868367305

Afghan Kolcha

La dignitosa cortesia di un sahib e di un popolo che accoglieranno sempre i loro ospiti con una fumante tazza di the verde e un vassoio di kolcha, biscotti al pistacchio di una dolcezza quasi eccessiva, ma che mitigano perfettamente il gusto amaro della bevanda.
Terra di contrasti l’Afghanistan, come anche la sua cucina, dai sapori speziati e decisi, ma capace anche di offrire una semplice eleganza di profumi e stimoli di una sapidità quasi magica.

AfghanKolcha Ingredienti per una 60ina di biscotti:

  • 2 tazze di farina;
  • 2 tazze di zucchero super fine;
  • 200 gr di burro;
  • 1/3 di tazza di pistacchi in polvere;

Procedimento:

Innanzitutto, bisogna preriscaldare il forno a 150°.
Incominciate quindi a rendere lo zucchero ancora più fine con l’aiuto di un mixer elettrico; quindi mescolatelo insieme alla farina setacciata e ancora amalgamate il tutto con le fruste.
All’impasto aggiungete anche il burro a temperatura ambiente; poi mescolate bene fino ad ottenere una massa granulosa.
Prendetela e lavoratela energicamente con le mani e le nocche per qualche minuto.
A questo punto, dovete solo stendere la pasta e realizzare dei piccoli biscotti.
Create quindi un piccolo avvallamento al centro di ognuno, che riempirete con un pochino di pistacchi tritati.
Infornate per 10 minuti e una volta cotti, estraeteli e lasciateli perfettamente raffreddare: sono molto fragili e si sbriciolerebbero con facilità!

Un po’ di sale in zucca:…”The only thing that flowed more than tea in those aisles was Afghan gossip. The flea market was where you sipped green tea with almond kolchas, and learned whose daughter had broken off an engagement and run off with her American boyfriend, who used to be Parchami-a communist-in Kabul, and who had bought a house with under-the-table money while still on welfare.”…
(
The Kite Runner, Khaled Hosseini, p. 138)

 

Categorie: Dolci, Drammatico, Hosseini Khaled, Letteratura araba, Narrativa | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.