Pesce crostacei e molluschi

Missione al nord


Missione al nord

Un veterano americano, ex combattente in Vietnam ritorna nei luoghi che hanno caratterizzato una parte indelebile ed indimenticabile della sua vita. Mentre certi episodi di quel periodo riaffiorano pian piano alla sua mente, alcuni dimenticati, forse volontariamente In questo nuovo viaggio ripercorrerà da sud a nord un paese dove le cose, a parte la guerra, sono cambiate di poco. Non dovrà solo vedersela con i nuovi capi di partito al governo di quel paese, ma dovrà lottare contro i propri che tenteranno di tutto pur di nascondere ciò che ha prima intuito e poi trovato.
Romanzo d’azione, spionaggio e anche d’amore. Quello che resta è una buona conoscenza di quella interminabile guerra (ma non solo vista da parte americana) e di paesaggi alieni alla nostra “cultura” occidentale.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Missione al Nord

Titolo: Missione al Nord
Titolo originale: Up Country
Autore: Nelson DeMille
Traduttore: Pera R.
Editore: Mondadori
Collana: Bestseller
Data di pubblicazione: 2002 (prima edizione); 9 Dicembre 2003 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 677
Prezzo: 11 €
Codice ISBN:9788804524014

Tôm Chiên Sôt Chua Ngot (Gamberetti fritti in salsa agrodolce)

I protagonisti erano soliti recarsi in ristoranti vietnamiti, dove assaggiavano anche piatti improponibili, quindi abbiamo preferito provare questi ottimi gamberetti.

Gamberetti Vietnam Ingredienti:

  • 250 g di gamberetti sgusciati e senza testa;
  • 1 albume d’uovo;
  • 70 g di farina di grano;
  • 50 g di mandorle o arachidi tostate;
  • 1 pizzico di sale;

Per la salsa:

  • 1 cucchiaino da the di latte condensato;
  • 1 cucchiaino da the di miele;
  • 1 – 2 cucchiaini da the di succo di limone;
  • Olio per friggere;
  • 6 cucchiaini da te di mayonese;

Procedimento:

Sbattete l’albume ed aggiungete mescolando i gamberetti che in precedenza avrete ben asciugato con carta da cucina: questa operazione è necessaria per rendere il piatto più fragrante; aggiungete anche un pizzico di sale.
Lasciate riposare per 5 minuti.
Mescolate in una ciotolina tutti gli ingredienti per fare la salsa che una volta pronta va messa in frigorifero.
Infarinate su ogni lato i gamberetti e friggeteli in olio bollente fino a quando diventano dorati. Poneteli poi su della carta assorbente ed asciugateli dall’olio in eccesso.
Al momento di servire accostateli alla salsa e aggiungete la mandorle tostate.
Questo piatto può essere servito caldo accompagnato da riso bollito o come snack.

Un po’ di sale in zucca: …”Missing you, I wanted to come to see you,
But I was afraid of The Ho’s groves, and the Tam Giang cross river
The Tam Giang cross river is dried up nowadays
And the grove is on watchful guard”…
(Vietnamese Song)

book-to-film
La Paramount Motion Pictures ha acquistato i diritti per la trasposizione cinematografica di Up Country, nell’ormai lontano 2002.
Al momento è noto solo il nome del produttore: Mace Neufeld.
Si riportano le notizie cosi come segnalate sul sito ufficiale dell’autore.

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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L’Imperatore di Portugallia


Una favola…? Sì, perchè la prima parte si svolge come in una bella favola: una bimba inaspettata viene alla luce, battezzata nientemeno che dal sole e risveglia all’amore e alla tenerezza il cuore indurito di un padre ormai non più giovane.

La piccola Klara Gulla, ovvero Luminosa e Bella, cresce nel piccolo paese di Svartsjö, Svezia meridionale, in una famiglia povera, dove però non manca nulla, perchè l’affetto dei suoi genitori, l’intelligenza e la bontà della piccola, sono sufficienti ad arricchire non solo la casa di Jan Andersson, ma anche la piccola comunità delle Askedalar, frazione all’estremità del paese, che si estende tra i boschi, il monte Snipa e il lago Lövsjö, e dove, come in molte società rurali dell’epoca, una ricca famiglia, per la quale lavora Jan, è la proprietaria di molta parte del terreno coltivabile.

Ma la fiaba all’improvviso ha un brusco risvolto, l’idillio famigliare si trasforma in un dramma, quando la “ragazzina“, ormai cresciuta, è costretta ad abbandonare la famiglia per poter riscattare la loro umile dimora, pretesa dall’erede del proprietario terriero.

Le voci maliziose, ma anche veritiere che arrivano alla famiglia sulla nuova vita di Klara Gulla, non turbano però il padre, che è riuscito a sfoderare la sua arma di difesa: da quando la piccola è nata, è come se indossasse un paio di lenti che col tempo si sono dilatate, trasformando tutto il mondo intorno alla figlia in un meraviglioso impero.

Selma Lagerlöf, premio Nobel per la letteratura nel 1909, in questo romanzo dà un forte rilievo ai rapporti tra genitori e figli e ambienta la storia in una piccola comunità, dove tra odii, egoismi e invidie, non manca però una grande solidarietà che protegge i suoi membri come in un grande abbraccio.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: L’Imperatore di Portugallia

Titolo: L’imperatore di Portugallia
Titolo originale: Kejasaren av Portugallien
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: Terziani Adamaria
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa
Data di pubblicazione: 
1914 (prima edizione); Aprile 1991 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14,50 €
Pagine: 286
Codice ISBN: 9788870910186

Trotelle salmonate arrostite

Klara Gulla un giorno di Primavera, tornò a casa con un paio di piccole trotelle salmonate pescate proprio con la sua lenza nel Tvättbäck. Ne fu molto fiera e ricevette i complimenti dei genitori per essere riuscita a portare a casa da mangiare a soli otto anni. Riuscì persino ad arrostire il pesce e Jan ne mangiò complimentandosi con la piccola, anche se in realtà le trote erano secche e bruciacchiate.

Le nostre sono veramente molto meglio…

Trotelle Ingredienti per 4 persone:

  • 120 gr di burro morbido;
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato;
  • sale e pepe q.b.;
  • noce moscata q.b.;
  • succo di un limone;
  • 4 trotelle (ca.800 gr)
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine d’oliva;
  • 4 patate lesse;
  • ciuffi di prezzemolo per guarnire;
  • spicchi di limone per guarnire;

Preparazione:

Montate 100 gr di burro e aggiungete il prezzemolo tritato, il sale e il pepe, la noce moscata e versate un poco alla volta il succo del limone.
Versare il composto su una carta oleata, arrotolatela facendone un salamino e mettetelo in frigo.
Intanto riscaldate il forno a 200°C.
Imburrate un recipiente, accomodatevi le trotelle pulite, salate e pepate. Irroratele con un poco di olio e ricopritele con un foglio di carta oleata ben imburrata e infornate.
Dopo 10 minuti girate il pesce con delicatezza, aggiungete un poco di burro e continuate le cottura altri 5 minuti.
Riscaldate il piatto da portata, accomodatevi le trotelle, infilate nel ventre di ognuna una fetta di burro preparato e ponetene altre 2 o 3 fette su ogni pesce.
Decorate il piatto con le patate lesse, i ciuffi di prezzemolo e gli spicchi di limone.

Un po’ di sale in zucca: …”Borta bra men hemma bäst”(Via da casa è bello, ma a casa è meglio)
(Proverbio svedese).

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Il mercante di libri maledetti


Ho scelto un autore italiano per una trama che ritenevo (abbastanza a ragione) scontata e ripetitiva; la solita cerca di un libro/manoscritto esoterico che solo pochi iniziati potranno comprendere ed utilizzare per evocare chissà cosa o chi. Anche l’ambientazione storica medievale è stata molto utilizzata in passato.

Soliti personaggi, abbazie, sette segrete, quadrati magici e via di seguito. Non è una stroncatura totale, leggetelo pure se non avete mai letto di argomenti simili, altrimenti uno vale l’altro.

La mia valutazione finale non deriva tanto dal libro in se stesso, ma dall’idea troppo sfruttata.

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Titolo: Il mercante dei libri maledetti
Titolo originale: Il mercante dei libri maledetti
Autore: Marcello Simoni
Traduttore: –
Editore: Newton Compton
Collana: Ultra economici Newton
Data di pubblicazione: 2011 (prima edizione); 20 Gennaio 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 4,90 €
Pagine: 350
Codice ISBN: 9788854161269

Il polpo di Santiago

Visto il giudizio non proprio entusiasta del libro, cerchiamo di “addolcire” la pillola con una gustosa ricetta tipica della Galizia, regione spagnola nota soprattutto per il pellegrinaggio a Santiago di Compostela, meta anche del libro in questione.

Polipo alla galiziana Ingredienti:

  • 500 gr di polpo;
  • 1 scalogno;
  • Olio EVO;
  • 4/5 patate medie;
  • Paprika dolce;
  • Peperoncino piccante;
  • Sale grosso qb.;

Procedimento:
Mettere sul fuoco una pentola piena d’acqua e lo scalogno tagliato a metà.
Quando l’acqua bolle, immergervi solo i tentacoli del polipo (fatto scongelare naturalmente – v. Consigli), in modo che si arriccino e successivamente tutto l’animale lasciandolo cuocere per 50 minuti. Una volta pronto e verificatane la cottura (la carne deve risultare tenera), spegnere il fuoco e lasciarlo riposare nella sua acqua di cottura ancora per 15 minuti.
Nel frattempo pelare e tagliare le patate a fette con uno spessore di circa 1 cm.
Quindi togliamo il polpo dalla pentola e buttarci dentro le patate, dopo aver riacceso il fuoco e aver portato di nuovo l’acqua a bollore; dovranno cuocere per una decina di minuti, dopo di che andranno scolate delicatamente.
Tagliamo poi il polipo a dadoni.
Impiattiamo disponendo le patate sul fondo e quindi adagiandovi sopra il polpo a pezzi; condiamo con un filo d’olio EVO, spolveriamo il piatto con della paprika dolce, peperoncino piccante e sale grosso a piacere.

Consigli: l’ideale sarebbe comprare un polpo congelato e poi lasciarlo scongelare naturalmente, perchè essendo la sua carne ricca di nervi, questi diventerebbero gommosi con una cottura naturale diretta. Attraverso il congelamento, invece, la polpa composta per lo più d’acqua, si gonfia rompendo così le fibre nervose. In questo modo il polpo risulterà tenero alla cottura.

Un po’ di sale in zucca: “Il polpo si cuoce con la sua stessa acqua.”
(Proverbio salentino)

 
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La spiaggia rubata


Una piccolissima isola sulle coste della Vandea che non ho trovato neppure sulle carte geografiche, due paesini antagonisti fra loro, uno ricco e l’altro abitato da poveri pescatori. Il ritorno del “figliol prodigo”, nel nostro caso una ragazza.

Questo il luogo dove si svolgono i fatti.

Una sensazione di “non detto” incombe su tutto il racconto.

La Harris è maestra nello stendere un velo di magico, anche quando di magico non c’è che la natura; dopo un inizio apparentemente tranquillo, fatta la conoscenza degli isolani e dell’isola accade qualcosa.

Il romanzo è come una strada in discesa, percorsa con un’auto senza freni e non si sa cosa c’è in fondo.

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Niente burro e cannella, ma salsedine e vento in questo racconto della poliedrica Harris.

Nessuno di noi è un’isola, eppure a volte facciamo di tutto per innalzare barriere, distruggere ponti…rubare spiagge.
Anche in casa nostra.

La casa è il luogo in cui, prima o poi, si ritorna sempre: una grande città, un campo di grano, un edificio, un rifugio…un’isola, ma le isole “sono diverse”; le isole mutano  ad ogni marea e invecchiano con i loro abitanti, sulla scia delle loro anime, seguendo le loro vite, gioendo e soffrendo con loro e senza avere confini, fanno delle spiagge i loro porti.
Ma le spiagge spariscono: si rubano.

…E le vite, le loro anime, gli abitanti, ma non la fede, nella “casa”, nelle tradizioni, nella “Santa”, oltre ogni confine, fuori da ogni porto.

Per Mado è una questione personale, per Flynn pure, ma le partenze e i ritorni non sono semplici come appaiono, le radici si affondano, scivolano e affondano, ma restano, per quanto strappate, per quanto alla deriva.

Il mare dà e toglie, lega e lacera…due metà di una stessa isola, due piani di una stessa casa; la forza e la fede, un tiro alla fune, una lotta per la sopravvivenza…di un’isola, un’anima, una casa.

Aragoste e ostriche, pesce fresco e marciume umano: una sapidità più acuta, meno morbida e “provenzale”, ma una nuova brezza tra le pagine di una penna che sarà sempre un porto franco.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

 

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: La Spiaggia Rubata

Titolo: La spiaggia rubata
Titolo originale: Coastliners
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Grandi Laura
Editore: Garzanti
Collana: Gli Elefanti. Narrativa
Data di pubblicazione: 2002 (prima edizione); 1° Gennaio 2003 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 430
Codice ISBN: 9788811677826

 

Triglie…alla Harris (Rouget à la Moutarde)!

La “nostra” autrice gourmand è generalmente nota per i suoi effluvi dolci e fragranti, ma per questo romanzo vogliamo proporre una ricetta di pesce, più adatta e decisamente gustosa.
Tratta dal libro The French Kitchen. A Cookbook, scritto a quattro mani dalla Harris e da Fran Warde, segue la traduzione dall’inglese.

red-mulletIngredienti (per 6 persone):

  • 6 triglie rosse, pulite ed eviscerate;
  • 2 cucchiai di senape di Digione;
  • 200g di senape in grani;
  • Olio di oliva q.b.;

Procedimento:

Preriscaldate  il forno a 200°.
Fate 3 incisioni su ogni lato dei pesci.
Mescolate la senape di Digione con quella in grani e distribuitela abbondantemente su tutto il pesce, riempiendo bene anche i tagli. Oliate quindi una teglia piuttosto grande, posizionate il pesce su di essa e infornate nella parte superiore del forno per 20 minuti.
Servite una triglia alla volta.
Le triglie possono essere accompagnate con delle patate stufate e del crescione.

Un po’ di sale in zucca: …”When I was a child, red mullet were so common on Noirmoutier that you could almost catch them with your hands”…
(
The French Kitchen. A Cookbook, Joanne Harris e Fran Warde)

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