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Sei romanzi perfetti


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La letteratura critica su Jane Austen riempie ormai da molto tempo gli scaffali di librerie e di biblioteche di tutto il mondo, ma solamente di “recente” gli editori italiani hanno scoperto quanto tutto ciò che ruota intorno a zia Jane possa risultare virale e redditizio anche presso le nostre sacre sponde. Non che prima degli ultimi decenni gli studiosi nostrani non conoscessero il valore della produzione della Austen, o che snobbassero, ma sicuramente le loro riflessioni erano un outcome più di nicchia, circolante tra i corridoi e gli uffici dei dipartimenti universitari.
Chissà poi come la passione JA è dilagata…e da lì ha scatenato una reazione a catena che ha portato alla pubblicazione delle principali opere della regina incontrastata della novellistica britannica, di quelle minori ed incompiute, dei suoi esperimenti giovanili, carteggi privati, documenti, per non parlare di prequel, sequel, diversioni sul tema, saggi, studi, vocabolari, game-books, puntualizzazioni, fanatici encomi, ecc…
Ecco quindi in che contesto socioculturale inserire il libro della Rampello: i masterpieces tanto amati dalle Janeites vengono analizzati in modo limpidamente obiettivo e professionale, ognuno affrontato in un’ottica ben precisa, ma comunque per dimostrare come essi siano Sei romanzi perfetti, nella loro quieta, sebbene frizzante impostazione di base, nella loro rassicurante ripetitività topologica, nella loro inarrivabile guizzante ironia.
La Rampello li scompone, ne assaggia ogni briciola, ce ne descrive il sapore, argomenta opinioni personali con una concreta dose di credibilità, insomma costruisce un valido pamphlet tecnico-illustrativo per esperti-ma-non-solo, da gustare comunque con l’adeguata concentrazione del caso.
Talvolta l’elucubrazione pecca di avventato contorsionismo che potrebbe non agevolmente attecchire nell’attenzione dei lettori più spensierati e spigola eccessivamente soprattutto nella prima parte, anche se una volta colto il ritmo del pensiero, il discorso si segue senza ostacoli rilevanti.
Per i cultori e per i profani.
Con un pizzico di impegno.

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Titolo: Sei romanzi perfetti
Titolo originale: Sei romanzi perfetti
Autore: Liliana Rampello
Traduttore: 
Editore: Il Saggiatore
Collana: La piccola cultura
Data di pubblicazione:
 27 Agosto 2014 (prima edizione); 27 Agosto 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 18 €
Pagine: 200
Codice ISBN: 9788842820376

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The Watsons


Per chi conosce già la penna di zia Jane (o Miss Austen o, semplicemente Jane Austen, a seconda del grado di confidenza che avete acquisito con lei), questo romanzo incompiuto, riserverà tutte le classiche pennellate di colore che solitamente caratterizzano i suoi personaggi più celebri.

L’autrice britannica più amata di sempre, inizia a comporre il manoscritto intorno al 1802, ma la morte del padre, tre anni dopo, probabilmente la fece desistere dal portarlo a pieno compimento; tant’è che noi oggi abbiamo il piacere di leggere le sue 18000 parole scarse, grazie alla biografia che della zia fece James Edward Austen-Leigh (Memoir of Jane Austen), pubblicata nel 1871, nella quale veniamo anche a conoscenza di come la vicenda di Miss Emma Watson e dei suoi non troppo piacevoli parenti e amici, avrebbe dovuto svilupparsi, almeno secondo la confidenza – così parrebbe – all’adorata sorella Cassandra, dalla stessa JA.

Al di là del gossip redazionale, il brano è una meravigliosa e vivace scenetta di ingresso che prelude ad una serie di intrecci all’altezza delle trame degli altri capolavori austeniani.
La sala da ballo è forse la scenografia più sfruttata dalla scrittrice di Steventon, perché è senza dubbio il luogo migliore in cui osservare la varietà e talvolta l’assurdità dell’umanità, la cui descrizione è una perla di ironia e humor nelle pagine di The Watsons. Come sempre, la Austen riesce nell’intento di celebrare, nonostante tutto, un evento fondamentale per la società in cui viveva, a cui lei stessa prendeva parte con gran divertimento. Era un’eccellente ballerina!

Nella protagonista Emma, poi, c’è molto della sua arguzia e della sua acuta osservazione di caratteri, c’è molto della Jane che a quasi 200 anni dalla morte, è in grado di generare folle di seguaci in tutto il mondo (la sottoscritta ne è un esempio!) che non si stancheranno mai di visitare qualche sala da ballo, tra vesti, nastri e cappellini, nella speranza che qualche colonnello, Lord o semplice gentleman le inviti per ben due o tre giri di danza consecutivi, per poi sorriderne – o riderne – con la propria sorella per tutto il giorno successivo.

I “parenti serpenti” di questa sventurata eroina poi ricalcano perfettamente le figure di speranzosi arrampicatori sociali, la cui morale risiede quasi esclusivamente nelle sterline di rendita dell’affascinante donnaiolo di turno o nella cospicua dote dell’insignificante lady nubile del circondario.

Cammeo finale: il padre; in questo caso vecchio ed infermo (un po’ come Mr. Woodhouse in Emma…Ancora lo stesso nome: sarà un caso?!), ma pur sempre la colonna portante della famiglia, l’ancora a cui l’assennata protagonista si aggrappa per non lasciarsi travolgere dalla tempesta che infuria intorno a lei. In ogni famiglia uscita dalla penna di Miss Austen il patriarca è un uomo dolce e razionale, guarda caso, molto simile al compianto Reverendo Austen.

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Titolo: The Watson
Titolo originale: The Watson
Autore: Jane Austen
Traduttore: Ierolli Giuseppe
Editore: http://www.jausten.it/jaaothewatsons.html
Collana: –
Data di pubblicazione: 1871 (prima edizione); 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: Gratuito
Pagine: 86
Codice ISBN:

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