Un nostos. Sì, il nostos della (mia) liceale memoria, quella parola di cui ti insegnano il significato come un mantra in IVa ginnasio e che non puoi dimenticare, pena fiocchi di 4 nelle versioni di greco, ma che allo stesso tempo, riluceva sempre come magico indizio per una comprensione complessiva di quei brani classici su cui noi, poveri studenti abbiamo sudato e tremato per anni.
Dicevo, NOSTOS=RITORNO.
Nella tradizionale letteratura della classicità, i nostoi costituiscono una vera e propria categoria, o meglio, un sub-genere della grande epica eroica, quella delle auliche storie omeriche per esempio: l’Iliade e l’Odissea, i pilastri fondanti di un intero filone di narrazioni di dei ed impavidi guerrieri, protagonisti di ere mitiche e gloriose, rimaste immortali per tutti i secoli a venire e, a quanto pare, foriere di fascino anche ai giorni nostri.
Al di là della logorroica – ma necessaria! – premessa, Le paludi di Hesperia si può etichettare perfettamente come il racconto di un lungo e travagliatissimo ritorno: quello di Diomede, figlio di Tideo, e degli altri principi Achei, vittoriosi a Troia, grazie al memorabile ingegno di Ulisse, ma sofferenti per le atroci e strazianti lame che, invisibili nel loro bronzo non umano, lacerarono le loro vite con perdite, tradimenti e crudeltà.
Come ho già accennato in qualche recensione dei suoi romanzi, sono convinta che Valerio Massimo Manfredi scriva visitato fa qualche spirito guida che gli concede la grazia di calarsi agevolmente nei panni del narratore dei luoghi e dei tempi voluti. In questo caso, Omero deve aver per lo meno soffiato nella sua stanza, perchè l’abilità con cui ricrea certe atmosfere è veramente sopraffina.
Manfredi cerca di colmare la lacuna che da sempre turba i classicisti circa i testi che dovrebbero descrivere le vicende successive la decennale grande conquista di Ilio; le sue conoscenze a riguardo non sono in dubbio e dove la ricerca storica e l’archeologia si interrompono, entra in gioco la sua fantasia.
Non voglio indugiare oltre in confronti che alcuni potrebbero quasi ritenere oltraggiosi per colui che non vede, ma è anche vero che non mi piace aderire al filone anticonformistico per forza del “disprezziamo tutto ciò che non ha almeno un migliaio di anni e che non ha contenuti dalla facilità di lettura proustiana”, perciò mi sembra cosa buona e giusta riconoscere i meriti di un professionista – poliedrico – che compie bene il suo lavoro (e io non brillo certo per generosità in fatto di giudizi).
Consigliato sia agli amanti dell’epica classica, ma anche ai neofiti e/o alle matricole ginnasiali per approcciarsi meglio ad un mondo che, volenti o dolenti, dovranno affrontare nel modo sicuramente ingrato di verifiche, interrogazioni sui banchi di scuola.
Un libro per imparare e per sognare nello stesso tempo.
Ascolta un brano del libro: Le Paludi di Hesperia
Titolo: Le paludi di Hesperia
Titolo originale: Le paludi di Hesperia
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Traduttore: –
Editore: Mondadori
Collana: Oscar. Le emozioni della storia
Data di pubblicazione: 1994 (prima edizione); 8 Luglio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 7,90 €
Pagine: 333
Codice ISBN: 9788804632726