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Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno


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Quando per molto tempo interagisci con i personaggi di un libro ed esso, come è nell’ordine normale delle cose, finisce, ti senti un po’ come se fossi partita per l’altro capo del mondo, lasciandoti alle spalle affetti e cari amici; dopo molti libri – e migliaia di pagine! – dovresti essere abituata a certi tipi di arrivederci, per di più forte comunque dell’assoluta certezza che rincontrerai tutti prima o poi, anche se ti rendi conto che il tuo viaggio indietro nel tempo dovrà attendere parecchio e perciò  quel senso di mancanza si accentua.
E’ così ogni volta.
La saga della Gabaldon ha un’attrazione magica particolare e non solo nella trama e nei contenuti, sprigiona quel magnetismo vincente in un romanzo che ti avvince dalla prima all’ultima parola, ancora dopo tanti anni, tante avventure e tanti personaggi. Perchè sono Claire e Jamie Fraser gli elementi catalizzatori, i parti più fortunati della penna dell’ormai ex biologa americana; in una manciata di decenni “effettivi” i nostri eroi hanno cambiato pelle e vita (perdendola e riprendendola anche un paio di volte…), paese ed epoca, hanno viaggiato per mari e pietre, hanno conosciuto gioie e sofferenze, assaporato la Storia e cresciuto una grande famiglia, ma soprattutto sono sempre rimasti umanamente credibili, come noi e allo stesso tempo come tutti – o quasi – vorremmo essere.
Dolcezze e romanticismi a parte, i Fraser sono fatti di carne e sangue, lacerata e sparso troppo spesso anche per loro, ma che con le dovute cure, vedranno sempre i loro corpi risanati e le loro volontà rinvigorite.
Gli strenui ed impavidi valori della testardaggine scozzese e l’arguzia e la determinazione britannica, trapiantati nella nascente libera America moderna. La saggezza della tradizione e la logica della scienza.
2 parti di una stessa anima: straziata e ferita, ma ancora pulsante e in attesa dell’ennesimo ritorno ad un unico cuore.

…To be continued

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno_#14-#15
Titolo originale: Written in My Own Heart’s Blood_#8
Autore: Diana Gabaldon
Traduttore: Brovelli Chiara
Editore: Corbaccio
Collana: Romance Corbaccio
Data di pubblicazione: 10 Giugno 2014 (prima edizione); 28 Maggio – 16 Giugno 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19,60 – 19,90 €
Pagine: 672 – 544
Codice ISBN: 9788863809480 – 9788863809497

Jenny’s First Flapjacks (frittelline/pancakes)

…”Jenny had had a bite with Marsali and the children but declared herself equal to dealing with an egg, if there might be one, so I sent Mrs. Figg to see whether there might, and within twenty minutes we were wallowing — in a genteel fashion — in soft-boiled eggs, fried sardines, and — for lack of cake — flapjacks with butter and honey, which Jenny had never seen before but took to with the greatest alacrity.

“Look how it soaks up the sweetness!” she exclaimed, pressing the spongy little cake with a fork, then releasing it. “Nay like a bannock at all!” She glanced over her shoulder, then leaned toward me, lowering her voice. “D’ye think her in the kitchen might show me the way of it, if I asked?”…
Written in My Own Heart’s Blood (Chapter 6 – Under My Protection)

Riscriviamo la traduzione della ricetta riportata sul sito http://outlanderkitchen.com/ nato proprio dalla passione di una chef professionista – Theresa Carle-Sanders – per questa saga da batticuore.

JennysFlapjacksIngredienti:

  • 2 tazze di farina 00;
  • 1/4 di tazza di zucchero;
  • 2 cucchiaini di lievito;
  • 1/2 cucchiaino di sale;
  • 1 e 1/2 tazza di latte;
  • 2 uova;
  • 1/4 tazza di burro fuso;

Procedimento:

Preriscaldate una padella a fuoco medio basso mentre preparate la pastella.
In una ciotola grande mischiate insieme farina, zucchero, lievito e sale e in un’altra amalgamate bene invece gli ingredienti liquidi.
Unite i due composti e sbattete finchè l’impasto non sia liscio e denso.
A questo punto alzate la fiamma e scaldateci il burro già fuso; quando sarà pronto, versate un mestolo di pastella e lasciate cuocere: appena la frittella farà delle bollicine sulla superficie, dovreste voltarla e lasciar cuocere il lato opposto fino a quando anch’esso non raggiungerà una bella doratura.
Dovranno risultare spessi  1 cm e della larghezza che più preferite.
Ancora bollenti cospargete i vostri mini-pancakes con abbondante sciroppo d’acero, miele, cioccolata calda o frutti di bosco.
Nota: nell’impasto potete aggiungere qualche spezia o bacca! Noi abbiamo optato per l’aroma avvolgente della cannella!

Un po’ di sale in zucca: …”But Sassenach—I am the true home of your heart, and I know that”…
(Written in My Own Heart’s Blood)

book-to-filmDopo anni di attesa e sospiri, i fan della saga di Diana Gabaldon, il 9 agosto 2014 hanno finalmente potuto esultare e seguire le gesta dei loro beniamini anche in Tv, quando il canale satellitare americano Starz ha messo in onda la prima puntata della prima stagione, sbarcata anche in Italia l’anno successivo e ottenendo soprattutto un grandissimo riscontro da parte del pubblico.
Già nominata per importanti premi del genere, fin dalle prime voci di una realizzazione, aveva creato scompiglio tra gli appassionati curiosissimi di conoscere i volti che avrebbero impersonato Claire, Jamie e gli altri protagonisti di Outlander; lo scozzese Sam Heughan sembra perfetto per interpretare l’amato capo clan Fraser, e nondimeno la splendida Caitriona Balfe ha impiegato pochissimo tempo ad entrare nei cuori degli spettatori nei panni di Claire.
La speranza è che la serie continui ad ottenere apprezzamenti di pubblico e critica, in modo che copra le avventure librarie e, chissà, stimoli sempre l’autrice a continuare.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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Il vecchio e il mare


il vecchio e il mareCuba, parecchi anni fa.
Un vecchio pescatore va a pesca al largo dell’isola con la sua barchetta, accompagnato da un ragazzo – Manolo – che verrà costretto dai propri genitori ad abbandonarlo al proprio destino: porta sfortuna, non pesca mai niente. Questo, in modo stringato, l’antefatto.
Poi inizia il capolavoro: il vecchio, testardo, continua da solo per giorni, in attesa di quello che si potrebbe definire un colpo di fortuna: finalmente cattura un pesce spada….più grande della propria barca. Lo fissa all’esterno e da qui in poi emerge tutta l’abilità creativa di uno scrittore amato/odiato: Ernest Hemingway.
Il racconto è un susseguirsi di riflessioni su molti aspetti della vita intercalati alla lotta per salvaguardare la sua pesca, sempre più compromessa a causa degli squali.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro5_tras

Titolo: Il vecchio e il mare
Titolo originale: The Old Man and the Sea
Autore: Hemingway Ernest
Traduttore: Pivano Fernanda
Editore: Mondadori
Collana:  Oscar classici moderni
Data di pubblicazione: pubblicato per la prima volta sulla rivista Life nel 1952 (prima edizione); 1° Gennaio 2000 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10 €
Pagine: 140
Codice ISBN: 9788804488255

Cuban Black Bean Soup

Hemingway amava Cuba, soprattutto l’ha amata nell’ultimo periodo della sua vita, quello in cui produsse questo suo famosissimo libro. Era un grande parco giochi per gente ricca e che ambiva ai più sfrenati divertimenti, ma anche il perfetto habitat per chi voleva vivere in modo comodo ed informale. E poi c’era il Grande Fiume Blu (la corrente del Golfo) che prometteva la miglior pesca di marlin del mondo. E poi…
Il piatto che proponiamo è tratto dal libro Una Fiesta Mobile. A Tavola (e sotto il Tavolo) con Hernest Hemingway, di Gail McDowell, in cui viene raccontata la vicenda biografica e la carriera dell’autore attraverso i luoghi e soprattutto i sapori che hanno pervaso ogni cosa che intorno a lui di lui avesse il gusto.
Da p. 68:

CubanBlackBeanSoup Ingredienti (per 6 porzioni):

  • 500 gr di fagioli neri secchi;
  • 2,5 lt di acqua;
  • 120 gr di guanciale o pancetta;
  • 2 spicchi d’aglio tritati finemente;
  • 1 cucchiaino di cumino;
  • 1 cucchiaino di origano;
  • 1/2 di cucchiaino di senape in polvere;
  • 1 cucchiaio di olio di oliva;
  • 2 grosse cipolle tritate finemente;
  • 1 peperone verde tritato grosso;
  • Succo di mezzo limone;
  • Sale e pepe q.b.;
  • 6 fettine di limone;
  • 2 uova sode tritate;

Preparazione:

“Lasciate i fagioli a mollo in acqua abbondante per tutta la notte.
Buttate l’acqua e portate a ebollizione due litri e mezzo di acqua fresca. Aggiungete i fagioli, il guanciale o la pancetta. Abbassate il fuoco e lasciate sobbollire, parzialmente coperto, per un’ora o due, finchè i fagioli sono quasi cotti. Mescolate l’aglio, il cumino, l’origano e la senape in polvere. In una pentola scaldata l’olio e soffriggete la cipolla e il peperone, mescolando sempre. Quindi versate il succo del limone e mezza tazza dell’acqua di cottura dei fagioli. Coprite e fate cuocere piano per 15 minuti. Poi unite il tutto ai fagioli e fate cuocere ancora un’ora, parzialmente coperto.
Al momento di servire la minestra, passate due tazze di fagioli e rimetteteli in pentola. Togliete il guanciale. Versate la minestra nelle scodelle e decorate con l’uovo tritato e una fetta di limone.”

Un po’ di sale in zucca: …“It is good that we do not have to try to kill the sun or the moon or the stars. It is enough to live on the sea and kill our true brothers.”
(Ernest Hemingway,
The Old Man and the Sea)

 

book-to-film Segnaliamo il capolavoro del 1958 di John Sturges, vincitore anche di un premio Oscar, l’anno successivo, per la migliore colonna sonora firmata Dimitri Tiomkin, nonchè in lizza anche per il riconoscimento come miglior attore protagonista a Spencer Tracy – nel ruolo di Santiago. The-Old-Man-and-the-Sea-1958-Hollywood-Movie

 

Esiste una breve versione d’animazione, The Old Man and the Sea di Aleksandr Petrov (1999), realizzata in un interessante stile pittorico. Questa versione ha vinto nel 2000 il premio Oscar per l’animazione.
Il titolo Staretzat i moreto di Petko Spasov (2002, Bulgaria), è invece un adattamento molto libero del soggetto di Hemingway.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

 

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Labirinto blu


Labirinto Blu

891 Riverside, New York.
L’agente speciale Aloysius Xingú Leng Pendergast sta finalmente godendo della pacifica ricchezza della sua biblioteca, quando uno squillo del citofono sconquassa ancora una volta quella serenità riconquistata in mesi di tanta fatica e forza di volontà.
Il presente si annuncia con nefasto ghigno, il passato si riaffaccia con dolorose cancrene, il futuro si nasconde con bui interrogativi.
E si torna in Museo (AMNH), ancora un viaggio in Sud America, una trappola in miniera.
Vite spezzate: nel presente, dal passato…e per il futuro?
La “squadra” dell’investigatore più enigmatico del mondo deve far fronte comune contro una minaccia sconosciuta, un pericolo che si concretizza più drammaticamente ogni secondo che passa, la follia umana scandisce gli attimi e allarga il sorriso della sua demoniaca crudeltà.
I personaggi che abbiamo imparato a conoscere e ad amare si trovano nel loro contesto più esaltante, con nuove e brillanti sfaccettature (n.b.:…è fin dalle primissime avventure che trovo Constance inarrivabile!), ritorni in scena in splendida forma, attori scattanti nella solita suspense, mai scontata, imprevedibile e perfettamente costruita.
L’ennesima (la 14ima) mirabolante e mirabile avventura che vi farà perdere la cognizione del tempo, che vi farà…correre contro il tempo, ma che vi farà anche capire che non è mai troppo tardi.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Labirinto Blu

Titolo: Labirinto blu
Titolo originale: Blue Labyrinth
Autore: Douglas Preston & Lincoln Child
Traduttore: Porteri B.
Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli best
Data di pubblicazione: Novembre 2014 (prima edizione); 28 Maggio 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19 €
Pagine: 381
Codice ISBN: 9788817081306

Quibe (carne macinata fritta)

Cucina brasiliana.
…”Served in the Favela, the city of angels – Heavenly”…(da Beyond Riverside Drive: A Companion Cookbook, Chris Royal; libro di ricette ispirate e tratte dalle avventure di Pendergast).
Di seguito la traduzione della ricetta così a pp. 800-801.

Quibe Ingredienti:

  • 1 tazza di bulgur;
  • 1 lb. (453 gr) di carne magra macinata;
  • 2 cucchiai di olio vegetale;
  • 1/2 cipolla gialla, tagliuzzata finemente;
  • 2 spicchi d’aglio tritati;
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato;
  • 1/2 tazza di foglie di menta tritate;
  • 2 cucchiaini di sale;
  • 1 cucchiaino di pepe nero;
  • 1 cucchiaino di origano essiccato;
  • Qualche goccia di salsa di tabasco (a scelta);
  • Olio vegetale per friggere;

Preparazione:

Scaldate 4 tazze di acqua e portatele a bollore in un pentolino. Quando l’acqua inizierà a bollire, lessatevi il bulgur e poi, una volta pronto, lasciatelo immerso nell’acqua, ma fuori dal fuoco per un’oretta.BeyondRiversideBook
In seguito, in una padella di alluminio, scaldate 2 cucchiai di olio e a fuoco medio, aggiungetevi 2/3 della carne macinata, la cipolla e metà dell’aglio tritato. Abbrustolite la carne per bene e fate sciogliere le eventuali parti grasse; a cottura ultimata, togliete la padella dal fuoco e insaporite con una manciata di prezzemolo, quindi lasciate da parte a raffreddare.
A questo punto, unite la restante carne macinata al bulgur rinvenuto (sgocciolato a dovere), con l’aglio avanzato e un altro po’ di prezzemolo. Insaporite anche con il sale, il pepe, la menta e l’origano; se vorrete, qualche goccia di tabasco non guasterà di certo. Amalgamate il tutto con le mani per 5 minuti, affinchè tutti gli ingredienti siano ben incorporati tra loro.
Prendete 2 cucchiai circa di composto e manipolatelo creando una sorta di polpetta, appiattitela e al create una tasca al centro in cui poi inserite la carne cotta messa da parte precedentemente; chiudete la pallina con altro impasto e continuate a formare le polpettine.
In una pentola per fritti, scaldate adeguatamente abbondante olio e friggete le vostre quibes.

NdT: Nel riprodurre la ricetta, si sono apportati dei leggeri accorgimenti che non alterano comunque il risultato.

Un po’ di sale in zucca:...“How awful a knowledge of the truth can be”…
(Blue Labyrinth, Douglas Preston&Lincoln Child)

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Il trono di spade III: Tempesta di spade


GoT3

Quando la guerra infuria su tutti i regni, già un’altra si sta apprestando, ancora silente, ancora cieca: la decisiva.
Morto un re, uccisi i legittimi eredi, recisa la vita agli usurpatori annegati ormai da tempo nel veleno del potere e del ribollente furore, nulla più risuona nell’aria, se non il greve vuoto dello sterminio: sangue – che scorre impetuoso con maggior vigore del solito forse -, inganni e tradimenti.
Le famiglie lacerate di Westeros non sembrano mai sazie del sapore acre e rugginoso di quel liquido rosso che insudicia la neve dell’inverno, di Grande Inverno e di tutte le fortezze vicine.
Winter is coming…
Winter is back: now
.

G.R.R.Martin e la sua sadica propensione all’ecatombe delle sue creature sono ormai celeberrimi, ma il “buon” vecchio George ci stupisce sempre con qualche colpo ad effetto e nei finali pare pure cambiare quasi rotta con delle imprevedibili e veramente improbabili “resurrezioni”; detto questo, la sua capacità narrativa ha ben pochi rivali e il terzo (o 5-6-7, a seconda dell’edizione scelta) capitolo della saga “del trono” ne è un’ulteriore conferma.
Se il primo libro era la “novità”, la sorpresa di uno stile, di una penna, di un mondo particolari e vincenti, questo è il vertice di un solido impianto, di qualità e di quantità, che mai stanca e sempre lega, che non cede neanche una riga alla noia e che non perde mai di vista la sua identità.
I personaggi crescono sotto i nostri occhi e i loro gesti e pensieri ci risultano famigliari ad un semplice accenno, come se fossimo anche noi parte schierata in mezzo alla battaglia. Mutano i loro pensieri, combattono con la loro coscienza, agiscono e ragionano: il profitto e la gloria o la pace e la lungimiranza?

E intanto i draghi sorvolano le regioni lontane dove la pretendente al trono di spade, nata dalla tempesta, prepara l’attacco a chi le ha fatto terra bruciata attorno, perchè casa Targaryen è pronta, perchè la Signora dei Sette Regni è una regina pronta a danzare il suo destino tra ghiaccio e fuoco.

La Barriera è il confine, ma non sarà invalicabile…

L’Estate tornerà…ma…

Winter is coming…
Winter is back: now.

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Titolo: Il trono di spade 3: Tempesta di spade (Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il portale delle tenebre)
Titolo originale: A Storm of Swords
Autore: George R.R. Martin
Traduttore: Altieri S.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar
Data di pubblicazione: 8 Agosto 2000 (prima edizione); 29 Ottobre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 22 €
Pagine: 1213
Codice ISBN: 9788804633303

 

Categorie: Cronache del ghiaccio e del fuoco, Fantastico, Fantasy, Martin George R. R. | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Un’eterna meraviglia


Un'eterna meraviglia

Romanzo postumo ed atipico, trovato per caso dagli eredi e pubblicato senza le probabili correzioni che la scrittrice avrebbe potuto effettuare.
Dalla gestazione ai primi passi di un bambino che già nei primi anni di vita dimostra un’eccezionale capacità di apprendimento. Sempre avanti rispetto ai coetanei, si stanca ben presto della scuola dove trova pochi stimoli; ne troverà nello studio dei suoi simili, nel padre, ed in seguito……non roviniamo il gusto della scoperta.
Ritroviamo l’anima della Buck nella seconda parte, quando la sua amata Cina rivive nella figura di un anziano antiquario e di sua figlia conosciuti a Parigi.

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60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Un’Eterna Meraviglia

Titolo: Un’eterna meraviglia
Titolo originale: The eternal wonder
Autore: Pearl S. Buck
Traduttore: Bagnoli K.
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori stranieri
Data di pubblicazione: 2013 (prima edizione); 30 Settembre 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 300
Prezzo: 18 €
Codice ISBN: 9788804640431

 

Tofu impanato e fritto con salsa speziata al burro di arachidi

Pearl S. Buck era anche conosciuta con il suo nome cinese – Sài Zhēnzhū – per il suo grande amore per questo paese, dove visse una buona parte della sua vita e dove ambientò il suo romanzo più famoso, La Buona Terra.  che le valse il premio Nobel nel 1938.
Non poteva quindi mancare qui un piatto della cucina cinese…ma che non fosse il classico riso alla cantonese!

Tofu Ingredienti per 2 persone:

  • 200 g di tofu;
  • 2 cucchiai di amido di mais;
  • sale e pepe in base al gusto;
  • olio per friggere q.b.;

Per la salsa:

  • 1 cucchiaio di burro di arachidi;
  • 3 cucchiai di latte scremato o latte di soya o latte di cocco;
  • 1 cucchiaino di polvere d’aglio (a chi piace);
  • 1 cucchiaino da the di salsa di soya;
  • 1 cucchiaino da the di salsa al peperoncino e salsa Ketchup,
  • 1 pizzico di peperoncino;
  • sale e pepe in base al gusto personale;

Procedimento:

Scolate bene il tofu asciugandolo un po’ con della carta da cucina; tagliatelo a cubetti, della dimensione di un boccone e impanatelo con l’amido di mais avendo cura di non tralasciare nessun lato.
Scaldate poco olio, la quantità giusta per ricoprire il fondo del tegame, e friggetevi i dadini di tofu un po’ alla volta, facendo attenzione che su ogni lato si formi una piccola crosticina.
Scolateli su carta assorbente, spolverateli con sale e pepe e adagiateli sul piatto di portata.
Portateli in tavola accompagnati dalla salsa, che avrete preparato in questo modo: dopo che avrete scaldato il latte in un pentolino, aggiungetevi il burro di arachidi, amalgamandolo bene al latte, poi arricchite con le salse e gli altri sapori.
Servite come aperitivo caldo, magari accompagnato da una profumata zuppa di legumi cinesi.

Un po’ di sale in zucca: …”They cannot take the land away from me. the labor of my body and the fruit of the fields I have put into that which cannot be taken away. If I had the silver, they would have taken it. if I had bought with the silver to store it, they would have taken it all. I have the land still, and it is mine.” …
(La buona terra,
Pearl S.Buck)

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Missione al nord


Missione al nord

Un veterano americano, ex combattente in Vietnam ritorna nei luoghi che hanno caratterizzato una parte indelebile ed indimenticabile della sua vita. Mentre certi episodi di quel periodo riaffiorano pian piano alla sua mente, alcuni dimenticati, forse volontariamente In questo nuovo viaggio ripercorrerà da sud a nord un paese dove le cose, a parte la guerra, sono cambiate di poco. Non dovrà solo vedersela con i nuovi capi di partito al governo di quel paese, ma dovrà lottare contro i propri che tenteranno di tutto pur di nascondere ciò che ha prima intuito e poi trovato.
Romanzo d’azione, spionaggio e anche d’amore. Quello che resta è una buona conoscenza di quella interminabile guerra (ma non solo vista da parte americana) e di paesaggi alieni alla nostra “cultura” occidentale.

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Titolo: Missione al Nord
Titolo originale: Up Country
Autore: Nelson DeMille
Traduttore: Pera R.
Editore: Mondadori
Collana: Bestseller
Data di pubblicazione: 2002 (prima edizione); 9 Dicembre 2003 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 677
Prezzo: 11 €
Codice ISBN:9788804524014

Tôm Chiên Sôt Chua Ngot (Gamberetti fritti in salsa agrodolce)

I protagonisti erano soliti recarsi in ristoranti vietnamiti, dove assaggiavano anche piatti improponibili, quindi abbiamo preferito provare questi ottimi gamberetti.

Gamberetti Vietnam Ingredienti:

  • 250 g di gamberetti sgusciati e senza testa;
  • 1 albume d’uovo;
  • 70 g di farina di grano;
  • 50 g di mandorle o arachidi tostate;
  • 1 pizzico di sale;

Per la salsa:

  • 1 cucchiaino da the di latte condensato;
  • 1 cucchiaino da the di miele;
  • 1 – 2 cucchiaini da the di succo di limone;
  • Olio per friggere;
  • 6 cucchiaini da te di mayonese;

Procedimento:

Sbattete l’albume ed aggiungete mescolando i gamberetti che in precedenza avrete ben asciugato con carta da cucina: questa operazione è necessaria per rendere il piatto più fragrante; aggiungete anche un pizzico di sale.
Lasciate riposare per 5 minuti.
Mescolate in una ciotolina tutti gli ingredienti per fare la salsa che una volta pronta va messa in frigorifero.
Infarinate su ogni lato i gamberetti e friggeteli in olio bollente fino a quando diventano dorati. Poneteli poi su della carta assorbente ed asciugateli dall’olio in eccesso.
Al momento di servire accostateli alla salsa e aggiungete la mandorle tostate.
Questo piatto può essere servito caldo accompagnato da riso bollito o come snack.

Un po’ di sale in zucca: …”Missing you, I wanted to come to see you,
But I was afraid of The Ho’s groves, and the Tam Giang cross river
The Tam Giang cross river is dried up nowadays
And the grove is on watchful guard”…
(Vietnamese Song)

book-to-film
La Paramount Motion Pictures ha acquistato i diritti per la trasposizione cinematografica di Up Country, nell’ormai lontano 2002.
Al momento è noto solo il nome del produttore: Mace Neufeld.
Si riportano le notizie cosi come segnalate sul sito ufficiale dell’autore.

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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L’ultima fuggitiva


LUltima FuggitivaCi sono libri che si fanno apprezzare più per l’atmosfera e l’aria di vivida tranquillità che lasciano respirare in ogni pagina, che per un qualche intrigante intreccio degli eventi narrati.
La semplice e pragmatica vita dei Quaccheri (o Amici) americani apparentemente stride con le travagliate vicende degli schiavi neri che fuggivano alla ricerca della libertà oltre i confini settentrionali della liberissima terra degli Stati Uniti d’America, ma in realtà, di concitato e “drammatico” c’è solo il vago sapido sentore, come se quel granoturco che tutto contamina lì, oltreoceano – e con cui la nostra britannica Honor Bright non riuscirà mai ad andare completamente d’accordo – avesse coperto anche le sfumature di sapore che impreziosivano, con risultati sempre originali, i precedenti romanzi della Chevalier.

Da segnalare la solita doviziosa curiosità dell’autrice nell’indagare i più profondi segreti di un’arte (in questo caso quella del cucito, in modo particolare l’affascinante pianeta dei quilt, le trapunte di rombi, precisissime impunture ed “affetti” della comunità degli Amici) e la sua solita abilità nel raccontarcela attraverso gli occhi e le mani dei suoi comunque sempre ben caratterizzati personaggi.

Una debolezza generale che rilevo con rammarico, sarà anche per la cordiale simpatia che istintivamente provo nei confronti di certe scenografie e vite, ma che per quella loro stessa disarmante onestà (intellettuale) non posso ignorare.
Peccato.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro3_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: L’Ultima Fuggitiva

Titolo: L’ultima fuggitiva
Titolo originale: The Last Runaway
Autore: Tracy Chevalier
Traduttore: Ortelio Massimo
Editore: Neri Pozza
Collana: Bestseller
Data di pubblicazione: 2013 (prima edizione); 30 Ottobre 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Pagine: 313
Prezzo: 9,90 €
Codice ISBN: 9788854509160

Pannocchie Honor! (Granoturco…ancora!)

Eh sì, la nostra Honor Bright da Bridport, Inghilterra, non aveva mai provato questa prelibatezza molto americana. A dir la verità non aveva mai dovuto avere a che fare con il granoturco prima di sbarcare sulle sponde d’oltreoceano e rendersi ancor più mestamente conto che questo cereale si infilava letteralmente dappertutto (e non solo nei piatti!) nelle case degli Amici della sua nuova comunità, della sua nuova…famiglia. E proprio a casa di Jack Haymaker, il suo futuro marito, prova per la prima volta questa semplice delizia contadina (v.brano).
Non disponendo di un fuoco tradizionale, ci siamo accontentati di un forno, ma il risultato è stato comunque da leccarsi i baffi…anzi, le dita!

IMG_4509 Ingredienti (per 2 porzioni):

  • 2 pannocchie (già pulite e bollite – le si trova in un qualsiasi supermercato);
  • 2 cucchiai di burro;
  • 100 gr. di formaggio svizzero;
  • Prezzemolo q.b.;
  • Sale q.b.;
  • Pepe q.b.;

Procedimento:

Essendoci già procurati le pannocchie pulite e prebollite, non ci resta che preparare il condimento.
In una tazza, mischiate il burro ammorbidito, amalgamando bene insieme anche le spezie.
Disponete le vostre pannocchie in una teglia imburrata e versatevi sopra il composto di burro, con l’accortezza di farvele rotolare in modo uniforme.
Preriscaldate il forno a 220° e poi infornate le pannocchie per circa 15 minuti.
Nel frattempo, in un pentolino, sciogliete a fuoco lento il formaggio. Una volta pronte, togliete le pannocchie dal forno e fatevi colare sopra il formaggio fuso.
Da gustare calde o freddo, a vostro piacimento.

Un po’ di sale in zucca: …”A happy home is more than a roof over your head, it’s a foundation under your feet”…
(Proverbio Amish)

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La fattoria dei malfattori


La fattoria dei malfattori

La consueta ironia di Paasilinna che ti fa credere di parlare seriamente mentre prende amichevolmente per i fondelli il mondo intero. Il bello è che man mano si legge riesce quasi a convincerci che le cose potrebbero veramente essere così.
Così un ispettore dei servizi segreti finlandesi si presenta come ispettore bio alla Palude delle Renne, in un punto imprecisato al nord della Lapponia per investigare, e da qui in poi succede di tutto.
Non voglio togliere il gusto dello scoprire tramite la lettura le continue improbabili situazioni in cui riesce a cacciarsi il nostro improbabile eroe dall’impronunciabile nome.
Se vi aspettate il classico romanzo d’avventura tutto azione allora non è una lettura che fa per voi; se invece, oltre che ad amare i luoghi, vi piace la sottile ed assurda ironia di una narrazione scorrevole ma poco incalzante allora fatelo, potreste scoprire nuovi orizzonti.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

Titolo: La fattoria dei malfattori
Titolo originale: Hirttämättömien lurjusten yrttitarha
Autore: Arto Paasilinna
Traduttore: Felici Francesco
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa – N° 223
Data di pubblicazione:
1998 (prima edizione); 25 Ottobre 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 16 €
Pagine: 352
Codice ISBN: 9788870915235

 

Kisseli (zuppa finlandese di frutta)

Nella cucina della fattoria si preparano solo cibi biologici; dal loro particolare menù abbiamo scelto per noi e per tutti quelli che volessero assaggiarla, questa zuppa alla frutta, veramente gustosa e delicata.

Kisseli Ingredienti:

  • 1 largo tegame riempito a 3/4 di acqua,
  • 1 scatola di uvetta;
  • 1 scatola di prugne secche;
  • 2 stecche di cannella;
  • 1 bottiglietta di sciroppo di mais o acero;
  • 2 cucchiai da tavola di succo di limone;
  • 4 cucchiai di fecola di patate;
  • 200 bl di acqua;
  • 450 g di frutti di bosco freschi o surgelati;
  • 1 lattina di cocktail di frutta;

Procedimento:

Fate bollire l’acqua  in una pentola piuttosto grande, insieme alle prugne, l’uvetta e la cannella.
Appena raggiunto il bollore, aggiungete anche lo sciroppo e il succo di limone.
Nel frattempo sciogliete bene la fecola con 200 ml di acqua, poi aggiungetela alla mistura sul fuoco.
Lasciate cuocere fino a quando la zuppa si addensa e si schiarisce – circa 10 minuti – poi aggiungete la frutta.
Potete servire la vostra kisseli calda o fredda; il giorno dopo sarà ancora più gustosa.
Si conserva in frigorifero anche per una settimana.
(Se usate frutta disidratata, servirà più acqua).

Un po’ di sale in zucca: …”Älä laita kaikkia munia samaan koriin”…
(…”Non tutte le uova dovrebbero essere messe nello stesso cestino”…)
(Proverbio finlandese)

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Armadale


armadale

Una lettera che arriva dal passato rivelando un terribile segreto, un sogno premonitore che tormenta un’esistenza ed il destino che si cela sotto un fitto velo nero.
Tutto questo appartiene alla storia di due giovani, alla loro grande e fraterna amicizia, al fato che li ha avvicinati e che è riuscito anche ad allontanarli.
Un romanzo dai toni contrastanti. Contrastanti come i due ragazzi, se Allan è estroverso, spontaneo, poco riflessivo, a volte anche ingenuo, al contrario Midwinter è serio, riservato, di poche parole, sempre pensieroso, saggio. Persino nell’aspetto sono diversi: il primo alto, prestante, biondo, con gli occhi chiari, l’altro piccolo, minuto e scuro in tutti i suoi colori.
Queste diversità si riscontrano anche negli altri personaggi del racconto come la dolce e romantica Miss Milroy è l’opposto dell’affascinante e maliziosa Miss Gwilt, oppure l’ottimista Pedgift il giovane pieno di risorse e il sempre triste amministratore Bashwood, o ancora il paterno e protettivo pastore Mr Brock e la cattiveria di Mamma Oldershaw.
A mio parere Armadale è il capolavoro di Wilkie Collins, un libro che come un quadro del Caravaggio all’apparenza cupo offre però una sorgente di luce che illumina la scena, quest’opera dove un triste e scuro destino sembra minare e attentare la vita dei personaggi arriva in aiuto la luce che viene dai sentimenti sinceri.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Armadale

Titolo: Armadale
Titolo originale: Armadale
Autore: Wilkie Collins
Traduttore: Tubertini A.
Editore: Fazi
Collana:
Le porte
Data di pubblicazione:
1866 (prima edizione a puntate, dal Dicembre 1864 al Luglio 1866, sulla rivista Harper’s New Monthly Magazine); 11 Dicembre 2001 (attualmente fuori catalogo, reperibile gratuitamente su http://www.gutenberg.org/browse/languages/it)
Prezzo:
Pagine: 823
Codice ISBN: 9788881123032

 

Sandwiches ai cetrioli

Un picnic è un’ottima maniera per conoscere meglio i vicini, riconquistare la stima dei compaesani e corteggiare un po’ la dolce Miss Milroy. Così Allan, con l’aiuto di Pedgift il giovane, organizza la gita ai laghi poco lontani. Tra le provviste consumate, di certo non saranno mancati questi deliziosi e freschi tramezzini, tipici dell’età vittoriana.

Sandwiches ai cetrioli Ingredienti (4/5 porzioni):

  • Un cetriolo affettato;
  • 1 pagnotta di pane bianco o nero sottilmente affettata;
  • 1 pezzetto di burro (120 g. ca.) a temperatura ambiente;
  • 1 cucchiaino da te di foglioline di menta finemente sminuzzate;
  • Il succo di un limone;
  • Sale, pepe nero e paprika q.b.;

Procedimento:

Mischiate insieme il burro ammorbidito con le foglioline di menta e il succo di limone.
Condite con sale e paprika e sbattete il tutto fino a formare una crema morbida.
Assaggiate ed eventualmente aggiustate in base al vostro gusto.
Affettate poi finemente il cetriolo spellato, salate leggermente e lasciate riposare per 15’ in modo che rilasci l’acqua in eccesso. Asciugate quindi le fettine con un panno pulito.
Spalmate un lato di ogni fetta di pane con la crema al burro che avete preparato in precedenza, appoggiate su una metà delle fette imburrate un doppio strato di cetrioli, spolverizzate con un pizzico di pepe nero, coprite con le altre fette di pane per formare dei sandwiches e premere leggermente.
Tagliate i tramezzini cosi preparati in triangoli, e servite subito.
(Noi li abbiamo preparati tostando prima le fette di pane e…sono una vera bontà!)

Un po’ di sale in zucca: …”Fate chooses your relations, you choose your friends.”…(Il destino sceglie le tue relazioni amorose, tu scegli i tuoi amici.)
(Jacques Delille)


			
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Il trono di spade II: Lo scontro dei re


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Concludendo la recensione sul primo capitolo delle “Cronache” (https://ilessi.wordpress.com/2014/07/16/il-trono-di-spade-1-il-gioco-del-trono/), avevo promesso che la successiva sproloquiata sulla saga che sta facendo impazzire il mondo -soprattutto quello orbitante intorno alla sottoscritta -, sarebbe stata più professionale e critica. Lo spergiuro era relativo all’impegno, non al risultato, ma darò prova di essere degna dei Targaryen.

Ehm…dicevo…

Chiudiamo gli occhi ed eccoci di nuovo tra le terre di Ghiaccio di Westeros e l’arido Fuoco di Essos (la “mia” Dany Fly Zone per intenderci…i draghetti sono cresciuti e svolazzano pasciuti e felici sopra le teste intrecciate del mio khalasar), dove ormai si respira aria di guerra. Il Trono di Spade è ufficialmente occupato dall’irritante e poco regale Joffrey Lannister (ops…un lapsus!), ma gli zii del biondo e ricciolo figliolo di mamma Cersei, non sembrano lieti di vedere il nipotino armeggiare a sproposito picche e spade con una corona in testa e partono dalle loro tranquille dimore agli estremi confini del prossimo venturo Inverno per imporre i loro validi argomenti in merito.
Sangue chiama sangue e in questo scarso migliaio di pagine, zio George ha dato veramente sfogo a tutta la sua sete di truculenza (non occorre essere dei veri nerd per cogliere l’ironia del web a tal proposito), coinvolgendo tutti i Sette Regni in questa infinita lotta dai tratti apocalittici.
Nessuno verrà risparmiato.
…Tranne forse la solita qui presente nuova Khalesi dei Dotraki che ha problemi di altra natura, incaponita su altre ambizioni e che…attenti tutti voi che appena trovo una nave che mi si confà, scateno i cuccioli, i barbari dalle lunghe trecce e campanelli, imbarco (metaforicamente) ser Jorah e…qui è meglio che mi fermi! (n.b. le congetture sul destino di Daenerys, il trono, il parentame, le abitudini matrimoniali di famiglia, Jon, etc…sono piovute come tempesta in una sera di fine agosto attorno ad un tavolo e qualche birra e, in una sorta di brain storming senza soluzione di continuità, si insinuano come le canoniche pulci negli orecchi di tutti coloro che…hanno ancora qualche puntata da recuperare!).
Nel frattempo il povero Edd si rivolterebbe nella cripta di Grande Inverno – se solo potesse arrivarci – in quanto moglie e prole sono sparsi e spersi qua e là e l’inespugnabile fortezza del Nord viene messa a ferro e fuoco dall’ingrato spaccone Theon Greyjoy (del resto, anche del Titanic avevano detto fosse inaffondabile…le celebri ultime parole…)…ma…!
Non posso andare oltre…ho già rivelato più del lecito e non vorrei subire hackerate gratuite (eh no basta!…).

Lo so, probabilmente la promessa iniziale non può essere considerata esaudita, ma riconoscetemi un cambiamento: da solenne encomio all’Opera di Martin, sono passata ad un più frivolo ed (auto)ironico rapporto della mie recenti ore di lettura: da invasata seriosa, a rassegnata maniaca seriale (nel senso, “della serie” in questione!).
Del resto, passare dall’essere la “luna della (mia, di Drogo) vita” al “fulgido astro del (mio…ma anche no Xaro!!!) firmamento”, è un salto di qualità notevole!
Nella speranza che il sadico scrittore barbuto non fornisca ancora il suo desco di miele avariato (…dopo l’epiteto di cui poc’anzi, il dubbio sorge spontaneo), rinnovo con tutti i buoni propositi che conosco la mia promessa per il volume successivo, ma…ma!

…To be continued.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Lo Scontro dei Re

Titolo: Il trono di spade 2: Lo scontro dei re (Il Regno dei Lupi, La Regina dei Draghi)
Titolo originale: A Clash of Kings
Autore: George R.R. Martin
Traduttore: Altieri S.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar
Data di pubblicazione: 2 Febbraio 1999 (prima edizione); 30 Aprile 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 22 €
Pagine: 963
Codice ISBN: 9788804630739

Il Nord: barbabietole al burro

Pare che Tyrion le gustasse “in zuppa”, come accompagnamento di pesce freddo e…biscotti!…Va beh, la discutibile compagnia del Folletto sembra che si rifletta anche negli abbinamenti culinari, ma non sarò di certo io a discutere sulla nouvelle cuisine della “feccia” di Casa Lannister.
Vi propongo invece la ricetta tradizionale di un contorno dal sentore antico, dai colori sgargianti e dal gusto fragrante e morbido che  – vi assicuro – compiacerà il palato anche di quanti di solito storcono il naso di fronte a questo ortaggio semplicissimo e troppo spesso relegato negli angoli più remoti delle nostre dispense.
(Traduzione personale da A Feast of Ice & Fire – The Official Companion Cookbook, C. Monroe-Cassel & S. Lehrer, pp. 65-66)

ButteredBeets Ingredienti (per 4 porzioni):

  • 4-6 barbabietole, preferibilmente sia rosse che gialle;
  • 1 cucchiaino di prezzemolo fresco tritato finemente;
  • 4 cucchiai di burro non salato;
  • Olio EVO q.b.;
  • Una presa di sale;
  • Una presa di pepe nero in polvere;
  • Aceto balsamico q.b.;

Procedimento:

Per prima cosa, pre-riscandate il forno a 190°.
Ricoprite quindi le barbabietole con olio e avvolgetele poi in un foglio di alluminio; posizionatele su una teglia ricoperta di carta forno e arrostitele per bene (saranno necessari dai 45 ai 60 minuti ca.).
Una volta pronte e tolte dal forno, lasciate raffreddare le vostre barbabietole per una decina di minuti, poi pelatele e tagliatele in fettine sottili, dopo di che mettetele in padella con il burro. Fatele saltare per 5-10 minuti, conditele con le spezie e con un pochino di aceto balsamico.
A questo punto non vi resterà che servirle.
(N.b. l’effetto cromatico del mix di barbabietole sarà notevole!…Purtroppo il supermercato di fiducia non era fornito di entrambe le qualità, quindi, mi sono dovuta accontentare e lavorare di fantasia!).

Un po’ di sale in zucca: …”I loved a maid as fair as summer, with sunlight in her hair”…
(
A Clash of Kings, George R.R. Martin)

 

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