Articoli con tag: Tradizioni

Il candelabro sepolto


il candelabro sepolto

La tradizione ebraica vuole che la Menorah originale, il candelabro a sette bracci della religione del Popolo eletto, giaccia sepolto in qualche luogo sconosciuto.

Trafugato da Tito nel 70 d.C., in seguito alla conquista di Gerusalemme da parte dei Romani, fu razziato dai Vandali durante il Sacco di Roma e portato a Costantinopoli. In seguito non si conosce se il suo viaggio qui si sia concluso o se come per il Popolo di Israele la sua Diaspora continui.

Stefan Zweig, raccontando una storia e facendone una leggenda credibile, ha voluto ricostruire il possibile viaggio di questo importante simbolo della religione giudaica; in modo garbato e senza la pretesa della verità assoluta, ha affrontato un argomento delicato come l’antica fede dei figli di Israele.

Protagonista di questa vicenda è la vita di Beniamino che fin da piccolissimo è il predestinato a ritrovare il sacro candeliere, fino a giungere al luogo del suo riposo.

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Titolo: Il candelabro sepolto
Titolo originale: Der begrabene Leuchter
Autore: Stefan Zweig
Traduttore: Rho Anita
Editore: Sikra
Collana: NarrativaSkira
Data di pubblicazione: 1937 (prima edizione); 19 Febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 172
Codice ISBN:  9788857215365

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Il libro di Natale


il libro del natale

Le leggende del Nord, con tutto il gelo e il buio dell’inverno scandinavo, ma con il calore e la luce delle mille candele che si accendono in questi giorni di festa, sui davanzali delle finestre o sulle coroncine delle fanciulle che ricordano Santa Lucia, la martire siciliana, venerata dalle giovani ragazze svedesi.

Selma Lagerlöf ha raccolto in questo volumetto tulle le tradizioni più conosciute della sua terra, raccontandocele sempre con il suo stile unico, semplice e sofisticato allo stesso tempo, perché non c’è Natale senza neve, senza freddo e senza tradizioni.

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Titolo: Il libro di Natale
Titolo originale: Julklappsboken och andra berättelser
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: Lombardi Maria Cristina
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1945 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN: 9788870915105

Lussekatter

Panini dolci preparati per il giorno di Santa Lucia, quando le ragazze portano le loro coroncine di luce e cantano gli inni natalizi.

IMG_4963 Ingredienti:

  • 500 ml di latte;
  • 1 g di zafferano;
  • 50 g di lievito  per pane;
  • 170 g di zucchero;
  • 200 g di burro non salato;
  • 1 kg di farina bianca;
  • 1 uovo;
  • sale;
  • uvetta.

Procedimento:

Sciogliete il burro in una pentola, unite il latte e scaldare fino a 37°C, facendo attenzione che non si scaldi troppo.
In una grande ciotola sciogliete il lievito aggiungendo pian piano il liquido caldo, poi lo zafferano e lo zucchero.
Mescolate bene e poco alla volta incorporate la farina setacciata.
Impastate fino ad ottenere un impasto non appiccicoso, ma morbido.
Fate lievitare per almeno 2 ore, anche se non si gonfierà troppo.
Trascorso questo tempo, lavorate la pasta per poco tempo su un ripiano.
Con un po’ di impasto per volta, fate delle palline di circa 5 cm di diametro, poi riprendere la prima pallina e allungarla un poco, così per le altre; ripetete questo passaggio più volte fino a raggiungere una stringa di ca. 20 cm di lunghezza e 1/2 cm di diametro.
Continuate in questo modo fino ad usare tutto l’impasto.
Adesso date alle strisce la forma preferita, e usate l’uvetta per decorare, spingendola bene all’interno del composto.
Fate lievitare ancora per 10 minuti sotto un panno umido.
Spennellate con l’uovo sbattuto.
Infornate al centro del forno preriscaldato a 200°C per 8/10 minuti.
Fate raffreddare sotto una panno e gustare.

Un po’ di sale in zucca: … “Vägen till mannens hjärta går genom magen”.
(La strada per il cuore dell’uomo passa attraverso la pancia.)
(Proverbio svedese)

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Buon Natale, Gesù Bambino


buon natale gesu bambino

 

Sette racconti, sette poesie, sette storie di Natale, ricordi dell’infanzia della più popolare scrittrice austriaca per bambini, in una Vienna in tempo di guerra o degli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale.

Gli alberi si decoravano con ghirlande di carta, ma anche la carta era preziosa e nulla si poteva sprecare, poco era il cibo e poco bastava a fare festa.

Storie semplici, popolari, ma piene di speranza,  da leggere tutte d’un fiato, specialmente in questo periodo dove le luci illuminano le nostre strade e le nostre case e le tavole sono ricche di prelibatezze.

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Titolo: Buon Natale, Gesù Bambino
Titolo originale: Fröhliche Weihnachten, liebes Christkind
Autore: Christine Nöstlinger
Traduttore: Giorgi F.
Editore: Fabbri
Collana: I Delfini
Data di pubblicazione: 1997 (prima edizione); 21 Ottobre 1998 (Attualmente fuori catalogo )
Pagine: 128
Prezzo: 7,18 €
Codice ISBN: 9788845127595

 

Zuppa di piselli

C’era la guerra, il babbo di Christine combatteva sul fronte russo, anche se la famiglia della ragazza non moriva di fame, il cibo era sempre più scarso e con quello che si poteva avere con la tessera di razionamento dei viveri, la nonna era costretta ad allungare sempre di più la zuppe di piselli  con l’acqua, addensandola con la farina, che formava molto spesso dei grumi non proprio gustosi.

Ma noi ne prepareremo una buona scodella fumante, gustosissima e… senza bioccoli.

Zuppa piselli Ingredienti per 4 persone:

  • 1/2 cipolla;
  • 70 g speck o pancetta a dadini;
  • 2/3 patate;
  • 1 lattina di piselli o la stessa quantità di quelli surgelati;
  • 750 ml di acqua;
  • Olio EVO q.b.;
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento:

Fate un soffritto con cipolla, olio EVO e speck, scolate bene la confezione di piselli e aggiungeteli al soffritto con le patate pelate e tagliate a dadini: cuocete per 4/5 minuti.
Aggiungete l’acqua, salate e portate a bollore e fate cuocere ancora fino a quando le patate non saranno cotte.
Volendo potreste aggiungere anche pastina o riso, prima del termine della cottura.
E’ un ottimo piatto unico.

Un po’ di sale in zucca: …”Seltner Gast ist stets wilkommen”. (“L’ospite raro è sempre benvenuto”).
(Proverbio tedesco
)

…Frohe Weihnachten!

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La saga di Gösta Berling


gosta berling

 

Selma Lagerlöf  era ancora una scrittrice sconosciuta, quando nel 1891 fu pubblicata questa sua prima opera.

Quasi un romanzo cortese, sicuramente un poema epico, una saga che narra le imprese di un gruppo di cavalieri, dall’animo nobile e generoso, ma dalle gesta non proprio irreprensibili. Una saga che risale ad un passato ormai lontano.

Allegri per principio, vittime delle loro debolezze amavano il gioco, la musica, le truffe, il bere in compagnia, gli scherzi, le avventure galanti, il divertimento e poco il lavoro. Tra loro spiccava maggiormente la figura di Gösta Berling, affascinante ex ministro del culto con un cuore che troppo spesso palpitava per le giovani donne che incontrava.

Le loro avventure, insieme a quelle di tutta la comunità che si affaccia sul lago Löven nello Skane, ci sono raccontate in forma di episodi, tipici della saga, ma con la melodia di una poesia propria del poema epico, dove gli interpreti sono quasi supereroi e le loro vicende saranno ricordate nel tempo.

Ma questa allegra brigata, non è la sola protagonista del romanzo, infatti importante ruolo lo svolge l’ambiente, quella natura che può diventare maligna, che incanta e ammalia sempre, quando si presenta con la magia che l’autrice le conferisce: le limpide acque a volte insidiose del lago sorridente, che strizza l’occhio ai monti eterni dove si nascondono pericolosi burroni; le montagne abbracciano e proteggono i boschi del Vermland ricchi di selvaggina ma dove sono facili da incontrare i grandi orsi in cerca di cibo, i feroci lupi dagli occhi fiammeggianti, le furbe volpi e sentire in primavera il canto dei cuculi, che in autunno li trasforma in uccelli predatori.

Come in un mito, il racconto si svolge in un’atmosfera di fiaba, la realtà si mescola bene con la fantasia e spesso non se ne distinguono i confini. Se si lascia poi correre lo sguardo su questi paesaggi diventa veramente difficile ritornare alla realtà e cresce forte il desiderio di visitare o ritornare alle terre del Nord.

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Titolo: La saga di Gösta Berling
Titolo originale: Gösta Belings Saga
Autore: Selma Lagerlöf
Traduttore: G. Pozzo, M. Svendsen Bianchi
Editore: Iperborea
Collana: Narrativa N 159
Data di pubblicazione: 
1891 (prima edizione); Dicembre 2007 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 19 €
Pagine: 504
Codice ISBN:9788870911596

 Kyckling på Djurrödsvis med pressgurka (Pollo arrosto con insalata di cetrioli)

Piatto principe del pranzo di Natale, nella grande sala del castello di Ekebù, quando vi dimorava ancora la vecchia signora, era il Pollo Arrosto, credo quindi che questa vecchia ricetta, risalente al Medioevo, ma che si cucina ancora in una piccola zona del Sud della Svezia, sia stata fra quelle preferite dai Cavalieri.

Veramente delizioso, questo piatto, riveste il pollo di un sapore unico, superbamente saporito e dolce allo stesso tempo, cremoso e fresco.

PolloArrostoSvedese Ingredienti:

  • 1 pollo a pezzi;
  • 1 mela;
  • 12 prugne secche;
  • 2 dl di panna;
  • 1 dado di pollo;
  • farina q.b.;
  • salsa di soya in base al gusto;
  • un cucchiaino da the di zucchero;
  • olio q.b.;
  • sale e pepe a seconda del gusto.

Per accompagnare sono consigliati patate bollite e insalata di cetrioli.

Procedimento:

Sul fornello, amalgamate bene il burro con qualche cucchiaio di olio in una teglia da forno possibilmente con coperchio. Aggiungete il pollo e lasciare rosolare delicatamente per circa cinque minuti da ogni lato.
Spennellate con la salsa di soya, aggiungete circa 300 ml di acqua dove avrete sciolto il dado di pollo e mettete in forno già caldo a 200°C.
Nel frattempo affettate i cetrioli.
Dopo circa 30 minuti, togliete la teglia dal forno, pungete il pollo e bagnatelo bene con il sugo di cottura, girandolo e assicuratevi che sia tutto ben irrorato.
Aggiungete le prugne  e la mela a pezzetti, cercando di sistemarle sul fondo della teglia, o comunque sotto i pezzi di pollo. Rimettete in forno.
Dopo 15 minuti sfornate nuovamente e cercate di colare in un pentolino tutto il sugo; portate a termine poi la cottura (senza condimento) per altri 15 minuti. Ricordate che il tempo può variare da forno a forno o dipendere dalla dimensione dei pezzi di pollo; dai 40’ minuti all’ora dovrebbe essere il tempo giusto.
Togliete la carne dal tegame cercando di mantenerla al caldo, togliete anche le prugne e la mela che userete come accompagnamento: questo contorno, anche se non bello da vedere, completa il piatto nella maniera ideale.
Versate nella pirofila la salsa che avete tenuto da parte, aggiungete un po’ di farina bianca e lo zucchero,  amalgamate bene e portate a bollore.
A questo punto aggiungete la panna, sale, pepe bianco e salsa di soya, assaggiando fino a che otterrete il gusto desiderato. Ricordate che la salsa deve essere abbastanza saporita a contrasto con il poco sapore delle patate bollite.
Servite appunto con le patate bollite e con l’insalata di cetrioli.

Un po’ di sale in zucca: … Här ha nu fantasiens jättebin svärmat omkring oss under år och dag, men hur de ska komma in i verklighetens kupa, det få de sannerligen se sig om.
(…”Qui le grandi api della fantasia ci hanno sciamato intorno per giorni ed anni, ma come poi faranno a entrare nell’alveare della realtà, questo proprio è affar loro”…)
(Gösta Berling saga, Selma Lagerlöf)

 

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Nel 1924, venne tratta una versione cinematografica diretta da Mauritz Stiller: La Leggenda di Gösta Berling (Gösta MV5BMTgyNDYzMTczMV5BMl5BanBnXkFtZTgwNjE2MjA0MjE@._V1__SX1303_SY591_Berlings saga), con Lars Hanson e una giovanissima Greta Garbo.
Distribuito dalla Svensk Filmindustri (SF), il film – b/n e muto! – uscì nelle sale cinematografiche presentato in Finlandia il 9 marzo 1924 con il titolo Gösta Berlingin taru. Il giorno dopo, il 10 marzo, usciva in Svezia:…la prima parte però! Infatti, solo una settimana più tardi gli spettatori locali poterono vedere la conclusione del film; del resto, la versione diffusa in patria era un lungometraggio di ben 183 minuti, forse improponibile tutto d’un fiato!

 

 

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

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Storie e leggende della Bergamasca


storie e leggende della bergamascaTanti anni sono passati da quando bambina, le sere d’inverno dopo cena, amavo ascoltare una anziana zia che mi raccontava storie legate alla nostra terra. Quasi sempre parlavano di morti che tornavano in vita, diavoli e folletti spiritosi che si divertivano a fare scherzi e a spaventare chi, specialmente nelle notti buie e magari sotto un temporale li incontrava lungo sentieri isolati. Confesso che mi coricavo terrorizzata: coperte, occhi ben chiusi e una preghiera erano la mia difesa, ma la sera successiva tornavo in quella vecchia cucina pronta ad un altro spavento.

Questa raccolta mi ha ricordato quei tempi, riportandomi al tempo quando la televisione era un privilegio di poche famiglie e i piccoli giocavano numerosi nei cortili o addirittura per le strade.

Racconti e tradizioni che venivano narrate fino all’inizio del secolo scorso nelle stalle, unici locali riscaldati dal fiato degli animali e dalla compagnia del vicinato, le donne intente a sferruzzare, gli uomini occupati a riparare gli attrezzi del loro lavoro rurale e a gustarsi un po’ di tabacco mentre i ragazzini sgranavano pannocchie.

Leggende che in ogni paese prendevano caratteristiche differenti, adattandosi alle diverse contrade e tradizioni o legate ad un territorio particolare, spaziando dall’Alta Valle Brembana, alla altrettanto nota Valle Seriana, non dimenticando la meno famosa Valle Imagna o i paesi della pianura orobica.

Storie popolari, da non dimenticare, dedicate ai bergamaschi e a chi ama la terra di Brighella, Gioppino e del più famoso Arlecchino, perchè non dimentichiamo, Arlecchino è nato nella nostra Terra.

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Titolo: Storie e leggende della Bergamasca
Titolo originale: Storie e leggende della Bergamasca
Autore: Tarcisio Bottani, Wanda Taufer
Traduttore:
Editore: Ferrari Grafiche
Collana:
Data di pubblicazione: 2002 (prima edizione); 31 Dicembre 2002 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 208
Codice ISBN: 9788887489316

Pane alle castagne

Quando nacquero queste leggende il pane bianco era ben raro, ma nei boschi che circondavano Bergamo e che ancora rendono magiche le nostre montagne, si potevano raccogliere numerose castagne con cui preparare delle profumate pagnotte…

PaniniCastagne Ingredienti (per 12 panini piccoli):

  • 350 gr di farina manitoba;
  • 300 gr di latte;
  • 250 gr di farina di castagne;
  • Zucchero q.b.;
  • Strutto q.b.;
  • Una bustina di lievito secco;
  • Gherigli di noci q.b.;
  • Un uovo;
  • Olio EVO q.b.;
  • Sale q.b.;

Procedimento:

Impastate le due farine con il latte tiepido, il lievito, due cucchiaini di zucchero, 3 di sale, 2 di strutto, 2 cucchiaiate d’olio e lavorate a lungo, fino a che la pasta risulti morbida, ma non appiccicosa.
Lasciate lievitare e poi formate 12 palline (i vostri panini) che disporrete su di una placca rivestita di carta da forno.
Spennellate i panini con l’uovo leggermente sbattuto; a questo punto lasciateli ancora lievitare per una 40ina di minuti in un luogo tiepido.
Adesso è giunto il momento di infornarli a 180° per 15-20 minuti, ma prima decorateli con dei gherigli di noce sulla parte superiore di ognuno.

Un po’ di sale in zucca: …”A utuèr: rae, castègne e fóns, melgòt, durcc e móst”…
(
Ad ottobre: rape, castagne e funghi, granoturco, tordi e mosto.)
(Proverbio bergamasco)

 

 

 

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Il dono di Natale


Il Dono di Natale è il titolo del primo dei 17 racconti che Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926, ha scritto ricordando la sua infanzia e la sua adolescenza, nella meravigliosa terra che è la Sardegna.

Tutte le storie sono ambientate nella zona di Nuoro, dova la grande scrittrice nacque e visse fino al suo matrimonio durante la fine del XIX secolo.

Fanno da sfondo i paesaggi montuosi e selvaggi che diventano un avventuroso luogo per i giochi di bambini vivaci e chiassosi, ma allo stesso tempo dolci e solidali, protagonisti di favole all’interno della dura vita di tanta gente vera.

Freddi inverni quando la neve imbiancava per giorni ogni cosa, leggende narrate davanti al fuoco, il profumo del pane fatto in casa, l’ospitalità intorno a tavole più o meno ricche, la messa di Natale, i pastori con le loro pecore e le tante tradizioni di questa nostra isola mediterranea, tutte situazioni che magicamente trasformavano questi paesini in un grande presepe vivente.

Racconti per ragazzi? Non solo, tante storie per chi ama la Sardegna, per chi legge volentieri un classico o vuole trasformare un ottimo libro in un altrettanto ottimo regalo non solo di Natale.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

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Titolo: Il dono di Natale
Titolo originale: Il dono di Natale
Autore: Grazia Deledda
Traduttore:
Editore: La Riflessione
Collana:
Data di pubblicazione:
1930 (prima edizione); 2009 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio – Ebook) 
Prezzo: 5 €
Pagine:
Codice ISBN: 978885098533

Maccheroni al sugo di noci

“Era presto ancora per la grande cena, che si fa dopo il ritorno della messa di mezzanotte, alla quale noi però non assistevamo perchè la notte di Natale è quasi sempre rigida e nelle notti rigide i ragazzi devono andare a letto; ma per noi e per tutti quelli che volevano mangiare senza profanare la vigilia veniva preparato un piatto speciale, di maccheroni conditi con salsa di noci pestate, e con questo e con le storie di Moisè ci contentavamo.” (Il vecchio Moisè)

Ecco qui riproposto questo “piatto speciale” – rivisitato e corretto in mancanza della ricetta originale!

Maccheroni al sugo di noci Ingredienti (per 4 persone):

  • 300 gr di maccheroni (o della pasta che preferite);
  • 150 gr di gherigli di noci;
  • 50 gr di pinoli;
  • Mollica di un panino;
  • Sale q.b.;
  • 1 spicchio di aglio;
  • Pepe q.b.;
  • Olio EVO q.b.;

Procedimento:

Scottate i gherigli di noce in un pentolino con acqua bollente; scolateli, privateli della pellicina e metteteli in un mortaio.
In una ciotola riponete la mollica del panino con un poco di acqua e poi strizzatela bene e mettete anch’essa nel mortaio.
Unitevi anche i pinoli, lo spicchio di aglio pelato, il sale e il pepe: pestate il tutto fino a ridurlo a poltiglia.
Aggiungete a filo mezzo bicchiere circa di olio EVO e fatelo amalgamare bene al composto.
Nel frattempo cuocete la pasta, scolatela e porzionate.
Versatevi sopra il vostro sugo “a freddo” di noci. (Verificate se è il caso di aggiungere un altro filo d’olio).

Un po’ di sale in zucca: …”Sa domo est minore, su coro est mannu”.
(“La casa è piccola, il cuore è grande”).

(Antichissimo proverbio sardo)

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