La Sanfelice


la sanfelice

 

Siamo alla fine del XVIII secolo, in una Napoli già fortemente superstiziosa, influenzata dalla devozione a San Gennaro, regna un debole re, pavido, inetto e codardo e ignorante come lui stesso si definisce, Ferdinando IV di Borbone, re spagnolo  cresciuto con i “lazzaroni” del porto dove la camorra esercita il suo potere. (Dumas lo definisce: Lâche et faux comme prince, François fut faux et cruel comme roi. “Falso e codardo come principe, Francesco fu falso e crudele anche come re.” )

Al suo fianco l’odiata Carolina d’Asburgo, amica e confidente dell’ammiraglio inglese Nelson (le grand génie) con il quale stringe un’alleanza che porterà anche all’intervento delle truppe russe.
Questo patto tra la regina, gli Inglesi e appunto i Russi, è stipulato allo scopo di respingere i Francesi, che sulla scia della Rivoluzione del 1789, intervengono ad aiutare i patrioti partenopei a scacciare la monarchia, instaurando anche a Napoli la Repubblica.

Sullo sfondo del preciso racconto storico di Dumas, poca è la parte che spetta al romanzo come frutto della mente del grande scrittore; ad esempio la vita della protagonista Luisa Sanfelice, è molto simile a quella della vera nobildonna che frequentava la corte di Napoli, come reali sono i patrioti che condivisero con lei la condanna e la sorte a cui furono destinati.

Ad un certo momento della lettura nasce una domanda: forse troppi stranieri a Napoli? E in tutto questo fermento il popolo con chi sta?

Dumas amava molto la città alle falde del Vesuvio e alla quale dedica questo suo lavoro. Da buon francese, ovviamente amava molto di più la sua patria e con delicatezza trascina il lettore a parteggiare per i patrioti e per i francesi che li sostengono e diventa difficile resistere a non schierarsi a fianco di chi subisce i soprusi di quella vigliacca monarchia e a guardare non troppo benevolmente gli scugnizzi Lazzaroni amici del Re Nasone e dei suoi seguaci.

Come quasi tutti i suoi romanzi: un capolavoro!

Pubblicato a puntate sul giornale napoletano “L’Indipendente” , rivista garibaldina che l’autore francese fondò e diresse per tre anni, dopo aver partecipato, anche finanziariamente, come amico di Garibaldi, all’impresa dei Mille. La versione francese seguì poco dopo sul giornale “La Presse” a Parigi.

Dello stesso autore abbiamo letto: L’avvelenatrice, La vicenda della dama pallida, GeorgesRobin HoodIl Visconte di BragelonneLa Regina Margot, Il tulipano nero, 

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

Titolo: La Sanfelice
Titolo originale: La Sanfelice
Autore: Alexandre Dumas (padre)
Traduttore: Ascari F., Cillario G., Ferrero P.
Curatore: Bas E., Ciglia F. P., Zicari S.
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Data di pubblicazione:
1864 (prima edizione); 1° Gennaio 1999 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 28 €
Pagine: 1754 (2 volumi)
Codice ISBN: 9788845914331

book-to-filmDifficile forse trasporre sul piccolo e grande schermo questo pilastro della letteratura mondiale, tant’è che nella storia della televisione e del cinema, le pellicole che si sono prodotte in merito non sono così numeroso come ci si potrebbe aspettare.
Segnaliamo il film di Menardi del 1942, lo sceneggiato di Cortese del 1966 e la più recente miniserie televisiva dei fratelli Taviani (2004); i titoli, tutti uguali: Luisa Sanfelice.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
                               (Stephen King)

 

Maccheroni alla Pulcinella

…des Pantalons qui dansaient, des Pagliacci qui se disputaient, des lazzaroni qui s’en moquaient, et enfin des Polichinelles mangeant leur macaroni avec la béatitude que les Napolitains, pour lesquels le macaroni représente l’ambroisie antique, mettent à l’inglutition de cet aliment tombé de l’Olympe sur la terre.

…”Pantaloni danzanti, Pagliacci che si azzuffavano tra loro, lazzaroni che ne ridevano, Pulcinella che mangiavano maccheroni con l’aria beata dei napoletani – per i quali i maccheroni rappresentano l’ambrosia degli antichi – quando assaporano questo cibo caduto dall’Olimpo sulla terra”.

Rigatoni alla Pulcinella Ingredienti (per 2 persone):

  • 200g di rigatoni,
  • 100g di culatello,
  • 150g di ricotta,
  • 50g di formaggio grana,
  • 200g di pomodori pelati,
  • 1 costa di sedano,
  • 1 carota,
  • 1 spicchio di aglio,
  • 1 cipolla,
  • basilico q.b.,
  • prezzemolo q.b.,
  • sale q.b.,
  • olio extravergine di oliva q.b.

Procedimento:

Cuocete i rigatoni in acqua bollente salata e scolateli ancora al dente.
Tritate finemente il sedano e la carota.
Con l’aiuto di un cucchiaino, farcite i rigatoni con il composto ottenuto.
In un tegame preparate una salsa di pomodoro cuocendo i pelati con l’olio, l’aglio, la cipolla e il basilico.
In una padella stemperate la ricotta con un po’ di acqua di cottura della pasta, aggiungete i rigatoni farciti, il grana grattugiato, le fette di culatello e il basilico.
Servite i rigatoni sopra la salsa di pomodoro.
Decorate con delle foglie di prezzemolo.

Un po’ di sale in zucca:
Io che sono poveretto,
senza casa e senza tetto,
venderei i miei calzoni
per un piatto di maccheroni!

Se vuoi essere un soldato
vai alla guerra sempre armato,
purché tirino i cannoni
almeno un piatto di maccheroni!

Pulcinella mezzo spento
vuole fare testamento,
pur di avere dai padroni
almeno un piatto di maccheroni!

Tarantella si è cantata,
due carlini si è pagata,
stiamo allegri o compagnoni,
che compreremo dei maccheroni!
(Filastrocca della tradizione napoletana)

Categorie: Ciclo della Repubblica Partenopea, Classico, Dumas Alexandre (padre), Letteratura francese, Primi, Storico | Tag: , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

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