Ricette

La Sanfelice


la sanfelice

 

Siamo alla fine del XVIII secolo, in una Napoli già fortemente superstiziosa, influenzata dalla devozione a San Gennaro, regna un debole re, pavido, inetto e codardo e ignorante come lui stesso si definisce, Ferdinando IV di Borbone, re spagnolo  cresciuto con i “lazzaroni” del porto dove la camorra esercita il suo potere. (Dumas lo definisce: Lâche et faux comme prince, François fut faux et cruel comme roi. “Falso e codardo come principe, Francesco fu falso e crudele anche come re.” )

Al suo fianco l’odiata Carolina d’Asburgo, amica e confidente dell’ammiraglio inglese Nelson (le grand génie) con il quale stringe un’alleanza che porterà anche all’intervento delle truppe russe.
Questo patto tra la regina, gli Inglesi e appunto i Russi, è stipulato allo scopo di respingere i Francesi, che sulla scia della Rivoluzione del 1789, intervengono ad aiutare i patrioti partenopei a scacciare la monarchia, instaurando anche a Napoli la Repubblica.

Sullo sfondo del preciso racconto storico di Dumas, poca è la parte che spetta al romanzo come frutto della mente del grande scrittore; ad esempio la vita della protagonista Luisa Sanfelice, è molto simile a quella della vera nobildonna che frequentava la corte di Napoli, come reali sono i patrioti che condivisero con lei la condanna e la sorte a cui furono destinati.

Ad un certo momento della lettura nasce una domanda: forse troppi stranieri a Napoli? E in tutto questo fermento il popolo con chi sta?

Dumas amava molto la città alle falde del Vesuvio e alla quale dedica questo suo lavoro. Da buon francese, ovviamente amava molto di più la sua patria e con delicatezza trascina il lettore a parteggiare per i patrioti e per i francesi che li sostengono e diventa difficile resistere a non schierarsi a fianco di chi subisce i soprusi di quella vigliacca monarchia e a guardare non troppo benevolmente gli scugnizzi Lazzaroni amici del Re Nasone e dei suoi seguaci.

Come quasi tutti i suoi romanzi: un capolavoro!

Pubblicato a puntate sul giornale napoletano “L’Indipendente” , rivista garibaldina che l’autore francese fondò e diresse per tre anni, dopo aver partecipato, anche finanziariamente, come amico di Garibaldi, all’impresa dei Mille. La versione francese seguì poco dopo sul giornale “La Presse” a Parigi.

Dello stesso autore abbiamo letto: L’avvelenatrice, La vicenda della dama pallida, GeorgesRobin HoodIl Visconte di BragelonneLa Regina Margot, Il tulipano nero, 

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

Titolo: La Sanfelice
Titolo originale: La Sanfelice
Autore: Alexandre Dumas (padre)
Traduttore: Ascari F., Cillario G., Ferrero P.
Curatore: Bas E., Ciglia F. P., Zicari S.
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Data di pubblicazione:
1864 (prima edizione); 1° Gennaio 1999 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 28 €
Pagine: 1754 (2 volumi)
Codice ISBN: 9788845914331

book-to-filmDifficile forse trasporre sul piccolo e grande schermo questo pilastro della letteratura mondiale, tant’è che nella storia della televisione e del cinema, le pellicole che si sono prodotte in merito non sono così numeroso come ci si potrebbe aspettare.
Segnaliamo il film di Menardi del 1942, lo sceneggiato di Cortese del 1966 e la più recente miniserie televisiva dei fratelli Taviani (2004); i titoli, tutti uguali: Luisa Sanfelice.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
                               (Stephen King)

 

Maccheroni alla Pulcinella

…des Pantalons qui dansaient, des Pagliacci qui se disputaient, des lazzaroni qui s’en moquaient, et enfin des Polichinelles mangeant leur macaroni avec la béatitude que les Napolitains, pour lesquels le macaroni représente l’ambroisie antique, mettent à l’inglutition de cet aliment tombé de l’Olympe sur la terre.

…”Pantaloni danzanti, Pagliacci che si azzuffavano tra loro, lazzaroni che ne ridevano, Pulcinella che mangiavano maccheroni con l’aria beata dei napoletani – per i quali i maccheroni rappresentano l’ambrosia degli antichi – quando assaporano questo cibo caduto dall’Olimpo sulla terra”.

Rigatoni alla Pulcinella Ingredienti (per 2 persone):

  • 200g di rigatoni,
  • 100g di culatello,
  • 150g di ricotta,
  • 50g di formaggio grana,
  • 200g di pomodori pelati,
  • 1 costa di sedano,
  • 1 carota,
  • 1 spicchio di aglio,
  • 1 cipolla,
  • basilico q.b.,
  • prezzemolo q.b.,
  • sale q.b.,
  • olio extravergine di oliva q.b.

Procedimento:

Cuocete i rigatoni in acqua bollente salata e scolateli ancora al dente.
Tritate finemente il sedano e la carota.
Con l’aiuto di un cucchiaino, farcite i rigatoni con il composto ottenuto.
In un tegame preparate una salsa di pomodoro cuocendo i pelati con l’olio, l’aglio, la cipolla e il basilico.
In una padella stemperate la ricotta con un po’ di acqua di cottura della pasta, aggiungete i rigatoni farciti, il grana grattugiato, le fette di culatello e il basilico.
Servite i rigatoni sopra la salsa di pomodoro.
Decorate con delle foglie di prezzemolo.

Un po’ di sale in zucca:
Io che sono poveretto,
senza casa e senza tetto,
venderei i miei calzoni
per un piatto di maccheroni!

Se vuoi essere un soldato
vai alla guerra sempre armato,
purché tirino i cannoni
almeno un piatto di maccheroni!

Pulcinella mezzo spento
vuole fare testamento,
pur di avere dai padroni
almeno un piatto di maccheroni!

Tarantella si è cantata,
due carlini si è pagata,
stiamo allegri o compagnoni,
che compreremo dei maccheroni!
(Filastrocca della tradizione napoletana)

Categorie: Ciclo della Repubblica Partenopea, Classico, Dumas Alexandre (padre), Letteratura francese, Primi, Storico | Tag: , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Verdi colline d’Africa


verdi colline d'africaDifficile parlare di questo libro letto (e riletto) molti anni fa, quando nessuno pensava che l’ecosistema fosse in pericolo e la caccia era considerata come una lotta di un uomo contro un animale; il rispetto ambientalistico arriverà più tardi (ricordiamoci che i fatti si svolgono negli anni ’30).
Consideriamo il romanzo solo dal punto di vista letterario: magici i luoghi, le descrizioni di un’Africa incontaminata, magica l’Africa; sono passati circa ottant’anni. Non credo che Hemingway la riconoscerebbe, e tanto meno ci andrebbe a cacciare.
Quando l’ho letto per la prima volta non mi aveva entusiasmato (ma ero molto giovane), solo una seconda rilettura parecchi anni dopo me l’ha rivalutato, al punto di essere uno dei romanzi che più ho apprezzato dello scrittore. Questa la ragione che mi ha fatto decidere di riproporlo.
Provate a leggerlo, mettetevi nei panni di un uomo che amava le emozioni forti, dimenticate di essere contrari alla caccia (come ormai lo è la maggior parte di noi) e gustatevi un libro che saprà risvegliare emozioni che non sempre la lettura riesce a dare.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro5_tras

Titolo: Verdi colline d’Africa
Titolo originale: Green Hills of Africa
Autore: Hemingway Ernest
Traduttore: Bertolucci Attilio e Rossi Alberto
Editore: Mondadori
Collana:  Oscar classici moderni
Data di pubblicazione: 25 ottobre 1935 (prima edizione); 28 Luglio 1998 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10 €
Pagine: 256
Codice ISBN: 9788804455721

Chapatis

Ricetta che, a dispetto dell’apparente semplicità, è diffusa nell’Africa orientale – proprio tra Kenya e Tanzania – solo tra la gente ricca che ha le risorse per poter comprare della farina importata.
Uno snack che si può gustare dolce o salato a seconda della salsa con cui lo si accompagna. Sicuramente gustoso anche senza alcun condimento.

ChapatiIngredienti:

  • 3 tazze di farina per tutti gli usi;
  • 1/2 di cucchiaio di sale;
  • 3/4 di tazza + 1-3 cucchiai di olio di semi;
  • 3/4 di tazza di acqua (se necessaria);

Procedimento:

Incominciate a combinare in una ciotola piuttosto capiente il sale e 2 tazze e 1/2 di farina; aggiungete anche i 3/4 di tazza di olio e mescolate bene; versatevi anche l’acqua a poco a poco: il composto deve risultare soffice. A questo punto, lasciate riposare la pasta per 5-10 minuti.
Spolverate di farina la superficie da lavoro e ricava delle palline di pasta di circa 5 cm e spianatele con l’aiuto di un mattarello, fino a che non siano spesso poco meno di 0,5 cm.
Scaldate un cucchiaio di olio in una padella antiaderente per 1 minuto, dopo di che friggete i vostri chapati per circa 3-5 minuti per lato.
Una volta cotti a puntino (dovranno prendere un sano colore ambrato), toglieteli dalla padella e lasciate che qualche foglio di carta assorbente trattenga l’olio in eccesso.
Non vi resta che servirli immediatamente ben caldi, oppure riporli in un contenitore ermetico e proporli in un secondo momento.

Un po’ di sale in zucca: …“Now, being in Africa, I was hungry for more of it, the changes of the seasons, the rains with no need to travel, the discomforts that you paid to make it real, the names of the trees, of the small animals, and all the birds, to know the language and have time to be in it and to move slowly”…
(Grenn Hills of Africa,
Ernest Hemingway)

Categorie: Aperitivi&Stuzzichini, Autobiografia, Cucina africana, Cucina etnica, Diario, Hemingway Ernest, Letteratura americana, Pane e prodotti da forno, Viaggi | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno


Outlander_8libro

Quando per molto tempo interagisci con i personaggi di un libro ed esso, come è nell’ordine normale delle cose, finisce, ti senti un po’ come se fossi partita per l’altro capo del mondo, lasciandoti alle spalle affetti e cari amici; dopo molti libri – e migliaia di pagine! – dovresti essere abituata a certi tipi di arrivederci, per di più forte comunque dell’assoluta certezza che rincontrerai tutti prima o poi, anche se ti rendi conto che il tuo viaggio indietro nel tempo dovrà attendere parecchio e perciò  quel senso di mancanza si accentua.
E’ così ogni volta.
La saga della Gabaldon ha un’attrazione magica particolare e non solo nella trama e nei contenuti, sprigiona quel magnetismo vincente in un romanzo che ti avvince dalla prima all’ultima parola, ancora dopo tanti anni, tante avventure e tanti personaggi. Perchè sono Claire e Jamie Fraser gli elementi catalizzatori, i parti più fortunati della penna dell’ormai ex biologa americana; in una manciata di decenni “effettivi” i nostri eroi hanno cambiato pelle e vita (perdendola e riprendendola anche un paio di volte…), paese ed epoca, hanno viaggiato per mari e pietre, hanno conosciuto gioie e sofferenze, assaporato la Storia e cresciuto una grande famiglia, ma soprattutto sono sempre rimasti umanamente credibili, come noi e allo stesso tempo come tutti – o quasi – vorremmo essere.
Dolcezze e romanticismi a parte, i Fraser sono fatti di carne e sangue, lacerata e sparso troppo spesso anche per loro, ma che con le dovute cure, vedranno sempre i loro corpi risanati e le loro volontà rinvigorite.
Gli strenui ed impavidi valori della testardaggine scozzese e l’arguzia e la determinazione britannica, trapiantati nella nascente libera America moderna. La saggezza della tradizione e la logica della scienza.
2 parti di una stessa anima: straziata e ferita, ma ancora pulsante e in attesa dell’ennesimo ritorno ad un unico cuore.

…To be continued

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: Outlander. Legami di sangue – Prigioniero di nessuno_#14-#15
Titolo originale: Written in My Own Heart’s Blood_#8
Autore: Diana Gabaldon
Traduttore: Brovelli Chiara
Editore: Corbaccio
Collana: Romance Corbaccio
Data di pubblicazione: 10 Giugno 2014 (prima edizione); 28 Maggio – 16 Giugno 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19,60 – 19,90 €
Pagine: 672 – 544
Codice ISBN: 9788863809480 – 9788863809497

Jenny’s First Flapjacks (frittelline/pancakes)

…”Jenny had had a bite with Marsali and the children but declared herself equal to dealing with an egg, if there might be one, so I sent Mrs. Figg to see whether there might, and within twenty minutes we were wallowing — in a genteel fashion — in soft-boiled eggs, fried sardines, and — for lack of cake — flapjacks with butter and honey, which Jenny had never seen before but took to with the greatest alacrity.

“Look how it soaks up the sweetness!” she exclaimed, pressing the spongy little cake with a fork, then releasing it. “Nay like a bannock at all!” She glanced over her shoulder, then leaned toward me, lowering her voice. “D’ye think her in the kitchen might show me the way of it, if I asked?”…
Written in My Own Heart’s Blood (Chapter 6 – Under My Protection)

Riscriviamo la traduzione della ricetta riportata sul sito http://outlanderkitchen.com/ nato proprio dalla passione di una chef professionista – Theresa Carle-Sanders – per questa saga da batticuore.

JennysFlapjacksIngredienti:

  • 2 tazze di farina 00;
  • 1/4 di tazza di zucchero;
  • 2 cucchiaini di lievito;
  • 1/2 cucchiaino di sale;
  • 1 e 1/2 tazza di latte;
  • 2 uova;
  • 1/4 tazza di burro fuso;

Procedimento:

Preriscaldate una padella a fuoco medio basso mentre preparate la pastella.
In una ciotola grande mischiate insieme farina, zucchero, lievito e sale e in un’altra amalgamate bene invece gli ingredienti liquidi.
Unite i due composti e sbattete finchè l’impasto non sia liscio e denso.
A questo punto alzate la fiamma e scaldateci il burro già fuso; quando sarà pronto, versate un mestolo di pastella e lasciate cuocere: appena la frittella farà delle bollicine sulla superficie, dovreste voltarla e lasciar cuocere il lato opposto fino a quando anch’esso non raggiungerà una bella doratura.
Dovranno risultare spessi  1 cm e della larghezza che più preferite.
Ancora bollenti cospargete i vostri mini-pancakes con abbondante sciroppo d’acero, miele, cioccolata calda o frutti di bosco.
Nota: nell’impasto potete aggiungere qualche spezia o bacca! Noi abbiamo optato per l’aroma avvolgente della cannella!

Un po’ di sale in zucca: …”But Sassenach—I am the true home of your heart, and I know that”…
(Written in My Own Heart’s Blood)

book-to-filmDopo anni di attesa e sospiri, i fan della saga di Diana Gabaldon, il 9 agosto 2014 hanno finalmente potuto esultare e seguire le gesta dei loro beniamini anche in Tv, quando il canale satellitare americano Starz ha messo in onda la prima puntata della prima stagione, sbarcata anche in Italia l’anno successivo e ottenendo soprattutto un grandissimo riscontro da parte del pubblico.
Già nominata per importanti premi del genere, fin dalle prime voci di una realizzazione, aveva creato scompiglio tra gli appassionati curiosissimi di conoscere i volti che avrebbero impersonato Claire, Jamie e gli altri protagonisti di Outlander; lo scozzese Sam Heughan sembra perfetto per interpretare l’amato capo clan Fraser, e nondimeno la splendida Caitriona Balfe ha impiegato pochissimo tempo ad entrare nei cuori degli spettatori nei panni di Claire.
La speranza è che la serie continui ad ottenere apprezzamenti di pubblico e critica, in modo che copra le avventure librarie e, chissà, stimoli sempre l’autrice a continuare.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

Categorie: Avventuroso, Cucina americana, Dolci, Gabaldon Diana, Narrativa, Outlander, Romance, Storico-avventuroso | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

La fenice rossa


1041112_la fenice rossa.indd

Una strage nella Chinatown di Boston, avvenuta 19 anni prima e la squadra di Jane Rizzoli e l’anatomopatologa Maura Isles si trova coinvolta in un caso da tempo archiviato che ritorna improvvisamente alla ribalta dopo che un gruppo di turisti di un ghost tour trova una mano mozzata ancora grondante sangue. All’inizio tutti pensano ad una trovata della guida, ma il sangue è vero, ed anche la mano.
Come sempre la trama si intreccia alle vicende personali dei protagonisti che si evolvono con l’andare del tempo e sono parte integrante del ciclo di racconti: come non essere interessati al matrimonio di Jane e a quello di sua madre (…), o alla pericolosa relazione di Maura con (…).
Logico che il finale sia pieno di colpi di scena.

Giuduzio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

Titolo: La fenice rossa
Titolo originale: The Silent Girl
Autore: Tess  Gerritsen
Traduttore: Biavasco A. e Guani V.
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Data di pubblicazione:
2011 (prima edizione); 31 Maggio 2012 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 17,60 €
Pagine: 334
Codice ISBN: 9788830433311

American Pumpkin Pie

Sfruttiamo l’occasione che ci fornisce questo libro americano, per proporre uno dei grandi classici del confort food a stelle e strisce della stagione: la torta di zucca, o Pumpkin Pie, immancabile delizia del palato che proprio in questi mesi autunnale rendi sazi e contenti palati e stomaci di grandi e piccini. Un modo gustoso per conoscere ancora meglio il grande paese patria di Jane e Maura.

IMG_7721Ingredienti:

  • 500 gr di purè di zucca (potete utilizzare quello già pronto, oppure scegliere di prepararlo in casa: le ricette sono svariate, noi abbiamo utilizzato una golosissima crema con il latte condensato);
  • 1 rotolo di pasta sfoglia;
  • 2 uova;
  • 140 ml di panna da cucina;
  • 1 cucchiaino abbondante di cannella in polvere;
  • 1 pizzico di noce moscato;

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 200° (o 180° se avete un forno ventilato).
Disponete la pasta sfoglia in uno stampo rotondo di ca. 22-25 cm di diametro e poi cuocetela con l’accortezza di averla precedentemente “fermata” con del riso o dei fagioli: in questo modo il fondo non si gonfierà durante la cottura; la crosta dovrà prendere una perfetta doratura. Una volta cotta, sfornate e lasciate raffreddare leggermente.
Intanto abbassate la temperatura del forno a 160° (o 140°).
Mescolate il purè di zucca con le uova, lo zucchero, la panna e le spezie; versate il composto sulla sfoglia e infornate nuovamente.
La torta ha bisogno di 1h e 20 min di cottura se lo stampo è particolarmente profondo, altrimenti 1h andrà bene.
Ricordatevi che la torta si solidificherà raffreddandosi, quindi non spaventatevi se una volta tolta dal forno risulterà piuttosto molliccia (il consiglio, una volta raffreddata naturalmente, è quello di riporla per un’altra oretta in forno prima di servirla).

Un po’ di sale in zucca: “Pumpkin pie, if rightly made, is a thing of beauty and a joy – while it lasts…..Pies that cut a little less firm than a pine board, and those that run round your plate are alike to be avoided. Two inches deep is better than the thin plasters one sometimes sees, that look for all he world like pumpkin flap-jacks. The expressive phrase, ‘too thin’, must have come from these lean parodies on pumpkin pie. With pastry light, tender, and not too rich, and a generous filling of smooth spiced sweetness – a little ‘trembly’ as to consistency, and delicately brown on top – a perfect pumpkin pie, eaten before the life has gone out of it, is one of the real additions made by American cookery to the good things of the world. For the first pumpkin pie of the season, flanked by a liberal cut of creamy cheeses, we prefer to sit down, as the French gourmand said about his turkey: ‘with just two of us; myself and the turkey”…
(
The House Mother)

Categorie: Cucina americana, Dolci, Gerritsen Tess, Jane Rizzoli, Letteratura americana, Thriller | Tag: , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

L’ombra dello scorpione


LOmbradelloScorpione

9 mesi di Apocalisse in cui la Vita dovrà lottare per vincere la Morte, dove la guerra manichea che dura dagli albori del tempo, ha finalmente esplicito luogo, in cui Bene e Male si devono incontrare e scontrare con l’umanità, le sue luci e le sue ombre.

Fin dove la Redenzione è possibile?

Romanzo di formazione, cammino di espiazione, riflessione sociologica moraleggiante, saggio drammatico di “antropologia avventurosa”.
Tutto e Niente.
Bianco e Nero. …un occhio rosso…pulsante…
Sogni e Incubi.
Uomini e Bestie. …o creature e mostri?…

Un mondo costruito ex novo, progettato dal machiavellico architetto del Maine, un nuovo ipotetico (ma non utopico!) presidente della zona libera…chi l’avrebbe mai detto che il gelido Colorado diventasse la culla della nuova civiltà degli ormai ex USA.
Le luccicanze dello Stanley Hotel (v. Shining) hanno avuto bisogno di un fuoco purificatore e…Boulder è salvo ormai, ma l’Est…la perdizione di Las Vegas, l’artifizio, la falsità, il marcio…un sacrificio permetterà la Risurrezione?

…”Non temerò alcun male”…

3 vite, per quanti migliaia di uomini, donne, bambini…”cuori nuovi”?

Ma L’ombra dello scorpione è sempre in agguato, pronta a nascondersi nelle bestie, nelle creature, nei mostri…negli uomini…

A dispetto di tutto ciò, ritengo sia un libro (di dimensioni effettivamente bibliche!) positivo e luminoso, dove la Fede, qualsiasi significato le si voglia attribuire, sia il trait d’union di tutti gli attori, comparse comprese, plasmati nella loro varietà molto “umana”…che fossero bestie, creature, mostri…
La chiusura del cerchio.

…”Ci serve aiuto, dedusse il Poeta”.
(E.D.)

Giudizio di Weareborg7of9: gufo libro45

Titolo: L’ombra dello scorpione
Titolo originale: The Stand
Autore: Stephen King
Traduttore: Amato Bruno e Dell’Orto A.
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Data di pubblicazione: 
1978 (prima edizione); 24 Gennaio 2014 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio) 
Prezzo: 14 €
Pagine: 929
Codice ISBN: 9788845275746

Strawberry Pie

…”C’era una crostata di fragole nel frigo. Era protetta dalla pellicola trasparente e, dopo che l’ebbe osservata a lungo con occhi spenti e pensierosi, Frannie la tirò fuori. La posò sulla credenza e ne tagliò una fetta. Una fragola cadde sul ripiano con un piccolo tonfo molle mentre trasferiva il pezzo di torta su un piattino. Raccolse la fragola e la mangiò. Pulì la chiazzetta di sugo sulla credenza con uno strofinaccio. Tornò a tendere la pellicola sui resti della crostata e la ripose nel frigorifero”…

Processed with Moldiv

Processed with Moldiv

Ingredienti:

  • 2 rotoli di pasta sfoglia circolare;
  • 500 gr di fragole;
  • 1/2 tazza di zucchero bianco;
  • 1/4 tazza di zucchero di canna;
  • 1 cucchiaio di succo di limone;
  • 1/4 cucchiaino di sale;
  • 1/4 tazza di farina manitoba;
  • cannella q.b.;
  • 2 cucchiai di burro non salato e tagliato a pezzettini;
  • 1 albume sbattuto con un cucchiaino d’acqua;

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 200°.
In una tortiera con bordo alto adagiare e spianare un rotolo di pasta sfoglia.
In una ciotola capiente mescolate insieme le fragole tagliate a pezzetti, i due tipi di zucchero, il succo di limone, il sale e la manitoba.
A questo punto, dopo aver incorporato bene tutti gli ingredienti, riempite la tortiera con il composto e livellate bene; spolverizzate con abbondante cannella e fate cadere piccoli riccioli di burro sulla superficie e coprite il tutto con il secondo rotolo di sfoglia (o ricavatene ritagli che utilizzerete per decorare la parte superiore della vostra torta come meglio credete).
Prima di metterla in forno, spennellatela con la mistura di albume e acqua, in modo tale da rendere la crosta lucida in cottura.
Infornate per una 20ina di minuti e poi abbassate la temperatura a 175° e completate la cottura per altri 25-30 minuti, fino a quando non vedrete dorare le sfoglie.
Una volta pronta, lasciate che si raffreddi perfettamente (qualche ora più tardi) prima di servire; l’interno avrà quasi la morbida consistenza di una marmellata con grossi pezzi di frutta: un ottimo contrasto con la croccantezza della crosta!).

Un po’ di sale in zucca:Per prima così infornò le torte, usando la conserva in scatola collocata sugli scaffali della dispensa e rabarbaro e fragole fresche colte nell’orto. Le fragole erano mature al punto giusto, Dio sia lodato, ed era bello sapere che non sarebbero andate sprecate. Già solo il fatto di cucinare la fece sentir meglio, perché cucinare voleva dire vivere. Una crostata di mirtilli, due di fragole e rabarbaro, e una di mele. Il loro profumo riempì la cucina, quel mattino. Le mise a raffreddare sul davanzale della cucina come aveva sempre fatto”…
(Stephen King, L’ombra dello scorpione)

book-to-filmDiventerà presto una miniserie televisiva (come già avvenuto nel 1994) prodotta da Warner Bros per Showtime, per poi culminare in un vero e proprio film; produzioni entrambe affidate al fan kingiano Josh Boone, ma che vedranno sicuramente un coinvolgimento del Re stesso.
Si vocifera di un Randall Flagg con il volto del premio Oscar Matthew McConaughey.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

Categorie: Avventuroso, Dolci, Drammatico, Fantascienza - horror, Horror, King Stephen, Mistery - Thriller | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

The Jane Austen Cookbook


TheJACookbook

Forse leggere una raccolta di ricette può sembrare una scelta strana, soprattutto se non fai il cuoco di mestieri, ma questo in realtà ormai è diventato un “classico” della letteratura anglosassone, sicuramente di genere, o meglio di generi. Libro di cucina appunto – e non mero menù di altri tempi – approfondimento storico, gustoso album fotografico di tradizioni sociali e socievoli (di illustrazioni invero ne appaiono ben poche, ma lavorare di immaginazione potrà solo che giovare all’appetito!) che hanno come sfondo gli ambienti della middle class inglese di epoca Regency, elegantemente introdotti dalla migliore padrona di casa di quegli scenari: Jane Austen.
Due secoli dopo il cibo appare tornato protagonista indiscusso di ambiti disparati della nostra cultura e perciò credo che far conoscere anche al pubblico italiano una tale pubblicazione, non sia un eretico attentato ai buongustai nostrani.
Le autrici decidono di avvicinare i lettori introducendo la realtà cibo in tutte le sue valenze per la vita del popolo britannico di ‘700-‘800: il concetto del pasto come breve ristoro, o come vero e proprio evento sociale di innumerevoli ed abbondanti portate, il suo scandire il tempo o il separare le classi, il vitto del contadino e quello della nobildonna, i deschi imbanditi del ben di Dio prodotto “a km 0″e le pietanze “esotiche” di secoli passati e per noi tanto comuni; le carni, i pesci, le verdure, le loro cotture, i tagli prelibati e quelli da risparmio, le quantità da dispensa, il galateo della tavola e degli ospiti, le occasioni, ecc…
E poi le proposte à la carte…per ogni evenienza e stomaco, corredate da stralci di diari e appunti autografi del “circolo” degli Austen, con, a seguire, parafrasi adattate per le esigenze quotidiane, organizzate per tipologia, come in ogni ricettario che si rispetti.

Una lettura interessante e un alternativo metodo per arricchire il proprio bagaglio linguistico…rigorosamente brindando che…God Save the Queen!

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

Titolo: The Jane Austen Cookbook
Titolo originale: The Jane Austen Cookbook
Autore: Maggie Black & Deirdre Le Faye
Traduttore: –
Editore: The British Museum Press
Collana:
Data di pubblicazione: 1995 (prima edizione); 2011 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10,99 £
Pagine: 128
Codice ISBN: 9780714127699

Broild Eggs

Riportiamo semplicemente una delle numerose ricette riportate nel libro, completa già della sua introduzione e del relativo adattamento moderno.
(Ovviamente testata e fotografata!)

BroildEggs_Recipe

IMG_4143

Categorie: Black Maggie&LeFaye Deirdre, Cucina, Lingua inglese, Piatti unici, Uova, Vegetariano | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Il vecchio e il mare


il vecchio e il mareCuba, parecchi anni fa.
Un vecchio pescatore va a pesca al largo dell’isola con la sua barchetta, accompagnato da un ragazzo – Manolo – che verrà costretto dai propri genitori ad abbandonarlo al proprio destino: porta sfortuna, non pesca mai niente. Questo, in modo stringato, l’antefatto.
Poi inizia il capolavoro: il vecchio, testardo, continua da solo per giorni, in attesa di quello che si potrebbe definire un colpo di fortuna: finalmente cattura un pesce spada….più grande della propria barca. Lo fissa all’esterno e da qui in poi emerge tutta l’abilità creativa di uno scrittore amato/odiato: Ernest Hemingway.
Il racconto è un susseguirsi di riflessioni su molti aspetti della vita intercalati alla lotta per salvaguardare la sua pesca, sempre più compromessa a causa degli squali.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro5_tras

Titolo: Il vecchio e il mare
Titolo originale: The Old Man and the Sea
Autore: Hemingway Ernest
Traduttore: Pivano Fernanda
Editore: Mondadori
Collana:  Oscar classici moderni
Data di pubblicazione: pubblicato per la prima volta sulla rivista Life nel 1952 (prima edizione); 1° Gennaio 2000 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 10 €
Pagine: 140
Codice ISBN: 9788804488255

Cuban Black Bean Soup

Hemingway amava Cuba, soprattutto l’ha amata nell’ultimo periodo della sua vita, quello in cui produsse questo suo famosissimo libro. Era un grande parco giochi per gente ricca e che ambiva ai più sfrenati divertimenti, ma anche il perfetto habitat per chi voleva vivere in modo comodo ed informale. E poi c’era il Grande Fiume Blu (la corrente del Golfo) che prometteva la miglior pesca di marlin del mondo. E poi…
Il piatto che proponiamo è tratto dal libro Una Fiesta Mobile. A Tavola (e sotto il Tavolo) con Hernest Hemingway, di Gail McDowell, in cui viene raccontata la vicenda biografica e la carriera dell’autore attraverso i luoghi e soprattutto i sapori che hanno pervaso ogni cosa che intorno a lui di lui avesse il gusto.
Da p. 68:

CubanBlackBeanSoup Ingredienti (per 6 porzioni):

  • 500 gr di fagioli neri secchi;
  • 2,5 lt di acqua;
  • 120 gr di guanciale o pancetta;
  • 2 spicchi d’aglio tritati finemente;
  • 1 cucchiaino di cumino;
  • 1 cucchiaino di origano;
  • 1/2 di cucchiaino di senape in polvere;
  • 1 cucchiaio di olio di oliva;
  • 2 grosse cipolle tritate finemente;
  • 1 peperone verde tritato grosso;
  • Succo di mezzo limone;
  • Sale e pepe q.b.;
  • 6 fettine di limone;
  • 2 uova sode tritate;

Preparazione:

“Lasciate i fagioli a mollo in acqua abbondante per tutta la notte.
Buttate l’acqua e portate a ebollizione due litri e mezzo di acqua fresca. Aggiungete i fagioli, il guanciale o la pancetta. Abbassate il fuoco e lasciate sobbollire, parzialmente coperto, per un’ora o due, finchè i fagioli sono quasi cotti. Mescolate l’aglio, il cumino, l’origano e la senape in polvere. In una pentola scaldata l’olio e soffriggete la cipolla e il peperone, mescolando sempre. Quindi versate il succo del limone e mezza tazza dell’acqua di cottura dei fagioli. Coprite e fate cuocere piano per 15 minuti. Poi unite il tutto ai fagioli e fate cuocere ancora un’ora, parzialmente coperto.
Al momento di servire la minestra, passate due tazze di fagioli e rimetteteli in pentola. Togliete il guanciale. Versate la minestra nelle scodelle e decorate con l’uovo tritato e una fetta di limone.”

Un po’ di sale in zucca: …“It is good that we do not have to try to kill the sun or the moon or the stars. It is enough to live on the sea and kill our true brothers.”
(Ernest Hemingway,
The Old Man and the Sea)

 

book-to-film Segnaliamo il capolavoro del 1958 di John Sturges, vincitore anche di un premio Oscar, l’anno successivo, per la migliore colonna sonora firmata Dimitri Tiomkin, nonchè in lizza anche per il riconoscimento come miglior attore protagonista a Spencer Tracy – nel ruolo di Santiago. The-Old-Man-and-the-Sea-1958-Hollywood-Movie

 

Esiste una breve versione d’animazione, The Old Man and the Sea di Aleksandr Petrov (1999), realizzata in un interessante stile pittorico. Questa versione ha vinto nel 2000 il premio Oscar per l’animazione.
Il titolo Staretzat i moreto di Petko Spasov (2002, Bulgaria), è invece un adattamento molto libero del soggetto di Hemingway.

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

 

Categorie: Classico, Contorni, Drammatico, Hemingway Ernest, Letteratura americana, Premio Nobel Letteratura, Premio Pulitzer, Vegetariano | Tag: , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

David Copperfield


dickens-copperfield-284x426

«Di tutti i miei libri, quello che più amo è questo… come molti genitori amorosi, ho nel più profondo del cuore un figlio preferito: il suo nome è David Copperfield»

Un capolavoro! Forse l’autobiografia dell’autore, sicuramente il preferito del grande scrittore inglese, l’ottavo della sua grande produzione.

Il romanzo racconta la storia di un uomo dall’infanzia alla maturità. Conosceremo il signorino David e la sua difficile infanzia, il ragazzo alle prese con gli studi, le amicizie e i primi amori; il giovane uomo e le sue prime esperienze di lavoro e la responsabilità di una moglie bambina fino ad arrivare al maturo ed affermato scrittore che ha conquistato la serenità che tanti avvenimenti avevano offuscato.

Ma secondo me, la grandezza di quest’opera, sta nella varietà dei tanti personaggi che il nostro David incontra nell’arco di molti anni che la narrazione di Dickens ha messo sulla strada del protagonista: tutti ugualmente importanti. Volutamente non posso elencarli per non svelare la parte più piacevole della lettura, l’incontro con ognuno di loro si deve assaporare momento per momento, ma voglio solo dire che il personaggio che ho più amato è senza dubbio la zia Betsey Trotwood con la sua simpatica ironia.

Un grande romanzo, quindi,  che come molte delle opere di Dickens è stato pubblicato in 19 puntate su una delle riviste letterarie dello stesso autore, tra il 1849-1850.

Il libro inoltre viene anche classificato come industrial novel, perché tratta della misera vita sfruttata di donne e bambini nelle fabbriche durante la rivoluzione industriale.

Giudizio di 2Mog2: gufolibro5_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: David Copperfield

Titolo: David Copperfield
Titolo originale: The Personal History, Adventures, Experience and Observation of David Copperfield the Younger of Blunderstone Rookery
Autore: Charles Dickens
Traduttore: Frida Ballini
Editore: Einaudi
Collana: ET Classici
Data di pubblicazione: 1849-1850 in 19 puntate su una delle riviste letterarie dello stesso autore (prima edizione); 10 Giugno 2010 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 17,50 €
Pagine: 892
Codice ISBN9788806177058

La colazione a casa del maestro Mell

…”Parve molto sorpreso (mi pare ancora di vederlo come si fermò e mi guardò) e dopo avere riflettuto qualche momento disse che desiderava fare visita a una persona anziana che abitava poco lontano: la miglior cosa sarebbe stata che io mi comperassi qualcosa, pane o altro cibo sano, e facessi colazione presso quella persona, la quale ci avrebbe potuto dare un po’ di latte.
Pertanto ci fermammo a guardare la vetrina di un panettiere e dopo che io ebbi, con una serie di proposte, suggerito di comperare tutte le cose più indigeste che vi si trovavano, e che egli le ebbe eliminate tutte, una dopo l’altra, decidemmo in favore di una bella pagnotta di pane integrale che mi costò tre pence. Poi dal salumiere comperammo un uovo e una fetta di pancetta striata di rosso, le quali cose mi lasciarono quello che mi parve un bel po’ di resto del secondo dei miei lucidi scellini, e che mi indusse a ritenere Londra una città molto a buon mercato. Fatte queste provviste, proseguimmo in mezzo a un gran frastuono e fragore che confusero la mia povera testa stanca più di quanto potrei dire, e al di là di un ponte che era senza dubbio il ponte di Londra (credo certo che me l’abbia detto, ma ero mezzo addormentato) finché arrivammo all’abitazione di quella povera donna, una casa che faceva parte con altre di un ospizio di mendicità, come compresi guardandole, e da una incisione su pietra al di sopra del cancello, che diceva essere quella una istituzione per venticinque donne povere.

– Puoi preparare la colazione a questo signorino, per piacere? le disse il maestro di Salem House.
– Se posso? – disse la vecchia. – Sì, certo che posso.

Attraverso la finestrella il sole inondava la stanza, ma la vecchia gli volgeva le spalle e con la spalliera della poltrona faceva schermo al fuoco, come se proprio “lei” lo tenesse caldo invece di farsene riscaldare, e fissandolo con aria estremamente sospettosa. La fine dei preparativi per la mia colazione, sollevando il fuoco da tale compito, la rallegrò tanto che rise addirittura forte, e devo dire che la sua fu una risata tutt’altro che melodiosa.

Sedetti davanti alla pagnotta con l’uovo, la pancetta e inoltre una ciotola di latte e consumai il più delizioso dei pasti. Mentre me lo stavo ancora pienamente godendo, la vecchia padrona di casa disse al maestro: – Hai portato il flauto?”…

Chissà come erano quell’uovo e quella pancetta…  noi li abbiamo preparati così:

 

Uova e pancetta

 

book-to-film Dal romanzo sono stati tratti numerosi film per il cinema (già dal 1911!), uno sceneggiato televisivo e due miniserie televisive:

…”Books and movies are like apples and oranges. They both are fruit, but taste completely different”…
(Stephen King)

Processed with Moldiv

Processed with Moldiv

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Categorie: Classico, Dickens Charles, Industrial Novel, Letteratura inglese, Piatti unici, Uova, Vegetariano | Tag: , , , , , , , | Lascia un commento

Ultimo parallelo


Ultimo-parallelo

Erano partiti convinti di compiere un’impresa storica, avevano la bandiera inglese consegnata dalla regina, salutate le famiglie, consapevoli di non vederle per un lungo tempo ma sempre vicine con il pensiero.
Quando la Terra Nova salpò da Londra, l’Antartide era dall’altra parte del mondo. All’inizio i canti, le letture e lo spirito d’avventura, poi i primi contrattempi e i cani da slitta e i pony inadatti per le distese ghiacciate. E le bufere, le tormente di neve e il freddo e le prime amare decisioni.
Le fotografie scattate ci lasciano delle istantanee impersonali, i volti quasi irriconoscibili dagli strati indossati e comunque inadeguati, sempre umidi, bagnati. I primi congelamenti, la meta sempre più inarrivabile, le montagne di ghiaccio da attraversare ed il ricordo sempre più struggente dell’amata Inghilterra. I sogni si mischiano alla realtà finchè, dopo innumerevoli traversie, l’agognato traguardo.
Quasi increduli, si illudono di vedere in lontananza, un’ultima formazione ghiacciata, a pochi passi dal Polo mentre è solo l’ennesima cocente disillusione.
Il tentativo di ritorno al campo base dei superstiti, fra perdita di sensibilità degli arti, acute oftalmie che impediscono per il dolore di riposare anche per pochi istanti, si conclude nel peggiore dei modi.
La fine della spedizione verrà narrata più tardi da chi ritroverà i diari semisepolti dalla neve.
E’ la storia di Scott e dei componenti della sfortunata spedizione dei primi anni del ‘900.

Giudizio di Ezechielelupo2: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Ultimo Parallelo

Titolo: Ultimo parallelo
Titolo originale: Ultimo parallelo
Autore: Filippo Tuena
Traduttore: 
Editore: Il Saggiatore
Collana:
Data di pubblicazione: 2007 (prima edizione); 1° febbraio 2013 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 15 €
Pagine: 296
Codice ISBN: 9788842818403

Biscotti alle mandorle e semi di anice

Proponiamo la ricetta tratta dal libro The Antartic Book of Cooking and Cleaning. A Polar Journey, a cura di Wendy Trusler e Carol Devine (http://www.theantarcticbookofcookingandcleaning.com/). La pubblicazione è il racconto di un viaggio di una squadra di pulizia russo-canadese finalizzato al recupero di 120 isolette della penisola antartica; ma vuole essere anche il resoconto della sfida quotidiana del cucinare in una cucina improvvisata.

Processed with Moldiv

Processed with Moldiv

Ingredienti:

  • 1/2 tazza di mandorle tritate grossolanamente;
  • 1/2 cucchiaino di semi di anice;
  • 2/3 di una tazza di zucchero;
  • 1/3 di tazza di burro a temperatura ambiente;
  • 2 cucchiai di olio vegetale;
  • 2 uova;
  • 1/3 di cucchiaino di vaniglia;
  • 1 e 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia + 1/2 cucchiaino di estratto di mandorle;
  • 1/2 cucchiaino di sale;
  • 2 tazze di farina 00;
  • 2 cucchiaini di lievito in polvere;

Preparazione:

Nel forno caldo a ca. 180°, abbrustolite le mandorle una 10ina di minuti finchè non odorerete il loro aroma.
Nel frattempo pestate con un mortaio i semi di anice o spezzettateli grossolanamente con un coltello.
Togliete le mandorle dal forno e lasciatele raffreddare, dopo di che mettetele da parte con i semi.
In una ciotola di medie dimensione, amalgamate insieme il burro, lo zucchero e l’olio, fino a formare una crema chiara e spumosa. In seguito sbattetevi dentro anche un uovo alla volta, aggiungete quindi il sale, la vaniglia e gli estratti. In un’altra ciotola mischiate farina e lievito e successivamente incorporateli al composto cremoso, per creare un impasto soffice e mediamente compatto.
Scaldate di nuovo il forno a 160° ca. The AntarticCookingBook_
Disponete l’impasto su una superficie leggermente spolverata di farina. Infarinate anche le mani e così incorporate i semi di anice e alle mandorle alla pasta, cercando di distribuirvi i pezzi in modo equo. Poi ricavate 4 pezzi uguali di impasto e rullateli sul piano di lavoro per formare dei cilindri lunghi più o meno 30cm e larghi 7,5cm e posizionateli su una teglia già preparata con steso un foglio di carta forno; appiattiteli con delicatezza e arrotondate le estremità, lasciando comunque morbidi i bordi e più piatta la parte centrale di ogni rotolino.
A questo punto, infornate il tutto finchè i panetti non diventano leggermente dorati o fin quando non risultano duri al tatto (20-25 min ca.); una volta cotti, rimuovete la teglia dal forno e lasciate raffreddare solo sul foglio di carta forno per 3 min, prima di tentare di spostarli. Utilizzate una spatola abbastanza larga per trasferire i rotolini su di una base apposita dove li taglierete diagonalmente (nb. come se steste preparando i classici cantucci toscani): mi raccomando, servitevi di un coltello ben affilato e praticate incisioni rapide e decise. Con attenzione riportate i biscotti così ricavati sulla teglia – sempre ricoperta di carta forno – ben distanziati l’uno dall’altro. Infornate di nuovo per altri 15-20 min, attendendo sempre una corretta doratura.

Un po’ di sale in zucca: ...”Shackleton privately forced upon me his one breakfast biscuit, and would have given me another tonight had I allowed him. I do not suppose that anyone else in the world can thoroughly realize how much generosity and sympathy was shown by this…Thousands of pounds would not have bought that biscuit”…
(Frank Wild,
The Antartic Book of Cookind and Cleaning. A polar Journey, p. 429)

Categorie: Dolci, Letteratura italiana, Pane e prodotti da forno, Storico-biografico, Tuena Filippo | Tag: , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Labirinto blu


Labirinto Blu

891 Riverside, New York.
L’agente speciale Aloysius Xingú Leng Pendergast sta finalmente godendo della pacifica ricchezza della sua biblioteca, quando uno squillo del citofono sconquassa ancora una volta quella serenità riconquistata in mesi di tanta fatica e forza di volontà.
Il presente si annuncia con nefasto ghigno, il passato si riaffaccia con dolorose cancrene, il futuro si nasconde con bui interrogativi.
E si torna in Museo (AMNH), ancora un viaggio in Sud America, una trappola in miniera.
Vite spezzate: nel presente, dal passato…e per il futuro?
La “squadra” dell’investigatore più enigmatico del mondo deve far fronte comune contro una minaccia sconosciuta, un pericolo che si concretizza più drammaticamente ogni secondo che passa, la follia umana scandisce gli attimi e allarga il sorriso della sua demoniaca crudeltà.
I personaggi che abbiamo imparato a conoscere e ad amare si trovano nel loro contesto più esaltante, con nuove e brillanti sfaccettature (n.b.:…è fin dalle primissime avventure che trovo Constance inarrivabile!), ritorni in scena in splendida forma, attori scattanti nella solita suspense, mai scontata, imprevedibile e perfettamente costruita.
L’ennesima (la 14ima) mirabolante e mirabile avventura che vi farà perdere la cognizione del tempo, che vi farà…correre contro il tempo, ma che vi farà anche capire che non è mai troppo tardi.

Giudizio di Weareborg7of9: gufolibro4_tras

60x60_07_cuffie Ascolta un brano del libro: Labirinto Blu

Titolo: Labirinto blu
Titolo originale: Blue Labyrinth
Autore: Douglas Preston & Lincoln Child
Traduttore: Porteri B.
Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli best
Data di pubblicazione: Novembre 2014 (prima edizione); 28 Maggio 2015 (si segnala l’edizione più economica attualmente in commercio)
Prezzo: 19 €
Pagine: 381
Codice ISBN: 9788817081306

Quibe (carne macinata fritta)

Cucina brasiliana.
…”Served in the Favela, the city of angels – Heavenly”…(da Beyond Riverside Drive: A Companion Cookbook, Chris Royal; libro di ricette ispirate e tratte dalle avventure di Pendergast).
Di seguito la traduzione della ricetta così a pp. 800-801.

Quibe Ingredienti:

  • 1 tazza di bulgur;
  • 1 lb. (453 gr) di carne magra macinata;
  • 2 cucchiai di olio vegetale;
  • 1/2 cipolla gialla, tagliuzzata finemente;
  • 2 spicchi d’aglio tritati;
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato;
  • 1/2 tazza di foglie di menta tritate;
  • 2 cucchiaini di sale;
  • 1 cucchiaino di pepe nero;
  • 1 cucchiaino di origano essiccato;
  • Qualche goccia di salsa di tabasco (a scelta);
  • Olio vegetale per friggere;

Preparazione:

Scaldate 4 tazze di acqua e portatele a bollore in un pentolino. Quando l’acqua inizierà a bollire, lessatevi il bulgur e poi, una volta pronto, lasciatelo immerso nell’acqua, ma fuori dal fuoco per un’oretta.BeyondRiversideBook
In seguito, in una padella di alluminio, scaldate 2 cucchiai di olio e a fuoco medio, aggiungetevi 2/3 della carne macinata, la cipolla e metà dell’aglio tritato. Abbrustolite la carne per bene e fate sciogliere le eventuali parti grasse; a cottura ultimata, togliete la padella dal fuoco e insaporite con una manciata di prezzemolo, quindi lasciate da parte a raffreddare.
A questo punto, unite la restante carne macinata al bulgur rinvenuto (sgocciolato a dovere), con l’aglio avanzato e un altro po’ di prezzemolo. Insaporite anche con il sale, il pepe, la menta e l’origano; se vorrete, qualche goccia di tabasco non guasterà di certo. Amalgamate il tutto con le mani per 5 minuti, affinchè tutti gli ingredienti siano ben incorporati tra loro.
Prendete 2 cucchiai circa di composto e manipolatelo creando una sorta di polpetta, appiattitela e al create una tasca al centro in cui poi inserite la carne cotta messa da parte precedentemente; chiudete la pallina con altro impasto e continuate a formare le polpettine.
In una pentola per fritti, scaldate adeguatamente abbondante olio e friggete le vostre quibes.

NdT: Nel riprodurre la ricetta, si sono apportati dei leggeri accorgimenti che non alterano comunque il risultato.

Un po’ di sale in zucca:...“How awful a knowledge of the truth can be”…
(Blue Labyrinth, Douglas Preston&Lincoln Child)

Categorie: Avventuroso, Azione, Carne, Cucina etnica, Giallo, Le avventure di Pendergast, Mistery - Thriller, Poliziesco, Preston&Child, Thriller, Thriller-poliziesco | Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Blog su WordPress.com.